Studi Sociali - VII - n. 3 serie II - 15 agosto 1936

Scrittori Libertari B .\ t' .\ J: l, B .\ B ]( F. 'I' 'I' (!hi J)HSSa a.ttravC'rSO la vila SC'llZH saper ILiCnlP tlc .. Jresisteuza cli q11c-s1·1101110. senza aver goclnlo ccl l'H!ifffSi emor.iounto t:011. i suoi !iCritti. senza aver vi– brato ùi fronle all'iugiustizia e al dolore come lui. l 0 0ll lui C se11za COIIOSCCI'(> il capitolo più bello di tutta l"opera snu: la sua viln. per cercare cli clevnn,;i tiCrcnamcnll" a sua so1t1iglianza, si puO dire che non ha capilo 11(' v:dulnlo in tutta la sua :impic;orn ci6 <:he Ria il t·ora~g-io. l':1Jlr11hm10. la rihe>llione, la bon- 1,·1, la r;agg('ZZcl. l'illllOr(•. :\fon. é possibilr i.~norarr l'esistenza di qurst·arte– l'ite che• é vissuto Jlrodiga11closi costanlcmeuto. Hll:m- S'l'UJH SOCIALI trallati da lui con una competenzn cosi completa ed esatta che infoudc ammirazione o stupore. 4..\ Madrid. il si:;tema cli vita che Barrett condu• ceva assorbi p1·eslo rereclitù che aveva ricevuto e cominci6 anche a minare la sua -salute fisica. Finito il patrimonio. finiruno anche tutti i riguardi con cui l'nristocl"azia nrndrile11a. a v-eva trattalo questo fi. glio naturale finché era ricco. per quanto non avessr cessato d'essere gaglinrclo. hello e intelligente. Le snc qualità J)C'l'SOllalinon sanumo più suHicenli per suscitargli aHetti. simpatia o rispetto. Crollala la posizioue eco11omita, sparivano tutti i rigual'di che gli aveva proliiK,tti rinn allora l'alt.a società spagnol:l. Per6 c1ualcosa. dì 1wg~iu dovette sopportare 1J1tf'· st'uomo i11legro. che non s·era tatto <·orro111pen' cbll· la ricchezza. ué traviare da.I vizio. Fu l"insuito oscc110, l'accusa infanrnnt(•. l'iic lo fece .::,?.'Ila conoH<·c-1•p n1u:hl' i Jliil piccoli particolari <IPllri ergrrsi 1>ieno ll"il'a C' cho mostrù per la. prima ,,atta, sua vita l' d1•i suoi scritti. J)Crc·hé in Lltlti ('Sislono forse anche n lui stesso. l'euormp riserva di valore motivi rapa(·i cli dc tPrrninarf> f'n10zio11i morali e Sili· rituali. .simili n quelle l'11e HanelL stesso prov6. I•;" colpa nostra Sl' o~gi. IHC'IIOche nL•I Hio ,iella .P:ata e 1111 poco in Spagna. RarrPll é qua.si uno sco• ncsciuto; colpa nostrn é pu1·c Sf' le alluali genera· zioni unn vivono l'o1>ern sua rei il suo eRcm11io. per– ché non lo t·o11osco110 abbastanza. Per •1uesto é ne,cessario a vviei11al'lo e prodigarlo ., Lutti; ciarlo illh-'l'i.lllH'lltC (' in tutto le suo lllf\Ht• f(•Stazioui. af(i11chù lutti coloro che imparino a Co• 11oscerlo <' ad amarlo possano rivivere. scmtire e i111ilarc iJ suo PS01'lll)io; vossa110 COlHJ)l'CllclCre i suoi insegnamenti " adottarli: nossano crl'C.lere 11ella sua fede e nellP sue idee e seguirle. Pci-ché. s1• e'é qualcuno che lrn diritto cl'essero in tnl.li - poco u molto. secondo !;1 rPcettivitù affet• lint P senti111P11l.1ir,,di tiasc11no e lui. flllPSto q1rnlc11110 I~ sara an1min1to o seguito. 11011 come se cosi fa. c.;(:•Hdosi saldc1ssc verso di lui un <lchilo postumo e neanche cu111c 1111 riconoscimento glorificatore del· la sua azio11e e delle sue Ol>ere: nrn come un·ar• d(~nte necessiti! di sE·ntirsi vici110 ed insieme a htì, <·ome a u11 fratello. per trovare nei suoi scritti il sollievo per le nostre pene, la cousolazione per le nostre sconfitte. lo stintolo 1>cr le nostre lolle f' a ,·olt(•.. In ragione drlla nostrn stessri esistenza. Rafael Bal'rell nacque in Spagna. Non c"é sicu– rezza né sulla data. né sul luogo della sua nascita. Alcuni dei suoi a1nici c1ffermano elle era oriundo de11e isole Canarie; secondo altri sarehhe nato n Madrid e secondo i più - questa e !"opinione do· minante - a ,-rebbe vis lo la luce ad Al~cciras. !