Studi Sociali - XII - n. 16 serie II - 31 luglio 1941

Gina Lombroso: EL DESPUNTAR DE UNA VI– DA. - l~d. Sudamericana. Buenos Aires. 1940. $ •1 (m. arg.). Autori Vari: ALMANACCO LIBERTARIO 1940- 1941. - J~cl. ~.,rigerio. Ginevra. 1 fr. svizz. Maria Sylvia Mazzantini: EN LOS ALBORE$ DE LA PERSONALIDA,O. - Ed. Ruiz. Rosario (Argen– tina). F. A. Ridley: FASCISM. WHAT 1S IT? - Freedo~1 Press. Londra. 1941. 6 pence. Emilio Frugoni: LA MUJER ANTE EL DERE– CHO. - Eù. Indoamérica. Montevideo. 1940. C. Sabat Ercasty: CANTICO DESDE Ml MUER· TE. - ~1ontevideo. 1940. Leo Ferrere: APPUNTI SUL METODO DELLA DIVINA coM,MEDIA. - X. K Capolago. Luganr,. 19•!0. J•'r. svizz. 3. Dr. Juan Lazarte: PSICOSOCIOLOGIA DE LOS CELOS. - fèd. Americalee. Buenos Aires. 1940. $ 2 (m. arg.). Leo Ferrere: LE SECRE,T 'DE L'ANGLETERRE. - C'ahiers <le présence. Ginevra. 1941. Biblio~rafia libri sulla Spagna Spagna, cruogiolo politico di Henri Rabasseire (Continuazione.) Dopo aver studiato iJ prlmo pe1iodo della guerra clat punto di vis•ta militare, l'A. lo stuella dal ,punto di vista dell'orgunizZJJ.:don,e 1·ivoluzlonaria. Alla con– cordia delle varie bendenz;e nei primi momenti l'A. dà II nome di "fe<de.razione delle 'barricate". Egli fa rilevare l'ammirevole lavoro creativo dei slnda~ti Bf'I campo economico fin dai ,primi giorni di lotta {· il Cit.rattere profondamente rivoluzionario clel mo– vim nto popolare, provato <lall'aasena di 1IJ10tivi d'in• teresse o vendetta perso11ale nella violenza ohe lo carotlerizzo. S'Jnveotirono le parti: mentre il popolo. fino al 1936, era stato sem1, ice speLtatore del'a, vilaJ poli– t l<'o, ora '\()no 1 fun1;ion-ar· i;:o ~c:rnathd Aha sono r!– dolli a1 o··ervare g i avvenimenti dal di fuori. Mrt E-i conservò il governo e il {'omitato delle Milizl • iu legalizzato dJlkt Generalita. ,Le -conseguenze cli qu la dualitii. .li poteri saranno gravlssi,me. L'A. rn In storia minu~iosa d,elle di'Verse tap~,e attraverso le quali il Governo riprende .consistenza, tin <la•lla 1>rima: l'abolizione uel passa:porto sindacale a Ma– drid il 26 luglio. Egli esamina la ituazlone in tutte I<' sue vnrJeta regionali e segue in ttLtte te sue fasi il "ricatto" delle necessita di guerra, con cui ~i obbligano gli anarchici a entrare nel governo, senza che, d'altra 1,arte. il dualismo di poteri scompaia: (Juesto dltllismo é se.nplicemenle trasportato in se– no 01 Consiglio dei Ministri. La partecipazione del– Ju. C.N.T. al gov,,,-no fece sentire subito i suoi effetti benefici su tutta l'attività di guerra, ma rin– forz6 lo Stato, dan<logli quel car~tlere popo'are ehe in Spagna non aveva mal avuto . .Nella politica in– ferna la 1·,ivoluzione -pass6 alta dl,fenslva e lo Stato ;,ll'ofrenslva, aiutato dal sentLmento <l'indipendenza nazionale svegliato dalla presen:,,a, d'eserciti stra– lllerl sul suolo iberico. I oomu,nisti furnno i princi– ijlali a,,te.fici del <passaggio dalla ,·ivoluzlone alla guena, d:ullo milizie ,a11I'esarcJto. Per ffpera loro i commlseari politici, ch'erano stati "gli oochi ciel ,po– polo" si trasfonnal'ono