Studi Sociali - anno V - n. 36 - 10 dicembre 1934

6 STUDI SOCIALI * SCRITTORI LIBERTARI -r- *' Florencio Sanchez ·•otSISTIMA''! -- J'l'cndiamo <.on lo molle questa parola colata dalla penna di An.;elo Tasca ne Il Nuovo Avanti di Pal'igi (n. 43 ciel 3 novembre u. s.) contro la C. :-1. '1'. e la F. A. I. clolla Spagna, a proposito del IOl'O contegno cli [!'onte al l'C>Cent<' tentativo insurrezionale d'iniziativa socialista in quo! Lea declamatoria fi.gura di Vietar IJugo, fedele paese. I~a rileviamo proprio perché crollavamo il rappresentante cli un periodo di acuta dispersione Tasca persona pili seria e meno settaria, per dirgli mentale, di angustia teni·bilmente tragica, era scom• che la parola, dura e catlh•a, rivolta non a persone determinate che ne pos-sano chiedere ragione, mn. J:>arsa tra. la polvere dei musei, mentre sorgevano a inter co1leltivit{t di lavoratori e rivoluzionari la Zola, con l'introdurre un metodo logico e un punto cui buona fedo nessuno ha. diritto di mettere iu di ,•is-ta verace nel romanzo, e Jbsen, col mostrare, dubbio, malgrado eventuali loro errori politici, di• :t traverso le nebbie nordiche, i personaggi stiliz- venta, in più, stupida e grat,uitamente oltraggio:;a. zati, imbevuti di una profonda inquietudine sociale. Parlare di t;1 i111:1 o disistima, in tu.I caso, é per lo meno del tutto i11i11Lclligfmte. l... a ùisporsione mentale del romanticismo ci pOl'· Di critiche all'open1to della C. ~. T. e della $. L6, insieme eon le sue mupollosita di fiume sti·a• A. l. se ne 1•os:,son fare quante si v-nole; ma gin• ri'pato, il sentimento della libertà personale nell'o- dizi ldprogiatiri, dal 1rn1d,o di \'ista settario del Ta- sca, niente a1'1':1tto! O d1e diritto a,veva il partito pera d'arLe, superauclo g!i antichi concetti fondati socialista spagnuolo di Jlrctcndere ln. cli:rnipliua ai st1 f-ormalisrni logici, il rispetlo dei 1 quali era necea• suoi ordini (e •rasca cli parlare di "diserzione") da sario per esseri riconosciuti genii da parle de.i crj. parte di gente che non -stàvà 'nelle sue file, non tici di stretta mentaliliL La reazione con,tro i canoni ave\'a con lui alcun impegno, e che proprio lui poetici e le rego!e aristoteliche nel teatro, de.i neo- aveva combattuta siempre da nemica'! cla gente con cui il socialismo spagnuolo, in circostanze simili e classici. in nna gioventLi pes.;imista, in(erma. di ne- rccenti, si era comportalo molto peggio? vi·osi astronomica, che l'allontan6 dalle raffinatezze Ma l'ingiustizia e pa.rzialita di Tasca, che Lenin eia salotlo e la 'fipinso nolle solitudini, ci aveva dato, chiamerebbe piccolo-borghes . si rivela tutta. in ciò: e,oi suoi gigli sciupati e le sue rose al>p.assile. la che mentre egli giunge a parlare di "disistima·•, di ''diserzione", di •'ruolo contro-rivoluzionario" a pro- spregiucticatezza disperata del romanticismo. J~ra. posito di tutta una collettivitci di autentici proleta1·i una gioventù che cercava se stessa. dopo il caos rivoluzionari, si limita a chiamare indulgentemente della Rivoluzione e dell'invasione del macchini 3 mo "leggerezza" quella del catalanismo borghese, allea- inùustriale; ,gioventll pessimista fino alle midolla to ai socialisti, che fasci 5 Ucamente, .gi8. cominciati che cercando se stessa al di là della terribile 1·ealla.' i moti, raceva ancora far fuoco· dalla sua polizia contro i proletari e le loro organizzazioni, tenen· dionisiaca. non raggiunse che la propria negazione. done in carcere gran parte di militanti e ùframanclo )r_t_argherit"asÒ1ise di bere aceto. I romantici smi• telegrammi assicuranti alla borghesia l'ordine con• sera i loro panciotti rossi e sulle barricate li 03 ten- t ro gli estremisti