Studi Sociali - VII - n. 3 serie II - 15 agosto 1936

4 !:lenza altri aggettivi. La questione. ripeto. a p,ute il nome, é di idPe, cli prog1 an1111a. See;ondo me una pubblicazione, p'9r !'are p1opaganda efficace e 111linea retta. deve avare ur programma dete:-minato sul'.e c-o-,:e teoriche e pratiche Jlitl importanti: ~u)cializzazionc della. pro– r~l'ietù, a~!'ienza di og•1i autoriU-1 coercitiva, or.5aniz– ~--azione amu chica, organizzt1zionc sindacale, prepa1·a– Lione rivoluzionaria e ricostruttiva, violenza di {!i– ff'Sil e di liberazione e 11011 violenza di vendetta o <..ieca. espropriazione di 1>0µ010 a btrneficio di tutti f'- non e ·prop1 iazione ([ul'toJ per::\onale a. •beneficio di uno o di pochi, ecc. ecc. S0110 argomenti seri cd in1po1 tanti. Come unirai pt=-r fare la propaganda l"ra c,hi propa,ga una co::;a e ~hi il con'-t'ario'? fra chi r:.:ecomanda di fare in un r:.oclo e chi nel modo op– po.:to? fra rhi crede danno.da una data condotta e chi le crede utile'! L'unione di tutti non pu6 non finire pt·ima o poi in una cli.:c:01dia a11cor più J;"l'ave. S'ITI>I SOl'I.\LJ ~aturalmente poi so110 (L:<'Cordo che runione- i'1·., tutti é neces;aria ucl!a d!l'esa delle vittime po i– tichf:, nrlla lolt:.1 t·o11tro il rase ismo. nella .;olidariet:\ d; fronte alla l'f•nzione borghesP~ )la tqneste son <·o;e clivetst:, su l'lli l'ar111011ia <'.é gi~l. per fortuna. Tn diti. lrn l'altro, ehP :,,1 1rnù clbcntere fra t11 1 ti in uno sle;-;so giornai:c. Sf. ~e Il g-iornale, più rivista d1 studio l'11e organo di propaganda, serve a noi soli e re-sta l'ra. cli noi. Mu se- vogliamo fare la Ili''>· paganda fra gli allri, bisogna presentarsi l'Oli 1111 prcgia111111a Uel'inito e 111110;..-enPo.almeno sulle c·o..; J>iù impot tanti. - o 11011 1,n.~!-iiamo presental'1.:.' a'-'li allri. nello :-;te::;~o piano. idl'P e- metodi l'ra loro in ct,nlraclizione. Ti pure'! l\l.~ 11011 ro~!io annoiarti pili nitre. earo 'I'. Con te, in cg11i nHhlo. ~ono ;il-uro tli etuere <l'al'conlo: e forse su JWt(':-:sirno parl,trc a ,·ol·e. t!o ,~an·rnm • anehc di più. Tanl6 t·o:,,;e al't't'llntL"'l' da pari<' tli noi lrf' di <·a:-·1 <ome é suc:t:e:5so in passato. - :v1eglio é. :;eco11,lo ,~ saluti 1·al'i ,1a tutti i !noni co11q,ag-ni tli qui ::i nH:, che nel campo della. propaguntla o~ni conen~e ht•oni di l'O,;tù. l'ac:C'iai eia sé, - senza per 11ue;;lo ,bislicriar::ii. e:I lln l'ortf\ ahhra<"<·io c'al Iuo :.c•m1wc n1,zi ri:s1>etlandosi a ;r1c:enda e - nel c·ampo .,>l"'l· tleo. dell'azione, - aiutaudosi ogni volta che n~ Horg l'oc-ca•;ione. l'opnortuniti1 o la nete;;~itù. affmo. Gigi. TJ N OSP[TE Più <l'un anno ra Libero BattisLelli. uno s1>i1·itv 1 libero che per certi aspetti ci é spiritualme1)te vi– cino. benché la sua orientazione 11011coincida colla nostra. mandava a .Luigi l-"'abbri nn al'ticolo che ar– riv6 troppo tardi per essere puhblicato 