Studi Sociali - IX - n. 10 serie II - 16 maggio 1938

6 Gmo' ... ~on é secondo me la volont_à ?i g:uerr~ e l'azione di guerra contro le aggre,ss10111 co=3tanll e l'invadiznza degli Stati fascisti che bisogn~ sabol~1·0, non é questa guerra che bisog,na ad ogn~ o?slo !m– pedire •punta-a-do i piedi eul Lerreno .rn~IJ1lc d un pacifismo stupido e nienl'af[allo 1urnanitano, pe·rché non Jibc,rera da netsGu11a umiliazione, e da •l11~6G•u·n::i. strage ma fare di tu.tto avanli e nel co1·so d1 e,ssa per d~i'le indirizzo e ,SC01Pi 1·ivoluzio,na,ri, ,c,oncreita- menle antHas'Cisti". . _ Il punto 1.1evralgioo ùi qu1313l'argoirnentaz10no _e 1 Pr?: prio quello che rinrnn0 nn ipo' nel\'oml~ra e _cne :p_rn interessa -in cambio- c,hiariJ·e. La. nvoluz10-ne, m– seriLa nella guerra. sar;i coni ro la guena, Bara in– terna.zionalisla? So1o a (J:Ueeto 11atto •pot11?bbe con: giungersi con il ,rnovhnentto. antin~ilitari~tt~ ch'e s~ produrni. iuevitabilm-ente net }laes1 fa~c1st1. .1 ca~1 r:•ono due: o •la rivoluzione trionfa nei l)aes1 c?sr– Lleitti de,mocratici, e la guerra sara. veramrante nvo– luzionaria e quas i c2rtarnentc vitloriosa, co,ntro un ne•mico che n.on ha forti sostegni morali. O la ri'vo– luzione starebbe solo ne gli sforzi, nella propaganda e negli 15copi d'un t.rn· tto1·0 degli eser citi n-omilml– mcnte antif.as1cisti, settore su, bor.dina.to e quasi cer– ta.mento a·ss-orbito 1p•rima ,o !}Di c laJ!lc "su,pTeme- ne• ce-s1sita militari". Abbianno vieto in Spa.,gna quel che divo,·a la gue,rra, una volila scatenata. E la nostra "rivoluzione" ,sare,bbe un llO' corm-e la terra ai con– tadini durante la guerra del '14: una carta di 1più nol gio-co degli i1na11aria.Jismi. Jn Spa,gna, e.sGa corri– GJJOnde a -qualcosa in a.tlo, aneihe se in decaden.za. Altrove, a ohe crnsa corrisponderebbe? Ci fu un 1nrnmento in ,cui noi credemmo che, in seguito a un tempestivo int1~•rvento deilla Francia e dell'Inghilterra si sarehbe combaHuto, sugli altri fronti d'Europa, per 1a causa della Rivoluzione Spa– gnola. Nel numero del 28 ma,·zo del 1!)37 di "Studi Sociali" usci un articolo che coincideva in gran parto con le conclusioni attiuali di Damiani. Ma ora·? Ora le p1,emesse stesse del ra~io.namento di Daimiani vanno discusse. Non solo la coincidenza fra la igue·rra antid'asci,sta e la ,guerra imperialisit.a de-i 1 naesi pluto - de·moc,ratici non ,é i,ne,vitabile, ma é anzi i,m1probabile. Mi 1pare ohe gli av.venime-n-li diln.ostrino ,chiaramente cll•a- Chao:nbe1~lai,n e, Dala• dier (presi c0111e-si-m,boli di tnUo un mondo) :prefe– riscono cedere fino all'inverosimile piuttosto c-he far coincidere la loro azione •con q1uella dei rivoluzio· nari; e for,E•~ •non vedono l'ora che- li'ranco vinca in Spa,gna per poter rip1'endero la vecchia politica r,enza fa,vorire nell)pure lontanamente un cambiamen– to di carruttere sociale. In ogni 1nodo, una volta iscop– piata la gue,rr.a (dato e ,non iconrpsao ohe debba nc-ce~aariaanente combattersi fra paesi 11.en: n-ocratici eta runa ,par,te e 1paesi fascisti