di sinistra. Tasca. si riferisce t)er la sua "disistima" anche :t tarono come bandiere. Bakunin dimostr6 che l'idea- proprie pubblicazioni anteriori. Ha ragione, e noi lismo, come lo intende-vano i romantici. negazione avemmo torto di non rilevarlo a &no tempo. ~.,u della realt{t. carnale. aveva pei potenti "come coli- quando battezzava cla "putsch'' i tentativi insurre- seguenza necessaria in pratica i] materialismo più zionali anarchici, adoprando il termiue che si suol dare ai colpi cli mano fasdsti. Dialettica marxista. hnitale". Lo scetticismo. col concetto stirneriano r tcntath·i degli anarchici son tutti "pustch''; quelli dell"'unitél.", della "person.alitél." umana. detronizz6 dei socialisti son vere insurrezioni, anzi rivoluzioni! il pessimismo apollineo dei romantici; e la nuova F'orse perché quanùo insorgevano gl.i anarchici, i interpretazione materialista della storia, che ponev:1 soc-ialisti erano a fianco dei geuctarmi che li fuci- nella sua evoluzione, come forza motrice, la volonta lavano; ,quando sono in-aorti i socialisti, anche se é vero che una parte ~iasi astenuta dall'intervenire, creatrice dell'uomo, -scav6 la fossa allo spettro er- centinaia di anarchici sono caduti lostesso camfiat· rante del romanticismo, dando all'nmanit:i un con• t< ·n.do a fianco Ilei socialisti... celta nuovo dell'arte, della filosofia " dello ste<iso nesta semplice differenza dovrcbhe consigliare carnttere dell'uomo. hPu altro 111guai.;g10 :n ~o --tn--tmon--a fc-d(•! 1 --;;::-;::-:;::--~:::-:::-:::-:--::-::-:----:·.-=--;----,---,-,---~ Quando i pensatori volgono lo sguardo alla realt{L * * * ANCORA NELLA MISCHIA ... FRATERNA. - Un nuovo pel'ioùico, Nella Mischia di Parigi, rodatto da elementi testé uscili da "Lotte Sociali''. contiene una colonnina circa cli atta.echi contro di noi, a causa delle nostre crit icho a.lla ben nota polemica <•ho essi facevano dalle colonne d:el giornale abba.11- donnto. .so volessimo a11che noi usare del preteso ''diritto ili ritorsione", ci basterebbe riprodurre alcuni fio– relli dol loro stile. ricco cli sarcasmi e insinuazioni personali. ma privo di qualsiasi argomentazione. Ce ne asteniamo 11er un'intuitiva coerenza con le no– stre idee sul ùovere dei giornali anarchici in oc-ca– sioni simili: e meno ancora scenderemmo su quel tAneno per difenùere noi istos,si. Non ne senti:lmo, del resto, il bisogno. Chi ci ha letto ricorderà che il nostro intervent'l nella polemica 110n si occ•,npava di persone e non offendeva alcuno. Esso diceva verità smnplic-issime, +i _m'olto chiaramente era determinato non dalla :;c·ioeca pretesa. di di,stribuire torti o ragioni, ma i;oltanto dalla convinzione che quella polemica scre– ditava. tulli quanti e danneggiava sopralutto, anz1 unicamente, quel lavoro pratico di affiatamento e ùi asoociaziono tentato dal periodico parigino. clH· é stato semprf' nostra preoccupazione di anarchici, di cui abbiamo diritto d'interessarci anche se le circostanze ci han scaraventato agli antipodi. Precisato ciò per tutti coloro ,che, non avvelenati da rancori, non siano abituati a dubitar di continuo della sincerit8. altrui e a veder dovunq,ue cose e– quivoche e secondi fini, non ci occupiamo oltre 1lella. iac,cenda, anche perché ormai, chiarite le posi– zioni. essa non pu6 })ili. adombrare iniziative nostre d'idee p d'organizzazione, né implicare, sia pure :m· lo in apparenza, altre r(~sponsabilit.\ l'uori rli quellr dPi ~ing-oli cui 11iacc-ia di prolun~arla ancora. CATILINA. Pér chi conserva la collezione di ''Studi Sociali" ltichinminmo l'attenY.ione 1le1di amici e ·c·ompm!