negli "occhi" d'un parrtito e <lei i;overno. Econom.ia di guerr~ o ~ocialismo nascente? si do– n,anda l'A. e,;a.minando la ricostruzione economica <:opo l:l trem 0 n~a scossa dcl?a. solleyazione mili– tare. E;;li enunH::ra le '1"~• 1 i7-zazioni di cara.ttere so– cialista e le sopravvirnnze del s istema anteriore. le d1trtco1ta terribili da su'! )ero.re . i miracoli e gli er– !'Orl dell'im1irovvisazione, i f,:i ttori esterni che per– •tm1bano l'espNienZ1. iPer un po' di tempo s',a'lld6 avanti con mezzi <li foI'tuna, perché mancaivano i tecnici per m1ific. .1.rc ,il ei:itema: la moneta non di– sim'J)egna,r,,r::i 'J)iù l e, su e funzioni solite, ma, non era ,:tata ruholàfa, Per6 poco c. ]lOCOi s;m[a,ca,tl e le <·oop ratlve sootitmiscono con organismi propri il rommercio al winu,to, mentre li Governo ed I mu– nicipi controllau~ il rommerc;o all'ingrosso. 11 I piani eglonali che gli anarchici avewmo -preparali da IC'mpo, sopratutto in Catalogna, servirono molto a. facilitare quest'opera". Il ,problema. dell'inlustria cli guerra sembrava ,più facile da risolvere. E infatti molto si fece fin dal primo momento. Ma assai più si sar ebbe fatto senza 11 non-Intervento e ~enza ·1e 1·ivalit. .1.di ']lartlto. Per esempio le officine che fttrono m ee~e in attività 11ella seeonda. parte deìl'anno 1937, avrebbero po– tuto cominciare il, loro lavoro molto prima senza l'opposizcione dei comunisti che non volevano che la Spagna si rendesse indipendente dai rifornimenti l'IU!si, e di Prieto che voleva lm-podlre ogni inau– stria d I guerra ehe non fosse sottomessa al suo controllo. D'altra Jparte il governo centrale non vo– leva che ,fosse la. Catalogna il centro dei rlforn i- S'rl'l>I SO( IALI menti militari. :-.!aliuralmente tutta la col<pa si get– tava sulle spalle degli arutrcllioi. Le misure che prendeva il GoveJ'no ']ler control– lare la vita, e~onomlca del .paese erano timide ed incom 1 plet (razionamento, moratm•ia, comitati di controllo e d'lntervllnto, crediti imposti alle !Jan, che, ecc.). Si cerca,va d'evitare la nazionalizzazione od assai piu la. sooia!izzazione. E la misure che pili tavdi si dovettero 1H·en(l,ereel,bero un caa-a;ttere sem– ]lre ']liù statale. TI ,paese s'illl'poveriva (loome, del resto, dal la.t.o ribelle) ed il popolo S']lagnolo s'ir1i– gidi nel suo ascetismo. 1Ina .buo1l!l dose delLJJ sobriet.a •p111·itana degli a– naa·chicl era nece,;.saria anche ,per 'Il ,buon esito degli es-perimenti di comunismo libertario nelle cattlJ.)3- gne. L'abolizione dei dividendi e delle enormi spese di i,-estione nelle grandi lnvprese, il nuovo "llirlto di la'Voro e la passione per le macchine ohe [u il risultato della coll~=tlvizzazione, la concentrazione <>icerte indlU!trle e l'eliminazione della concorremn riuscirono a mitigare la, ca.restia. ISi rldussero le tariffe dei sel'Vfai prnbb'lci, si crearono scuole. case operaie, os,pedalà. E quest'attlvl-tà rivotu,zionaria era un e;iuto enorme e non un ostacolo per la g'llerra. !Pure quest'opera ,·!costruttiva u1•tò contro dlff.1- colta enormi: non c'uano