Studi Sociali - IX - n. 10 serie II - 16 maggio 1938

mezzi e il nella fine rivoluzione Gli anarchici non disertano mai l'azi_onc .anche se rivolta a rivendicazioni yarzial1, né la rivoluzione anche se se ne pno sp,erar,1 solo una liberazione incompleta; ma 1 az10- ne e la rivoluzione che essi si propongono, come lo spirito con cui partecipano_ ad o– o-ni azione o rivoluzione, ha per gmd_a co– ~tantc e per scopo la Jiberta propna ed altrui. . La concezione libertaria della rivoluz10- n, econdo lo spirito dell'anarchismo, non ne' separa i varii compiti politici, econo~ miei intellettuah e ,morali. La gnerra a1 prcu'iudizi dommatici e 'l'educazione al do– ver: sociale non sono meno necessatie dc,l~ l'aùbattimento dell'autorita dello Stato, ne queGto va separato dall'abbatti!11ento _.d,el– l'autorita del Capitale. Il compito ant1s,a– talc della rivoluzione é 11er gli anarchici contemporaneo al compito e&propria\on', antiproprietario. Ed i compiti di educaz10ne e cli coltura, come quelli di ricosln1z10,_w, sono paralleli agli altri, non avendo, cia– scuno altri limiti che quelli del'le esigenze dcll:J. ÌoLta e delle possibilita materiali, di– verse per ciascun compito. Né la ricostru– ~ion·e, parziale o totale, d'una Roeieta più libera e giusta é concepibile come un piano unico (che sare'bbe impossibile senza im– posizioni daJ-l'aHo e senza goven10), ma corne il risultato di realizzazioni molteplici e multiformi e della coesistenza in piena Jiberta delle forme più varie di esperimenti e lli organizzazioni, a seconda delle cireo– stanzP, delle necessita e delle preferenze delle diverse c-ollettivita, -alla sola ma im– prescindi·bilc condizione che ninna conet– tivita, organizzazione o sperimentazione violi o invada la liberta delle altrP- e in nessuna di esse sussista forma alcuna di .antorita co,ercitiva· o di sfruttamento del– l'uomo sull'uomo. ----- L'icle-a aJUtl' hica accetta, come un~ -rni– cessita imposta dalla violenza organizzata e sistema:tica del1o Stato e del Ca-pita'l 1 e, 1a violenza rivoiuzionaria liberatrice; ma ri-pugna ad ogni violenza che violi il diritto ,ed opprima o coarti la liberta altrui. Essa implica la distruzione o eliminazione di tutti gli organismi di tirannia, di sfrutta– mento e di coercizione violenta, per rico– struirne altri di 'liberta, di 'lavo·ro fraterno, di collaborazione volontaria, di amore, La liberta per l'anarchismo non é ·solo il punto ,d'arrivo ma anche quello di partenza, ed insieme il cammino c•he va dall'uno all'al– tro. Si va aTla Ji.berta non ·solo mov-endo da intenzioni ·libertarie, ·ma usando anche nei fatti vie e mezzi di libe'l'ta. Come non s-i va ver·so il polo sud prendendo la via del polo nord, cosi per vie :e mezzi d'autorita :non si va verso la liberta, bensi, malgrado ,ogni migliore intenzione, si va solo verso nuove tirannidi. Vi sono dei rivoluzionari che, per la fretta d'un trionfo a tutti i costi e ·sedotti dal successo che ottengono con mezzi di prepotenza e di tirannia colo-ro ,che vogliono salire