Studi Sociali - anno VI - n. 37 - 16 gennaio 1935

8 :S'l'UDJ SOCIALI Il ''fatto uuovo·· del fascismo, - la ·'rivoluzione·• si deve prod.une pei bisogni di tutti. L'infamia del reazionaria, cioé la contro-rivoluzione organizzata capitaliBmo, contro cui insorge il socialismo é iJ nello 1Stato, - viene a sviluppare fino al pili. cri- monopolio della ricchezza e dei mezzi di produzione minale parrosismo. attraverso il suo nazionalis!no con una distribuzione dei prodotti ch'é un ricatto economico, la tendenza naturale d'ogni Stato f!rl alla fame e miseria delle maggioranze prollnttrici assorbire, come una enorme sanguisuga, e a di!a- e un l oro as~er vimento antinmano al potere econo- pidare e distruggere la maggior parte de11e ri~orse mica e politi.ca della minoranza privilegiata. economiche, sottratte in ogni Paese alla prod~z10ne, Circa l1·ent'an ni fa, criticando appunto una eon- suborclinata politicamente alla sua tirannide. Di qui [e1·enza o uno scrilto del Labriola del tempo, in c11i la deduzione logica nostra, - Labriola non !a dice. questi sosteneva che "H problema che urge •e hn- né era suo compito da una catte·dra, - di opporre porta risolvere non é quello della distribuzione clr.illa al "fatto nuovo" della controrivoluzione rascista l'nl- ricchezza, ma. <li organizzare razionalmente la produ- tro "fatto nuovo" della rivoluzioue sociale espro- zione", il nostro Malatesta osservava. che invece •'il priatrice e liberatrice, che purifichi i. rappo~·ti.sodali c:5ocialismo é, nella sua origine storica e nella amt dai due cancri che li avvelenano e 1mbestiah3cono: essenza fondamentale, la negazione della tesi di il Capitalismo e lo 1Stato. Lahriola; esso é l'affermazione recisa che il pro- Labriola batte in breccia il concetto dello Stato bh:!lma sociale é inuanr.i tutto una questione cli giu- eustode degli intere'3si di tutti degli economi5ti bot- stizia, una questione di distribuzione". (Vedi an. ghesi. ··:,fon esiste alcuna coincidenza tra l'intere:,•,;e ·'Infiltrazioni borghesi nella dottrina socialista•·, ri- clello Stato e l'interesse della totalità dei cittadini''. prodotto nel n. 6 di Studi Sociali). Labriola, che ~~on si deve confondere lo Stato con la collettiYità ha <:ambiato molte idee da quel tempo ormai lon- sociale. Giù il marxismo ave-va dimostrato che 1·a- tana, a quanto sembra c.;onserva quel vece,hio f'l'· zione dello Stato L:Orrisponde solo atrinteres::ie p;ir- rare. Del quale é a11che una conseguenza l'errore uco\a,re della classe monopolizzatrice dei mezzi di attuale, con cui Labriola scambia per socialismo produzione, che é la minoranza sfruttatrice de:lP.. quello che n'é una ralHificazio·ne o degenerazione: societa. 1Ma neppure ci6 rende il vero carattere de1!0 il socialismo cli Stato, che dovrebbe ph1ttosto e'5ser Stato che é sopratutto organismo di dominio, il detto capitalismo di Stato. Questo infatti modi[i<.:a quale' asservisce e ·sacri[lCa l'economia ai snoi in- il tipo di produzione e la sua organizzazione, ma teresai ubbidendo alla legge naturale che "tutti ~!i lascia intatta l'ingiu~tizia della distribuzione. organi~mi tendono alla propria conservazione". E' Appunto perchP deeso é un socialismo falso, la lia ripetizione della critica che Malatesta faceva ~d negazione del vero socialismo, il socialismo o ta- ~ncreJs [in dal 1897 mostrandone utopfatica l'aspet- pitalismo di Stato é destinato a produrre, coma tatÌva' che lo Stato 1 debba fatalmente scomparire da dice Labriola, senza vederne Ja ragione vera, le sé con l'avvento di una economia socialistica. (Ved~ itesse conseguenze nefaste del capitalismo privato. 