Studi Sociali - anno VI - n. 37 - 16 gennaio 1935

che Agostinelli amava la 1 vita solitaria e la polizia fascista 1 con la sua occhiuta vigilanza aumentava ancor piU la sua solitudine. Ma questa non impedi .che il vecchio anarchico sentisse fino all'ultimo gior• no aleggiare intorno a sé la simpatia e la solldarieta di quanti In Ancona lo amavano e Condividevano la sua fede. Sappiamo in modo positivo che durante la sua malattia non manc6 chi si prest6 per lui come me– glio poté. Dopo la morte, dei compagni ed amici vo– levano accO:mpagnarlo all'ultima dimora; ma le au– torita fasciste proibirono qualsiasi accompagnamen- 1o funebre. Il che rientra nell'ordine naturale delle cose, poiché fascismo significa inumanita; ed ormai non riusciamo piCi neppure a indignarci per episodi .del g_enere. Al contrario, siamo lieti di costatare come, anche in questa occasione, tChi é restato fuori della pieta • 11 che l'uomo all'uom piu deve" é stato soltanto il regime che opprime il popolo italiano. Gli anarchici .çoncittadini di •Cesare Agostinelll, di cui egli era .stato l'educatore, non hanno demeritato di lui. Ci6 riconosceranno di certo con piacere anche quei no• stri compagni ed affini che in un ,primo momento possono aver creduto alla falsa voce che parve get• tare un'ombra sul buon nome di quelli. 1 I. f. SCRITTORI LIBERTARI Florencio Sinchez (Continuazione; vedi numero precedente) TRIONFI TEATRALI :,.;pJ 190:J l'loreucio S>inchez fece rappresentare nel 1eatro Comedia di Buenos Aires, all' hi. di trcnl'anni. .M'hijo el dotor (Mio figlio clotlore), e <ionobbe cl,\ quel momento le dolcezze della gloria e anche riu• viùia e l'incomprensione di -molti. Gili umili, ch'egli •·api r; studi6 nelle sue opere tali quali erano, lo f'hbrro fratello: ma i borghesi, che pure comprese t! d l qua-li vl<le gli abissi morali, le miserie e le vllt:'t. lo considerarono come nemico, calunniandolo ,P chiudendogli tutte le porte, per le sue idee franca– mente avverse all'esistenza ùe-lla società horgbese. ·':\l'hijo el dotor'', ,dramma in tre atti, pone in lucC'. con le dispute di un padre, vecchio uomo dei ,<•ampi. e del riglio, addottoratosi in cittù, la lotta di due ambienti: l'uno con ile sue Yecchie ahltudi111 P indolenzp tradizionaliste. e l'altro col suo indivi• tlnallsmo anarchico e col suo dinamismo innovatore, .as~imilato nell'ambiente agitato della cittA; il padre. 1>P.r cui la ragione sta nell'autorita. e crede che per essere egli il più vecchio. tutti debbono fare <:i<'i che lui dice, e il figlio che con più lntimit.."l tratta sno padre come un uguale, con rispetto ma dicf!ndogli con siuceritU che sbaglia quando abaglia. poit'hé ·-i-autorità sta nella ragione·· (Pel. Rossi). Giulio. vrnuto in campagna 1rnr le vacanze, s'it1• 11amora carna,!mcnte di una ragazza ùella fattoria. •Quando il padre, che ha un concetto arcaico dell'a· more, esige cho il figlio SP0tii la ragazza per 1:53). Yarlu dal "disonore•·, qucs1 i ri[iuta di far,lo, giacché d6 sarebbe la condanna di entnimbi, non essendo quell'amore che fl frutto di un momento di eccita– zione carnale. Il giovane rivendica il diritto di amare fin t1ove -l'amore con;;e11tr. Allora scoppia l'urto phi intenso fra padre e figHo. ~Tell'ullimo alto, mentre il padre agonizza. Giulio cede per sentimento filinlf' ,con li.I promessa cli unirsi alla ragazza. La scena t'inali:' l' il trionro tlc>lla pietù, del -sentimento cri– Htiono snlla ragionr