capitali. né tempo, né uo– mb1i. né un pi?..no d'insieme; e c'era la guerra. Si aveva da miseria Invece (lelJ'a,bbomlanza. "La guerra soffoca.va la rivoluzione economica mentre divorava. h rivoluz ione p0'itica. ~re la rjvolnz:ione Jig, fatto ria.prire delle rabbriche ohiuse, ha scavato nuovi p0z– "'• na !rrlgato <:am:it ed elettrificato villaggi". Quatt<ro erano gli org«nisml rivali nel campo eco– nomico: i sindacati (l'elemento più rivoluzionario e dinamico), i municipi (centro tradizionale e na– tttra.!e della vi~ spagnola), lo Stato (in cui i mer– xi:sti, ,con la rassegnala annue,nza dei repubbli-ca11i. volevano accentrare tutte le funzioni) e l'economia 1>rlva ta (ol1e oo,m~rcruleva dh·erse forme. dalle coo– pera.ti ve al commercio lilbero). La guerra dette la Yittoria allo Stato. Lo. rivolu.zione s'a.TTest6 alla 1primia fase della eo– ci:iUzzazione, la Hincautaci6n". termine che cambia– va td,i significalo nei diversi lnoghi, 1Jna ohe in g-e– n·ere, per la mancanza d'1una ,coorclìne.z.ione tra le diverse in1pre8~. <lava luogo ad •una specie di capi– talhmo sindacale. La stessa crit!ca re. l'A. ai "com uni liberi". che cerea.vano d'or~anizzare l 'autaroh.ia municipale e che. anc'he 11e'.le relazioni ecor:om iche che cerca– rono di stabilire fra toro [u~:ono ilupoteu.ti n servirA di ba-se all'e.conomi.1. naziona1e; non 1 rius cirono né ad evitare la care.stia e le ta .e. né a manten rsi indi enilenti dal Governo centrole. Dal resto i <'D– muni furono rivoluz10nar! finché ebbero m, conte– nuto sinda~alc; quando. nel '37. d!vennel'O strumen– ti de! 1 o Stato cen,trnlista, pe1·d&ttero <11iesto carat– tere rivoJnzionario. Da ,quest'im-polenza dell'ah1t-0nomia comunale l' A. nr.guisoo che "sotto ie rovine dell'ontica società. l'a11- no L936 avrà S0'[l]lellltl 1,~r sPm.pre i ve0chi sogni federalisti de~li S'l)agno 1 i". E i11 Que'sto non sfamo a,ffatto d'accor~lo. Tu o~ni modo l'A. riconosce che : e,omuni, nelle ore dLfficili, lian mantenuta la vita economica. Oltr~ la ,;oci,ilizzazion e l'"inc.autaci6n" l'.\. esa– mina le .1.ltre ~orn1e di ronlroHo o intervento clE-1 sincla<:ati e dello Stato 11,,lJeimprese <private e stu– dia :1 risorgere della. ~peculazione favorita da quanti tcome Comorera) clt>tlero tutta J,a, loro opera a di– sorg3,nizzare la prod112!011e per dimostrare 1'inrom- 1,eten7.a dei sindacati. ,La lotta di classe risorge: il governo, ohe ha l'<wo e lC' banche. cerca di rovi– noce e s,;1·e,dJ,tare lo collettivit.'\. e proteg,gere i 1iic– ooli l}l'O!J)l'ieLari. J comunisti seguono questa r,:;.,tessn tattica. rup,profitta"'do do,I raLLo elle solo in Calalo· g-na la rh~o1uzicme ha 1potuto creaTe u11 Consiglio d'Elconomia. A 'l)oco a <po~osi torna indietro. I tec– nici clele~atl rclel govci!'no che si sostituisoono e.i sin– a.acati nel controllo delle indu tric sono molte volte ~li antichi pro9rietari. E' im-pos !bile seguirn l'A. In quest'ultima parte oh.e é la più importante di tutte. ma in cui tutto . arebbe <L'.l citare. Per dqre un'i dea d el suo conte– nuto traduco i! sommario d1:.,gli ulti.mi