'art. •'Lo Stato socialista'' riprodotto nel n. 8. dt In questo senso é giustissimo che il socialismo (tale Studi Sociali). pseudo socialismo) nqn sfuggirebbe alle crisi dt>! Contro un "marxismo volgare.i che ,,onebbB rias- capitaliamo, sempre secondo afferma Labriola. Bi- sorbire lo Stato nella Societa e ridurre que~ta al- sogna insomma. dire che i difetti ed errori che l'economia, "sta il fatto (dice Labriola) che lo Stat.o Labriola imputa al socialismo ed ai socialisti sono é l'organismo più possente di tutte le Società, e gli errori e difetti del capitalismo di SLato e di la sua tendenza a conservarsi é quella c:he pili cbia- quei socialisti che. attraverso la democrazia socinlr-- ramente manifesta. A conservarsi e, bisogna aggiun- o il bolscevismo. hanno in pratica evOluto, rleg"'- gere, a svilupparsi". Peggio ancora, "questa orga- nerato, verso la tilatizzazione, che non ha niente rii 11izzazione (statale] poco a poco finisce col divorare soclalista. la Società, sulla ,quale vive''. Labriola cita spesso la Russia a sostegno della Ninna climo-strazione più eloquente cli tali veritii. sua tesi. Ma é una pro,·a, invece. di quel Ghe di- di quella offertaci dai :regimi dittatoriali, in spec~e ciamo noi. ln Russia non c•é social.iBmo bé comu~ dal fascismo che rappresenta H massimo :;viluppo nismo, ma solo capitalismo di istato. con una nuova dfll potere statale e dell'imp,nialismo. "Un'economia classe dominante in formazione nel per~3onale del sotto il segno dell'imperialismo é la crisi in per- suo partito di governo. A ci6 si devono "le male manenza; e l'esempio più evidente é dato dall'eco- conseguenze'', e non a un socialismo che non e~i- nomia fascista italiana, detta corporativa··. Al fa- ste: sono le conseguenze del capitalismo che n0n scisma italiano dedica Labriola parte del suo libro, cessa dal dare i suoi cattivi frutti, da privato ùiven- mostrando l'influenza di quello 1 Stato sulla cri::ii eco- tando statale. Le numerose osservazioni criticl,e do?: nomica particolare dell'Italia. cominciata due anni Laòriola sulle eondizioni deplorevoli de lla clas:H" J).ciJua.-dalla.-crisi-ru.oJ:uliale:.-..).f.oJ'k.S.oJo la. ..ptln a non.-+--,.,,,.,..,.,; ~ ~ 1tte à 01.re ,rna., cltt · é una cons·eguenza della seconda, eome i 1a~c·i,ati noi siamo nel vero. pretendono, ma .si deve al contrario tutta al governo L'operaio russo (conf.itata Labriola), esposto alle fascista, che ha sc.onquassata l'economia italiaua con stesse sofferenze. ed anche pili, degli operai dPi le misure economiche adottate per fini esc:u• 3iva- paesi capitalistici, anche quando lavora, non rie~c:e mente politici. La cris,i italiana, insomma "d p.er - a leva.rsi la fame, pel salario del tutto insufficiente mette di tòccare ,con mano ,la prova che qn1,l sia::. :i pagatogli dallo Stato. Ora, per le masse proletarie, intervento dello Stato nell'economia privata non va lavoranti a salario, pagate dall'ufficiale dello Stato che a danno del benessere collettivo e dello svi- invece che dall'imprenditore privato, e non meno hrppo dell'economia''. spogliate di gran parte del prodotto del proprio la- Lo ste3so corporativismo non é esso stes~w che voro, - non più perché un padrone poS;ia arri. - una ruota burocratica dello .Stato fascista italiano chire o sprecare ne'l lusso, ma perché il governo a scopo di dominio. L'economia ne é un pretesto riempia le sue casse, si paghi una costosa poli?.la. verbale. "Il corporativismo fascista é un sindaca- 0 prHpari una guerra, - é perfettamente indiffe· lismo al servizio dello Stato e del partito fasciata, rente che ta proprietà della ricchezza sia nelle e non dei biso'gni individuali O di clas 6 e degli ap- nl'ani di singoli o del governo. E se una clifferenz:,1 partenenti ai sincla.cati". Il prete st o economico vi~ne c·é, non sempre ·queata 1milita a favore della gestione invocato per