·ni 1·hc•11011 ri l'N•ero easn, sul fatto 1'11eJl<'r una s1·ista ilei tipogTafi, di cui ci siamo a: :·orti solo 1ult•sst•, il n. 34 di ·'Studi Sociali" portan1 1•n·o1H'amente nella testata la datu 1lcl 1:1 ottoltre 1933, inrnce che del rn:i~. ('hi c·onsena In eollezione 11er più tardi tani Jl(•11ea <·orrf'l!"l!'t're u penna l'er– rore. e vedono la miseria che li circonda, subito se np Impressionano e si sforzano di investigarne le cau:;e. •',La grandezza dell'uomo, diceva Pascal, S•i sublima per riconoscersi miserabiile". r proletari cou le lol'o rivoluzioni del 18~8 e fon– dando la Prirna Internazionale fecero rivolgere verso la. terra gli occhi degli intellettuali. Emilio Zola, Ibsen. Gorki, Tolstoi, Bracco, ecc. nel romanzo ~ nel teatro inangnrarono la nuova era reali3ta, in c"tti aHa fedele osservazione dei caratteri si univa la formula viva delle nuove idee etiche e sociali. Queslo naturaUsmo, come lo chiamò Zola, influi sul– la gioventti di Montevideo della J:ine ciel secolo X.IX e 1>rincJpio del X.X, provocando un cambiamento pro– fondo nelle modalitù, basiche, nel metodo e nella forma de1la letteratura. luoltre la lettura dei libri di Baknnin, Grave. Kropotkin, n.eclus. ecc. ca,m· biando la struttura montalo della gioYentù, dandole lo sperimentalismo come metodo ed il materiali– smo l'Hoso(ico eome base, fo1,gi6 una ~enerazionr di studiosi e ribelli, che con la c·rudezza f' l'os-ser– vazione accurata rinnovarono l'ambient..r. F'u in mezzo a quella gener~lzione e col suo con· corso ('}1e sorsel'o i primi sindacati in :vlontevideo ed ebbe vita il moto "Centro Internacional dc Estn– clios Sociales", in cui quotidianamente si ritrova– vano. sempre pronti alle dispute piu ardenti, Flo– rencio Sanchez, il drammaturgo umano e intuitivo; Herrera y Reissig, poeta raffinato; Ernesto Herrera, agitatore da barricale e fervido antipalriota; Ra(ael Harrett. prosa tor!' lapida l'io e sintetico; Angel Fal– co, Al'maudo Vaseur. Lasso de la Vega, Albel'LO de las Carreras e tutta la pleiade di artisti e, ribelli di quel tempo. In quell'ambiente Sanchez fonnù e ;-;,·ilupp6 ln sua. personalitù. Reaziouando coni ro l'ambiente provinciale del ~Iontevideo d'allora e contro la volgaritU. del suo ~Jlirito campagnnolo, grintellettuali lanciano }a pie· tra dello scandalo contro l'ipocrisia dei nani; e C0!1 la lorda clegl'incendiari in pugno bruciano i fredrli ~<'artafaggi deìla. legge e della religione. mentre i pac:ifici bor~hesi guardavano ron orrore CLuegli At– tila dello scetlicismo atterrare gli dei dai loro pie– :lb:itulli e. porsi al loro posto. L'ipocri.;ia borghe:;e 8i tappava le orecchie. per non udire le re:tuisitorie della ~iovrntù contro la proprietà privnta e lo Stato in nome di una scie-nza naturale e di una cosck'Hia li_b~ra che, per essi, lurua-coni attaccali alla rolga– rit.a, erano principH ùi satanismo. "l [igliocci del dia,·olo'' celebravano nei cenacoli le loro messo nero. iu onore dell'Uomo di senti-mento anarchico. )J"ietzsche aYe,·a proclamato l'aristocrazia della "volontà di potouza··: Rennu aspirava all'arislarchi:t del pensiero; amhetlue l:H-ciarono profondi solchi nell'a.uima del secolo. Horlu, il parnassiano della pro su, si accostò a h~rf' nC'llc- mani di Renan; Ji"Jo– rcncio, nelle sue opere a 1.Nd, formalizza Il c01wct.to di ~ietzsche; e Deimira Agostini, la poetes:;a dalla. sessualita esaltala e i,neffabile, proclama l'a.ristocra.– zia dell'istinto, C-'lll In. visione profetica di "una stir– pe snblimemenH• pazza". In tulti si nota l'odio al dominante ·•triviali.m 1,, di provincia", come lo chiaimava il fine poeta anar– chico .Tulio Herrera y Reissig. Disgustati di tulto ciò che li circonda-va, univano lo spirito della sca– l)i,glialura parigina e del suo scetlicismo filosofico :L quello insubordinato ed ori-ginale degli Anarchici. ~es-s,mo cli loro frC"'Quent6 l'UniversiUt; •tenenui scuola all'osteria. i11.;ieme a.gli ope-rai ed ai per:)&– -~uitali. lii tutle le rnzze: con gli occhi Hccesi dul– i'alcool e daH'ispirazione pl'oclamarono l'anarchia. illnminal i da una nnoYa fede. "Qua~1to belli ~ono i piedi di coloro che salgono a pred1care la pace!