11ell'11ltin10 numero di "Studi Sociali" compilato dal nostro scom– parso e che rimase poi sepolto fl'a le carte di redazione. Veramente questa rivista ha avuto sem– pre come norma il puhblicare solo quel che risponde più o meno esattamente a.Ila sua. linea teorica. l\la la pubblicazione cli quest'articolo costituisce> un'ec– cezione che facciamo (come L. F'. l'avl'ehhe certa– mente falla) tanto più volentieri. i11 quanto quest~t Yoce amica e sincera. anche se discorde. P ora str:1- m11nente attuale. molto più di quanto lo fosse l'amu scorso. rivoluzionari ed il parlamento Caro Fabbri. Rileggendo le pagine di El'l'ico Malatesta otttm·1- mente da Lei raccolte. e ri1lensa1Hlo a vecchi avve• nimenLi d'Italia. e a recenti <li altri paesi (tli Sp.1- gna. per esempio). mi é ritornato alla mente 1111 probluua che. a mio a.vviso. attende ancora la s11a soluzione: Quello del contegno dei rivoluzionari di fronte alle istituzioni parlamentari. Panà forse strano a Lei. ed agli e,·entuali lettori. che in quesLi momenti. e da un italiano. si 1·ievo– chino discussioni teoriche. Inattualissime per giunta. giacché il problema non 1rn6 certo esser posLu nei confronti degli J)seuclo-parlame11tari fascisti. e il 1>ar• h1mc11tarismo atlnn·ersa un periodo di crisi in tutto il mondo e l'ordine nuovo (qualun<1ue esso sia) che i 1·h·oluzio11ari delle Ya1·ie tendenze si propongono di i11sta11rare, pl'escinde da questa (o eia qualsiasi) for- 111a di rappresentanza. :\la l'esilio ci pone in certo senso fuori del tempo e dPllo spazio. I~ l'attualitù. chP 110·11possiamo i11- flucnzarc. ci libcl'a dalla sua co11Li11genza. li parla– me11taris1110. qua11tunq11e minaccialo e corrotto, é anco1·· tutta via il regime dominante nella maggior parte del globo. sicché. in qualitil di internaziona– lisli. possian10 e clohbiamo interessarcene. ]~. infine. pel' qna11to fondate siano le nostrP spenrnzp che il crollo <lei fascismo porti con sé il crollo cli tutta la società che Io ha scelto a suo dift>nsore. non é <la escludersi. almeno in via d'i1wtesi. la possibilità tli una 1,rima vittoria parziale che l'i imponga successid tomhaLtimenti in seno ad uno stato non organic:1• mente dissimile da quelli dfll'Europa ot·cidentale. ~1i potrebhe anche esserP op1>osto che quello che io sento a1a.·01·a eome u11 "l)rohlema"' ha avuto. e eia huo11 tt>mpo. la sua soluzione: dagli anarchie-i. nel senso dPll'aste-nsione; dai sodalisti (delle ,,arie te11dl'nze) nel senso della partecìpnzio111• allP lotlt' elettorali. l\lH io ap11c1rtenKo - tradizio11alnwnte almPno - ad 1111aco1Te111p chC'. in qupsto ar~ome11to, é stata 8{llll))n' duhhiosa sulla via da seguin• .. Ad una coi·– l'C'lllP l'he <IJ)JHllltO. t' quasi tlllÌCHmt>llll'. ili haSP al prol.lema tattico clrlla parlt'cipazio11r o (lp!J'as.ten– sione elettorale si é scissa ( P;wtito ltepuhhlican, partPcitH1zio11ista. )Jazzinia11i intrnnsigenti. a~u•nsio– nis.ti) . I~. soJlrututto. mi sembra th<' due soluzioni con– tradclilorie. l'hC clh·iclo110. SII cli \lii J)UlllO ca1>itale. Il' fOl'Zl' del l)l'Ol(-tHl'iato (se guardiamo alla thlSSP) P h:) l'orze rivoluzio11ario (se !