L'Unità - anno II - n.19 - 9 maggio 1913

La scuola unica clandestina. Lfl. rciazioue lo dt·ce c/U:aro : 11011.ostantc l'ampia letteratura formatasi m la rifor– ma della scuola media, 111a11ca a tuttJoggi quella communis op inio, e/te di'a tl u.n 111i1tistro e al parla11te11tola possibil,tà di compiere 1e11,a radùal & ,:nuovazùnie dei no– stri tipi di st1'ola. Coerc11tea q1testo prin cipio, 11 1J;fi,.istro chiede con f art. 16 pie1ti poteri per {ieter- 111i1are non solo l'o rganico delle ca tted re di ciascun ordine e grado di" Scuole, 1/la a11che la distribuzic,nc e il ragg ruppa– mento deg li insegnamenti. Dtt11qttc la riforma della sc1'.olanon è nucora ma/11,ra. E coloro, elle si ribell ere/;– Oero, e forse vittoriosamente, a 11,na ri– forma cl,e alla scuola togliesse il poco di buono d1e nsta, e 11tolt:pii&assctl male cl,e vi abbonda, possono dormire tra11qttilt~ e iouo i'nvitati a concedere ad ttn Al-t"-nistro , ., cosi &ai/lo la facoltà di mutare 11taterie, cattedre programm:i e orari d' insegna- 111ento in ogn:." grado e ordine di scuole. . s,· do-manda. Clte cosa 1!lai fon . Mt"n,i– slro mppone si debba intendere per rifor– •,;,a delta scuola, se 11011 11,n cambiamento di"maten·e, cattedre, program11u·, orari·di insettzamento f Att rave-,.soqmsti pieni poteri dell'ouo– , evo/; Credaro, doke me11te sollecitati dalla t•·ilir4tuJne generale dal comm. Fiori·n-i, eot patrònato parlam entare dell'on. Torre, e sotto la protezione esercitata m tutti dal folò vero ministro della pubblica istruzione \ ì'tati"ana, c·ioè dal com1ll.Ca11Z1Zt.tlo Corra– .\,\di1u·la scuola tmica entra fin almente nell a nostra legislar:iouc, come 11,n ladro ,zottt1-r1zo f~Tl!llO di lant erna cieca. t- s. , 1 r, ,H g~verno r radicale. ,, 11 tGJ' insegmmti, come un cll non appruz.arono a 11dotJere' gU esperimenti democratici alla Minerva f-~U~n•on. Nasi, così ora non comprendono la vo• 1 <iuuà i ~sser governati da un Ministro radicale. :'... :~~P.~~e. l';vve nto alla Minerva del partito radi– _, Cll~o,,-dehpa.rtito della realiz.ui.ione (dico bene?), ' 'coincidè &,n•entrata atla MinervAdi tutta un'atti- vità febbrilmente attiva e rinnov11trice. 1 ' 1 ' ~i~fnò cJopole vacanze pasqu111i, sette mesi, bene !,l~om!i~: 1 di scuola sono passati; e nessuno degli esaminatori od esamin11ndiconosce ,rnco~a, tranne -\ ,ochJ:. tornie, il ~go lamento sugli esami wigente · 11ell 1 11'nno in corso. SoJ)pc_csso l'antico ispettorato, promulgata d,11111 am,o uua •legge nuova, non fu Hncora, dopo un _,aunò• todctto il concorso per gli ispettori nuovi; e quel terribile Bruf11s (rndicalc anche lui ?) che ·, -~ corri!pòndcntc romano della Co,·renfe e dtl la · Riv is;a Juf!agog ica annunzi~ ogni mese placida– '1\CUle che il concorso è imminente. 1 • Soprattutto le menti radicali sono menti orga – ,.-niché-:.jfatltuito il liceo moderno non fu dato ai profani il progra mma di tullo il liceo, ma solo del primo corso : ogni anno all'aprirsi delle scuole i padri, i professori, gli allievi, tutti insomma, tran• ne forse"Ù•~1i1iistro·, ignorano quale sarà il pro• ·•,gra mma-del nuovo anno. Che Pl,tt ualc esperimento rndicale alla Minerwa si11un felice 59ggio di quello che sarà il futuro governo radicale quando coll'ai uto dell'on. Gio• lilli il &Uffragio universale avrà ingrossato le file dei. radicali, ora cosi smi 1 ze, ma per compenso cos\ mature pcl governo ? a. 6. SI ricocd.a.che c.oloroche desiderano il cambio d'in· dlriuo