·• dicono i Salmi di David · P 11olrommo aggiungere, quelli di coloro elle sa1Ì1:on<; a rf'dimero gli schiavi. La nuova orientazione filo– so(ica fu per essi come per i <.'iechi il recn])ero della vi-sta, o 1>ei prigionieri l'uscita dalle teneb1•p alla luce del sole: prh11a é una sensazionP dolo1·osa. ma poi é un piacere ineffabile. man mano che 1~ pupille si abituano ed adattano ai.la nuova vita. Hi usciva da un periodo di romanlicismo natriotlico, in cui il poeta non resRava dall'esi:mre un declamatorP ampolle-so o ficolastico. e il dl'ammaturgo C'l'a un abile manipolatol'e di fa,·ole tradizionali per vr,rehi o ,-agazzi. Lu quel lempo di mediocrità iulelleltuale, nc11":i111- hiP.nte nnh-ersitario dominava ancora la. metafisica. poiehé non ~i conoscevano l melodi sperimentali: f' il l)iacere della giovontti e degli onesti padri di famiglia e-ra quello di condurre le proprie panc:P e la prole al circo o nei parchi nelle ùomenich(' rii solo. Di tanto in tanto fiammegigiavauo i bivacchi. f'! la s,pina. dorsa·le della nostra economia indigenn era scossa dalle guerre civili. "Blancos'' e "colora– dos" (i bianchi e i rossi) si davano alla campagna. animati dai loro simboli e tradizioni, con gli occhi aecesi da u,na i-omantica fiamma cl'idea1is1110. Molti lasciaron la vita sui colli dell'interno del paese. :-.on poca gioventù si 1·accols-e nei bivacchi e impugn6 nna lancia in difesa dei ''caurlillos" (capi di fazione) . ''ostancieros" (proprietari di "aste lenute lasciate al pascolo) come ai tempi selvaggi e J:lr!mitivi del– l'a.llevn.mcnlo òcl hC 'stia.me , rioé dell'Pconomia rolo– nialP rlf'\1pae~e. * * * questa tlig-ressionP Pl'.t. ne('es,saria per collocare 1 1 101endo Sa.11thez 11el paesaggio sociale del tempo. 1,;gii 11ac 1 que llOl LS75. Suo padre apparteneva. al Partito Bianco. gra, di modeste condizioni. 1nol'e.11C'io fn ··hlan<·o" per tradizione familiare. Come lutti quel– li tli allora e<l anche di og.gi , egli spiegava ~;empli– t·emP11te: ··sono bianco perehé mio padre era bianco. Pl'lThé mio nonno lo ru· 1 • ~ient'altro. Venne il momento della guerra civile del 1897. l '·blancos" che tenevano n governo dei di1>artimenti di frontiera col Brasile uscirono dai loro rifugi per hnttersi col governo "colorado" di Tdiarte Borda. Molti giovani si schierarono coi guerriglieri bianchi al comando di Aparicio Sara-via, un "gaucho" (uomo Ilei campi) analfabeta e ambizioso, rappresentante della reazione feudale: ed aHri si misero con J..> truppe statali al servizio cli un goYerno retrogrado f' sanguinario che rappresentava la borghesia istruit,1 e ('Omrnerciante. r bianchi avevano per alleato resen·ito •'gauc·ho·• rii Rio Grande del generale brasiliano Joùo Pranci– sco. L:1 guerra ru terri-bile. I,n qnella occasione av– venne la Hcena seguente in una. zona nord detrUru– ~uay. alla frontiera col Brasile. Un generale hrasi– liano. allealo dì Saruvia. or<lin6 la t'ueilazione cli u11 ~1·a11 numero ili soldati del governo. che erano i:;tati fatti prigionieri nel corso di una operazione guerre• sca. Caddero questi. (•oi <"Orpi mulilali dalla mitr,t– ~dia: e clina11zi ai tada\'eri insanguinati dei "<~010- radoR". un giovane milite "bianco·• di faceia hrun~1. da'. 1·:ipelii nel'i e lis(·i ehe ~li cadevano ::.ulla t'ro11t1~.

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