aI potere e diventare -oppressori, ,s'illudono di poter ef.fi.cacemen– te imitare que&ti ultimi e arrivare lo st-esso a uno scopo di Hberazion'e. Fatale illusio– ne! I mezzi di prepotenza e di tirannide :giovano solo ai ,prepotenti e ai tiranni; nuocciono invece agli uomin~ Hbe1·i, c:h·e non ne ricavano alcun frutto e si taglian le mani adoipera·ndo armi inservibili per es– si, - a meno che non si mutino, anche Ioro, in prepotenti e tiranni. Solo con mezzi di liberta gli uomini liberi possono vince1'e la prepotenza e la tirannide, conservarsi libe– ri e •diventare liberatori. Da t\ltto quanto precede si deduce che l'anarchia é la concezion·e libertarill: del movimento, della lotta, della rivoiuzione e della vita. Non v'é soluzione di continuita fra il movimento odierno di propaganda e di agitazione dell'anarchismo, la partedpa– zione degli anarchici alla rivoluzione d'un prossimo domani, •e l'anarchia, idea-le della futura convivenza umana. Cosi l'anarchi– ·smo implica uno s,forzo costante di armonia STUDI SOCIA.:::L:::.:1:_ _____ ____________ 7 f, a l'oggi e iì domani, come fra il dovere e il diritto, il pensiero e l'azione, per evi– tai e deviazioni ed errori che riducano il pensiero ad un sogno sterile o l'azione ad un fatto dannoso alla causa anarchica. Il motto che pn6 quindi sintetizzare me– glio l'anarchismo nel suo continn~ diveni1:e mi sembra ouesto: verso l'annrclua per vie e con mezzi anarchici, doé vie e mezzi di li berta. LUIGI }'.ABBUI. Nota. - Qu,est'artkolo corri ~porn.lc a .:ic-LL} -:.:ar– t,,l!in,~ (numera-te dia! 9 al 15), rima&t e Ira le carte di l'E:dazione. Ooi:sitiitui.GconiJ 1certmne,nte la :Se~onda pai;te d'u,n antioolo. forse rifatta ù.)Oi ccn aU'l·a forma. NG'n abbi<a.1moora· i,l me~zo di c:Jntr,allare quc,~,t'ip-a: teG·i. In ,og1ni 1nod,o, ,c,oei 1eic,m'é, qu,c13to frammeut-0 ~ inEdirto e può 1~,tare •be·ni15silno a Gé. La sua p1.1bbh– cazio1n•eiora é ,oppo•rtuna, i;:1J·rché, in pie1rn !:>Ha e aUrave•rso gli inevitabili sballottamenti a de::.'lra e a sini,.!tra, non ,b1s;1g11ache- la nostra mano ahbau– do1ni il filo co,nduttore che ,ci riporta ince-Eaan-teanen•te u:u11a via ,maeG1tra deUa noiStra urnrcia. BIBLIOGRAFIA Gina Lombroso: LE 'l'RAG}:IHE DEL PROGHESSO. - Ed. Nuove Edizioni Ca– polago. Lugano. 1937. Fr. sv. 4. L Tra.o-edie del Progre•sso di Gina liombroso, u– ~cit: a c;ra <le.ne "Nuove Edizioni Cap-olag~" é un ~i,bro coira.ggi,o so e o-riginal,e intooo a rive,11:ì1ca'l·e la dignita <'!e,lla personalita umana. . . . , Dimostra che i principi generah su cui s1 babano le applicazioni della i1nec-ca1Jlica mo!ler~1a e.1:an:' co– noGciuti e .sovente applicati dai p·o,polt 1 all'tw~11; Se quei 3 ti non raggiuTuSero i pr,ogre,ssi d•el ,m~-c~l111111Sm~ maùeruo, dei rtma:H noi aiamo ,tanto orgogl~o,s1. -é pz,~– ·hé i Greci o i Romani ,era:no oriew1tatl ve,1'S0. 