L'Unità - anno II - n.26 - 27 giugno 1913

324 dei conti non sono che assiomatiche ve – r ità logiche. • L' ,UN I T À l'affermazi one che que sta perdita secca è pres– sochè tulla sopp ortata dai po\•eri (costretti al– l'uso di prod otti inferiori;, nel mentr e i vantaggi toccarono solo ai pr odu ttori protctli. c) Ciononostant e, vi furono miglioramen ti agri coli e industr iali, e si è arriva ti a un punto in cui molte industrie più non abb isogna no (al– meno nella misura attuale) di prot ezione; anzi non posso no est endere i loro sbocchi nel. paese se non a condizione che nel Sud i pr.'.><lotti agr i.:_ coli (vini, fru tta, agru mi) si es tendano semp re più a spese de i cereali e possano esse re espo r• lati in crescente qua ntità.; e non possono ere~ scere i loro sbocchi all' estero se non a patto di consentir e a una imJ>ortnzion e di merci alimen– tari meno cnre che da noi. Ponet e, per esempio, che iu og ni pic– cola citt à, in ogni vill aggio, ogni dom e– nica un propa ga ndista faccia il conto di qua nto alla fin d'ann o og nun o paga in tr ibu to ai produtt ori prot ett i, in più del valo re dell e scarp e, delle calze, della cam icia, degli abit i, de l pan e, de l pe– tr olio, dello zucche ro, de l caffè , e che ciò du ri per quatt ro o cinque ann i e sia la pia ttaform a di due lotte eletto rali ; e si può mette r peg no che il protezionism o it alian o è sconfitto. In Italia tutti sono penetrati da un tale spir ito di toll eranza e di equa ni mità che resist enze forti ssi– me non si incontrano prcssochè mai ; è forse per questo anz i che tutt o du ra poco ed è vero anc ora ogg i ciò che can tava il T asso che . ....... alla virti1 latina o nulla man ca o sol la disciplina. E nel nostro caso la fede poserebbe su fatti, avr ebb e il sus sidio delle cose, non sarebbe un pleonastico e epifc no• meno, ma una efflorescenza degli inte – ress i indust riali ed ag ricoli. una vera e prop ri a ep igenes i della nostr a strutt ura economica e della fase che att raversa . Pc rchè il pa rt ito socia lista non 1:. fa sua ? E' vero che da qualch e t~mpo se:::– bra disocc upato e invecch iat o precoc e.– mente. Ma gli è appunto perchè s'è tr oppo chiu so in sè, perchò s'è appartato dalla bufo ra che mai non resta a lui d'i ntorno. Torni all'antic o, ri tocchi, come Anteo, la terr a che g li fu madre, e g li rit ornerà. anche, con la gi ovine zza, la fed e. Empedocl e . POSTILLA L 'arlic o/o, c/11Jwecult ,/11J,11bb/ic<1/o su In Cri• tica sociale del 16 srllem bn 1° ottobre 190;, mmlr t si discut eva app1111/0 h1 ,-i/ orma ,Jr.Iregi me doga nale. P redomi 11m,a110allora ,,,/ Parli/o So.. cialista, g ufr/ati rum orosamente da E11rico Ferri i rivo/11::io11ari. Egl ' incitam e,ili dr.isocialisti anli• pr olr:Jio11isli cadd ero ,u / 1110/0. Enm o i bei /empi , in cui il rivo/u~iouario 011. Grrg orio Ag 11ini an– dava sostm ttulo la stuprj arenle lrorin e/te i capi– tali si divido110 ;,, mobili e s/<1btli .