-{nardiamo ui principi) 11011siano 1111asoluzione. O. alnH ..110. siano 1111asolu– zione- disastrosa. Q11altm<1ue sia infatti la via chP si sceglie la. co11- dotta clPi dissenzienti li trasforma in veri e 1n·o1wl a \'\'Prsa ri. Si riticnr che il proletariato rivoluzionario debha avere il maggior numero possibile di rappresentanti p1·01lri in Parlameuto·t l~d allora l'astensioniSmo dc- gli anar('J1ll-i. dw sottrae mo1ti ,·oti prolelari e ri··,1- luzio11ari. t' favoriSl'f' i11d11hhiame11te. c·on l'iO. la \'i!• toria rlrttoralP llPlla l'P:11.io11e. racilmentP <l!)llar~ UP· littuoso. Si gi11dic.1 invPt'f' il P11rlamPnl.n 1111istituto asso– lutame111e improprio 110n solo ad O;.{ni conqnlsln. ma ml ogni J)l'rnnrnzio111• rivolnzion;iria? 1-; allon l'illlll1E:'11SOSl)l'l'()Pl'I) di Pll('J"g"if.•che 1rHf• ('011 st' 1111a ca111J)ag11a < IPtlor..ilP. P h·"' illusioni eh~ fa so1·g-erf>. p la co11seg11r11lt' tn1st11rn11za tli og11i mezzo eFficac·1• cli azionp P tli ogni J)rP1>:.1ra1.io1w rivoluzional'ia. ap– paiono forzatc1111P11lp 1111tradimento. ,~ (JIIP8t{' :l('t'IHH.' rc•(·iproche SOIIO t111t'alll'O chi' ca111pat1• in aria. lult'aliro che l'efl'etlo ùi settaris111i parliKia11i. J.;sst• trovauo, purtroppo. piena c·onferma nei [atti. Molto f'reque,nte111pn1r l'astensionismo anarf'l1i<·o hn favorilo la vittoria t•lellorale di partiti P cli ca11cli– <lati reazionari. Per parlare cli ciO che personal– llH·nte ricordo. c·ilf'l'Ò ~oln il caso della lto111ag11a. oYe, col <"nll<•~io 1111i110111i11ale. diversi l'Ollservatori furono Clt'lll oltn .. (')in in COlll-.WP,IIPllZft ilPllf' lotti' tra repnhhlicc111i P soc·hllisti 1>e1·d1é alc1111(' mi• gliaia di prolf'lari 1·ivol111.ionari (a11an·hit·i per la. mas• si111a partC') dhit'J'l:tVHIIO IP lll'lle. 1 1) 11011sono IH'· teSSHl'i(' statislit'IIP o dati J)l'ecisi per l-1\IV<:'cll'rsi<:hP - co11giu11tan1C'111,•sP111prp ad altri rattori - l'.:1stP11- sio11is1110 dt·llt> 111assp HIHllThir·he hn favorito in S1>a– gna la vittoria C'lrltorale delle destre. con tulle I;-• conseguenze ehe ne so110 dp1·ivate. Ma. il\11lra partfl, 11011si puO 11p~are C'lw i su<·· CC'Ssi c·lPtton1listid dei sol'ialisti i1alia11i nrll'imnir•– diato dopo g-11t>n:1.clistrnPndo l<' masse dai veri mt'l· zi P dai vt-ri fini rh·oluzionari. sono stati Psiziali. Come esiziale é stata la forza parla111e11tare del1a socialdemocrnzia 1f'desc·;_1, ('om<' pPricolnsissime i1- l11sio11i 11,111110 t.h)stato. 