Studi Sociali - anno V - n. 30 - 16 maggio 1934

é che) l'insurrezione scoppiata in un 1,acse sia se-– gni ta dall'insurrezione dei paesi vicini. l~ ci6 é tal– mente probabile oggidi nell'Europa occidentale, che cias,cuno dovrebbe, nell'interesse stesso dell'insurre– zione nel suo paese, aiutare con tutti i mezzi il paese che si mos.trerà pel primo pronto all'azione. Ma per questo un ufficio centrale non serve a niente, se non per rivelare tutto alla polizia. Le relazioni e Ja solidarietà tra 1é diverse nazioni saranno safva– ;;uardate dalla corrispondenza diretta tra i differenti organi nazionali e dall'azione occulta dei gruppi se– greti omogenei, che, css0nclo composti di persone meglio scelte, volenti tulle c,l in tutto la stessa cosa ed essendo pilL al sicuro dalla polizia, possono ben lavorare sul terreno internazionale. All'ln[uori dell'organizzazione della nuova Inter– nazionale e di quella della Lega rivoluzionaria, o per meglio dire all'infuori dell'iniziativa di queste ùuo organizzazioni, il Congresso come Congresso non avra. phi altro da fare. E' completamente al di fuori del Congresso che noi, gli anarchici, organizzeremo la nootra Alleanza, e che le altre frazioni organizzeranno la loro, se lo vorranno. Qualclle parola sul modo con1e si dovrebbe con• dnrre il Congresso. Anzitutto bisognera. fare in modo che la commis• sione, che dovra veri'ficare s,e tutti i membri avran• no le qualità per essere ammess-i al Congresso, sia composta di uo1nini sicuri. Poi bisognera stabillre chiaro che il Congresso non deve fare dei decreti, ma formulare proposte che saranno trasmesse ai gruppi ed oobligheranno solo quelli che le avranno accettate. Tutte le opi– nioni saranno egualmente tra-smesse. Cosi, sani eli– minata ogni difrico.Ita sulla maniera di votazione; se si votera sani. semplicemente per 1mo scopo di statistica. Quindi bisbgnera decidere cho nel Con– gres.so non si discuter.i che la linea di condotta generale che il partito rivoluzionario avrà da se– guire e le basi generali dell'organizzazione; inCine non s-i dira nel Congreseo che tutto quanto é desti– nato alla pubbllclta. Per tutto il resto ogni delegato si intenderà in riunioni private con i delegati che avranno la oua fiducia e col qua11 cre>de utile prerttt dere degli accordi. A questa proposta si opporranno tutti quelli che 110n sàranno sicuri cfi essere ammessi nelle riunioni private; e le spie, che probabilmente non manche– ranno, faranno molto c:hia:3::;oa tal proposito. Ma é una condizione "sine qua non" e bisognera passar oltre: se ci saranno degli inaividui che s'ostine– ranno a voler concretare l'organizzazione nel Con– gresso, noi li guarderemo fare. Del resto potremo evitare molta opposizione, facendo intendere che quelli che vorranno parlare di -cose intime in pieno Congresso, saranno non poco sospettati di fare il gioco della polizia. . . e non sarft che la verit,i. Regolato ci6, potremo cominciare la discussione generale. Se ci saremo messi d'accordo fra noi su ci6 ch'io vi propongo, sosterremo l'organizzazione, per cosf dire, a tre lati: 1. 0 Le organizzazioni intime tr'a quelli ella hanno in tutto e per tutto lo stesso pro– gramma·; - 2. 0 la lega tra i i·ivoluziouari di tutte le tendenze per arrivare allo scopo immediato co– mune a tutti, l'insurrezione, restando intenso che ogni frazione resti libera di prendere tutte le ga– ranzie che crede ufili pel suo programma speciale; - 3. 0 l'organizzazione operaia per la lotta contro Il <iapitale. Di ·quest'ultima, cioé dell'Internazionale, si potrà parlare pubblicamente; si discuteranno le modifica– zioni che bisog1wni apportare agli statuti dell'an– tica Internazionale e si proporranno all'accettazione delle sezioni ancora esistenti dell'Internazionale e a tutti I gruppi che vorranno aderirvi. ,SI dovrebbe incaricare una Federazione anr:ora e:;istente dell'In– ternazionale di comunicare a tutti le proposte del -Congresso di .Londra e di ricevere le adesioni. Qu'3- sta Federazione, che non potrebbe essere che la -Olurassiana, farebbe provvisoriamente le funzioni di Ufrlcio federale, in attesa che l'Internazionale rico– stituita regoli esaa stessa la situazione. Bisognerà che Il Congresso faccia no appello a tutti i socialisti Invitandoli a riunirsi sul terreno economico, restando libero ciascuno dì trattare, al -di fnorl dell'Internazionale, la questione politica co– me gli sembra meglio. In quanto alla Lega rivoluzionaria si discuteranno I principi! secondo I quali l'unione ,sarà fatta, sl -annuncerà al mondo la <iostltnzione cli questa Lega, ,e, nel Congresso, cio basterà. S'l.'UDI SOCIALl Il resto, la costituzione della Lega, come pure le organizzazioni epeciali di ciascuna [razione si