titanica. E' Prometeo che piega la fronte snl petto delle sirene leggere e piangenti. ·Oiullo In quc::,lo momento é pili umano che mai. ~f'l 1907 S.inchez manda sulle sc·r1H' "Ln G-ringa'' O), commedia in quattro ,ittl. che si svolgono nella l}rovlncia di Santa Fe (Repubblica Argentina). In quest'opera si proe1ietta ,la lotta dello straniero ,che viene. (•oi suoi metodi di selezione meccanica. -coi tratturi e gli auto, a sloggiare il "gaucho" abi– tudinario e- indolente, che preferisce passare il tempo e.on la ghitarra in cui singhiozza la "milonga•• e la "vidalitay" (canti caratteristici sud~americani). col "''mate·• amaro, col gioco della "taba .. e con le- corse (l) Col nome di "gringou ,·engono chiamati nel• l'America del Sud. con un senso alquanto spregia– ti"o, gli stranieri in generale e gli italiani In parti– -rolaro. - Il traduttore. S'J'Ulll SOUIAU di ca valli in cui perde i pochi soldi che guadagna col lavoro. lLa pigrizia del ·•gaucho" cd i11 c\.! r.to modo la ~ma ctispe10iono mentale fu ciU che lo condanu6 ~l scomparire. So mumcttiaruo cho ''il tlespotismo Jel• l'abitudine é dovunr1ue il nemico tlel progrese:;o u· mano, in quanto i:sta Iu costuuto antagonismo con Ja tendenza. che ci :;piuge ad a.spirare a qualcosa di meglio ùell'abitualc", tomo OJscn·a\•a Stuart l\lill. 11 "gaucho'', d'indolo t;;latica come gli indostani, do– ,·eva scomparire sotto il dinamismo degli innovatori. Il ·•gaucho", nella commedia. di ·sanchez, va re– stando senza tcrro; perde lo cau!.lc perché non é leguleio; cd é costretto ad abbandonare i suoi campi al ''gringo'' che oclia, come odia tutto il nuovo, ma incapace cli un odio tonclamcntale. Abbattono l'orn~ bù, ch'egli tanto ama, e perfino rautomobile del padrone lo investe. Soltanto la figlia dei -igringos·, che ama :mo figlio, Jo cura mul~rado l'oppo;Jizio11c elci genitori, che- voùouo iu quoll'amorc puro un nw– schlno calcolo interessato. Creolo e "gringo'' 1.;i ri• conciliano alt'iuo co11 la uulonc di Vittoria e J>ro• spero, l'i~li dei due. ' 1 Gua1•da che ,hc-lla coppia, - dice Orazio, il fratello di Vittoria; - figlia cli "grj11. gos' puri. .. figlio di puri creoli. .. Da Joro nascerù la. razza forte Llell'avrcuire''. HodU in "Ariel" dicevn. <;ou c;.:5pressiouc autori• taria: ' 1 Governa.re é popolare, ass-imilando prima, e– ducando e selezionando poi". lì'lorencio ri:-mh·e in tal senao la (Juestione, credendo elle ùall'unioue dei figli del paese e gli i1mmigrati tlov-rU :-:icaturire nna razz.a forte che asshnilerù, col disin'.::ire. se e In nobilt:i del creolo, l'impulso dinamico o ln. capacità crea– trice cle! "i;-rfngo''. Cosf, como in "M'hijo el dotor·· si traccia va la lotta tra la citt{t e la campagna. tnL il conformismo indolente del "gaucho" ed il dinamico scetticismo del cittadino. ne "La Gringa'' lottano il creolo, rappresentante ùella pastorizia e allevamento tlel bestiame. o lo straniero che porla con sé, insieme all"inizialiva intraprendente, metodi pili razionali di a!lent1monto e di selezione ed !I principio dello strutta.mento agricolo meccanizzato. MISERIA DELLA FAMIGLIA "Barranca Abajo" (Giù per la chiua) é un dram– ma Jn tre lltti, chP tLra..Jll)t~sC'nf.6 nel 1907 Jo;sso ha come figura centra!e Don Zoilo. li vecchio Zollo é un nodo tragico di falalitù. nn personaggio della campagna rioplatense che ricorda Don Pedro Crespo, t'igura centrale de "El Alcalde de Zalamen." 