dall'aJlr.a). es si favo• rirehbero la vittoria del nemico alla minima pro– ba-bilit;i di -!Serie.... co11".E.z:gu_e.nz..e :rivoluzionarie. E a-vTeb– bero il coltello per il nnm1ico. a meno d' 1 1ma rivoh1- zio11e 1pre1via ohe toglioo1s,e, da'lle loro mani detto coltello, nel q-ual caso sia,m Lu,Lti cl'acco1·do siu quel che si do:vrebbe fana,, che ,non sarebbe certo un Br,ei3,t- Li,tow.ski. ICre-i:lo -che sare,bbe 1bene cll'e Damiani teneese– conto di queste obiezinni e chiarie,sc ·n~!?•glio i 1 l isuo J)C'Jll-'-iero s•u ques,to ,punto fon{larn,e,ntale; il pro,blema é p;ravissimo e sarebbe desiderabile che trovast'.3hn, 1111ali,nea d'aziom~ comune prima che -arrivi il mo• nwnto delle decisioni irrevocabili. :\15ntre scrivo, arriva il numero clel 9 aprile del "Risveg•lio", che é stato a•ccolto, ,se cosi si •rn16dire, a braccia ~11.)ertee con gioia, dopo chia- lutti abbiamo trepidato '{)e-r la sorte di ques,to noe,tro •foglio. cl1e occupa 11.i,n posto •cosi grande nel nostro moVimento e nella nostra formazione s,pirituale. •In qnea-t'ultimo numero Bertoni ri,affe?ima. il suo disaccordo col paci– fismo d12i nQ,s<lri 001npa,gni ,francesi. che li F1!)ingc, -secondo lui- ad e1.mere lf)iù o me,11-0 ,complici del non. intervento. P1urie a nne sem,bra ohe la ,no-stira a.zinne s,pecifi-ca conaiata ne'll'e·sige,re, nel oaircare d'Lm,pon·e, ·i'l libero connmercio d'armi, ,nel fonnentare il volontariato, nel ol1i-ed·ere non l'inte•rvento d1ei .go– ven1i, ma ·quello dei popoli. E se sco 1 ppiiasso una guerra in 1seguiit.o all'aiuto dir,etto -e 1Perci6 riv:J– luzionario- del iproletariruto intel'nazionale i:tlla Spa gna, •quella sarebbe una guerra ,11osrt:rae- non credo che i compag:ni francesi rifiiuiterrebbero di bat1tersi. Se disponessimo cli s,pazio sal'ebbe iJ1h~re,3,5an,te seguire la pole.mica che sulle ,prospettive angosciose d'una guerra si svolge sulla stampa socialista del– J'e,migrazione: Oddino Morgari a favore. ì\{odigliani contro (ma per fin irt3 inneg,giando a Blum) e una ridda d'ordini d.el gio'l·•no, in oui, con mfra-coli <li parole. si c e1,ca di iconciliare l'inconcilia,bile. DM.o che il . par.ti- to ,lòrnbello di Francia é ,gia .acquisito al– l'"union sacrée", la posizione del :pa1-ti,to soc-iali,sita italiano ,non ,e -certo comoda, girac-ohé la 1 s-0luzio.ne ·rivoluziona-ria per lui -ne,i frutti- é già s-ca• r.ta.ta a priori e 1pare ,n.011 ig·H .riunanga cihe far la [Jar'le .dr3'l– l' emig.ra, to di CoMen~a (come dirnbbe Damiani). in co da agli eserciti di Daladie~·. oppure 1•imaner,a pas– sivo, a ·meno :d'arvere, aH'ultimo momento, un irm– provviso scatto d'iaine1,gia. La icrnsa migliore ,che sia sibata scritta. in p-ropo– sito nel campo ,socialista italiano é certamente 4111 articolo di Conti. (Jle1 rnrumero di gennaio dei "Pro– blemi della Rivoluzi011e italiana". Comincia col dire che non vuole por.tare oolu-zioni, ma che, se unita ci d12rv'ess.ere. bisogna 'Che ci sia prhma di ,Lutto nerlla ri,3)}□'.3ta da da,re all'elemerntare, terribile donnanda: che at,teggia1mento ,p,renderanno i rivo1uziona1•i ita– liani di fronte a una ,g,ue1"!