nascondere Hla triste realta frlscista statale. di uno Stato organizzato s ul modello di un eo;;er- Labriola pu6 dirci che il cambiamento radi<'ale cito di occupazione in territorio nemico" e per nua del ti,po di organizzazione sociale fa si che non ~i mania, in gra:n parte dei fasci:sli, di coe,renza tor- possa più parlare, con proprietà di Hnguag,c:io. di male col loro passato df rinneg·ati del socialiemo "capitalismo" nel sènso che gli si é dato fin qui. e del sindacalismo. Pu6 da1·si. Ma nuesta é questione di terminolol{ia, E' un errore dei c:omunisti, secon•tlo Labriola, il pe,r i manuali di storia dell'economia, delle ecuole ~~~·~lac\epei~ift::ci:;; 1: i~ff{:~:ra é b~~;l~~~~~m:~lt~e:~ del -s-ecolo futuro. Per noi ha scarsa importanza. <·he il fascismo ,é anehe un fenomeno cli reazione Se nel nuovo regime troviamo i difetti stessi, o equi- borghese: ma esso é sopratutto un fenomeno di sta- valenti 0 peggiori, pei quali combattiamo il capita- talismo. cioé di "sovrapposizione degli interessi J)ar- }ismo, quello vale qneS t o. Né possiamo chiamarlo ticolari di una banda) padrona dello Stato, :m~Ji "socialismo'', poie;hé socialiS t a pu6 oosere soltanto interessi di tutte le classi p.roduttrici della 30t.ieta•·. un regime da cui ·siano eliminati quei sistemi (primo ·<:he se durasse condurrebbe fatalmente l'lta.lia al~:1 di essi il salariato). in odio alle conseguenze clf>~ decadenza e alla morte. quali il socialismo nacque e si svilupp6; e ,~enza iSu tutto ci 6 siamo d'accordo. Ma in mollt• altrP l'eliminazione dei quali non c'é socialismo pos~i• non lo siamo. specialmente con la teildenza cli La· bile. Non si possono chiama·re con lo stesso nome briola a scagionare il capitalismo delle sue re'SI)On- dne cose diametralmente oppo::;te: ,é lapalissiano. sabilitA. della crisi attuale. Egli dic,e bensi: "non Labriola si mostra al.quanto seccato cla queste tli- faccio l'avvocato del capitalismo, che del rooto non scussioni se l'esperimento russo sia o no socialic:ta. Io merita e che. per mio conto, manderei volenHPTi insomma, egli dice. lo Stato Tuss-o é ben "comnni- al diavolo"; ma é anche vero che non vede quantP. sta··. se comunista é unn societa "in cni la proprleU1 responsabilità dello Stato siano comnni al Capita- privata ,é abolita e i mezzi ùi produzione souo tra- lismo e tace di tutte qtl'elle che spettano iu morlo sferiti allo Stato. rappresentante della col1ettiviti1" particolare al sec'Ondo. Bgli arriva a ponre sullo Nie,nte affatto! Ripetiamo, per finire , - a parte stesso phlno capitalismo e socialismo, con evidente che non si pu6 seriamente ch 'iama.re "rapprei,:;en- ingiustizia. L'errore in gr•an parte dipende dal con- tante della collettivitA'' uno Sta to dit tatoriale che t;iderarli semplieemente come due tipi diversi di s•impone a forza coi soldati e i poliziotti e Teprime economia e cli modo di produzione, indipendente~ ferocemente ogni opposizione o critica (non ha eletto mente dalla questione della distribuzione dei pl'o· Labriola stesso che "non esiste alcuna coincide11z!l dotti, senza badare cioé se questa distribuzione ri- tra l'interesse dello Stato e l'interesse della tota- sponda o no ai bisogni di tutti i componenti cleUa lita dei cittadini''?), - che ..contestiamo la qualità sor.:.iptfi. <li "comunista·• ad un regime in cui la proprietr\ Ci6 r·he. secondo noi, distingue il capitalismo cl:11 é trasfe.rHa non alla comunita, cioé alle sue libPrr-- c.;cC'ialì:·mo ,e ci fa odiare il primo e amare il -:e- associazioni che distribuiscano a tutti il frutto in- c:onclo. determinando la noatra lotta per questo con- tegrale del lavoro di tutti, bensl allo Stato - padrone, tro ,quello. non é il fatto in sé del tipo e modo di parassita. inutile e nocivo che vive a spese di tutti prod1tzione. - praticamente hmportantis.simo. nrn e tende per natura (son sempre parole tli Lahriola) QUef.