Studi Sociali - anno V - n. 32 - 22 luglio 1934

Il risnl,glio é Ktato ben duro: tutte lH uazioni dove, il socialismo scientifico 8i r-ra più sviluppato sono ogg-i a tena. ln Cermn11ia, ;\ustrin e Italia e'é i1 fasd1:uno. So al marxismo non Hi pnò attrHrnire "La svendita del riso o il ritardo clPi tre?1i''. ,:;:li f-il possono attrihuirc eolpe ben più g-ravi (' huona vnrte della l'PAJ}On~ahilit{1 della }!Ìtt1aì',lot1t' dis:H;tro:;a in <·ui si dibattr- il nroletariato mondiale. Il RO(•inliR1110 marxh)tH ha :-;pPlllO Jlf'i !:JYO\'i.llOl'i og-ni sintomo di ribl'llion1.;:; (·ol dPtPrminii:,;1110 N'OIIO· mic:o ha. handito qual:-;iasi idealismo ed ha mC'sso. proprio rosf. "la fiaccola. del progrf'~so nel ripo:..;1 i glia". Ma ~e vmTù uscire ttnlla tri:;tP situazione in cui ~i dibatft\ do\-Ti tirarnela [uori o dare alle ma~sti. oltr:l, l'obiettivo dell'inleresse lli c·laasP, qnal– c·o-.:.a di pili: l'amore e la redo nella libcrt.ù. Iufatti adagio ada~io una concezione più libera. ciel socialismo si fa strada. Per "Alfa•' del "Avanti!'', bi:.mgna innestai-e ntl ROl'i..tlismo un p6 di idPa-Iismo: torna1·0 al Hocialismo hak11niniano ... Critica Sociali– !:-ta:' <li Pari~i. llPI sno primo numero, facrra lH'OJ)U· gaµcta in tal !ìClhiO. In quanto alla 1attic<.t. giust:1me11le ''Solidaridad" di Bar<'ellona, clul 17 febhraio 1934, ooscrvant iu un articolo: "Og-gi i ),OC'ialisti 1 :-;imultaneamente, in tre nazioni diverse, si vedono obbligati a difendersi dal <'apilalismo o dalla reazione, usando 1 metodi di viole-nza cbo fin dal 1868 crilicavano nc-gli anar– chici. Nf'll'a~onia, il socialismo inlernazionalr 11011 trova altra salvezza c:ho l'impiego elci u1Plodi 1·ivo luzio1inri preronizzati ùagli anarchici dal 186 1 1 fino ad ora''. Tutto riò u1·.!a l'abito mC'ntalr f' gJi intf'rf'8Hi di ~11t'nsillttta la hnrotrazia. ~ocial-comunista 1 In quale mte1 petra Il t:1olialis1no all'incirca. come pratica rli 11na ordinaria ammini~trazione di ontrato e, uscite. Ma soc:ialiRmo vuol dire :--acrificio, vuol tliro ao– D!'P:a_zi?ne. J:1 voraro più c:he per noi por le gener:1- r.1om f.11turP: vuol ùil'r, portartn nf!ll'atfPsa, ron 1wr mes-so clfll prof. TasC'n, · 1 olio alla fi:1t·cola dr! pro• Kl'<•sso··. {I ,:,; () nuo sono lf" 11azi-011i dove le tcorio cti Marx si r--0110 sviluppatp meno p1·ofoncla111ente: la Frnnch o la ~pagna. Jn Francia l• la "C<mféderatio11 C-:éné– rale du Trami!" che ha !"allo argine al dilagare d_cl. marxismo: 60110 stati gli anarchici o i sinclaca– Irnt1. t·h~ hanno p1·esc-rvato la forto organizzazion,:,. prolotaria dnli'i(leolo~i:1 marxista ~ ..a C. G. d. rr. é quasi sempro s 0 U1ta fuori dPi qua– dri d~ll'Internazionalo socialista, o quando vi ha part0<·1r,ato (' Rtato all·opposlzione, invisa e tolJP– rat.a._l.Jal <·apora!L:11110J)rn!-1,siano, ehP ivi domi11av:-t -, donunn. e 1 I ('?mpa:~ni __ ch:lla 8pagna. sono titati an,·or pili in– /~ns1gPnt1.. l•.881 non han110 mai fatto parte della -· Int_rrnaz1onale; son rirnasli immuni f' tetragoni <:I ~ac:illo ~el !;Orl?lismofseientifiro, e favorevoli al- 11::e.-z,on hrctta, illl'lnsurrezionc; hanno inculcato n.ella. .ma~sa. Io spirito di "Racrificio e l'amore a.La l1horta. Ts 1>r1·la llbertà c'é oggi chi offre la vita! :-.J'on faccio romment1, non stabilisco confronti fra Spagna.