Studi Sociali - anno VI - n. 37 - 16 gennaio 1935

-----------------:- ____ s_"J_'u_1_,_, so_c_L u . 1 -----------·----'--------3 a quel:o c·he o~gi noi spi·eµ;hi.:: no ton la libera ~pe- ...;ulla traiettoria di tutto il loro passato. non ave- rimentnzione. vano che da sviluppare ~1nc01· più la C'Oncezione RiCcardo ~Iella d:lYa ancora que,,;to significato al- libertaria venm una maggiore 1>reci:;azione delle ri- l'anarchismo <"Ollettivista ln un suo rapporto al Con- nalita anarc,hk-he e del loro t·ompito ri<:o:strutliYo ~Tf'SSO Anarchito Tnternazionale ehe doveva tenersi nella rh·ohtzioue. Essi opposero qninrli al totulita- uel 1900 a Parigi. E )1ax ~ettlnu 11ei suoi scritti rismo. forzatamente dittatoriale. del bolscevismo .. stol'ici ne dli la merlesinrn interpretazione. l'applic.azionc del metodo sperimentale alla ricostru- _\nche dopo che l'anarchi~mo dlnmne comunisla. z.ione rivoluzionaria. che é il criterio più conc-iliabile dopo la fine della h Internazionale, e:~o 11011 per- co11 le leggi dcll·e\'oluzione sociale e, col proprio dette la sua ('aratterlstica, non divent6 totalitario. anelito di libert..L La Questione. ripeto. 11011 fu esplicit3mente posta Sul concetto della libera sperimentazione, che non !--ul tappeto. Pure una. specie cl'intiltrazione snbco- .ara poi una novità e scaturiva logicamente dalle i;;cfente in senso totalitario do1>0 di allora si and<l premesse fondamentali dell'anarchhm10, si insistette ini;,;inuando fra gli anarchici a 1>oc.o n. poco. senza pili spesso ed a lungo in special modo dopo la rh·o- essere not:Ha da nessuno, meno the da qualche luzione russa. in tieguito a estese discussioni. sia t-;lrittore indh'idualista con la consueta esagerazione fra compagni rhe- con gli a\'versari. ma sopratutto pol mi<·a. coi bolscevichi. Sotto 1 :~nuenza di Kropotkin. più Jler la suggc• Tali discussioni si svolsero un p6 dovunque. :\fa slione della sna su1>eriorità scientifica e letteraria pili che altrove. cre:io, in Italia. ('On la pal'tecipa- d1e 1>er una intenzione determinata. il comunismo zione di Errico Malateata. etHe concludevano con la anarchico divenne nelle mentalità più dogmatiche proposta pratica della libera :;Jlerimentazione. cli cni ciel suoi Heguad un sistema esclusivo, fuori del si possono, del resto. trovare numerosi accenni e ,quale es:1i non ammettevano pos~.;ibile alcun'altra unticii>azioni negli scritti pili remoti ciel vecchio forma di vitu anarc,hica. rivoluzic.nario italiano. Già dal JSS·I. nel "F'ra Con- \"ari fattori contribuirono a favorire iale tendenza bdini .. egli prevedeva "•1uasi l'Oll certezza c-he in difettosa. Anzitutto la necessità dell'intran;:;igenza akuni 1>0sti si stabilir,i il ton111ni:m10. in altri il rivoluzionaria. forzatamente totalitaria nelJa. nega- C'ollettivismo. in altri quakhe altra C'osa. Altro zione della so('iet:.l C'apitallstica e statale, erronea- é cllre. altro é fare. e solamente affatto pratko :;;i ni(>-nte applicata alle <·Oll('P.zioni avveniristiche con pu6 Yedere <tual'é il sistema migliore. Quando si l ideare l'org.111izzazionP futura della societa c.-ome sani visto c.-hl si trova ·meglio. a poco a poc·o tutti fat10 totalitario anch'E.:!-1!-0.l'nme ~istema unico 1>e1· quanti acc·ettera11no lo ste...so sistema". la totalitc.i ,lei rapporti soC'iali. Inoltre il dover op- La maggioranza degli anarchici pensa e desidera pmrE>. nella propaganda. alla \'iocietc\ attuale che Ri ehe dalresperienza, attraverso la rivoluzione. 