devono domanclArfo con c.utoHoa doppia (coa rbpc»ta 14blaaco) od unendo un francobollo da cen~ teslml JO. Noa si fui luogo al cambio a chi noo ottem}X:ras.scalfa dlsposhlone sud« tta. L'U NI TÀ Una buona speculazione finanziaria. Mentre nelle tabelle a:rncsse al progetto Credaro è calcolato il fabbisogno per gli Di fronte a questa maggiore spesa lo Stato risparmia : aume nti di organico de lla Minerva, altret· .. per propine di esame . L. 628.500 tanto, contro le consuetud ini, non è fatto per le maggiori spese ch e sarebbe ro richi este dal cosi de tto miglioram ento econom ico degl 1 in• segnanti, e per le maggior~ entrat e arreca te al bilancio dalle nuove tasse scolastiche . Vediamo di far noi un po' di conti di cassa. La legge, con molte restrizioni e sotto di verse forme, promette entro il 1914 a tutti gli inseg nanti quella retribuzione, che loro sarebbe dovuta se avessero iniziato la carriera con gli stipendi assegnati dal pro– getto. Esamin,.ndo due ruoli diversi, quello dei professori di matematica negli Istituti Tee• nici, e quello dei professori di storia e geo· grafia nelle Scuole tecniche, si trova in media per i bencticati un aum ento di 300 lire. Questa cifra è certo superio re alla reale, dovendosi tener conto delle interru zioni di servi zio, e degli anni di incarico fuori ruolo, che non co n– tano per l'anzianit!s. O ra i professori inscritti nei ruoli più recenti sono circa 7 ro o; buona parte di questi, per es. più di mclà di quelli di primo ruolo dc.Ile tecniche, sono entrati dopo il 1906, e quindi non sono interessati a questa parie della legge; altri 388 vèn– gqno colpiti subito d~l limite di età. Sicchè non si può temere di essere al disotto del vero, se si calcola, che i beneficati siano 4000, con un carico all'e rario di circa lire 1.200.000, carico che però andrà diminuendo rapidamente, perchè molti altri anziani do– vran no essere co llocati a riposo entro pochi an ni. Ma noi accettiam o senz'a ltro ad abundan• liam la cifra del carico immediato . Calcoliamo ora gli cffcttl del migliora• mento della carriera prendend o a base gli ul- "\ .. timi ruo li pubblica ti. Gl'insegnan ti entrali rn ufficio dopo la pubbli cazione di questi ruoli si possono trascurare nel conto, in quanto il numero di essi viene compensato dal nu– mero di quelli, che frattanto sono già usciti dai ruol i e dai 388 che ne dovranno uscire per i limiti di età. Calcolando ruolo per ruolo si ha : per l'aumen to degli stipendi inizia li . . L. 6.703.900 per l'aumento (200-300 lire) delle quote di quinq uennio già maturate ai professori del terzo ruolo . 39 I .400 per l'aumen to {250 -500 lire) delle retribu zioni ai capi d'Istituto . 232.850 per maggior larghezza, e per tener conto di alt ri aumenti minori, aggiungiamo an– cora. . Si ha cosi per l'erario un ag· > 171. 8 50 gravio totale m~ssimo di . L. 7.;00.000 a cui aggiungendo la somma inn~uui deter minata in • • 1.200.000 si ha un aggravio totale in . L, 8. 