<' l 1 ,l'a!1c·ia da un Iato. a Italia. Aus.tria 'r ~or~1iam3 daJI altro: c·i6 p a portata di mano di tntt1,. anche e tìOpratutto dell'' 1 homrne ck J.n. l'UC'" . r!.',' ., 11<~11 pa.,ga_neRsun "pedaggio snl ponre drlJR. fito, Hl. . t propno qnel nullismo rivoluzionario chi:. passa 11 tc•mpo a eritiearc quello <.:he ultri fanno ~~es.anelo F-11 la bilnr:c:ia. clel to1·na.contisnlo il pro ~ 1 - <ont·1:o: a. g-1rnrclarP se quel1f elle C"adono in difeaa df',ll_n __ IIht)J•tn hanno IC' c·a_rte in r~gola di rrontn al m_a,x1smo. o c•o1Hlan11ava ieri Je banùo di Benevetllv (e noto ch.p .i ~ili .a.sJJrj censori cli clPtto 111O\·imontu furono !lropno .1 mnrxisti prussiani), come oggi COll dann3: 1 tentativi_ !nsurr?zionali dei compagni spa. Snt~ol1.' - . tentativi des~inati, seconrlo '"I'asca, a si– .cur.1 xconfi_tta e a faYorirc la reazione. . li tentativo ultimo dei compagni spagnuoli ini– ziato all'indomani della vittoria elellorala doli' d . -str~, _mian_do gift. si parlava di ritorno del r:. d~– mostJ a chiaramente che la Spagna proletaria 6 di– RJ)Osta ad andare avanti, non a tornare indietro; ci6 :iw ha_nuo ben rompTeso i reazion~u·i di tutti i colori 1 quali ~anno che chi fiharrerft la via al fascism~ o nlla d11taLura saranno i lavoratori della c. N. T. Del resto nella Spagna la lotta continua O · proJpt--ri c:;n..,e-nuoli. checché se ne pensi, so~~ be1~ Junrrt ,hJJ'e8ser vinti. rDa 1h Franc·a], 21 marzo 1934, ALBERTO MESCHI. S'l'UDI SOCL\LI ECHI D'EUROPA PROBLEMI NOSTRI 1--_;· noto <:ha il movimento .no:Hro t·01Hlene due ccncetti. che io cl~sit'ico ro~i: inte1•pret::tzione pe;– simistica rd interpretazione ottimistica del divenir•' sociale. Logìcamente, quindi, 1·anarchi-smo si pre:,en– ta ai primi teoria prevale11temente estetica, arislo– c:ratica1 per la "élite" del pensiero e dell'azione: ner i secondi. per contro. é dottrina eminentemente r 0 alistica e sociale, implicante nn nerec;sario sforzo rl! vo.Igarizzazione dei c:;uoi pl'incipii e metodi tra In masse. e per conseg-ueuza un dovere di unione f' organizzazione delle forze anarrhiche. sia per un maggior esercizio abilitativo sperimentale, sia per au più razionale impiego dei mezzi e delle possi l•ilit:i in rista <li affrettare il ~iorno de-Ile più vaste rµaJizzazioni pratiche. Stabilito tali differenze panebùc d1e le due in tf'rpretazioni dell'unarchismo possano ronsentil'e pocbe o niuna pos;:;ibilihi tli la\·oro in comune-. :\la (· d'altra parte-. ugualmcute noto tome tra 11nestt" due contezioni e:;h:;tano e si muovano sottocorrenti 1,nn trascurabili. Mi limiterò pe-r lJrevitU alresame cl· quelle c·he ~ravitano e si muovono nell'orbita de.I c:oncelto comunistico, per dire come in es:;e si distingua un modo e una misura diversi di ap I lica.zionP eù e-steusionr del prhwipio clell'organiz 1.azioue. Qui a Parigi - e credo un p6 clovunqu<1 - :1 p1oùlenm ~i presenta c.-o;o;f:debbono queste c-orrenti ,... sottoc,orrenti reRtare separate, di\·iHe eia questioni ,li dettaglio, addossate ognuna alle proprie partico lari c-oncezloni e, ahimé! alla Jlropria impotenza'! o é invero più utile ai fini di un pili vasto o red L!.tizio lavoro cli propaganda, ricercare- e rralizzarP 11JHL bast:- di nnit:"t in nn org-anamento federalistico 1 he permetta allP partic·olari correnti tli applicare i loro partieolari L·On(..etti. e a tutti uniti di esi;,li– t ~ire quo] lavoro i.l'ordine più generale in cui v 1 6 pe;ssibilità di pro<.:ede-ro insieme'! .A mio avviso, di fronte ai rompiti dell'attuale situazione, é prefe– r:bile 1a tieconcla soluzione. Ho ùetto organamento "feùerath·o··. e mi affretto n. chiarire. Per me la posizione dell•inùividuo nel r,-ruppo, del gruppo ne11'unione o clell'unione nella federazione rappresenta l.:'.t.