- i capila/i mo– bili, quelli dtl/'ind ust,-,a, rssendo... mobili, posso110 scappare al ,li là dti co1,fi11i 1 e q11i111/, va11110 ;,,. coragg iali a rinumrr t 11tl patrio suol n+edia11/t la pr ole.cione doga,ml ~; mm/r e i cnpì1<1/J stabili, cioè fo11diari, 11011poltndo sc11pparr 1 possono es– sere abha,ul o,wli se11Ja J,rotri,iom al loro desti110 I L' on. Ag 11i11i, insomnur rm prol~flio11isla per lo 1;-ucchero e libero scmu bist<1per il grano. Rij>tlera11110 ogg i i sociahsti rivo/11i,io11<1rt l'er– rore di dir.ci ann i or s0110? Preste rmm o ancora mm vo/1<1 lt1 complicilà dtlla loro indijf eremm ai filib ustitri dello 1'11ccl11ro, dtl colone • del fe rro; che si prepara no ad aggredire ancora ,ma volta f ltalia ? L 'UN ITÀ Immaginat e che in ce ntinaia di confe– renz e e di opusco li si inseg ni a distin – guer e tra interesse di 11,11,a indust ri a e int eresse della industria nazi onale; a te – ner presenti le rip ercussio ni tra le vi– ce nde di una e di tu tte le altr e indu– st rie i a vedere che i pr odotti si scam– bia no coi prodotti e che è falso che gli strani eri ci spog lino del nostro oro, sì che la imp ortazione di ben i esteri in It alia eq uiva le a domanda reale di pr o– dott i ital iani e so lo nomina lm en te a d o– manda di oro i a ca pir e che, co l metodo de lla cos idc tta recip rocità, si ag isce come se l'esportazione dei nos tri prodo tti di– pend esse soltaut o da ll'i nasprim ent o delle tari ffe forest iere e non ancl,e da qu ello delle nostre, sì che le du e tari ffe ag i– scono come due cause indip enden ti di effetti che si so mmano ; - e, pur presci n– dendo dai ri sultati imm ed iat i, avrete crea ta una opini one pubb lica, che ora non es iste, su l pr oblema i avrete aperta la via a un a riso luzione non più seg reta ed oligarchica ma profondam ente demo– crat ica - nel metodo e nel cont enuto - di esso problema. Se c'è cosa che in– tral ci la via ad una po litica posit iva del partito socia lista, gli è prop rio la quas i asso luta ig noran za di ciò che è econo• mi a, cli ciò che è legge natural e nei fe. nomc ni economici. E ci si pr ese nta l'o c– cas ione più propi zia per comin ciar e ad ovvi arv i. Ma il partit o socialista alle ra– gioni tecni che degli empi rici e a que Jle astratt e dei liberi sti può aggiu nge re de lle proprie; può, anzi, inquadrar quell e nella visione int ern azionalistica de i rapport i socia li che gli è propr ia e nella teoria, che gli è propria del pari, che il mono – poi io è a fondamento di ogn i fenomeno di di str ibuzione de lla ricchezza. P erfino ciò che di vero e di buono è in un ben inteso unitari smo patriottico s'accorde– r ebbe meg lio con un o schema di questa ag-itazion e soc ìalist icamente inspirato, che con og ni altro. Ne st:guc la giustificazione d'una lotta contr o tutt o l'attunlc sis tema protetti vo ed ispirata al ristabil imt'nt o dell'equilibr io tur balo dal prote– zionismo, mut atis mul,md is. Ora gli sbocchi est eri ai prodotti agri coli attu almente in incre – mento nell' Italia del Sud non si possono olle• nere che mecli:rnle trntlati commerciali in cui si riduca almeno sino a L 5 al quintal e il da– zio sul gra no, come avv iamento all'abolizi one totale del.dazio ; in cui si ridu ca pure notevol– mente il dazio su l ferro, per dim inuire il costo dei traspor ti, e si folcidii d'assa i que llo sul pe– trolio, di tanta utilil :'t per le classi povere, spe– cie del Sud . In ques ta guisa le sor ti del Mez– zogiorno e della nuova Ital ia sud-am ericana""" si farebbero sen1prc più solidAli, e la cresciuta produzione meridio nal e, consentendo una inten– sificazione di traflìci con l'i ndus tria nord ica, diverrebbe un potente fattore per la risoluzione del prob lem a più grave che ora tutti affanna, e che solo il lavoro paziente di anni e di ann i potr à torre di mezzo. Solo per ques