700 .0 00 Da questi calcoli sono esclusi gl'insegnant i di educazione fisica e quelli dei corsi magi– strali annessi ai ginnasi, per cui non ho di– sponibili i dati. Ma facendo anche per quest i, calcoli con la massima larghezza, si può af– fermare con la più assoluta sicurezza di non essere smen titi che l'aggravio totale arrecato dalla nuova legge all'erario non supererà in nessun c:iso i nove mil ioni. Qu esta cifra è basata sulla statis tica degli in.scritti alle scuole pubbliche, e sulla pre – sunzione che i cand idati estern i siano la metà degli interni (33.697). per l'aboli zione dei compen si per la cor rezione dei com – pit i e per la cura dei ga• binetti . L. ;60.000 per le ore aggiunte all'obbligo di orario dei profes sori • 4.3 67 .000 per soppre ssione di almeno 750 calledrc, che si possono considerare come scoper te e che ,•crranno in gra n parte soppresse, tenuto conto del compenso per le ore, che i titolari di esse de– vono fare attu almente, al• meno . altre economie di minor e im– por tanza sono l'ab olizione degl' incarichi di agraria nelle Scuole Normali, il compenso per le ore in classi aggiunte del Ginnasio Superiore ridott o da L. I50 a L. 100 1 la soppressione degli Istitu ti più piccoli, ccc. i per tenere con to di tutto ciò almeno in parte aggiungiamo al totale ap– pena Con ciò si ha un risparmio 225.000 19.50 0 totale di . . • 5.800.000 e quindi per l'erario un ca• rico netlo al massimo di L. 3 .20 0 .000 Come si vede siamo ben lontan i dagli t t ai r 3 milioni annunziati dai gio rnali più#o meno ufficiosi. Qucsl'aunicnto di spesa, poi, è compensato con larghezza inaudita dall'aumento enorme delle tasse scolastiche. 11 risultato di quest'a umento risulta dalla tabella seguent~, in cui basandosi sulla slati– stica del I g I 1- 12 si suppone che i I nuovo si– slcma fiscale impedisca un ulteriore aum ento del la popolazione scolastica, che finora era di 8000 alunn i all'anno in media : cosl è compensata la ipoteti ca diminuzione di en– trate che possa essere prodo tta dal semi•eso· nero . Tute di la1crlitone. SCUOLE INSCRITTI Ginnasio inferiore. superiore Liceo Scuola Tecnica Istituto Tecnico Istitut o Nautico Scuole complcm. 21..p 1 1 1,o86 12.765 66.495 18.009 1.4j6 16.46 1 AUMENTO 899.262 74 2 762 l.('97-790 1.994.850 1.590.072 4p8o 395.o64 Tasse di Uceau per gtl u terot. Ginnasio. 2.500 62.500 Liceo I 620 40 500 Scuola Tecnica 7.700 154 000 Istituto Tecnico 1.300 9 1.000 Istituto Nautico 16o 4.8oo Scuole complem. 1.900 19.000 Esame di matur i1à 79300 733.ooo Aumento totale 7.868.~ In conclusi~ne, il progetto Credaro, col pretesto di migliorare le condizion i econo miche dcgl' insegnanti e quelle della scuola, spreme alle famig lie almeno 4 milioni e mezzo più che non sieno richiesti pel suddetto ipotetico miglioram ento. E di questi 4 milio ni e mezzo, L. 277 · mila sono trivellate dai buroc ratici della Mi– nen ia i qualche altra piccola som ma se ne va per l'edilizia scolaslica 1 sus,idi alle bi– bliote che, ecc. E almeno 4 milioni rapp re• sentano il guadagno netto dell 'era rio. 1no Bianco 295 Ed è precisamen te per dissimulare quesla buona specu lazione finanziaria, che il pro– gett o dcll'on . Credaro, contro ad ogni con – suetud ine, non presenta nessun calcolo pre – ciso nè per le spese nè per le entra te I Sir o Medici. Le tasse scolastiche. J~ democratico, oppure antid emocratico I 'au– mento delle- tasse scolastiche proposto dall 'ono• revole Credaro ? Bisognerebbe intenders i sul signifiZato della parola • democrazia •· Se per • democrazia • s' intende la decorti– cazione brutale dei ricchi o di c1uelli che in un paese si possono presumere più ricchi o meno pez1.enti della media della popolazione, è posi– tivo che l'on. Credaro è un grandissimo demo– cratico. Egli, infatti, fa piovere, da un momento all'altro, senza tanti complimenti , la belleu.a di sette milioni e meno di nuowe tasse