11011solo ~1ll'PStl'ro (J)Ol'O ma– l<'). ma tra il prolPtariato ger111;u1ito !i1PSSo. i cin– que milioni di voti comunisti. SP IP soluzioni adottatt• presentavano questi incon– ve11ie11ti é segno <-lw essp 11011 sono. 116 l'una 11~ l'altrn. la Hol111.io11egiusta. O. piuttosto. <'he il pro– hlema (>, s1ato 111alf•ilnpoRtato. Prima cli ava11zt-ll'P. IH'l'Ò, la proposta di una p:>R· sibile i11qwsiazio11r diversa. é 11ecf'ssario sgomhrar:-> il Ccllll})O lhl og-11i pquivoco. lo 111i so11 S<'IH\>l't' ril'erito sinora ai ''rivolnzioll'1• l'Ì ... 1..:. ;-n•t:)1Hlocli lllira l'HttualP situazione ilalìan-1. era giusto comprt.:•HdC'rC' tra questi, oltre i Tepuhhli· tani. gli a11archi('i e i c·omtmisti. an<:hP i sodalisti. Non esistono oggi. inl'utti. socialisti italiani chl' 11:>n siano rivoluzionari. l\la. se si , uole che I<' dPduzioni segnrnti ahhh11n u11 valore' i11ter11azionnle. é inclispensahilr avvC'rlirP che esse 11011 valgono per alcun partito. nomi,rnl• mente socialista. adt rrnle all'111ternazio11ale sociali– sta. Pc<.: .. ma thP sia di ratto riformista e legalita– rìo. Pt>r cp1Psti la questionr non si }losa neppnr:-:-. L'cleziouismo. la partecipazione al Parlamento ('. q11a11do l'octasionP st: ne 1wPsenti. al Governo. son fuori di dlSC'llSSiOllC. J•;d anche un ultro equivoco deve essere rliminato: quello che possa110 esister<' lla1·liti f' movimenti. si11- con11ne11le insip111e riformisti e rivoluzionari. H.it 'or– misti 1>e1· il prescntl' e rivoluzionari I)f'I' il futuro. Riformisti se. ma. se no. rivoluzio11ari. E' questo uno dC'i IlC'ggiori assurdi lo~ici e dt:>i pili g1·avi perieoli pratici. Conseguenze fatali nP sono l'inettituclinC' ad ottenere rirorrne e l'i11cap~1cttù di fare la rivoluzione. Non escludo JHHm·cilmente che il mutar(' delle cir– costanze 1>0ssa Lrasrormare dei riformisti in rivolu– zionari e viceversa. Il 1>ri1110esempio ce lo forni– scono. oggi, molti socialisti e democratici italiani. li contrario ce lo 111ostra1·0110 tutte le parziali rivoh1- zioni passate. e ce lo mostrerebbe. prohahilmente. per individui e gruppi conispo11denti. 1111a 1'11lura parziale rivoluzione in Italia .. Ma si tratLa. in entrambi i casi. di una trasfor– mazione vera e propria. sostanziale. Si é rivoluzio– nari perché non si é più riformisti. Si é rHormisti perché non si é più rivoluzionari. Lu coeslstenz~i non solo temporanea. lna tagica. dei due metodi é impossibile. Dunque siamo dei "rivoluzionari''. l{iteniam:> cioé che le nostre idee non possano trionfare se non in seguito alla distruzione violenta del regime vigente. e che le "rifanne·•. ottenibili per via legale nell'am– hiente dello stesso. siano insut't'if•ienti a pl'ocurarci c16 che vogliamo. I~ a noi. rivoluzionari. che viviamo. 1>er ipotesi. in un regime del tipo di quello inglese. o francese. o spagnuolo. o belga, o scandinavo. nell'attesa che si offra una occasione propizia alla 1·i\'oluzione e che la nostra preparazione ideale e materiale sia su[fi– cienLe. si presenta il problema tielle elezioni e del parlamentarismo. -"~on presentate candidati e disel'Late le urne" - ci consiglia l'astensionista. E corrobora il suo con– siglio con la dimostrazione - troppo nota ai lett:>ri di "Studi Sociali'' perché valga la pena cli ripet2rla per esteso - dell'inutilit.