ta via una Ita lia economica comincerà ad avere esistenza organi ca, e solo a questo prezzo non sarà cru– dele ironia pa rlare di istrui re nuovi organismi di credi to agrario . Infa tti, sicco me il cap itale disponib ile corre verso gli impi eghi più rimu– nerativi, e questi non sono ogg i gli agricoli, cosi, acciocchè un organismo di credito agrario non ra ppresenti una pass ività.o un tra sferi mento puro e semplice di capi tali da uno ad altro im– piego, ~ indi spensab ile che gli impieghi agricoli diventino i più rimunerati vi e sia, per cosl dir.e messa in funzione In pompa aspirante d'oltre Ocea no. Solo per questa via ancora, anche nel Sud sorgerà un vero e proprio proletaria to, che porrà termi ne, per le leggi stesse della sua esi– ste nza e del suo sviluppo, allo sp agnolesco feu– dalismo !>(>litco che ren de colà un puro jlat,11 vocis ogni preteso accen no a democraz ia. Dove poco si prod uce, poco o null a si ha da divide• re e da lottare per dividere. Il problema dello sviluppo d'un sociulismo mer idionale è essen – zialmente quello dello sviluppo di una produ – zione meridionale secondo tutti i dettami della scienza airn ria moderna. L' IMPOSTA FABBRICATI Ed allora , ecco i moti vi della cam– pag na, ecco lo schema che, secondo noi, quan do sia conve nientem ente svolto dai singoli propagandisti, pu ò riu scire più efficace: a) In Italia, come in ogni colle tti, •ità, non tutti partecipano alla gestione df'gli interessi collettivi, e, tra coloro che vi partecipano, co– loro che detengono il monopolio de lla coltura, della r:cchezza e del potere preva lgono su gli kltri, fino a che questi non ne li spoglino. Di qui una concorrenza tra le classi per la distru– zione del monopolio altru i prima e per l'ere – zione d'un monopolio proprio poi. Fino ad oggi il monopolio fu tenuto dai grupp i più forti di indu striali e cli ag rnrii. b) Ques to monopolio si è esplicu to per mez• zo specialmente del protezionismo ad oltranza, consacrato nella tariffa del 1887 tutt ora vige nte. Esso, nel mentr e aflre ttava lo sviluppo, del resto già iniziato prima , di alcune indus trie ma– nifatturi ere , e mentre poco o nulla influiva su altr e, sacrificava allo s,riluppo industrial e buona par te dei prodotti ~gricoli de l Mezzogiorno {vini, frutta, ngrumi), non proteggendo che la cer ea– licoltura col più alto dazio sul gra no che esis ta in Europa, Tuttociò, oltr e a favorire pro duzioni d'un ge nere a scapito di alt re, oltre a det erm i– na re artificialment e investimenti di capitale in indus trie e in coltu re in cui la mano d'opera richiesta è minore, elevnva tutt o il costo della vita in Italia. Il propngan dista qui dovrebbe elencare gli effetti della protezione sul ferro nell'alto costo dei traspor ti terrestri ~ marittimi; quelli della pr otezione sul cotone e su lla lana nel prezzo degli abi ti, delle lenzuola, delle valigie, dei ma– nufatti d'ogni specie ; quelli della protezio ne dei pr odotti chim ici nel prezzo delle medicine, dei concim i, ecc. Dovr ebbe diruo~trare come, dove tu tto è prot etto in una certa misura , gli e0e tti de lla prot ezione reciproca mente si annullano, o piutt osto non rappr esentano che una passiv ità. E questo il punto sali ente dell'eflicacia dimo– strativa di questa propaganda, culm inante nel dJ 11 qua , to punto del nostro schema do– vrebb e riguar<lare la confu tazio ne dei più noti sofismi