1rionfi ,·aol ·Jistruggerc un'idea rii ('Ome potrebbe e;~sere il (•omunismo-anard1ico. che loro sembra più pra- una societ:1 senza governi e senza padroni. eos:1 tiro e rispondente ni fini della libertà e solidarietà naturale E" imprP~rindibile. facilmente spingeva I umana. Per ci6 es;.;i ne fan J>l'Ollaganda e si propon- più se-mpli<'isti ad offrfre od accettare come unica gono di realizzarlo nella misnra delle loro forze e •·oln;,ione quella C'reduta migliore, 11ell'illusione <"ht> capacita, non appena 1n rivoluzione lo renda p03~f- allo ..;coppio cl('lla rivolnzloue tutti potessero e;;i.1ere bile. l\Ja poithé l'anarchia non pu6 farsi per forza <r:u·l'orclo o dispr,~ti ad al'cettarla ed attuarla. ~ sarebbe utopistico ('J'edere ('he allo scoppio della Que .;l'ultlnrn illusione fn anC'he mantenuta per rivoluzione tutti vogliano anarl'hicamente. e poirhé 111c1to tempo dall'influenza. non indirFerente e:wrcl- in una situazione di libertii assi<'urata a tatti anchC'- tata un tempo su~li anarr hici dal marxismo. che ~i a!tri i:dstemi di vlla sociale troveranno modo di esi- ~-pingevu n c·redere. fra l'altro. c·he bas,ti l'abhattl- stere. 1 é o,·vio <·he l'ultima parola rester{t. all'e-spe• mento ciel c·apitalismo e l'espropriazione a deler- rienza. Come potrebbe essere diversamente? nliuare l"adattamento di tutta o quaoi la societa a Pure. a fianco cli questo sviluppo logic·o dell'anar- 1111 dato tipo cli nuo,·a organizzazione economica su c·his-mo é avvenuto c·he anche le opposte tendenze l:n~I egualltarle, Con questa <lltterenza che, meirt1cir--l-'-n=,n,:<ne tollillfifr e. no allora. incon essa te e la- i marxi!:-·ti contano assai per ottenere tale adulta- tenti, trascurabili e t,-;enza importanza fino alla vi- mento snUa c·oercizione statale. gli anarchici non gilia del1a Rivoluzione- H.ns !ò1a.prendessero piede qua 1wssono C'o11ta1·edm sull'adesione volontaria. P lé.i. nelle ment:ilitfi che v·erano predisposte per le )1a questa te11denza mentale al totalitarismo. come rngioni dette sopra. :inche per l'effetto corruttore l10 giA detto. era mollo impreci-aa ed inconscia, e d€l su0ces-so bolscevico. 11 trionfo materiale e poli- tanto trascurabile da non farvisi caso. Essa per:{1- tico del totalitarismo bolacevlco ha fatto credere ~teva quasi soltanto fra elementi delJ·anarchi ·mn ad alcuni che anche l'anarchismo per organizzaTe sindaca.listeg~iante. in c·ui di più continuava a 11rn- la vitn ~oriale debba essere o farsi totalitario. il· nHe.-.,tar"ii l'influenza dell'economismo e totalitari- ludondosi di !lOterc. solo per<'hé anarchici. evitare smo mar~ista. malgrado che questo sia stato. gi:i g-li errori ed orrori di quello: come se taili errori <la più di trent'anni. dimostrato enoneo dal punto ed orrori non fossero una conseguenza logica del di ,,1sta anarthico dalla c·ritica es.3uriente di Mer- sistema n:;sni più ehe dei rUretti dei suol prati- lino, lialatcsta. Tcherkesorr, ecc. Forse senza la ,,n~- canti! gestione e lo stimolo in vario senso degli ayveni- ln altri elementi una suggestione deviatrice e nP... menti del dopo ;..;-uerra, unf'he oggi b cosa non da- ra~:t3 nel senso totalitario 1a esercita lo stes:.;o im- rebhP noll'oc·chio e neppure noi Yi faremmo tuttora 1wesslo11ant.e -spNtacolo de.llo '3Vilnppo del capitali- soverchia attenzione. smo moderno. è;s!;i attribuiscono all'acr.entramento )1a ,1uesti a,·,·-enimenti. - in ~pecie i fenomeni e 1·azionalizzazione sempre più totalitari delle sue totalitari del bols-cevh,;mo, del fascismo, dello stata- imprese. alla. loro trustificazione ed alla cro:;centc Iismo economi<:o (economia diretta) - si sono ri• organizzazione 111litaria con sistemi unici del laYoro percossi, com'era. naturale. anche sul movimento i- sopra una ~,cala sempre plU vasta. i risultati \'era deologico dell'anarchismo. cletermhrnnclone un ma~- mente meravi~liosi ne.I campo della tecnica e della giare sviluppo in rapporto ai fatti. man mano chi? produzicne. Ciò sembra loro una prova che. anch 1 .si svolgevano. 