Studi Sociali - VII - n. 3 serie II - 15 agosto 1936

8 v1.'rso le 111inoranz.C'. i vinli. le masso .-irrclralr. al- 1 l'indomani ù'1111a rivolnzio11c vittorios~1. Nd nunH'rO di g·i11g110 <li 11 Liberaci6n" (11an:..-llona). troviamo un manifesto agli anarchici incitandoli a(I unirsi e c1 I rovnr<• una hasc minima ,racrordo per non l'8SC'rl' minoranza nella rivoluzione che si J}l'C'· 1rn1·a e 11011r•sserP obbligoati a ..111f'1Hlirarc <1,1i JHlr- 1ili nutoritari la lilwrtù rii f-q>rri111entaziollr•· A 111L' s('mhra. e molli t:Olll))Hg'lli nostri sono d'accordo e-on mc. che il prohlP111a sia molto pili comp)e!;:;n e <'hC il tI·0I>po ollilllismo cd il pessimismo c~a~crato siano in questo c:ampo 11~11..-i lmenl<' pcrnicio~i. 111ogni rno– <lo, bisogna sr-mprr prrve(krc il caso. non improha– hilc, dato rhe \p rivoluzio11i si succPdono cou 1111 ri111lo evolutivo. tl1('. n0g-li nvvcnimenti che si ))r<'· 11:irano rana1·d1is1110 rap1>rC'scnti una (;01Tenlc i.li ml- 11oranza fra le forr.0 lii sinistra. l~d allora hisog-uerfr :1on "mr1ulicarc". 111aPsiger1•. al bisogno <·011le- ar– mi all:i mano, cho si rispetti in .noi quella lìlwr1;·1 (l';llllléHC h! ll0Stl'l1 iclee che HOi siamo di:--posl.i a 1ollPrarc 1a.'gli altri. Non hisog11a dimonlic·arr chl· por vineP1'P, se vogliamo vincere da anarchici, 11oi ;1bl1iamo bisogno di forzr assai s111)criori a quello C'hc bastcr ,hbcro a un 11arlilo autori1ario. Sinché no11 c1vremo con noi la. quasi lola.litù clPlla po11olar.ionP. dovr.emo limitarci a difendere con la forza il diritto uoslro e di chi la p(msa come noi a esperimcnta1:c In nostre idee N1 a. pro11agarle co11 Ja parola e eon l'esempio. 1..: <lllora. comincerà la ·vera. rivo·1u– zionc nostra. che snrft. ronqnista. <li tutli i minuli, <"Ile sar~t t·onli11na vig-i1a11zn annata detropcrn no– stra, che sara. u11n. hatlaglia. inccs.sa11lc 1H~I campo materiale e spiritna.lc . co11lro le ag •Tessioni esterne, <·onlro le calliv1~ tendenze clH' possono sorgere den– tro di noi. (·011t1·0 l'inonda della materia <·011 cui dovremo lavorarP. Noi 11011 ,·og·lianio imporre niente; Ja forza (! ))PI' noi un mezzo di <IHe"Sa: ma le VC'rO armi della villoria saranno la propaganda, l'ei:;em11io e-, sopra.tnllo. la dimostrazione della 110Hlra <·apadlà tecnica. e orgnnizzatlva. li;S!-H'l'C armati o ca1laci: ec– co la cowlizionc df'lla. nostra vitloria. che snn·t la vittoria ti ella libcrt:°t pc,· tull i. In lnltt' le 1rnbhlicazi0Hi nostro s11ag;nole <li fJlll'– st'ultimi 111esi. o IHW lo meno in quelle cltc arriv,wo pin o mcuo regolannC>nte alla. redazione di "!,ludi Sociali" ( 11 Solidaridad Obrera" di La. Corufia, "Cul– tura obrera" di Palma cle l\lallorca. "M3s lejos" di Harcello11a. 11 Tierra y Libertad" di Harrcllona. 11 Estu– dios" di Valenza, oltre In g-if1 citate). si osserva uua tensio11e s11il'it11al<', cmÙ:ienle degli avvenin,cnli dlC xi p1·eparav:1110. Una lclturn. a.11che rapid:.i. di qucsli [1t 1 1·ioclic.;idimostra che i nostri comvagni :;pa– gnoli avc•v,.1110 1111a visione esalta d<>gli avvenimenti o vcgliava110 PC'r pn•vt>nirc il t·olpo <ii Stato mili– ,;n,-n~ _:Qj t)·m1 e aJ ...l)f~rfrolo imtui.il -ClllP si sono cJ.._nfj. n.itc m ··r,lin IP flue tenctenzC'. l'inlransi~ente e la >l– laborazionista. le (·ui discussioni ila1l!lo, como punto prossimo di parteuza. l'at.leggiam,ento della C. N. 