\fori. il 14 dicembl"e 1910, ad Arcachou (l!'rancia). quando ancora non aveva compiuto r111arant·a11ni. Poco .si sa con certezza su Ile sue vere origini, r>el"ché egli sempre cerc6 d'occultarle. anche ai suoi amici più intimi. nblJidendo forse a prorondr ragioni sr11tim.entali. che mai ,·olle manifesfare. •Per quel poco che s"é potuto sapere, sembra ch3 fosse figlio naturale d'una g1·an dama andalusa e d'un inglese. 1 suoi ge11ito1•i gli lasciarono un certo patrimonio. che sfum6 presto fra le mani cli c1ucllo ZE..rhi11otto s1rngHolo clw era allora spendereccio e dissoluto. morale che possedeva. Accusato ct'1111vizio ripugnante, Banell castigù. In 1rnbblico, il <·<.liu1111iatol'C' . Fu il suo 1wi1110atto in11rnlsivo messo al servizio della vcrilù. l' del coraggio. Fn la prima dimostra– zione che nella sun vita. k convenienze s.irehbcr, senqwc una eosa secondaria cli [rontc~ alla. giustizia e ;li bene . .l'r<'Sl' allorn in pubblico tma. stracla. che. rclla corno le !:Hl(' intenzioni, egli uon doveva. più ahhandonnr<L Quel giorno zampill6 lla lutto rcssrrc suo la strofe magnifica. che. da allora in poi. i111pre– g11er,i col suo spirito tutta ropera. sua e tutta. la sua vita: "L'unh·a. virtù clrll'uomo C il coraµ:gio. Co• raggio nei pugni, nella lingua e sotto il craneo. li col"aggio degli islinti é la virili1:1., il coraggio ctelh.., idee é In sincerità .. llneslo ·scnndnlo sor:i.ilc rnlm6 la misura, riempilo giù. eialla povf'rU1. H.. Jlan-Nl, 1wr gloria sua. ftt squalificato dall';llt;i società <li l\ladrid. Povero di 11Joncta. SPIIZH la nrotezioue dulia sua classr. intruso f' g1rnrclalo co11 osliliU, 11ell'altra. 110n trovc', altra uscita, d'accordo colla sua posizione S[li· rituale. ch<' In pnrtenza per Buenos Aires. clovr ar• riv() al principio dell'anno IH04. .Arriv6 ilt A1ne-rica. in <1uesta tcnn ;i cui doveva dare. insh•nl<' alla :;ua. salute fisica.. la sua enol"me, ina. )l r zzahlh~ e fica. ~\nivù in qnPsl"Arnerica che . .stupita ed incrc• clula. cli fl'ontc a questo pensatore clw fu ed é cosi grande. 11011 ha saputo :rncora Hl)J>rezzarc i suoi i11- seg-na111cnti C'rl assimilare i suoi principi. in q11est'1\• mrrica thP 11011 ru ahbastanza a111pia pr1· poter pro· tl'J..!,'J;"f'l'IO l' cornpreuclel'IO. Tutta l"opC'ra. <li Barrett fu falla in ;\merica. (-}ui1 dando fin g-li 111li1ni lf>1nbi della sua sa..Jutc, si fece scrillore, p1•opa;::;anclistn. ponsatoro, rihcllr. nmnchico ed a1>ostolo. ·1~pp11rf' il ratto che c111isi sia svolta tutta la sua altivitù C puramente r·ircosta.11ziale ed acciclentnh•. Oa qu<'st".u1g-olo del mondo. ausc11lt6 1111- te le traµ;rdie llolla lC>rra. Non c"é stato nessun <lo• lor('. noss1111a l·atastrol'e o allegria della specie li· 1 111aua. eh.e 11011sia nrrtvato fino a quella. sensibili!·\ accumulatn d10 fu Barrell e non rabbia inclotlo a 11las1narC". a foggiarr nei suoi articoli il -commento sorridente od acre. l'allegria. conta;::;iosa, ,la medita· zione 1>rofnnda. la rabbia. amara. HarreU fu amPrka.110 per caso .. Però l'Amerka 11011 Benché non tutti siano d'accol"do sul suo luogo di- gli ha. dato c1ltro chC' il prf'testo dei suoi argomenti nascita. si sa che Ran·etl trascorse quasi tulla la sua giove11ti"1 a ·Madrid. do-ve. benchC frequentasse assiduamente gl'insulsi circoli della gente della sua classe. non trascurò la sua preparazione jntellettuale. cosa facile per lui, dato il suo straordinario inge– gno. Per quanto la preoccupazione cli perfezionarsi 11011fosse in lui tanto intensa. ci6 non gli impedì cli studiare in modo coml)leto e vasto le materna• tiche superiori. di [are la sua cultura letteraria e musicale e d'arrischiare un'iucursione. 