·a? Pros•pettalta la itesi: difendere qu1z.l po' di demo– crazia che rima,ne -tes,i ohe non ha nuna di socia– li13ta-. esannina la posizione rivoluzionaria e mette STUDI SOCIALI anche lui il dito sul ,punto veran1e11te im,portant.?. anchtz. se- meno studiato: come si passa dal .fatto "guerra·· al faLto "rivoluzione"? In. caso di gu,arra il "totalitari@10" degli Stati totalitari ri.sulterebhc· mol,tiplicato per dieci, e la democra.zia si tra.s,for– me,reibbe a aua volta, ver iforz·a di cose, in ttotalita 1•is-,mo.Quesil'eisigenz-a d1ai}laguerra si vide già chim·a dmrante il oon!lhUo del 1914- '18. Dalla dillalwra di guerra, dal c-0,nG-e•guenteiT,ri,gidi:mento dei p•ri,vilegi. dall'artificiale svi'liu,p1w delle •classi medi-e e d,eJiJu. burocrazia 01113- essa h·a ,prodo,tto parallela1111e,11teallo ,1quilibrio 'lno.rale, é nato rn ,faacismo. Una ,nuova guena non farebbe 61parire, ma aggraverebbo le ca·use che han generato e ,mantengono il fascismo. La gue·rra 13'01vverte i valori sociali, cmne 1a rivoh1- ziol1!3',ma in semso opposto. Si dice ohe nel 1917 la guerra, in Russia. ha -provocato la rivoluzione. ln realta c'era in Hussia. ,prima del ·14, una situazione rivoluzionaria -che manca ora in Italia e in Germania- 'e le Cat;tl' militari ed impe,riali si gettarono nella guerra a,p punto per ilntledire la rivoluzione, non riusce-udo elle a ritardarla e, questo si, a sua-turarla_ Qna uto all'l talia, in ·caso di rivoluzione, non si ,pu6 pensa.re ohe llOi3iSafare- da sé, se-niza l'ai 1 11.todel pro1r.?,tnriuito ìnter•nazio,nale. "Ora, obi ,pu6 ·farsi delle illusioni su ci6 che sa-ra il potenziale rivoluzion-ario ciel JH'Olo– tari,a,to <lei paesi vincitori, a,mmeGso seon1)re che sia. )/(,ns,s,oli11i a. •pe,rd,ere la ,guerra?" Con qnesCarlicolo l'autore intendeva d'rnprire una discussioJ10. :'.\1a fi n-ora non s'é visto che dei suoi argorncnti si sia ternuto conto. Y!~rameute alcune delle sue stesse constatazioni fa Schiave.tti in "Giustizia e Libert3" ("Dinanzi al• l'inevitabile'' - 11umero del 18 inarzo 1938), ma per arrivare alla conclusione ,che, .nella prossima ed inevitabile guerra. che ci porterà indietro .a cho var– rebbe la pena evi-tare a qualunque pre-zzo, se si p-ot~ae, non devono vincere i paieisi fascisti. non perc11é gli altri governi sian buoni, 111a 11.)crché la vittoria fascista. sareb.be un disastro ,peggiore. F.' un artico 1l•o tipico p erc,hé -riassume be 1 ne 'la menta– lità di gran t>anto .d,ei òh'1gien.iti dell'emigrazion:e o s,piega le ragioni del Jo.r-0 turbamento at,tn,ale. "Gli sforzi !'atti pe,r evi1tarla [la 1guerra] -basati tuN i s 1 u,1 nos.tro contri<lrnto all'accreditame,mto dell'illmsio– ne che al-cune •ragionevoli conceiSG'ioni ai regimi tf,a scis<ti 1 possano izwilar,e il conflitto- que1sli sforzi, dicia,rno. non I)O,l'tano nessun giovanneuto alla cauaa della pace e ci dil3lolgono dall'adozione delle intese e dello miaure necessarie per trarre dalla gu,~rra -da