protezionistici ricdit i in nuova veste per la circostanza : la paurn della disoccupazione, la dipend enza dallo stra niero in caso di guerra, ecc. Per l' ltalia, nnzi, una maggiore rea le indi– pendenza si acc1uista promuovendo i più econo• miei impieghi dell'energia elettri ca, la naviga – zione interna, e cosi via. E tutt o ciò più che mai s'in quadr erebb e in qu ella funzione di ri• mozione dei veli cuoprenti ogni politica di classe , che è l'esse nza stessa. della scienza economica, e cont ribuir ebbe a fare sempr e più una rcalta. di quel concetto dello Sta to, superiore a ogni dominaz ione di class e, che finora non fu che un'astra zione, precisam ente perchè solo alcuni int eressi vi erano rappr esentati, non equilibrati da altri. Il qua dr o, come si vede, può esse re grandioso , e chi non è coscie nte di que ~ sta gra ndi osità non sente il momento stori co che l'Ita lia at traversa, non sente che per l'Italia va app ross imand osi un momento simil e a queJlo che provocò il mutam en to d'indi rizzo della politica com– merciale ing lese verso la metà del se– co lo scorso. Le organizzaz ioni pr oletari e, cui par e di non aver null a da fare, po – tr ebbe ro far propri o questo compito e form are il centro di un colossale e irre– sis tibile esercito, alle cui ale sarebbe ro la piccola borghesia, le indust rie e le colt ure dimandan ti nuov i mercati. B1bl10eca Gino Bianco Uo' lmp :>ala poco atudla ta. Dcli' imposta sui fabbrica ti può dirsi, innanzi tutt o, che è, fra gli altri, il trib uto meno stu – diat o, ed è poi quello che ha prodotto, ed alla giorna ta produce, nell'applicazi one sua, le mag – giori e più gravi spereq uazioni. L' imposta terreni è avvia ta, con la forma – zione del nuovo Cata sto - sia pure lenta– mente - verso una definit iva soluzio ne cd un futur o ass:tto: essa non dà luogo a dibattiti, ad indag ini, a controvers ie teoriche o di ap– plica zione, tranne che pei cri teri estimat ivi d'im– pianto . L'a ltro tema che di più ha attirato l'attenz ione ed a cui sono stati e sono rivolti gli studi , le ricerche, le analisi più 1ninute degli scritto ri finanziari, è quello del funzionamen to dcli' im• posta sui reddit i mobiliari. li campo dcli' imposta fabbr icati è rimast o vergine: si annunzia periodicame nte che questo tri buto è in continuo aument o, in relazione allo sviluppo edilizio nazionale; si sa che, mentre l'impos ta terr eni da 1 10 milioni - quota era– riale - è discesa ad 82, l'imposta fabbr icati da milioni 6(),gettito del 18go, è salita ad oltre i 105 nel 1911, Ma non si va pili in là ; ness uno ha curato di studia re l'int irno contenuto di qu e– sta tassa per scov rir e da quali cespi ti, in pre– valenza, da quali classi di cittndini, da quali region i essa vie•1e di più o di me no alime nt ata. E sì che l'arg omento lo merita: si tratta di una tassa che rend e, in totale, tra imposte e sovri mposte, non meno di 229 milion i, cioè pre– cisam ente quanto nrl 1911-12 ha reso la Rìcch. Mobile per ruoli. Cc:.n questa notevole differenza fra i due tributi: in que-llo di R. M. sono com– pres e le t:1ssa1.ioni delle Società Commercia li e di tutti gli Enti Mora li in base ai bilaoci ; le tassazi oni sugli interess i dei capit ali mutua ti ; sugli stip endi di impi egat i di Società, di Co– muni e di · Pr ovincie, le tass azioni cioè di ce– spiti realment ~ esistenti in que l det ermina to ammon tare, per modo