-t.ione sopratutto scientifica e tecnica, - ben~/ "a divorare a poco a poc·o la Societa. sulla quaJ,, il ratto che il capitalismo p.roduce solo in vhta df'.' 111:ofitto dei suoi privilegi.ali, mentre in goc-inlisnHJ vive" CATILINA. * * * Luce l•'althri: ('.\il[ISAS XEGH.\S. i<:dit.. BcHciones "Nervio'·, Bue110:-; Aires. 1!13·L In lingua spagnuola. Con notu l'inale cii José )I. Lu– nazzi. - Un volume (pp. 275). - Prezzo: $ O.So. 1'rattandosi c1·u11 libro di per'::lona delh farni.c;lìa di '·Studi Sociali" non spelta a noi di parlarne. Se nE: sono occupali con rec.:e11:;ioni lusing,hiere dei gior– nali argentini. fra cui tre quotidiani imnortanti: "Critica·• (li ,Buenos Aires e ''La •Capitar• e ''Repù– blica·• di Rosario Santa •Fe. [ nostri lettori ne <;0110- S<·ono il capitolo sul Corporativismo fascista. pub– blicatosi in "Studi Sociali''. Originariamente i sei capitoli ciel libro erano il testo cli altrettante conferenze sul Fa8eismo tenuto d;:Jl'autrice in Rosario Santa l?e al "C'oleg.'io libre de JDstudios Snperiores·• di quella città nel ;.;ettem– bre del 1933. Per6 l'A. vi ha apportato, nel Iibro. 1n;merose moclHicazio11i e aggiunte, rese necessarie dri avvenimenti successivi; ed in più ha co1Teda·ta l'obiettiva esposizione accademica con sue conclu– sioni personali, che sono la derivazione logica dei fr:lti vissuti e sludiati dal punto cli visla libertario Il libro fu con:;egnato agli editori alla [ine c1i maggio del 1934. Ci6 spiega perché in esso non 1~i l'a. menzione di alcuni [atti molto importanti ac,·a~ <Inti dopo poco tempo. Gli argomenti cli ciascun c·api– tolo sono i seguenti: 1.) Il tascismo come fenomeno internazionale: - 2.) Il fascismo italiano (fino alla mania su Roma,; - 3.) Ll fascismo italiano t Jalla mare-hl su Roma al princ-ipio del 1934); - 4-) li eor– porativismo; - 5)' Le dittature e la coltura: - 1n Fascismo tedesco e rasc:ismo italiano. Al libro fa seguito un luugo epilogo illu;;tratiro cl. José Maria Lunazzi, noto propagandista anan·hico a1 geutino, il quale esainina con molto acume il fe– nomeno fascista nella 1Repubblica Argentina in rap– porto ai snoi pili reC'enti avvenimenti, cercan,lo ili ci('durne i possibili \,;viluppi e le probabilità più f)re– veclibili. BIBLIOFILO. Bilancio Amministrativo di "STUDI SOCIALI"· n. 37 del 16 gennaio 1935 ENTRATE Sottoscrizioni Detroit, Mich. - A. Martin. nbh. 2 dol– lari, al cambio Haverhill, Maiss. - Parte per ·'Studi So– dali" del ricavato della festa del 12 ottobre, dal Liberty Club, doll. 8 per vaglia postale Parigi. - Il soHto gruppo coonerativo. a mezzo G. T. fr. 50. al cambio San Francisco, Cal. - A mezzo A. S.. sott.: J. Nathan cl oli. 1; M. 1; G. 1,50: J. Coracci 1: Albino 2; .Barbetta 2: Pett. 0,50; Paclo l; Donati l; R. Balzi 1: G. Marcbione 1: P. BoUi l: A. .Sardi 2. - In tutto doll. 16. Pe1· chéque Vila Pery (Africa). - ,L. A. Scribante. sott. e abh. 10 scellini. al cambio Nizza. - S. Giorni, abb. e sott. Montevideo. Don Pedro da Marofia. ablb. $ .2; F. Sangiacomo 1; A Paga– nelli 1 Springfièld, lii. L. Borgo. sott. 1 dol- 13. 60 35 86 H laro, al cambio 2. 20 Peckville, Pa. - l\farco Giacom sott. rloll. G. al cambio 13. 20 Totale 88. 38 1 Rimanenza dal numero precedente ·• 62. 47 Totale entrate $ 150.85 * USCITE Composizione, carta e sta·mpa del n. 37 $ 60.4li 1Spedizione del n. 37 (compresa rar- franc:ltu1·a) ] 2. 03' Spese cli corrh:ìJ)0nilenza (redazione e am- ministrazione) .18 Spedizione cli libri, opuscoli e anetrati ·· 83 Spe~e varie . 30 Totale uscite $ 81. 79• RIMANE•NZA IN CASSA $ 69.06

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