1~ ~•rogre~1:, 1norale, intellettuale e soci~le, ~e1:cl~~-. ~ Crisitiani del MediD Jt.lvo aapiravarno a1 beni ...,e,.1_,,:)t1 e 111011 .a qu,elli terreni. . . Applicavano il loro ,genio _inventivo. s,o.l,o _1,n cas~ di ass-o-luta neceesHA, come Nl caso •dt .gue-11 ~- pe1 irrioa :re 0 ,rende1•a fe•rtile la terra, per fornire .,J,~ ci-t.tl ,d'acqua tSalnbre. per sc-opi religiosi o E 1 _~,tet~C1 cmne .la costruzione di macchine miracolo~e, d,1 -ch1~- 13-e, Situpend,e,, <li palazzi e di mo,nume11ti 111Gup2rat1. ecz,-u solo dopo ...che J'Europa ,s'imposee,ss? id,el_l'or~ aimeri,carno dopo che 13,i presentarono va.s't1 ·e ncch1 continerut/da. afruttm·e. dopo ·che •la Rivoluzio-n_e Fra~– ce~!3' infranse i ceppi del Medi,o Evo, ,che si man1- fe•s1t6 -l'arusi-a f,e,b1Jirile di ,specular-e, ,di ,arric::!hirz: Ja rieeroa delle co·modit:i e <lel .lu,sao che poi-t6 ·seco la ,ne,oes•sita di •inve.nitare macchine LJtB<r produrre in q•t:1antiité. e rapidaim,enrte. . Ma 1 quesit'abbond~n1.,a,, questo lm::ao, queste ric– chezze re,nd-0110gli •uomini ipill. fi~lici? Li liberano dal 1a.vro-ro 1lnia1t·eria.Le ~~ dia:lle preoccupazioni de 1 ll'esiste111~ za? Assi-cm·ano loro l•a pa,ce·, il benessel'e dei momenti di ozio ,per rifletterre sul modo d,i •el•e,vaa.•,si ·e -di per– fezionansi ,m-or.almeruh3 ,e int·e1leitt•uahnente, pe•r gu– stare -le gioie de:ùla ifami,glia, per •educan·e i proprii figlioli·: L' A. ri,sponde negailiavamen-te- a qu_este do– m1and e ,met .t-em<loa nudo, i mali d10L1a is 1 ocnata n10- clerna, ma.li ,che •essai chia,ma "Trag,edi,e, d,el Progres– so". L o sviluppo del 1na,cchinii$!IllO, 1merut1·.esciupa uin'immeus:a q 1wantH:8.di n1at-eirie prime, 1 che man– chnranno aJLE, genera.~ion -i fu,tur,e, prO:dace la di-soc• cupazio111e, J,e ,guerr-e, il 111,a,zionailismo, J'imperialismo; spopola. le •campagne; <l·!stru,g-ge 'la fa.miglia; provoca l'acc<>ntramento Statale, in <lustr.ia, loe e ,capimrullsta, che aopprim e la ,J;berta individ ua<le; rende im,utrlmente comp.li ,cata ,e ne'llo stes-so rt,empo monotona l'es1',ten– za; .falsa l 'ed1t11ca.zione; stamdarizza. la produzione ie i co1oou.mi; porta -alila dieca,d .. eruza moirale, ISOCi.a!le, in• te 1Ue,btua 1 le, ia1,ti1.S1ti-ca ,e, ailla sp,er.son.ailizmz-ione de'll'iu– di<Vi<luo. Di fron.t,e agli :sconquasai portaiti dal n1acchinisrno, l'A. intravede ne,J,Ia ,s,tes,s,a -sociffia •la via della salva– zione. :EB·sa 1J11ota 1 10 svUUippo, d'un nuovo orientamento venso il decentrarrnento dell'i ndustria, il quale por– tera al dec<>ntra.mernto d-eg.li al<òri organiJS,mi ·so.cia·li, a1l de0congi3-stio111am,e, n,tod,elo le 1grandi ,citta; l'indivi• duo oe~asra d',e,ss,err,e un amtma.l•e dia lavoro e 'Cl.a con– sumo ,p:e.raisaurgeire ,ai1ladi,gni.tA d,i uomo. Le ,con1clu-sioJ1ia oui giunge Gina Lombroso sono ,e,s·senzia·lmente amarc.h"iche 1• So,lo ,che ·ci paiono trop– po •d!3-termin11E1te, . ,e,rché Ill{},i ic:r,e,diamo·-che la volo•nta delr,uomo oonti per ,qualcbie ,cosa neHo sviluppo de,! p1~op•rio ides·tiiD.O. Avrerrumo desiderato che l'A. d a– veGsa indicato i 1.nez.zi e le rvi.e .phi ad·atte pel' aiau-• tare t3' p•eu· forza re Ja tend,enza •a 1 l d,eceutramento e aJ.la 1 