-"l e della notivitù ciel par– lamentarismo e dei "ludi cartacei". -"Presentiamo candidati nostri. <' corriamo com• patti a votare per assicurarne l'elezione" - ci con– siglia l'elezionista. B naturalmente ag~iungc - per– ché si tratta. ricorcliamolo. m 1111 ·'rivolnziomnio"' che parla a dei "rivoluzionari'": -"So l>ene unch'io. come sa e vi ha dotto.i il compagno X. che le rivoluzioni 11011si Fanno co11 la sc.-hecla. che nel mutamento 11011 aYremo mai una maggioranza nostra e che. se una volta l'ottenes– simo. il potere esecutivo uon csiterehhe a sciogliere la camera e ad instaurare una dittatura. 8 so anche che un parlamento nel <1nale noi Hiamo minoranza 110n fai-a mai leggi che intacchino la sostanza del regime che noi vogliam rovesciare. "Ma. intanto che la rivoluzionP 11011si fc1. 111c1 si 1H·eparn soltanto. il Parlaniento. lo vogliamo o 11::lu lr, vogliamo, esiste. l~ legifera. I~ sostiene o ahbatte dettrminati gnvtrlli. 1•1d ili q11rst'npPrn IPgislativ·1. e di sostegno o di Ol)l)OSizione. c•sso ag-isce <liver.sa – me11tc a seco11d,1 della divf'rsit:'i. dt•i pa1·Liti t' clellu COl'l'Cllti ChC' lo l'Ollll}Ollg-OIIO. ''ll11a lcggP che tlichiari del'ad11ta la mornllThia. o aboltta la 1>ropril'tù privata. o illsHolto lo Htalo. 11011 possiamo (•erto l'ilg'iOIIL'VOIIIH'lltl• i1!-11lett:11·(•pl;1 Jlf'I' quauto gramlt' sia la nostra forza Plellornle l' il 11Ullll'l'O dei IIOSll'i l'il()J)l'l'SCJ1la111i. l\l;i vi SUIIO 1110lt:• h,:ggi chr. se11za risolvere i Jll'ohlp111i fo11cla111e11tali. ml'luiscono poclerosamentP sulla nostra vita P sulla sll•.ss:.1 11ostra possibilil<'t di pn•p:uazione riYolnzioua• l'Ìi.l. "Osereste voi dichiararvi indifft>rt•11ti. 1wr rHC'lllJ)io. a<I 1111a leg-ge <·hP ritonosca o 1wg-hl il dirill·> '11 8<:iopt:>ro. l"anto11omia sindacale>. la lihPriil di :-;1a111- pa '! A liii g"OVC>l'IIO rhe si mantC'nga J)iù O lllPIIO 111'11· lralc nei conrlitli del lavm·o. o che.. i11vPcu, 11l.t1Hli sislJ:3maticamente 1.1. mitragliare gli scioperanti'! J-\ una l<•gislazione sc-olastit·a l'ht' ;..wl'antisl'il 1111(·Prl1) grado tli istruzion(• ~raluitu :ti ,ostri fi~li. o <'11t•. in,1•t·P. t>l'i~a tra loro P ln St'il•11za. una harriPrA e- 1·011011lif'a iHSOl'IIIOlllahile'! .