1·elativamente [elice. nel campo della poesia. Quest'attività letteraria lo mise in relazione con alcuni scrittori s1ragnoli. tra gli altri cou H.am611 del Valle lnclàn. Grazie a quest'ultimo sappiamo che queste prime produzioni letterarie hanno tutte ua substrato di pro– fondo pessimismo e cominciano gih, a rivelare il ca– rattere triste ccl amareggiato di Barrett. Nello stesso tem1rn che s'occupava della sua pro· parazione uel campo della scienza uHiclale. il suo spirito irrequieto lo deve avere indotto a comple· tare la. sua cultura sotto tutti gli aspetti. I~ tutto questo con una profonclit;\ e con uno spirito cli chia• i-ezza tali che ci possiamo spiegare senza troppi sforzi come t11lfi i temi. anche i !liù lontani dalla .sua professione e dalla sua. vocazi0ne 1 siano stati o delle sul' riflessioni. TuLto quel che vi mise era bP11 suo. in 111assi1110g-raclo. I;~ la sua 011cra. avrclJbe avuto la stessa •Strnttura s·egli si fosse dil·ello, invec-r– che verso l"r-\rnf'l"iea. verso l'Africa o l'Asia o Sf' - 1wr6 questo 11011 si 1rn6 stabili1·e - t'orse rimasto in Europa. (Continua) VIRGILIO BOTTERO. LUIGI PEREZ Una legge sulla stampa promulgata ranno scorso nell'Uruguay esige che ogni pubblicazione periodica Ohbia il suo gerente responsabile. g· cosi che Lnis Pérez. un giovane compagno. studente di medicina. entro. uel luglio ·19:~5.ll1•formar parie della redazione di "Studi Sociali", portandovi il co11trihuto del suo entusiasmo giovanile· e della sua intelligenza cristal– liua. Due numeri soli sono usciti col suo nome; ora egH non é più. g• morto in piena attività scienti• fica, in pieno fervore <li p1·01)agancla. Aveva noco p!ù di vent'anni e un'ansia enorme di sapei-o e un bisogno imperioso di p1•ocligarsi per le idee che a· 1t1ava. Con la passione propria. dei suoi anni unita al senso critico dello scienziato maturo. si era SPC'· 7 c~a,lizzato nello investigazioni biologiche. Con lo stes– so amore ardente e con Io stesso ec1uilibrio dava l't,pPra sna. oltre chf' alla nostrn rivistH. al1l'inizin– t1va- l'econcla delle Univer.sità popolari. t'uochi di cultun.1 lihel'a o cli fonnazione i11tellell11ale sorti in ic111csti ultimi due anni nell"mubientc proletario di tutti i quartiPri di Montevideo. J~ra cosi pieno c1·1111'i11tP11sa vita spirituale ((ttf'I suo corpo grncilr. cho ht sua morte ci ha. riempiti d1 ctt•cl doloroso stupore che J).roclncc la morte elci [orti. Che questa preziosa ener,;.{ia invisibile non va.cln IH rcl\1ta. 1,;• l'omaggio mig-liore alla sua mernoria, il miglior ringniziamento per l'opern sna. Mentre l'orizzonte s'aùbuia un'altra tomba lum1- 1.vsa. rischiani il 11ostro cammino. La redazione. Tra leriviste ei giornali 1 egli ulti111i numeri di "Tiempos nuevos" ( Barcollo• 11c1.Spagna). ahhonctano gli articoli interessanti. Nel numero d"nprile Sa111rna11 riarrerma con crescente e· 11ergia. i concetti basici d'un suo studio precedentP s11Jlo Stato e le imposte e conclude incitando a t'tn hoicottagg-io sistematico e continuo dello Stato lauto nel cam1,o ùelle tasse come in quello del Javoro e ciel servizio militare. Nel numero di maggio lsaac Puente 1mbhlica un articolo intitolato "Le due inter• prelazioni Iondamentali ciel socialismo" che, parago– nando punto per 1n111tole concezioni e i metodi delle c.lne co1Tenti socialiste. la libertaria e l'autoritaria. riesce a dare un'idea molto chiara delle differenze fra l'una e l'altra. E' un articolo destinato ad O· rientare gli indecisi ed i male infonuali. Discutibile é il lavoro su "Comunismo e comunalismo" che pnh· blica Santill:.