'r. cli fronle alle ('lezioni del 16 1.1i fehhraio. Queste t111c tendenze si 111anifC'stano som1>re 1wi momenti gravi l' sono prohahiltne11te :11HhPdtw nn·rss,nie all'c1111ili– l)rio del nostro 111ovimento. perché. frc11a11closi l'"<'Ì- 1H·ocanw11te, <'i aiutano a J)f·ri:01-rPrc la 11oslra st1·ada Henza. deviazioni 1roppo forti in n11 senso o 11<'1- ratlro. L'inc-hiesta di "Mùs lejo.s" s11ll'altcggiamL·nto dpgli anarchici di front<' :.di<' Plnzio11i ha rieevuto numerose risposte, quasi tutte c·oucordi nell"afrrr- 111arc che raslensionismo é 1111aCJll<'Htionc di p, in– <'ipio, SII cui ili ll0SSUII l'.-lSOsi lHlÒ 1rnnsigero. Solo Hcr11eri P Pierrot hanno afft'rmalo il contra.rio. La polerniea <.' slata raccolta o eo11linuata cla.ll '"Adun~ta dei Refrattari1' di Nuova York. che sostiene 111tesi intransigti11te. Sa.rebhe troppo lungo riassumerne t111i lutti gli argomenti. tanto niù che i falli di qncsli ultimi g-iorni hauno sn11en-1to l"Olla. loro slraonli11aria gTavilit. questo dissenso che ha i11 rraltà un'in111or– tanza e una profontlilA mollo minori di quanto sem– hri n prima vista. Oi·a in Spagna si combatte da leoni. si muore da ('l'Oi. I com1rng11i spagnoli ei di– cono cOi [alti (e molli di loro l'OI sangue). chr- la loro strada é quella dell'azione diretta. della 1·ivo– lnzionc, della lihertù. Il resto. in (luesto momento, 110n ha lauta importanza. Dionysios. nel numero di luglio di Estudios insiste. con parole veramente pro– ictiche. perché. di fronte al pericolo fascista. c•pssi la lolla frat1·icida tra le dirers<' or~anizzazioni ope– j•aie. el numero di maggio di "Esfuerzo" 1Montevideo). Gaston Le,·al. continuando 1111apolemica svoltasi in vita di Luigi li"'ahbri sulle colonne di ''Studi Socialr'. rihatte le idee espresse da chi ha comnilato per tan– i anni questa rivista negli appunti t1·ovati nella ·arte1la della redazione e JHibhlicali nel numero scor– ~o col titolo "Unità o mollepliciUt di sistema". Non torneremmo ,su questo dibattito dle. dati i termini i11 cui é stato posto. é ormai esaurito. se uon ci sc.mhrassc elw e:. L. allrihuisea u J,uigi Fahbri d le jdee che questi non ha mai espresse. Infalli L. F11h– bri non ha mai negalo la divisione del lavoro fra le diverse regioni e la .specializzazione nel camJlO della produzione, che rendono necessarie delle re• !azioni permanenti tra le diverse forze produttrici. ~ neppure nessuno ha mai detto che questa suli– darietA benefica. benché forzala. fra tutti gli as1l~tti del lavoro umano e tutti i luoghi in cui questo si svolge. sia opera del capitalismo. J..:' una coms0- guenza delle condizioni nnturali; d'aecordo. Jl capi– talismo non ha. t'alto che adattarsi a questa neees– sitfi. nei suoi primi. aurei. tempi del liberalismo e{·o– nomico; ecl alla varietà nt1-turale COl'l'isponcleva 1t11a. molteplicita. d'organismi diversi relazionati daJla legge ferrea dell'interesse. Ed ora che il sistema ea– t>italista é vecchio e deve ricorrerC' ai rimedi arli· S'J'UIH SOl'I.