\ un codirp JH'll:tk t'ht' l'1111siclPri !'Palo la Sf'tllJHic0 p1·opaga11da fi<"llf' 11osl1·p 1<lt•t•e• 1·i sottopon~a IH'l'<·ill a. dPi trih1111c1li SJll'Ciali. o t:hl' iuvec·e Jrnni::i(•a solo c•prti ;1lti i11 l!irrtto c:rn– ltasto e-on la lPgalitil vip;enU)'! r\ 1111apoliti<·a c>slf•ra l'IIC' ra,·orisc-a la )Kl('(', o J)orli. illVE'l'C. alla ~lll'll';I'! •·r.;1JhP11f'. tnttP <111estr ('O~H' di1wndo110 i11 g-rnn 1Htr1e dal Parla111P11to. dalla Sila c·nn1posizio11"'. {!;il ('tH'JJO <•lpl.toralP l'hf' lo a,·r.,"1 c•lpfto. Poithl' sf". nplle q11Pstio11i t·apitali dlP ho rsposlo In princ-ipio. ci lrOVl'l"PIIIO di l'ronle Sf'lllJll'(' I' ('l)lll))alti tutti i "11011- l'hnlnzionari", ili (JIIP:-il(' SN'OIHlt· il\'1'('1110 fat·ilme11IP de>~li alleati. K se11za l'lit- il regi11tC' Hi -sf'nla in JH·ri<·olo f' riC'Ol'l'.1 :1i lllf'Zii clittatoriali. si l)Otran110 1 ri1111irP rnng-g-ionrnze ravo1•pvoli alla J)HC'<'. o ull'isl1u– zio11e gratuita. o alla lihrr1;·1 di st;impa ect· .. f'<•<·. "'l'ullo di))Pn<le Ila voi. Astl'nrlt>vi. secondo il ('.OII· siglio ci<•! l'OIIIJ)c.1g:110 X. P IL' l'orzo 11011 rivol11zh11,1- l'IP. 11m più o mrnn pro~rrsfiiHI<' <' lilwrali. priv<' llPI 1·011<:orsodt:>ino.slri. rcstrra.11110 ili 111i11orunza di fronl<' ai ('OIISPl'Vil!Ol'i (' ;IÌ l'(':lZiOlli\l'i. I~ aVJ'('Jll() liii parla lll('lllil tli dC'8ira, (•. COIISP~lll'lllenll'IIIP. liii g'O\IPl'llO di <ll•:;tra. e h.• nostre uosizioni saranno i111111prliala– n1P11tp fl(~ggiorall'. 0!,{111IIOSll'U J)rOg-J'NISO i1111wdilo. la hlf'ss:1 pr,•1mraiio1H' rinll11zio11aria rellpntata o n·· i:,a i111po:;sihile. ''\'otulP illV('('f' ('OIIIJ)atli pf'i nostri {':111clidali. (' IP forzt• eh-Ila n ilZiOllt' ~itl'allllO ten11tl' ili iS('H('('O Il('\ JHll'h11111•11to. i g-c,,·t·rni dO\'l'illlllO far0 i ('Ollti t'Oll noi. lii lc•gislazio11(\ H\'l'Ù llll C':ll'ailPrP 11011OJ)l)l'PHsivo. la pn•parazionn dPlla riro111zi01w potrfl prol·ecll'n' c:111 n•lat iva faC'ilit:L "8P11za c·ontan· - :.ugonH•nti srronclcll'i. ma tradi– zionali l'enorm<• tlropaganda delle nostrp illL•e t·IH• JH,tn•1110 l'<.Hf'cl:dla trihuna tiella C'anwra. e la c·'.111,, Sl'l'llZa t'Sillta dc•II(, ll08lre FOl'Z(' c-110:\\ll'C'lllO ili Ol'· c:isio11e del voto." 1-; i "rivoluzionari tlelln strada", udili q11Psli d1w (•On8iglit•ri r mC'tlilalr h~ loro parolr. rPHl(•ra11110 J)('I'· JJÌCHSi. K nella pralka. si tlividPrn11110: a~IPlll'lldosi ,!,;"liuni !'-!Pcondo i rousig-lì dPl ('ompag:no X. partc•<·i– pamlo ~li altri attiva111enh' alla lolla rletlornlr Hl•· co11flo il consiglio riel ro111pag110 N. ('011 la t·o11s1•– ~11P11za ehe l'as1l'nsin11e 11arzialc 11011sar:·1 suffkic•11t1• a :-i('l'Pditarc l"f'IC'~tornlismo agli occhi dellP rnasse>. l' la par!e('ipazione l)a1·zialt- non dar;i tntli i risnllati di cui c•ra fillSCC'ttibih"'. 1;: allol'a'! 1•1allora. consi<l<)1•c.110 il prohlema ron la massima Slll'P1,;i11dicatf)ozza ,. valutati i prp~i e i difetti cieli<· d11C' tesi. rni sembra che rsso possa esser sc-i~so. I•~ clH·. da la.le scissionC'. sorga la possihilit;·t di risol– Vf'l"io completamente. Con n11a solnzione in terio senso "di t·ompronws– so" 0 eh<' non ha quindi il fascino dellP teorie <'· st1·e111e ed assolute>. 111n.rhc mi appnrc e spero

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