\n nel numero di giugno. Il problema. che quest'articolo mette sul tappeto é interessante e vitale: non nuovo. assume ora. coi progressi della tecnica e colle modificazioni clel1'economia. degli a– spetti nuovissimi. Che importanza. avrù. nell'organiz• zazione della societa liùertal'ia. pel cni trionfo lavo· riamo. il comune? Santill.in riconosce che !"ammini– strazione comunale ha gloriose tradizioni e profonde radici nell'anima popolare. ma ritiene che ht com• plicata 1·ete di relazioni che l'economia moderna sta· Ullisce fra Kli uomini su11era la cerchh1 angusta del municipio e la rende anacronistica di fronte alle esigeQ,ze della_p.c.oduzion e.- del consw.no. . Da.h la. rapidità delle comunicazioni gli nomini non s'ag– gruppano più secondo il luogo cli residenza. ma se· condo il lnogo ciel loro lavoro; il sindacato e non il comune é quindi l'organismo dell'avvenire. San lillH.n ha certamente ragione quando combatte IP te11de1fz.e campaniliste dei comunalisti ad oltranza che a1"rivano t'ino a desiderare per ciascun municipio l'autarchia economica. Per6 a me sembra che gene· ralizzi troppo, applicando alla un.tura umana. che. anche in cconornia. é 1nullifonne. nn prilH·ipio ri– gido H aprioristico. Non bisogna ·dimenticare che non tutti i membri della societù sono produttori e quindi organizzabili in sindacati: che. se si lavora spesso assai' lontano dalla propria abitazione. ~i consuma quasi completamente nel luogo di residen– za; che nelle regioni agricole non ancora industria· lizzaté i municipi non sono anatto superati ed of. frono per noi il vantaggio d'essere organismi giù esistenti e facilmente modificahili in senso nostro. Del re'sto sindacato e comune non si escluclo110. ma si cornpletano. Nella "Revista bianca" (Barcellona) del 2!) map:• goi. A. Gorelik nel suo articolo "Quali sono le basi de1ranal"chismoT'. rivendica il carallerc am))liame11- tp umano delle idee anarchiche contro -le inl'iltrazionr– operaist<.' e sindacaliste che. nel loro esclusivismo coudncono a prescindere dall'uomo come tale pe1· consi<lcn.1re solo il produttore. anzi, meno ancora: solo il proletariato or~nnizzato che costituisce 1111a piccola minoranza. ''L'o1)eraio s.ilarialo é uno stato 1rnssf'ggero clell'uo1110 cli oggi; quPI che llC'rdura NI é eterno in lui (• la. ua <111alit.\c1·uomu. la sua por– so11alità unrn11a.··. Nel numero del .15 giugno. X.X.X. 1rnl>hlica 1111ar– ticolo. nokvole come lutti gli SC'ril li dello stesso a11tor€'. intitolato ~'Le condizioni d1•lla. nostra lolt..1 contro l'autoritù'' in cui svolgf> alnpinmont<' l'idPa che l'a.ulol'iU1 O incapal'e di costr11irf'. ma solo p116 ostc1colan~ ciò d1e la lilJPra iniziativa umana va ·<·re,nulo r org-a11izzando. H.bmlrndo al lihro "Giustizia politi('a'' di \V. (;odwiu ( 17!);{) f'S:-illa i·opera iuizialc df'l lihenilismo. guastata poi dalla d0gc11ol'azio11l' ùorg-hPse da 1111l;1to e socialista a11loritaria dall"ril– tro. ''C:li 1111i P g"li altri. dicP X.X.X .. r11rono strali verso il lilleralis1110. cllf' 11011. (• stato ancora r~fn– lftlo''. l◄M og~i. (:011tro il tolnlitaris1110 di qualsiasi 'iJH::Cic.quC"llo l'asrista. quello socirdista r anchl' qurl· 1o a11arthic·o. XX.X .. desid(•1·a eltr si levi la vorf' dogli uomini l'he vogliono e:-:.srrr lilwri. Con questi ,10111ini hisognn formare un "J 1 'ro11te liberalo" per di· slrugg0n• rautorilù Nl hnpC'clirf' ehC' risorga. E\lido11• temc11t1• X.X.X. intende per libC'rfl1C"ciò che tulli 1 10i e lui Rlcsso intendiamo per libertario, per6 il :vichiarno ,storico non é inutile C"clha iu questo mo– mento un gl'an significato. Uomo conseguenza rii r1uestP idPC' X.X.X. sostirne che iJ problema 11iù im• portante che dohhiamo discutere og~i. prima. anc-ora clei piani e clC"iprogrammi, é il nostro atteggiamento

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