\Ll ficiali con cui si 1>rolu11gano lutte le vile senili, sorge l'unHormitù sollo forma cli lrust. di cartel\s che non rispondono alle esigenze naturali di collega– mento, ma le forzano e le clevia110. crea11do In si– tuazione economica alluale. piena cli paradossi. Tul– lo l'articolo cli I.Jeval s'impernia ,su qta:sli tre con– cetti: é necessaria la coordinazionP df'll.1 produzione uci suoi diversi rami. nei divC'rsi luoghi: quC'Hla coordinazione 11011 é possibile senza radoziono d'un sistema unico til comuni::mw liht•rlariol; lt• 111c1ssC' sono lolalilarie e s'allonlanano Ila dii 11011 1,rop011l' loro una soluzione unica (' t·hi.1ra. 8ul pri1110 punto tutti s0110 d'ncconlo; sul secornlo 110. Non O aHalto necessario che 11elle c·a1111,ag11esparfst·a. complel·1• mente, la prop1·ielll 1>rivala della tPrra. perché una ciltà a organizzazione <'OJ11t111isla possa ril'on1frsi nor– malmente di JH'Odolli n1nlli. e viceversa. L'impor– tante é che sparisca lo sfruttamento e la possihilit-"t di capitalizzare la ricchPz.za. Una volta stom1rnrwt ia, principalf' raM·ione di lotta fra i vari org-a11is111i economici. 11011 c·é ragione perché 1111 sistemn vn– slissimo. anche i11tf>r11azio11aledi .!Wnmbi si vNla o– sli1colalo dalla variet:t di metodo nC'll'orga11izznzio11e locale. Sarehhe hrnc. cprto. (:hc tntti si <'011vi11c!'s· Sf'l"O de11a COllVPlliCllZil eh(' presenta if fiislema CO· 111unista; nm quPsla co11vinzio11e clevt.' venir~ spo11- lanea111enle. altr;1verso J°f'S))<•riemrn. 1•~ d'allr:t parlP. le differenze fra I<' diverse regioni. fra i divc-rsi nu– clei umani sono tante. che l'economia non pu6 non rifletterle comP le riflettono la <·11ll11l'a. la lingua e le allre altiviUi. dell'uomo. La nostra missione é liberare e non uni(ormar<'. Piullosto Harrhh~ forS•? il caso di ridis<'utcre. eia questo pu11Lo di vis1a. il prohlema della moneta. Mn. r1uesto riehiederebbo uno studio SJlecializzato e ci porlerel>be troppo lontano. Quanto al terzo punto dell'articolo di Levai. non é provalo clH' lr- mass0 vogliano una J>ai·ola d'or– dine "tolalih1ri;1". LP rna~se YO~liono risolv(•rP i d11P problemi hn~ici. <111ello ciel 11a110 n quello drdla. Ji. bertù. Noi diamo loro In. 11ostra sol11zio11e. 11 fatto di non volerla i111ponp u cli preferire la coesistenza di vari sistemi alln <:o('rdzione. 11011 1rnO allont:111·1rC' da noi le masse. I-J se• a11che flllL'~lo l'osse. noi fa<'· ciamo u11 lavoro di propa_ç;nntln. cl'0d11cazio1w f' 11011 di demngogfa .. Nel numero di luglio d01ln str~sa rivislu l• da. s,,_ gnalnre un nrti<'olo s,ul fascismo. che, comr qu·Ìsi tutti gli altri. 110n C' firmato. JI fenomeno fasci:;Ll vi é studialo i11 t11Ui i ~11oi nsprtli in forma lllollo chiarn. Noi it:diani :ivrcmmo qualcosa da ossPrvrin' a proposito d(-•l\a base po110larc attribuita gcnC'rka• mE-11le a.I fascisn10 dall':rntore; 111anell'i11siemo pos• siamo C'::iS<'red'.il'rorclo. Par1icnh11·mr11le inlerPssnnlP ht. parte che studia 1:i rc-aiionc americana. (fascismo Rli~iro) f'he. pur av<'ndo i carallC>ri reprrssivi dr•I fosci:-1110 111·01H'1). non t'• il urotlollo dc-Jro1w·ra d1'i diverst C'apit:1lis111i nazionali. ma pini tosto il ris11\– lalo d('g-!i sforzi c·hc rompin qu;.1~giù il rapita li• si ra· niero perehé 11011 prosperi l'incipiente capitalismo l0eal<', fi11a11z.ia11do colpi di Staio contro g-oYC'rni protezionisti. 