cinque capl– toli: La rivoluzion~ agraria. gutr ra tri Jpartita - ri– ~oluzione - collettiYizzazlone - comunismo liber– tario - creazione - La guerra: il volto della guerra - 1'ese1·cito 1'01J)ubb!!eano- da Malae:a a Guadala– jara -- la virtù re1>'1bbllcana -- Il quinto reggimento - la prima medla~!one e la rottura del fronte po- 11X>laTe- l'intervento stmniC'l'O - La ricostruzione dello Stato: 1 ~iacohlnl - risorgimento centrnlista - il moviit11ento contro Ca.ba11ero - la ric06truzio• ne delta, forza a11mata - l" ~ierra ana'l'CO- stalini– sta - Nozione St'lto. ('lnssi - La Cata·togna rl– voluzionaria: 1 a. Ttvolu1✓ione - il do-ppio governo - i1 governo misto - l'economia. sindacalista - l'o-· pe1·a compiuta - il ritorno de lla p olitica - s·or!?':i– riz,a Termidoro - la b.1.twe;l !0.di Barce1Iona - La guerr.:. divora la rivoluzione. Tutti ,i11es,ti te-mi •ono trattati collo stesso me– tOOo dei -precedenti e con una minuziosa documen– tozione. 1>rovenlente d'I h1ttl i campi e-1 ntili?.Zntn ron 1111a gra,,(l,1, im"!l'l1'7inllt.A. 1.falaado Qnesto. o mP– g-lio. a<ommto ner ,,ne.c;to. la ve,rstone che ne ris,1lht dei diversi avvenirm.entt c.olncide generalmente con qruella che se ne da di solito ool ca1DJpOnostro. li che noru sro·e'bbe piccola. soddisfazione se ora, dopo 1:1 sconfitta, ci si potesse ancora consolare con si– mili cose. 7 Re.brusseire ci promette un s econdo volume; ml'< l'evidente abottaggio contro il pri.mo volume rima– s,o ignorato e la guen-a mondia le ne hanno proba– bilmente impetlit..1. l'uscita. Ed é peocato, perché ues– !=,:Uno storico del!a rivoluzione o d&lla guerra s,pa– r;no1a 'l)Olrtl. ignorare, in avvenire, quest'opeTa ba- 0io:1. Sarebbe un ~ro pecr..ato che rlmro1esse inCOiln– l)leta. ,Q,uesi,o ;irimo volume é com pletato da u11 quadro cronologico che arriva fino all 'ott.ob ,·e del 1937 ed é arricchito da una copiosa, blb llog:rr ufla, 'Che per6 é disseminata, nelle note, mentve ,:;i gua<lagnerebbe ad (.Sserc raccolta a parte. roi l'utilizzeremo quaudo compileremo una biGhogra[ia della guerra s-pagnola, lavoro ipcr cui chiarli-:tmo fin <kt. adef-iROl'aiuto dei lettori. I. f. Lro Perre1·0: LA (',\.'l'E".\ IIECH,I .\:\– "I. - N. E. Capolago. l,a madre sublime ha raccolto dagli inediti di Leo ;'errero quest'altro libro di versi, col titolo: La ca– tena degli anni. In 1questa raccolta sono 1·iportat1, Lrndoltl dal francese, alcuni •poemetti precedentemen– te pubblicati in Désespoirs, e la traduzione dei quali é dovuta a Giuse1>1>eFontaua ed a Giovanni Costetti, autore, quest'ultimo, cli due ispirali ritratti del oioeta. li libro si apre con un tine disegno del Costetti. ,appresentante il profilo del giovane scrittore; segue una Prefazione. dedica di Gina Lombroso Ferrero. C"he più che di parole sembra composta di not~ mu– Ricali, come un notturno chopiniano: Prefaz10ne · dedica che la mamma di Leo aveva In precedenza. ,lettalo in francese per Désespoirs. Alle poesie se– guono alcun i pensieri estratti dai tac<.uin i del poeta, che costituiscono l'elemento spirituale e