su quelle sole 175 mila famiglie,che in Italia sono in grado di aspira re per i loro figli ad una istrui.ione più: elevata che il semplice saper leggere, scrivere e far di conto. Se per e democrazia • s' intende la decor• ticazione, non solo bruta le, nia anche tumul– tuaria e pasticciona dei ricchi o dei pretesi ricchi, anche in questo senso è evidente che nessuno dei nostri uomini politici potrà mai su– perare l'on . Credaro. Da ora in poi, infatti, I' i• niquità di far pagare le stesse tasse scolastiche agli alunni delle scuole tecniche, i q 0 uali si ferma– no a!la licenza, ed a <!uclli che proseguono verso l' istituto tecnico ; agli alunni delle sezioni professionali dell'isti tuto tecnico ed a quelli della fisico-matematica che proseguono poi per l'uni – versità; agli alunni delle scuole classiche, i quali si fermano alla licen:ta ginnasiale o liceale, ed a quelli che proseguono poi per il liceo o per le università; - questa iniquità, che sotto– mette allo stesso peso i più ricchi e i pil) poveri rimane non solo immutata, ma anche aggravata in proponio ne del carico raddopp iato o triplicato. L'on. Credaro avrebbe potuto rimediare, al– meno in parte, a questa ingiustizia, aumentando non le tasse di iscrizione annua aciascuna scuola, ma le tasse di ammissione atle scuole di se• condo grado e alle scuole universitarie, in modo che i nuovi aggravi cadessero su quei soli alunui che vogliono 1>assare da un grado inferiore a un grado superiore di studi nel momento del passaggio, mentre coloro che si fermano a mezza strada rimarrebbero esenti dall' inaspri mtn to fi. scale. Ma ani.itullo questo prowwcdimento non sarebbe stato sunicientemcnte J)ASticcione ; eppoi avrebbe esentato dalle nuO\'e tasse precisamente quella gran massa dì alunni delle scuole tecni– che, i quali per appartenere alle famiglie pill disagiate non aspirano affatto ad andare al di là della licenza tecnica. E allora cor'nc far sai• tar fuori dalle nuove tasse l'allargame nto del– l'organico per le serve-padrone della. Miner– va e i quatt ro milioni che intende di guada• gnare nell'opera zione il Ministro del Tesoro? Se per • democrazia t s' intende non guar• dare tanto per il sottile nel vendere una mer• ce e farsela pagare, e costringere il cliente a pagare prezzi pill alti nel momento stesso in cui gli si offre un servizio di valore più basso, - anche in questo senso l'on. Cre– daro è un divino « democratico ». Egli, in– fatti, eleva i prezzi dell' istruzione con quellà medesima legge, con cui disorganin a definlliV3, mente tutte le scuole medie e condanna per sempre all'abbrutimento dei lavori forzati tutti gl' insegnanti. Ma se per • democrazia • s' intende lo sfoczo di demolire i privilegi della nascita e de lla rie• chezza, e di regolare la selezione sociale col solo criterio delle capacità individuali, è innegabile che nessu n provvedimento legislativo potreb– b'essere pill antidemocratico di quest'aumen to favol050 di tasse scolastiche combinato con una più profonda disorganizzazione della scuola, la quale non potr,\ avere altro effetto se non una mag• giore larghezza negli esami e nelle promozioni, e nelle licenze; nulla è da considerare pili anti• democratico di <1uesta legge, che fa dei non studi ,delle scuole de finivamente disorganizza le, e specialmen\e dei non studi delle scuole che a,•viano verso le professioni superiori, il mouo-

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