1-;' insomma. f•on ve-sto moderna. un fC'nomcno nntico. 1/oc·c·nnaziotH' lra11silori<l delle fnhbriche in J,.,r;111 eia roslit11iS<'f' 11110 cl<·i lcmi centrali della slam1n nostra di (JHNHa.nazione in questi ultimi m<'si. Tnl I i 1101.ano che. 111·np1·ionf'I momento in cui il ·11.,rontr popoh.u·p pr,•111tr in ma110 le redini del governo. lC' masse produttrici. dimostrando 1111salutare scelti• cismo sulle conseguenie del trionfo parlamentare del– lc1 sinislrC'. hanno adottala RJ>on1aneame11lc rarma cl<•ll'azione din'tla. SC'llllll'O racl'omandala da.gli a11ar– l'hici. ~ in <1ne8ta spontan<.->itù c-hc ha somnH•rsu h timida resislPnza clt'i rapi P f!C'gli organizzalol'i. :-.h il maggior valor(' ciel 111ovi111ento.elle é stato quanto mai oppnrtuno. I socialisti nHlini f' J)rcislo1·il·i l'IH• (di questi 1f'mpi!) aspdtano lutto dall'alto, han lr-•· \;1fo che 1111·ngila~iu1w proprio n<'I m.omenlo in cni 1111g-ovcrno "popoh11'e·· si sia ,·onsolidando. 11011sPr• YC' che a ind holirlo e a. !'are il giuoco della rea– zione. ·1 1 ; 11arlano allora tlcll'inromprensio11e u dolh J)ol.!a <·1>scie11za(l('lle 111,1ssr. 'l'ipico a questo prop;J• ~ilo 1111urtiC'(1!0 di Oda OlherA· trnhbiicalo ill ((Uf'Sli A"iol'lti in u11 quolirlia110 di Burnos Air<-'R. g non vedono che u11 governo. qualu1111ne governo, clM e fan., in mn~giorp o i11 minor grado. il suo m~Rlif•r<', che é (JnPllo cli l"l'J1ri111PrP.1•·11governo provvf'dc-rù, con 111isnre di 1u•rs11nsio11eo. in caso necessario, c:rn altri mezzi, perché l'occupazione non si ripeta". ha dello più o mrno il mi11istro SnlC'ngro. socialistn). N gli O!lerai l"OlllJ)ÌOIIO la loro llliHsionc (]IHllHIO cer– cano cl'C>manci1>a1·sirollc nrrni più appropriale. J~ 8e il g-ovr1·nn frat1(·PS<' é a1lllalo rt>lativamenlc avanli. t:iù si deve alla. spinta ric·evuta dal basso da questi scioperi cosi fastidiosi C'd ino}IJ)o1·tuni. Gli ope1"ti S('mhrano aver rapito che, sr un gover110 aperta– Ha nlc reazionario é da comllaller<'. nn governo "a– mico" bisogna 1>P1· lo meno spingerlo, forzarlo. NPl nt1111<; 1 ro del 17 luglio di "Le combat syndica– liste" troviamo un articolo "La. svolta pericolosa" <·tu• d1'S('rivc con 111olta <:hiarezza la silnazione del fasdsmo in li'raur·hi. dopo la dissoluzione drlle Lcgho militarizzale. La costatazione 11iù iulcressante é che lH ssnn fascismo pu6 1wevalere senza un capo che sia passalo atll·avt-:t·so le organizzazioni operaie e i partili rivoluzionari <:' ne conosca il linguaggio e la mtnlalitrt. Cosi in Francia né la. Croce di Fuoco, né l'Azione Francese sarebhero potute mai anivare a niente da sole, menlre ora il pericolo cresce e si delinea. perché. sollo la direzione clell'ex-leacler del partito comunista. Doriol. C nalo il vero fascismo sollo il nome di Partilo popolare francese, intorno a cui si ruggTupveranno, più o meno apertamente, le altre forze dell'estremismo reazionario. Doriot comhatle i suoi amiùi di ieri nel loro stesso i.;-crg:.,. t"he é quello -a <;ni le masse 01>ende sono ahituate. M il uuovo atteggiamento. 11azio11alista e riformi– sta. del comunismo fnmcese. disgustandn il J)l'Ole– lai-iato. ne può 1lredispone la parte meno i11telli– ;....,, 11le in favore di quella reazione <:ile parla il rce– chio linguag-gio rivoluzionario. 