filosofico che informano le poesie. Ed il libro si chiude con un breve studio di Nello Rosselli sull'opera e la personalita dell'amico, estratto dalla Nuova Rivista Storica, e che l'autore del "Carlo Pisacane" aveva 1>11bhllcato subito dopo la morte cli Leo, avvenuta, rer un inci<l nte automobilistico. il 26 agosto 1933 " Santa Fe, :-.!ew Mexico -Leo era nato il 16 ottobre del 1903-; allo studio di Nello Rosselli ranno se– ·,uito alcuni giudizi di vari autori su Désespoirs. 1-J. ;er completare la presentazione del libro aggiungia– ;no che la sua veste tipografica é tra le più belle di <111elleche nn qui ci avevano dato Le Nuove Edi– zioni Capolago. Di Leo e dell'opera sua uoi non ti siamo stancati di dire a pili riprese, a costo di mettere alla JHova la pazienza dei nostri lettori, convinti come sia•no. che l'o1>era del :-.!ostro é destinata a lasciare una im– pronta indelebile nella storia della letteratura, e non solo dal punto di vista dell'arte, ma anche da ,111ellofilosofico, che é quello che per noi più conta -se le due materie si poSso·uo scindere-. c-ome fal– tore di perfezionamento morale e civile, cosf co-me fu inteso nel vaticinio dei grandi intelletti, di tutti i tempi e di tnlti i luoghi, per il magnifico sviluppn dell'etica umana. Le poesie de La catena degli anni sono gli au.1l1i intellettuali della catena della breve vita mortale del poeta: esse hanno quasi sempre 1ier srondo l'Uli vello. sia che l'autore pensi e scriva avendo sotto gli occhi il caro luogo, sia che egli lo ricordi, con tor– mentosa nostalgia (Juando ne sarà lontano. Ed ispi– rato dal costante ricordo del paesaggio toscano egli, il poeta. canta delle creature e delle cose della vita agreste. Ma non per questo nella poesia di Leo c'é la ·sen\plicita e l'immediatezza del 11oeta hucolico. com'é, per esempio, nel Meli. dove la semplicità ed il realistico esch1dono ogni fanlasticheria o preven– zione l'ilosoflca: O pasturedda di li trizzi ad unna Chi fai pinnata tli la manu manca. La donna villereccia di Leo é sempre la donna raffinata e sensitiva: il fantasma che il poeta si 1ita– sma colla sua fantasia per ispirarlo del suo senti– mento: O donna mia, dalle campagne stese nell'autunno, la terra umile prega. Se anche te fossi accanto a me, con l'ombra mescolata alle arate ombre dei campi, donna mi sentirei calmo di pace struggente, --e avendo ogni bellezza chiusa dentro una tor.ma urnana, in te, godrei la troppo al ta bel lezza della terra. Leo é il poeta della raffinatezza, della bellezza in– tellettuale, e, come lo ,Shelley, egli da senso ed ani•na a tutte le cose che lo ispirano: c.·o8f come in "Sen– sili va·• perché la Sensitiva non ha fiore brillante; fulgore e profumo non sono il suo retaggio; essa ama, proprio come l'amore, il suo cuore pro- [fondo é pieno essa desidera ci6 che non ha, la bellezza. Jl poeta bucolico é semplicemente e sunerhamPn– te pittoresco: Gi3 ni 'nvita gi3 ni chiama Primavera 'ntra li sci uri; Ogni frunda ni dici ama; L'aria stissa spira amuri.

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