liberta; avneunmo dooid•eraito che ,ci avesse de,t,to ooG.a dobbiamo• :llar,e pen· us,cir,e <'!alle "Trage– die" oh,e 111il1J8Jcciiruno idi 15oppriomerci fisi-cruuen'tia, e moraJme,nte. Come pu•re ,ci ,pare che ,l'A. idealizzi t·roppo il p-aoE1!ato ,e non iteiug,a ,conto che gli achiavi 0d i servi d,ena ,glebai non erano IU!Omtni, ma ",cosa" de,1 1s,i,gnor-e. Non p,sa· q,ues·to H Ji.tlro deJ11.aLombroeo ces,sa d'es• a•ore profonda.a.nen,te 1riv01luziona.rio. Con1e Rorus·sean, Montesqui1eu ed altri, fa.cerudo l'apoùogia. d<>l pa~~ato e di popoli oonsid-erati r:memo progrediti, condanna– rono i loiro tempi e 1spalainca1·ono le ponte a.Ila Rivo– luzione Francese; cosi queeto mtragedi,e 'C1'e1l Pro- grea~<>" G□J.10 un prezioso conLributo al trionfo della Riv-oluzi,cr.e Sociale. T. Yat•i autori: AML\.L\CCO LHrnH'l'ARTO PRO Vl'fTilUE POLITICHE. - Ed. Frige– rio. Ginevra. 1938. Fr. sv. 1. Qu213ta pubblicazione annuale ch'é arrivata al GUO decimo 'numer'o. é. come se:m1ffe. mc,lto intere 1.: 1 2a11te. GonU.ane •.:inmaiteriale abbondante e vario, come con– vie,r.!) a questo gene·re idi libri. Pro,sa e poesia. ef. fe,m€il'idi nc13itre e artiooli te,o•rici e d'attualità vi s'alterrnano armonicament2-. 1Com'é inatura,le, vi do– mina Ja trag-edia spa,gnola, CO'll i •suoi er-oi ·e i auoi martiri, con i -treme-nili problemi che suscita. Berrn~ri vi ha un la1rg,o po;3to. TTe artioo.Ji suoi, un-o a-torico, uno •d'attualitA. e uno letterario, vi rfigura,no irn3ieme a 1111breve Btndio di c. f. sulla sua pJ1·::mnalitù e la B11a opera. Tutto .sare,bbe da cital'e, i1na pua-feria,mo i11ve:::e-di– re ai compagni elle .quoot'almanacoo merita che si faccia 11110 sforzo per diffonderl,o. data a.n~·hc l'ur– ge:nza d"aiutare le vittime }}Clitiche it.-11ia112. a cui é ,lc,:•tinato il p,,,odo<tto della v,endita. l'amillu Berueri: IL LAVOUO A'l"J'RXEN– 'l'.E, - Biblioteca di cultura libertaria. Ed. Frigerio. Ginevra:. 1938. Fr. sv. 0,20. Q1rnsto otudio cli Berneri é stato pubblicato a pun• tate Gul!'"A dunata dei Refrattari"'. Rileggendo·l-o ora. che l'o1n:1.: :ieo.lo ,c e, lo mette, ,s,ott,o gli occhi nella sua. unit~. p-cGsiamo apprezzarne me,gHo il valore. Il pro– blema che vi é preso in esame, l'eterno probl2-ma <le;ll'amo-re• al lavO'ro e della dfrsciplin.a sp-onta11e.a nel– la produzione, é dei pili difficili e dei più d.iscusGì. Una gran pante di qtwsto ecritto, se-:::,011::l::> la co– stante abitud:ir11te, 1men,ta,le di Be,r,neri. é <lt3dieat.a. ap. punto alla 1~1tud,io di que•stia cliiscussione e dell'opinio– ne dei aociologi ,che ;yi han partecipato. Sobria, 1na ef.ficace é la critica alla razic-nalizzazi-one, hargheu~ e allo Gtakanovimno J'USS·O. Lo studio attento d€1lle G-tatistiche, delle inchieste su11a ,materia ,e de1 l•la r ,ealti:l diretta.m13nte o&.S·erva.!ta, induce, Bc-rneri ad .af.ie -nuai'e che il <vero fattore che renùe peno,2-0 il la vnro é la noia prodotla dall'auto– ma.tis1m-0, origiw3' di vari ùiGturbi nervosi e mu-sco– lari. Il lavoro di creazione da n.ma gi-oia ,::!cGiirnt3:Tu3a da annu,Mare, la s,tainchezza. 