1Nell" 4 Adunata dei refrattari'' di :--Juova York. nel corso della !)())emica s11ll'aslensio11is1110. Ber11eri. che. crallra parle. ha dello molle cose giuste. dà 1111 giHdizio un po· strano s111 libro ''Dillatnra e rivolu– zione" di Luig"i l 1 'abbri. Non vorrei che l'affetto mi facesse velo. ma mi sem hra. proprio che l'impres– sione di Berneri sia diametralmente opposta alla realtà. Dice il nostro compagno: "Sono fermamente persuaso che il lihro di Luigi li'abbi-i ''Dittatura e rivoluzione" sarehbe riuscito mollo pili solido se egli non avesse avuto. scrivendolo, la costante preoc– cupazione di far convergere le soluzioni dei vari problemi sulla linea programmatica dell'anarchismo malatestiano. Fabbri e1·a uu ortodosso 1>er costitu– zione mentale ed affettiva .... , ("Adunata" del 1:; .giugno 1936). o,·bene. io crnclo che l'obiettivita sia una delle qualit.a che più unanimemente é stata ri– conosciuta in Luigi Fabbl'i. che più d'una volta af– fermò il suo disaccordo dall'a1wioriamo che osser– vava nell'opera di Kropotkine. L'imparzialilA ass::,– lula non esiste in nessuno; per6 lo sforzo vers:1 l'unparzialità esistette in Luigi Fabbri in grado 110- lPvole. Ora l'es1>ericnza russa non ha ratto. fin dal principio, che confermare le nostre itlee. Dfrlo si– gnifica constatare un fallo obiettivo. Quanto all'or– todossia di L. Fabbri ci sarelJIJe molto <la dire; né sul problema religioso, né sul l)l'Oblema della patria. per non dare che due esempi. le sue idee corri– spondevano ai cliché dell'ana1·chismo tradizionale. J~gli era sulla stessa 1i11ea di Malatesta. certamente: ma ci6 vuol dire che in lui riviveva la stessa spre– giuclicatezza, la stessa comprensione. lo stesso rea– lismo di colui c:he egli considerava maestro. LUX. Bilancio Amministrativ di "STUDI SOCIALI" 11. :{ del 1.5 agosto llJ:16 ENTRATE Sottoscrizioni San J'1s~, Cal. Palano a mezzo ..Man'' doli. i;. per d1eriue San Francisco. Gorac<·i doli. t.ao. 1wr l°llf'tJllt-" Boston. - Parte ricavato di un ballo per i11izialint dul Circolo .\nrora, ctoll. 7.!"iO. per raglia postale Needham. Cesarini. doli. J: SelLimo. cloll. I: Betlolo. doli. J; ('ostuntini, doli. f.:!fi. Totale doli. a.t6. per dieque a 11H izo Bettola Worcester. - l'iani. doli. 1; l\linar~li. dnll. lt....O: .\lazzari. doli. t .50. Totale doli. l, 6. 37 al tumhìo :1.i1i Chicago. Parte ricavalo festa. ciel :rn maggio a mezzo "L'Adnuata dei H.efrat- lari". doll. 15 per eheque :rn.<1i, SpringfielcJ. - L. Borgo ooll. 1. al camhio .. J. !Ji; Tota le $ U!J.05 Himarnrnza in cassa numero precedente .. i".i-11. 6 i Totale entrate GJO. 7:! USCITE Composizione. carta e stampa del 11. Spedizione del n. ~{ (compresa rarrranca– tura·J ~pese di corrispondenza (redazione e am- minigtrazione) ............. , ...... . (il. 511 1~. O Spese nnie 5ii Totale uscite 'ii. J • RIMANENZA IN CASSA $ 533.61 Quelli rhc ri 111a11da110 da11aro 11si110il CO• modo r pi,i ro11vc11irntc 111e:;:;o degli chéq11cs /,a11cari.a11rhc perle pi,i piccofr so111111c, e "11ou q11c//odei ._•a.glia postali''. i quali dall'a111111i11i• stra:;io11,·postale sli/110pc.,9ati .11?111pre al cambio circa 1111 tcr:;o 111c110 del loro i•alorc del giomo.

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