1 dramma dei "illaggl della Castiglia. Il pcrsouaggio di Sàn– chez ha dei lati comuni con quello di Calder6n: la. sua dignità orgoglioja e forte, il suo grande senso dell'uguaglianza, che lo rende altero innanzi a coloro che presumono di pos,sedere l"'autorlta•·, ed una fa– tale e retta determinazione- . Don Zoilo é un vecchio "gaucho"' che non conosce i raggiri delle leggi, in cui si nascondono la pei'• fidia, il clolo. la ba!38ezza; non sa vedere né inte1·. 1>etrare le sinuosita dei codici. per Je <1uali passar 0 ::ienza rischi, con lo sguardo torto. Egli é la linea retta, é Pcer C:ynt che sempre giunge tardi. E' semJ)lice e nobile: per lui il sotterfugio ucJJ eai:1te, :e cose sono come eono. Nella psicologia di Zoilo ha influito il carattere geograrico della terra su cui vive: questa. campagna sempre uguale, tranquill..1, monotona. Sè!.nchez lo ha messo nel dramma. come il niclo dell""ornero'', ia capanna, la carretta o la sie1,e metallica; perché ha voluto cllplngere un pae saggio. un modo di essere, unn morale determinata dal paesaggio stesso. Zoilo ha, come ogni uomo dei ca-mpi, il fatalismo della linea retta. Per cio perdette la lite che pen– deva. sul suo campo: e Don Gian Luigi é ora il padrone della sua azienda. Quest'altro personaggio rappresenta il tipo del legu,Jeio cittadino che si con– quista le simpatie con ostentazioni di famlllarita. Zoilo sente una tenorezza Immensa iper una delle sue figlie, tisica, Robustiana, na quale vuole andar– sene ùalla fattoria ora che questa più non le ap– partiene, perché, confessa ella a suo padre: "quando voi anùate al paese, qui In casa si fa baldoria". Il nuovo padrone va dietro all'altra figlia Pru– denzia, ed il capitano l3utiérrez, tipo del commis• sario di villaggio, chP. per essere "autoritll. 1 ', crede d'aver diritto a tutto, desidera il possesso di Ru<le– ,sincla, sorella di Zoilo. Donna .Martiniana, la comare. tipo di pettegola e mezzana, é quella che porta le letterine. Don Zoilo clecide di andare nel campo di Anic-eto, giovanotto del luogo cui vorrebbe far sposare Prn• dcnzia. Quando arrivano Don Gian Luigi e Il Capi– tano, ·egli dice loro che tnllo era roba sua, frutto del suo laYoro. ma ''la mala sorte, come rombr~, 5 nl!'alberu. sempre mi accompagn6". Questo fa.tali– smo, tutto :::;pag11uoloe indiano. é proprio del "gau• cho·· che pnrtccipa d'ambedue. H vecchio Zoilo ci dice, C:011 l'amarezza di chi anlva in ritardo, cht: aveva pel'dnta la lite ·'1>errhé non seppi compiere I . il mio do,,erP, thc sarebbe stato di J>igliare vo~;tro 11adre, i giudici. gli avvocati e. insieme a. tutti voi. cucirvi le budella a pugna•late. come esempio ai 1ban– diti e ladri di tdtrada". Ora W suo campo non é più I suo, una "ci6 che v'é dentro é mio, e questa lit~ I la. c.oncludo io, in difesa deH·onore! .. li commissa– rio pu6 andarsene con Hude-sinda. perché é libero, ma Don Gian Luigi non si prender{L sua figlia come fece col suo campe. Nel campo di Aniceto, dove si svolge il se-condo atto. ·ìe cose ,·anno di male in peggio: una epidemia. vi sta decimando le greggi. i\Iartiniana con le -sue Hl'ti propone allo donne di andare in casa di Gian 1~11igJ. L:1 polizia. per i8tigazione del cat>itano Bu• tiérrez, anosta Zoilo, e ,questo. rasoegnato alla sm~ sorte, esclama elle la col1>a é tutta sua "por non a.vcr ratta 1111a strage fii tanti Yi,..liacchi ... ".Eppoi di• cono che c"é Dio!