che le sperequazi oni dell'accertam ento si limit ano ai redditi indu • striali, commerciali e professionali delle Cate• gorie B e C, che rendono solo circa 72 mi– lioni all'anno app ena. Nel\' imposta fabbrica ti im,ece tutt o il gettito eraria le e locale dei 229 milioni im•cst.: :.cnza disti nzioni, o dif\erenze di metodi, o discriminazioni di aliqu ote, tant o il tuguri o del contadino come lo sfarzoso pa– laz zo modern o. Nel tribu to mobiliare il nume – ro dei contribu enti di Cat. 8 e C si aggira intorno ai 630 miln; la tassa fabbri cati invece vfen cbrrisp osta da più che 3 milioni e 130mila contribuen ti. Bastan o tali pochi dati per dim ostr are quanto sarebbe necessario e desiderab ile uno studio completo sul modo come ili rea/là funziona l'i mposta in pnrola : una specie di inchies ta fatta sopra luogo, nelle varie reg ioni, suJla base di molti punti e term ini di raffronto, per– chè forse e senza forse in questa tassa si ve – rificano ed nnnidano le più rivoltanti iniquità e le più scanda lose sperequuzioni. Da! 1890 al 1913. Si è visto che da milioni 6g - resi nel 189<> - la tnssa è sali tn a milioni 105 per sola q uota era riale. Vale a dir e che per '/ 3 l' impos ta an– cora 1>oggia sugli accertam enti del 169<>,,«; per '/ 3 su qu elli pos teriori, e, di conse1,;ucnza, su tre milioni di cont ribnenti, due pagano sugli impon ibili di 23 anni or sono, e l'altro milione sugli impon ibili dete rrni11..1tisuccessivament e sino ad ogg i. Chi non vede in ciò una prima gravissim a, profonda, dis uguagli anza di lrattam ento ? Oc– corre accenna re alla cl1ffr.renza enorm e tra gli affitti o valori locativ i attuali e quelli di un quar to di secolo fa? Ed ecco come accade che di due case limitrofe l'una pughi lo e l'a ltra 20 O 25. Per giunta, gli imponibili po~lerio, i al 189a non sono stati de termmat i co11tenipor~mean1ente , bensì, com'è natur.1le, dur .,nte il lungo per iodo di 23 anni. Uua terz:, p:,rte dtu q 11f' del gettito della tass a in esam e (73 milioni, con le sovr im– poste ) ha oggidl in sè stt:-ss a i germi della in• giustizia, poggiand o su basi sperequatissime, su reddi ti determinat i saltuariam ente, isnlatamente, qua e là, sia pure, vogliamo mnrni:"ttere, alla stregua dei valori locat1v1 correnti, ma appunto perc iò, in misura attu almente disuguale. Non vi è bis ogno di aggiunger e ahr o per concludere che, rispetto ad un ten:o dei cont ribuenti , la spere – qu azione è di evid enza meridi ana. l\la per gli altri due tt-r,.i - si ,lirà - gli imponibi li, det erminati nella rc\'iSi,.me del 18g~, non possono non ess:!re omogenei, conguag liati gli uni agl i altr i, in giuslo rappor to e propor• zionata misura tra loro. Null a di men vero! La revla lon,. del J8CJJ. Non tutt i potr anno ricordare le vicende , or– mai remo te, cli quella rf'visione, cornpiuta tra l'agi tazione di tutti i Comuni, tra il fermento di milioni cli propr ietar i. Era noto che le pretese fiscali miravano a conseguire un aum ento del tribut o,quanto mag . giore fosse stat o possibile, e si manif esta rono dovunq ue propositi di resi stenza pii1 o meno accentua ta. Gli agenti del fisco si tr ovarono in urt o con migliaia e migliaia d i posse ssori e con• temporaneamen te; dovevano conclU<iere e de• finire l'accertamento entr o un breve termine; dovevano evitare che l'agi tazione assume ss~

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