quesla cata,strofe elle ci é imposta-- il nninor ma 1 Ie e il maggior l>ene possibile"_ Conl'e si vede, tanto il problenna della pace, come quello della guerra sono h11Jpostati su una •base rinun-ciataria. Gonceseioni al fascismo Pl3·r conBervar Ja ,pace, e– poi rasseg:nazio,1re cli •fronte a iuna guerra da -cui non ,si aspettano che disastri. L'i,potesi che, valga la ,pena, di fron-le a •una simile situazione, di pren– dere l'offon,siva, cli eoimbabtere a fondo il foscia1110. na,n co,mr~ nnzioue, ma conno ~lasse, d'a,ffrontal'e la g1n,el'l'a-.se ,qnesla é ve·rru me-nte jnevita .bilc- su 1111.t bms·e riv,0]117.iona,ria e non iunperia1is.ta (come all'ini– zio in ~1nagna). non 6 neppu'l'(:!i pros,petitata. PerC"h6 la gne,1,1·a. ci ,Jrnrti me-no disastri e pi(1 vanta~gi, bi 80~11 a J)J!"lve11irlacon la rivoluiZione antica1pitalistn. Ut -n.pi- a '? liJ ·qnalp. mng,giore u,to-pia che diri~0re la Ynla-nga una volita Bcatenata, con tutte le leve di r:-:-ma1ul-0 in ,mano dei noi3.tri ne.miei? TI Jlrole,tarinto ha 111erduto 11osizi<rni ed att.raversa un momento di deprer,~iorr•. 1\Ja se qualcosa pu6 far,e <per riprendere in mano i noi destini, que13ite possibilità -per quan to .•ninime-- ci sono ora e non durante un conflitto fra 1o potenze. Si riipresenter.a.11no forse a giue>-na finita .nei pneBi ur·onfitti. ana ,pTover-ranno dalla s•tan chezza della ~uc 1na o solo chi sia andato contr,o oorre11te H si 1-;;ia-OrPPost.oa'll'•UJbriacatura hcllicn 'P-O– tra approfiHnr110. PIC,C·OLI RILIEVI Da 11 Regin,e fascista" di Cremona, del 1. 0 nprilc: "li 1significato dell'ofi[ensiva legionaria ,a-· cl ella vit– toria 5J)lendida. 1pe,rché durannente conquistata. arà ancora pili rhiélro quan-do saremo a,rrivati a Torlosa. Quando cioé la s-ciasura delle due Spagne anarxi•3te, quella di 1\1.adrid e quella di BarceITona. sarà pe-rfe,. zionata dal taglio 1113-Uo e irrevocabile della epada romaua". Firma Giovanni A,rtieri. corrispon:lcnt~ <lall1 1 Spagna. L•o Rtile di Mussolini. trraGportato alla piccola cro1rn.ica di guena. L'eise1npio non ha nientP. di cos•picuo. né d'originale. ma aJlP,unto perché é pre,so cosi a. casaccio fra tante espreseioni Bimili. da un'idea dcll'atm-osfta,ra oo-nvenz ion,al e e rcitorica che Gi respira in I.italifl. ,Cornsti ch' e s.so é citato qui a -ti.tol,o cli doc·wme,nitazio•ne ,psicologi,ca o 1110npc•r conw> le.la• re gl'inea1·tnmen1ti di 1quei ~i.g.nori de,l C-0- mitaoto cl i Lond,ra. "Nouvel Age" del 2 marzo. malia "Rivista della Gta,mpa eatera'• ehe fa Régis Me-3sac. cita dc-i brani d',un opuscolo del nordamericano Max Sherover, di– r0tto1·e del Linguap.J10ne Institute, <li cui uno parti– colar,n:•"lnts i11tcl'essant0. che pensiamo t:;ia bene tra– à,urre. al·meno in parte: "I p-rogwessi irresistibili della tecnica, originando 1.rna sempre maggiore ,capa– cita di produzionP., ·creano i\.ln •circolo vizioso: 1rnag– giori p•1·ogressi tecnici = 1na,g.gior nu,mero cli clisoc– cupa,ti mi,11,01·,poter-e -d'acquisto... Il circolo vizios,o sarà roUo quando,. 