La Terra vista dalla Luna - anno I - n. 3 - aprile-maggio 1995

!j , , . . . . prost1tuz1one; 3) impedire il carico di pesante sofferenza-al-· le famiglie; · 4) impedire i danni sociali legati al consumo di droghe. . · .. Questo schema a quattro livelli può essere utile anche per concettualizzare i danni connessi . ad altri comportamenti a rischio, come la prostituzione ..Questi quattro obiettivi corrispond~no. a - e mirano a contr-astare i - quattro principali livelli di danno- connessi non solo alla tossicodi-. pendenza, ma anche ad altri comportamenti a rischio. La riflessione sulle strategie di rdd permette dunque di connettere le problematiche tossicomaniche a quelle attinenti e conseguenti ad altri comportamenti o sistemi sociali. Ciò im- . plica un lavoro di riflessione, sia assai specifico sul.singolo fenomeno, sia di analisi e definizione dei nessi e dei r.apporti con altri fenomeni di "comportamento a rischio"; e perciò si deve_ procedere per analogie e per differenze: Per quanto riguarda la tossicomania, tali danni possono infatti essere così definiti e distribuiti: . . 1) danni fisiologici, psicologici e sociali- che gravano sulla persona che fa uso di sostanze;. 2) .danni che la tossicodipendenza produce nel contesto familiare e microsociale in cui la persona tossicomane vive, e che derivano in via diretta da.Uadipendenz:3-st~ssa e, 0 via i~di~etta, per effetto delle sanz10m penali e sociali che conseguo rio all'attuale sistema di repressione dell'uso; . 3) danni che ricadono sull'insieme dei rap.: porti sociali, sulla rete culturale, sociale, economie~ e g!uridica in ~ui il fenome_noso_cialedelle toss1cod1pendenze s1pròduce e s1marufesta; 4) danni, situati ad u_nsuperiore livello logico, che ricomprende i tre precedenti, e che con...:. sistono nella perdita di potenzialità culturali e sociali, di valori di tolleranza, gestione della sofferenza personale e del disagio collettivo, incapacità di-creazione di adeguate risposte simboliche e culturali di tolleranza e 4i comprensione della diversità dell'altro. Ma questo pone una questione fondamentale: qual è il danno dell' er·oina? È uguale o differente a quello - se mai esiste - delle altre SALUTE E MALATTIA ,oBianco droghe?· Né si p_uò tralasciare con sufficienza questa domanda, relegandola alle cure del medico o degli opera.tori che se ne occt:1peranno, con dedizione e tranquillo isolamento.· La questione dei danni intri_nseci e procurati necessariamente da certi comportamenti è que...: stione sociale e culturale fondativa del patto sociale, e· solo una colpevole ignoranza può ·presumere di relegare questa questione tra quelle che spetta all'individuo risolvere, a seconda del suo desiderio e delle. sue scelte arbitrarie. È importante allora sottolineare co~e sia nostra sp·ecifica ipotesi che i danni della tossicomania --:di quella da. eroina in modo preci,puo - non poss·ono affatto essere addebitati .alle conseguenze di un sistema vessatorio e repressivo, proprio delle politiche proibizionistiche: se è sicuramente vero che tale sistema, ormai improduttivo e incapace di rispondere alla sfida della droga,. produce. effetti paradossali e perversi e conseguenze estremamente gravi ad ogni livellò di danno sopra considerato, è altrettanto vero che .ci sono danni intrinsecamente e inscindibilmente connessi all'esperienza:·tossicomanica in sé e per sé: essi sono da rintracciare nel blocco del tempo, nella messa in mora dello sviluppo interiore prima di tutto. della persona, dunque del cambiamento; della possibilità di acquisire nuove possibilità e visioni di sé. · Ancora più prbpriamente è possibile concettualizzare e definire le politiche di rdd sulla base di una· tipologia, strutturata per livelli,·di azioni sociali e terapeutiche? che possono essere attivate: 1) gli interventi che hanno lo scopo di au-· mentare le risorse e le capacità possedute dal tossicoma~e, 1i protegg~~e la prop~ia sal~te fisi_ca; · 2) 1 ms1eme degli mtervent1 che s1prefiggono di offrire in ogni caso una: risposta - meglio sarebbe dire ur~arel;izione terapeutica -_al tossicodipendente, anche e soprattutto se qu_esti non intenda intraprendere né un percorso genericamerite terapeutico né, tantomeno, un programma basato sull'astinenza. Questo allora implica un'attenzione estrema e prioritaria a quanti rifiutano un contatto/rapporto con i servizi, pubblici o del privato sociale e a quanti hanno iniziato da poco tempo un· rapporto con_le sostanze. E questo implica ridirezionare ·i· servizi per impedire la cronicizzazione, la marginalizzazione, la costituzione di un sommerso che è tale solo per chi non esce dal proprio ambulatorio; 3) gli interventi.che miran·o ad abbassare lo scontro sociale nel territorio (come le reazioni dei comitati di quartiere contro la presenza di tossicomani ecc.) e così evitare le controreazioni più emarginanti e stigmatizz·anti «contro .. i tossici»: Questo è intimamente legato ai livelli di intervento che sappiano in parte contenere la microcriminalità, che viene percepita co- · me .pericolosa poiché colpisce uno spazio più intimo e soprattutto si distribuisce a caso. La macrocriminalità, ponendosi come forma di .. · legalità nella illegalità, non crea ·questa percezione di .insicurezza, _non essendo dotata appunto di stigmi che la rendano riconoscibile. Il , contenimento della microcriminalità mira anche a snidare e riesaminare la domanda di sicurezza, rende.ndosi conto che se questa azione rimane confinata al contenimento, implicando la contaminazione dei confini, può provocare reazioni di rigetto (vedi l'esempio del parco di Zurigo): un conto è l'assunzione della parzia-

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