-scala naturale di svi– luppo progrcs-:sivo ciel principio OTganizzalivo liber– t;1rio. In altri termini, al verticr sta. non runione. n.a la feclf•1·azione. L'unione, o le unioni, sono <Juinùi IJJ"~anisrni unitari di determinatr eorrenti. ehe w r,•dcrnzioue contiene r. nella mi:,nnt del pos:;ibile, ,:nnonizza !!PI c-ampo clell'azione. L'esperienza ùi quest'ultimi anni mi clic·e che de– Ali or~anamenli ,1ssoriativi qu :i.li i nootri. il cui i11<·remcnto inte.rno é non l'interei,;;,;e, ma nna aspi– razione ideale, clehbouo essere composti e.li elf'menti 1·ealizzanti una sufficiente affinitél, anche se ci6 deb– lrn comportnrt\ una moltiplica.zione di tali organi• smi, la quale di fatto trova un limite nella natnralo 1elaLiviLà dei con rolli di varila e di libertà appli– rnli ai f.altl e prohleml sociali. L.a. molleplicila pu6 !'endere !){,ssibili degli esperimenti separali per la soluzione di problemi, poi quali la differenza d'in– terpretazione e l'ampiezza del clisac<.:ordo impedis– sero un esperimento od una sohtzione unitaria. ~raH esperimenti cosi potrebbero svilupparsi in un con– tinuato e, all'occorrenza, rinnovato esercizio abili• tativo. Posto cosi il ·problema dell'opportunila dell'orga– i,amento federativo delle nostre forze qui, credo utile, per stabilire con maggior precisione le dif• ff.renza e quindi la difficolla e possibllita della sna realizzazione, esporre in sintesi quali sono le diret– tive della nostra Unione Comunista Anarchica, e ,11?:1li le obiezioni rhe ad essa si fanno da parte di altre L:orrc11Li clell'anarchi!m10 <:Omuuista pili o meno organizzatri-c:i. Le direttive dell'Unione sono: I. - Unione per nuo sforzo massimo e coerente d! volgarizzazione e di difeea dei nostri principii e metodi, e quindi opera di proselitismo. 11. - Unione per lo studio e la discussione dei p1ob1emi nostri di oggi e domani, in vista di pre– pararne f.! favorirne I.a miglior soluzione al momento opportuno. IH. -- Uuione per una "politica" di pre:;enza, quale mo,·imento o forza autonoma. in tutte quelle manife8tazioni proletarie I cui scopi non contrar dicano i nostri principi l'ondamentali e non esigano rinuncia alcuna ad essi; cioé In quelle manifesta– :doni in cui' si prepara o si realizza la lotta, sia per ;p•ginarr- l:1 reazione invadente, sia per affrettare 3 l'insurre-zione intesa qnalf' prolo,:.;-o della rh·oluzione ~ori a le. A tali principii i11form:1tiri si ohictta in ~o:~tanza: l.") C'l1e essendo i nostri principii e metodi anti• ~tatali in rondame,ntale contraeto con quelli cli tutti i partiti autoritari o dittatoriali, anche se nroletari e rivoluzionari; rhe avendo le teorie cli eletti par– t~ti rcndotlo al più catastrofico fallimento il movi– P1ento proletario, ccl avendo quei partili dato prova riei nostri confl'onti ùella più i::;facciata malafede, - ogni iutesn c·on eRsi é impossibile 1 inopportnn~t e~ dannosa per il no:-tro movimento. 2.") Che un organamento sudùiviso é motivo di diminuzione di attività e di ri!rnltati, e che quincli 1-·• preferibile l'azione unitaria cli tutti gli elementi ··ragionevoli" clel nostro movimento, se-paratamente oa tutti gli altri partiti. A mio morlesto avviso tali obiezioni :-;0110 fo1Jcla- 1~1entalmente errate. La prima - che pu6 essere ;..:,insta ~P applicata al problema ricostruttivo del JWriodo po:;t insurrezionale - é errata se apl}licata alle tontingeuze della presente situazione del pro– lftariato italiano e mondiale. Di fatto i nostri prin– <::pii e metodi po&sono essere 1 c..ome sono, superiori: 