'Lia questione dhrent6 importante e in una società di liberi e di uguali, p r a vere tutta d'attualit{L immedia•ta fin dal 1919. dopo i primi l'abbondante produzione indispcnsabi.le- ai hi~o~u: 1>as-ji del bols-cevismo che era anelato al potere 1:1 generali e farne una razionale ::listribuzione, sar:'1 iRuAAia f\ vi ave\'a ~ubito messo in pratica il si- allresf ne(..e~sarlo un sis.tema totalitario di organiz- sterua totalital'io. zazione economica. unico per le pili Yaste colletti- L'esperienza russa mostr6 subito come il voler vità. applicare a tutto un po1>0lo e in tutti i campi, non ~ssl 11011 vpdono che ci6 the rende nec~saria ,-;olo in politica (in cui ci6 si comprende dal punto a: -cnpitnlismo. oggi. l'adozione di sistemi Rempr di vista autoritario) ma anche in economia. nPI 1,iù totalitari nell'or.c;aniz 7 .• azione della produzione. ctnnpo della produzione. una direttiva unica totali- nc,n é tanto 10 scopo di raggiungere una •maggiore taria. in base a. una teoria prec011Cetta, é il più produzione. quanto quello cli rtrarne un maggior pro- grave de~li orrori, Il J>iù contro-rivoluzionario. Esso fitto, clefraudandono le masHe lavoratri-ci e consu- provoca i1 massimo disordine e sJ>erpero sul ter• ma.trici. n sistema totalitario nel campo d Irecono- 1•eno economico; e poiché é impossibile farlo ac• mia é pi(I una pompa aspirante che una macchina Letture volontariamente da tutti. od anche solo da produttiva. In unn -3ocieta cli liberi e di uguali cli nna reale magg:loranz.a. dA •luoµ;o a conflitti senzn os .;a non ci sarebhe bisogno. 1111mero e rende inevitabile. in chi pretende in9i- slf'n'i e farlo accettare. il ricorso alla Yiolenza U vero e pi(I forte ostacolo alla pt;oduzione. dal , nerc.:itiYa più tiranni<:n che immaginar si possa. !JUnto di vlstu. dell'interesse generale, non é questo :\cn solo 10 IS·tato diventa allora incliri-pensabile, ma o 'Quel tipo della sua organizzazione specifica. tee· J}iù dispotico ancora deìle stesse intenzioni dei ;:;o- nlca e burocratica, ma il monopolio capitalistico. v<"'i·nanti che h dirigono. 'rollo c1nesto, ogni sistema sarebbe sempre suffi- Gli anarcb!-c·i compresero lauto meglio la lezione ciente ai bisogni di ttitti. sia. pure con clirferenz~ dei fatti, in ,quanto ne ave\ 'a.no gi:.'"L l'intuizione. Jn inevitabili fra µ;li uni e g!i n.ltri. ~on cho la scelta rapporto ai ratti ecl in coerenza con le loro idee, non abbia la sua imporlanza: ma essa non deve e.- "~!T fllbordinarn alla ,~01:t ('Ondizione della mag– ~iore abbondanza J)c-s.,ih!lc di prodotti, bentii a quel• la molto pili importante <.·.he ad una abbondanza l-i11t'i'iciente di beni materi.ali fac<:ia ri;.;contro il mas– simo JlOssihile di liberti.i f' la si<'urezza che l'orga– nizzazione <lelb produzione non diventi una macchi– na. per schiacciare i produttori. Tale sicm· zza non la darebbe certo una organiz. zazione economi<:a unica, totalitaria, per le ragion~ c·ni abbiamo gi{1 accenna•to. La darebbe invece una organizzazione economfc·a che. - alla sola condi~ ;!ione di estludere ogni Forma di autorit:.\ coercitiva e di sfruttamento del Javoro altrui, - permettease la. coesistenza dei tipi 11iù diversi di Jlrocluzione de• terminati dalla varietà delle condizioni di tempo t.\ di luogo e <lana diversiti-"1 delle tendenze, preferenze, capacità e 11-cessit:\ umane: insomma la ''lihera spe– rlmentazioue··. L-a ~ociologia. cioé lo si udio de11a l'onnazione, evo• ìnzione e tendeuze delle ~ocieta umane, c·i <limo~tr,1 <'11e- qn:ilsi:-.ui organizzazione ..;oC'iale-.sia politica chP P<·oncmfra. 11011 xoq~e mai sulla base d'un program– ma o piano JH'<"Stahilito. ma é sempre il risultato di esperienze ~;Ul·cessive, alle quali i vari programmi e pi111i <!elle singoie <.·onenti no,·atrici portano il loro <·li11trib11to. e !