1pia,rfo,rza di 1cos·e, il con- sumo sar;I ridotto alle poche mercanzie che IlOssono com1>rarc i disoccapati. In quel mon1enito, ealvo i fornitori dello Stato e delle industrie di guerra al l'estero, gli uomini <l'affairi si troveranno n~ll'imprn-;~ sibil ita. di Tealizzare alcun profitto . A llora i 1wo1pri0· ta.ri ce-2seranno d'intere1~sm·si alla J.ll' Opriet:i. Doman– deranno ci6 c-he 1han .se11n11we dornandato. ci6 che fin qui han creduto (ma a torto) anrn::rnso al di,ritlto di 1l roprie ita: la re11rdita, il pro[iUo. S'agiteranno, coJn– p· lot.te, ranno. ce'l-obe-ra,nno con tuUi i 1mezzi d'addos– sal'e allo Stato le loro industrie ormai non reddi– tizie, esigendo in cambio tlallo Stato ch'egli asai– curi loro una irendita alrnrzuo uguale a qu-ella che riravavano abitualmente Qa11a loro 1woprieta. Ci6 avv-ie110 anche oggi, sino a un ·certo punto, -con la trasmissione al governo della proprieta nominale– dello ferrovie, -grazi13 alla Reconstruction Finance Corporation. La Farm Land Banks e la Home Loan Corporation han.no un'analoga funzione". Sarebbe interessante sa11ere bene a che condizioni Gi sono naziona1izzal!3' le fabllt'iche d'armi in Fran– cia. durante il periodo "rivoluzionario" del Fronte Popolare. fn o.gni modo questa stesaa tendenza dei capitalisti a caricare, le impre13e, sulle s,paUe deUo· S,lato t3·,é ,manifr2start:a assai tJTiotna •che nei paesi demo -_pl,ut-ocraiici, in quel-li fasciati. Già nel 193il l'o,norevole Olivetti ,parlava del detSicleri•o• tli ::molti industriali. ùi sfuggirre ai ris·chi della lo~·o impresa, 1)as1rnndo a dirig-erla 'come funzionari stipendiati dal– lo Stato. C-ome si vedr3' la tendenza verso la rburo– cratizzazione del ca'Pitalismo é g,ene,rale e converge con il risorgere del ,privilegio economico a beneficio della burocrazia statale 'll!alla Russia dei Soviet. Giacché siamo in tema di ,convergenze, ,·ediamo quelle cbe nota il 14 !\fatin" di Parigi (citato anche questo da 11 Nouvel Age" nel s,uo rnumero del 16 feb– braio) fra la politica del Frnnte Po1iolare ,francese e il fascismo. "E' ll}rodigiosamente buffo che gli adereniti al cen– to per cento del Fronte :Popolare 1sia110, al novan– tacinque pe·r cento, dei ,par.tigiani del regt 1 mte econo– mico delle di.ttrutiure. Il 1controllo dei •cambi? Ap– pUcato con tutta la perfezione .possibile- in Ge-.r-ma– nia. Econo1mia ,a dh'e-zione ,statale? Aittnaita in J)ieno f!aco1ulo le direttive del mareGciallo Goering d•a .un segretario di 1 Stato &.ccompagnato da d'lte generali. Nazionalizzazione del ·credito? 1 111,maginata in gran parte e inaug·urata da ~\1usBolini. che ,ne ha tratti tuòli i possibili frutti. Monopolio sindacale della mano d'opera? Esso funziona totalitariamente in I– t~lia. dove i pa<lroni non hanno il diritto d'occupare un c1r,r~raio al -di f]u,ori dell'unico sindacato corpora– tivo". "Le Matin" é un giornale reazionario ed esa– ~e-ra le cc·se, specialmente nell'ultimo punto. in cui la so,mi.glianza é molto relativa. Ma sta cli fatto che le sinistre f1rancesi. a volte -vogliaiuo cred1~r– !o- èon le migliori intenzioni, stanno forgiando butti gli st-rumenti necessari al funzionamento d'tUn buono Stato totalitario. Moltissime delle, loro mis-m·e, ("Le Matin'' dimentica la più importaJ1te, rarbitrato· ubhlig-atorio) tiz,ndono a qne,lla, statalizzazione del– l'e,conomia, anzi della vita, 'Che ,é la carntteristicn prlhcipale del fascismo. Nei giornali di ,tuHi il mond-o del 20 marzo si sono– pu\>;blioate le dichiarazioni che il presidente della Standard Oil Company di New Jersey, \Villiam Fa– ri:Sb. ha fatto in nome cl!elle, quattro co-mpagnie 'Pe– troliere eG1propriate dal governo del Messico. Egli diasé fra ra!tro: "Ci saranno difficollfl ,per il fun– zi-o.na imento. peTché l',ampninisitratore che s'irncari– che.ra dei pozzi esvropriati. non potra, in crusi estre-– m i. o tte,ne4·e TiBultati pi(1 s ddisface-nti di q1welli ottenuti dai ·proprietari. e neppure si potra affidare la direzione dell1a, impreee ad ele1nrenti operai, che non hauno neasu,na esperienza". Le esipl'opriazioni mes\3icane se,mbra ·che abbiano un ,carartt'ero abba– sitamza diveirso da1le altre nazio,naliziZazioni. L'imll)ul- 1::10 ;é 1:,a 1 I' lo .meno assai più 1 rivoI,uzion•ario. Ma quel eh~ vole,vamo -ril evare qui é ,sem,plicemeinte il diipJo. ma cl'incapaci-ta. • c.he il ma,gnate del capitalisJno chi alla clas-:Se operaia. ,N aturalmente quest'affermazione-– non. ci sor,pnande. ,Su quella pretesa incapaci,t;i Gi basa la giua:tificazione dello sfruttamento. Por6 si ci sor1prende. aver letta la stessa affermazione, 1_m,bbli– cata lo sitesso giorno. nell'"O per,aio italiano" del 20 marzo. L'o~serv.atore ritor.na s111lvecchio tt2ma del– l'occupazione delle fabbriche, 11er affer,mare che in· quell·occasione la 'Claase operaia non fu tradita. Si ordin6 1'abbandono delle officinra-. per il timore che– incuteva il futuro. a causa dell'incapacità dei lavo– ratori a fa1r farnzionare gli ingrana,g,gi cli cui si e– ra.no im1padroniti. Con q•uest-0 c-riiterio 1g'1i OJ.)e11·ai dr 1 B arcellona avreb,he1·0 dovuto richiama1·e i .proprie• tari fuggiti ed accettana, con loro il rais·cismo per timol'e, delle difficol-ta iniziali iner-enti ai primi ten– tativi, ne 1 ces,saria.mente inabili. di ,ges.tione diretta. E non si gii·ldi al pnra,do,giSO·. L'a.hbandono delle fah– briaht:3- ohia,m6 le•l!teral,mente il fascismo, 0 si a1n~– me.Llen\ che lo squilihrio eco.nomico ,prodotto da u– n'oceu1pazione definitiva e conaeguenza ine,vita;bile di qru,olla fmmosa. mancanza cli pratica (oltre clre delle– non meno fatali .IHl2i3Sioniestere), isarebbo sta;to sem– pre minore di quello che ,ha creato il pazzo im,pe– rialis.mo fascista. Non si pu6 imparare a nuotare se n on bnltanclosi nelracqua. TI che, non vuol di11·e;che si C:12:hba ,trascurare il lavoro di cavacitazione, non solo politica. n1a anche teC11ica, della classe ope– raia. capacitazione ch•e dov,rehbe essere 01·anai la princi11ale f.unzione dei sindacati o che é i1n-1a-ce co.m,p!12tame,nite lasciata da parte. LUX.

RkJQdWJsaXNoZXIy