1 pal'tili autoritari possono essere stati, come !o sono stati, la camm determinante della presente :-:ituazione del proletariato; ma ugualmente e 11id ,·r-ro ancora é <·he. tunto la superiorita dei nostri princ.:ipii quanto il nostro sforzo isolato di lotta 11011rin~-:;c:irebbero ad a\'er ragiono delle coalizzate fcrze di reazione c:he serrano alla gola con noi t1itlo il proletariato. :"\ei riguardi della seconda ob– b:ezione tutti gli esperimenti tentati in quel senso. c•,,mpreso l'ultimo, hanno fornito la prova de1t·er– :·oneita cli tale c·oncetto. Contro la tesi della politica cli presenza sono stati niù volte ricordati due esempi di esperimenti: quel L, garibaldino degli italiani e quello macista degli f-'pagnuoli. '.Ma tali esempi non sono affatto conclu• denti. Per quel che riguarda il g:aribaldinismo, -· a parte il fatto che vi furono ade:iioni soltantry individuali, e di anarchie-i cli tutte le tendenze. e l';,tta astrazione della Iosea fii,;ura dei degeneri C:aribaldi, - sembra a. me the agli anarchici "ga- 1 ibal<lini"· si puU rimprOYP-rare, non tanto l'adesione i;' sE' P il fallimeulo dell'i111pn':,a. ma piuttosta 1·el'lc) esagerazioni r seo11firn-1111enq dalla linea dei rri11<'ipii ehP qnPll'imJH'P-:-:a sembra aver provocato :., alcuni dPi più entntiiU.:-ili parle-cipanti. Identica mt:\n1n mi sembra l'lw a.gli anarchici spagnuoli si rn6 rim111·overarf'-, non tanto la parteclpazioue ad :1ceordi con altre- conenti per lo sforzo tli roves<.:i:t• rneuto della tirannia e della situazione i11 Spagna. 1u1 piuttosto la mancanza di uno sf.orzo nroprio (li preparazione pe-r intervenire c1tialo forza auto– rwma, J>f'r affrontare- e- risolvere la situazione iii pl op1·io favore nell'attimo fuggente dello spe-zza– n1rnto ciel cerchio a.ntoritario statale e, -del rrolio momontanco della reazione. Hias . :umenòo e per condudC'n'" ripeter6 la min <·onYinzione, tratta dalla prova dei fatti, che non e:. logico attendersi un pili razionale e redditizio orgauamento dello nostre forz~ dalla eoppressione d1 organisrni nssoriativi quali la. nostra Unione Co- 1,rnnista. Auru·chica, où anche dal solo privarla del si..:o aggettivo di "eomunista". Di fatlo tale risultato P solo cozisPguibile cou la. costitmdone, - ùa parte degli elementi eh~, pur movendosi nell'orbita co munist.a. dell'anarchismo, non condividono i criteri organizzativi dell'U. C. A. - di altri agp;1•n1,1>amenli E più poesihile omogenei. i quali aderiscano poi ad un -0rganamento federativo che garantisca ad ognuno cli essi la pili ampia autonomia nell'espii~ ca.zione delle proprie 1iarticolari auivita, secondo lo loro particolari concezioni; e c..he permetta e favorisca una pi(1 proficua attivita. d'insieme in tutto ci6 in cui non v'é e non potrebbe esservi disac– <·ordo. Per esempio, non potrebbe esservi disaccordo eh·• ca In. \'OlgaTizznziono o difesa dei nostri principii e metodi e rirrn. il prepararci, come forza auto– noma, sia per la lotta per l'abbattimento della ti– ranni,i. fasc!sla, sia per difenderci, :t tirannia ab– haltntn, contro tulli roloro che nventualmente vo– lc-ssero defraudarci del nostro tlirillo alla libara P8perimentazione f'd applicazione pra.tira dei nostri p~·incipii. Parigi, 4 novembre 193"'3. P. FELCINO. Quest'articolo, giuntoci parecchi mesi fa, era rl• masto dimenticato in mezzo ad altre carte traa;por-– tale alLro,·o per circostanze !~dipendenti della no– stra vo1ontù. flftrov:.ito1o, ei accorgiamo che e&1so

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