-\0110 quindi nec·e:,~ari: ma dei quali 11e6su110 p116 pretendere ù'essere accettato da. 1111.ti a priori. P in realtà non viene mai acc-ettato. 1 meno che, JH,iì :-;ia imposto per forza. - il ehe, 110~·. .;ono proporsi i J)Hrtiti autoritari. ma non certo gli anarC'hicl. 11 totalilari~mo sarebbe Quindi non solo antilibertario. ma anthP utopistic·o n~l Jleggiol' sf'11so della parola. ~111ti~eientifi'"o ed in ('Ontrasto ron le Jeg~i clf'll"e,·olnzionc sodale. Sa- ti metti:11110 dun Jllf' non solo <lai punto di vi– sLa spetific·o delrannrchi-.;mo. ma an('he semplice,.. mente da. quello sociologiC'o. - <li un::i sol'iologla lli liberta. 1ntendiamoci. P 11011di quella c:he i socio– logi salariutl hanno ('onrezionato ad uso dei loro padroni e dei tiranni. - l'agognata rivoluzione deve. aprire la via n11a libera ..;perimentazione: alla. pra· tic·a. cioé. dello sperimentalismo sociale liberato dallo pastoie di ogui monopoiismo economico e di ogni 0111>re~sione politica. Luugo i1 suo e-orso l'espe• rienza elimineni. sotto la spinta della necessiti'!. mano mano i tipi d'organizzazione (']ie risulteranno più difettosi o meno utili. Snsahteranno invece ~ s·1m1>ona11110per forza di cos<"' in una cerchia sem– pre Jlill larga, fino a tomprendere vaste regioni, 11azio11i <"'Forse rumanlt:"i intera. •1uei tipi di orga– nizzazlono <-lie offriranno maggiori vantaggi e 1·l• -;-;po11dera11110 di pili alle esigenze di benessere e di libertà delle varie collelllvità umane. Xoi siamo persuasi e prevediamo c:he i tipi mi• gliori sotto ogni rapporto siano que1li che più 'i~ i!i1,ircranno al comunismo anaTchico. - che ueppul' cxso potrà essere probabilmente 1111 si'::5tema unlc.o. ma. piuttosto l'insieme armonico di forme diverse tra. loro solidali e coordinate. - e per ci6 slamo ('Olllnnisti anarchici. )fa il comunismo anarchico pe!' tntti non potra es-3ere il punto di partenza. bensf 11n punto d'arrivo. Il punto di partenza, la det.ermi• 11ante. da. cni s'inizienl l'es-perimento moltep-li.ce e multiforme Farà la rivoluzione liberatrice. La situazione di liberta. creata dalla rivoluzione permetter{t anche ai seguaci del comunismo anar– C'hiC'O(come agli anarchici di eventuali tendenze di• ,•er:ie). se no avranno forze e capacità sufficienti. <l'iniziare da parte loro il proprio esperimento; ma l'es-tensionf' definitiva di e-:;so .a tutta la socieh\ non 1>olr:.'Lvenire che in seg-uito, solo Quando al c-on– fronto con ;;-li altri esperimenti n.vr: i guadagnato l"adesione gPn<'rale-. Sar..t cloé. sl 1 • {,Ome c·rediamo, i ratti ne dimostreranno la superiorltù. sPmplkemente una risultante cletresperienza sol 'ia.le . LUIGI FABBRI. A,·evo cominciato <1ue...;toarticolo con l'intenzione cli confutare l'articolo di G. Leval ·'Gli anar.chici p la Rivolnzionc ~oclale" del numero scorso. con ,.11i ,·ome disai. uo11 mi trovo d'accordo. )fa la trat• iaz .ione del la tesi generale mi ha tolto la mano. Que– sto artico.lo , ~e- pnr~ eontiene una rl-aposta impllcitn a qualche punto de.Jlo scritto di Leva-I, non si 1•ife– rl~~e solt~nto a lui; anzi. moi'to di quel che ho dotto ror~e non Io riguarda affatto. lo avevo pre– senti. scriYenclo, molte altre coae lette in altri -scrit• tol'i di parte nostra o affini ( Archinofr. P. Besnar~l. Santillan e ·Luzarte, ecc.). Per cl6 cl1e riguarda 1pi(1 Jlarticolanncnte l'amico ·Levai, ad un'altra, volta. - L. F. Quelli rl,e ci maiulamo ,Ta,naro11,~ino il co– modo e pi11 1·onc1'11iente nwzzo degli ,·héques bnmcai·i,anche per-,e viu pircole somm.e, e, "non ,,1irllo dei r11g/Ì<t, posla[,i'', ·Ì qual,i rloll'amm,ini– .,tl'l!.zfone po~ta 1 e s01w 11ar1ati sem,pt·e ar ca.;nbio rirca, 11nter,o 11,e,no del /.oro 1•al,0re del gforn.o.

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