·· l\1a la scena più cmoziouante é quella del secondo atto, quando Aniceto, commostdo, cllchinra il :mo a– more alla tubercolotica. vera. sacrificata. giovanetta clolce e laboriosa. bestia eia soma delle sue sorelle, forti t·ome i.1111·0 legno. H<.,bustianu.. felice. agonizza e dalle su~ labbra febbricitanti sfuggono dolci pa- role di s1wra11za: "Vh·er tranquillamente ... senza. cho neslìnno ci molesti ... amando::-ii molto ... col povero 11a.dt· p, felice, lontano ... in una casetta bian– ca ... H. lonlauo ... ·· Anche Jtobustiana o arrivata troppo tardi! Don Zoilo. a.ùiJaudonato dn tutti, scioglie nella scena rinal<' il suo nodo fatale. Rinuncia alla .,,- 0 ~ lonliL di dvere. S'impicca. Per6 prima vede che il laccio non riesce a far cadere un nido <li •·orneros·· che Jo impaccia. 0 Le cose di Dio! .. esclama. "Si di• :--1trugge più facilmente un nido d'uomo che un ui-do d'uccello"' . "'Barrauca Abajo•• ò la dls[atla della famiglia ru– ra.le, rovinata. c.ome la proprietà ciel contadino, dal– rurbanismo. dal gran capitale. dalle leggi sulla ter• rn, dalla suhorcliuazione delle ca,mpagne alla. cttta eol potc,·e scm1lJ·e J>iù forte della ,borghesia. i\la la colpo llotrPhbe anch'essere• rorse. clel pae3agglo cho intluisce con la sua monotona uguaglianza sulla p3f. cologia del campagnuolo, obbiigan,lolo, pel carattere stesso dei t;;UOila ,•ori, ad aspettarne i tempi pro– pizi sulla porta ùella sua capanna, o al tavolo delle osterie di camJ)agna, abituandolo alla 1>igrizia e determinando la sua concezione tatails.ta della vita, poiché la ,·olonta dell'uomo, quando non ha il con– lrapeso cli 1111a idealita profonda, é impotente dinanzi alla grandiositi"1 deila natura ed al poco rendimento degli_ sforzi. Da ci6 derin1 l'unbanizzazione delle ('ampagne. Per ci6 "Barrunca Abajo·· é un simbolo della scon• fitta di unn istituzione vecchia come Ja famiglia rurale. basata t)t11l'antica proprieta feudale. Oltre– n questo. la rovina cli Don Zoilo 1·apprer:rnnta ) 1 in– flnenz:3 pe-rniriosa del fatalismo incolto, dol consue– llHlina1·I::rn10mornle, della mancanza di fede in se stesso, clH'- fini eon Jo spingere il per!-;011aggio tli (Juesto L11·a111nw al suicidio indh·tclnalC'. N1JI lavoro ··f,;n 1'..,amilia" t::iÌ descrive il di:.;faci• mento di una morale: la mi8eria di una classe. Come ••Jfarrauca Abajo·· é la pittura della famiglia. rurale disfntta. ".l!:n IFamilta·· é il quadro delle classi mrdio rovinate: 1a morale fittizia che copre di pol'pora l<' 11iaghe; la morte di un "onore'' con– venzionale: la miseria ,·ergognosa e petulante. Un capo di famiglia, impiegato esonerato ùal governo per misure di economia. non si rassegna a met– tersi a lavorare come un operaio e. per poter fingere una comoda situazione e ta;;:1lvurele figlie da "quel che dirà la gente", J>rende danaro In pre.ilito e baz– zica lo case da giuoco dove impegna anche Il "suo onore" per salvare "d'onore"; e cioé vende il suo patrimonio morale per godere I vantaggi esteriori di una figurazione apparente. Le figlie passano il tempo leggendo romanzi e variando mnlr dei vicini; dei figli, l'uno é un u· briacone e scervellato e l'altro, annoiato di lutto, malato <l'una pigrizia nevrastenica; la madre é una buona donna. lavoratrice. ma senza la l'orza di met– tere sulla buona strada i suoi. Un terzo figlio, Da• miano. r-1\°era partito eia tempo per Il ,sud clell'Ar– gentinn, el"a invece riuscilo cola a farsi una strada.. "Egli ritcrna Jn citlU. dopo un cattivo affaret e trova

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