11 ·lavoro a,utomatico ch1e .non richiede ,attenzione permette di d-istrar-Te ,la mente in pensii2-ri inter,e,ssanti. Il lavoro vera.mente penoso é quello "elle re&t1i,in-ge J'atitenziona i:n un campo riSitreDto e monotono e al ,tempo stesso ri– chiedente intelligi2nza". Questo iS,piega gli effetti de– leteri che produce s,u,lla ,sa.h1te della mano <l'opera l'applicazione de,l sis,te,1na B,edaux. L9 condizio,ni principali per Pe11dere il lavoro at– traente e·d el-imin,are il pericolo della ooGiàe,tla pi– grrizia (no-me so.tlo cui iSi ,comprendono molti feno– meni diversi, ,che, ubbi<l,iscono alile più varie ,c,a,use) é d'offriPe a .cia1s1cuno la poss 1 ibiHta ò:i sicegilier,e l'oc– cup,a.zione 1Che più rhs,ponde al-le sue iattititudini ied ai suoi desideri e di ren<lere piacevole l'ambiente :d,ella falbbrica, pr-0cu11:ando agli opeTai queUe distrazioni ch·e Giano •oompatibhli ,oon un '110.rma,le rendimento nella p,md-uzione. L'A. ,oita d,ei ,caai d·appl-icazione -di ·qu,e,s'to .sieico.ndo princip-io dn 1cerbe fa.1bbriche ame– ricane. Naturalmen.te 1 1a id.uT.at:a d·el ilavoro d-erv'·essere p,ropo·rzio.nata ane pose,ibilttli fisiche; 11,e, occupazioni che richiedono u,na som,ma maggior-e d'energi,e, mu– s,oola1ri (;lavori faUcosi) o d'energie 1nerv0Be (lavori -monotoni che .esiigono aitotoozione) devono <lura'fle ,Jrue-– no. La pigrizia 1s1 i ridm-.rA c-os,f al mi,ni-mo. Su •quel minimo .che rimane :si pu6 es.ercU:,are .una pressii-one morale ed anche econo,miiC4, 1giacché é naturale crue chi non collabora in un'opera, non abbia poi il di– r-i,tto d-i .goderne i benefici. A Q•nesto proposito J'au– to,·e cita oppoe,tunamente (p. 23) a,lcune frasi di M<ru!a,besrta. QueBto 1Lb1'etto ,non é definLtivo, ,p1arché in tali quEGtiond la .tecnica ,ha s•e:mpre nuove parole -da dire. Ma é ,l'·espressione piu ·001111Jiutadel pensiero ianar– chioo 1S 1 ull'argion1ento, ne! periodo in cui viviamo E il crih2JJ:·iosu ,cui si -ba,s.a non potré. varia1re ,molto, co-ll'ii.n·evi,tabiile ,tt,a,sfor,m·a:zione deH'ambiente materia– le, n-e,ppure in avvenire. G. Damiaui: J CE'l.'I MEDI E L'ANAR– CHISl'l'fO, - Ed. Maury. Tunisi. 1937. Fr. fr. 3. In poche pagine, Bcri,Dte co,n quella chiara ele– ganza ,ch'é una de1L'.13· Gue p.ri, ncipali -caraititeri.stiche, Gigi D.amiani pone, ,!l,al punto di vtsta nos-tro, 11 tormentato -problema del.le ·clas-s-i medie. L'a1wt.ore av– v,erte che non tutti gJi an archici sairauno d'accordo eon lui. E, verame:ute, il non avere una visione uni– forme diella vita e, d,ei lSlllOiproblemi é ,ci6 che più ci .rimproverano e<l é ci6 di ,cui più ci vantiamo. Qu·e:s,ta nostra ,caraitte,ristica non c'imp,edisce d'agire e d'agLre insieme; ,tuòt'altro. Ma Bui r,unto trattato da Damiani ,credo che la n1aggiort·ainza degli anar– chici poBsia. ·conoordare. L'A. 00t1nincla col isoi3te.nere, 1chie i ceti medi non f.,J,n,o necess,arian1ente reazionari. •e -tan'.to meno fa-

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