fa– ranno per via ,privata, da uomO a uomo. Credo ormai d'averne detto abbastanza: io aspetto le vostre osseTvazioni, pronto a fare tutti i cambia– menti necessari nell'interesse della nostra azione comune. Non parler6 questa volta della nostra or– ganizzazione S'peciale, della nostra Alleanza, perché credo che eu cio c'intenderemo molto facllJ!llente a voce; ed or.a ci6 mi porterebbe troppo lontano. Voglio solo dire che io penso che non si debba tener nascosta l'esistenza clell'Alleanza anàrehica, come non la si dovrebbe quella della ,Lega fra tutti i rivoluzionari. Bisogna tener segreti i membri della nostra organizzazione intima, ma la Sua esistenza deve essere conosciuta. Vedete, per esempio, Il Comitato esecutivo russo: la conoscenza che Il pubblico ba della sua esistenza non fa che aumentarne la forza e l'influenza: basta alla sua s,icurezz.a che se ne ignorino i membri. • Del resto non bisogna dimenticare tutte le noie, che abbiamo avuto in passato, perché Michele [Ba– kunln] aveva. creduto tener segreta l'e11lstenza del– l'Alleanza. Quando -questa esistenza é stata scoperta, Marx ha trovato un'arma contro Bakunin in ci6 che doveva essere la. gloria. di Ha.kunin. Noi dobbiamo proclamare chiaro ed alto il diritto che lia. ogni rivoluzionario cli fare d~1 solo o co11 chi vuole tutto ci6 che stima utile alla causa rivo– luzionaria, una volta adempiuto a'gli impegni che ha presi. Questi Impegni dovrebbero sempre riguardare le azioni comuni, e non mai essere idi natura 1·e– strittiva. Gli frlconvenienti di tale sistema saranno sempre largamente compensati dallo avilnppo e dal– la messa in attività di tutte le (01·ze. di tutt• le iniziative individuali e collettive. Vi abbraccio fo,;te e a rivederci. Vostro ERRICO. P. S. - Bisognerebbe impegnare Reclus a venire al Congres,so: cio ci farébbe del bene (30). 3. LETTERA DI CAFIERO ,DEL 26 GIUGNO [LUGANO] Cari amici, L'organizzazione o cospirazione che si pro1>one non ,pu6 reggere, non portera proprio a nulla. e vi fara perdere del tempo inntilìnente. - Voi non avete nn soldo, né la minima probabilita di averne, quindi niuna cospirazione possibile. Infatti, non avendo da– naro, siete obbligati a mandare in giro riuoota e– norme massa di carta, cli cui voi potete essere sicuri che la polizia ha preso conoscenza, qui cla noi cer– tamente (31). - E' inutile; per tare della cospira– ,:ione classica oggi occorrerebbero dei mll!oni ,– e se no essa sara sempre un gioco da ragazzi. La nostra salute é nell'anarchismo. Bisogna sbriciolarci per renderci impalpabili e impondèrabili. - Noi non dobbiamo piu -scrivere che per airci buon giorno e buona sera. Voi vedete <ihe non si prendono neppur la pena di trattenere le lettere. - Infine, non es– sendo in grado di sviluppare il mio argomento, e Il tempo urge, vi accln<1o due 1rnrole di articolo che volevo mandare al Bulleti n ùel Congresso. - Penso che sarà pili utile mandarle a voi. Non con– tate su me per la vostra cospirazione. - Non me ne scrivete mai sopratutto, e tenete conto che da oggi io saro ,l'a11ostolo della cellula (32); e tutto Il mio -sogno non é che di poter trovarne e crearne una nella quale potermi immergere e sparire fino al giorno del ~indizio universale. Ci tengo a prevenirvi che io sono con Serreaux nei migliori rapporti e che non condivido affatto il vostro modo cli vedere sn la Révolution sociale (33). In quanto a me, avendo ricevuto tino ad ora non pili tli 21 franehl, non c'é da contare di vedermi a Londra (34). (30) Reclus non ci ando. (31) Con cio sembra voler i,ndlcare la corri~pon– denza ricevuta da lui a Luga,no. (32) Non la cellula-nucleo nel senso attuale dato alla parola, ma la cellula-atomo, Isolata. (33) Dal 20 febbraio a.J 29 maggio 1881 erasi pub– blicato Révolution, di Cafiero, nel giornale di Ser– reaux, che s-i era anche procurata la collaborazione di Merlino da Napoli. L'agente di polizia non dlman– dava di meglio che di essere ".nei migliori rapporti del mondo" coi suoi ingannati e vittime. (34) Ca!iero telegraf6 Il 18 luglio a Malatesta (Londra, Leopoldo Petlllo): "Dolente non potere in– tervenire Congresso prego presentare mia adesione ed auguri. Cafiero". 7 Pietro, fammi sapere so debbo restituirti la let– tera per distruggerla o rimandartela subito ... " (35). MAX NETTLAU. ( La fine al prossimo numerq.) (35) Seguono appresso delle notizie per Malate– sta ("Mio carissimo Errico") e una lettera aggiunta da Gaetano Grassi che, da Marsiglia, era allora pas– sato a Lugano. Il Grassi era un intemazlonallsta toscano fra i militanti pili attivi durante molti a11ni. Sarebbero molto buoni quei compagni che volessero favorirmi jnformazioni su <li lui e sugli anni da lui passati, credo, nel Bra'S'ile, se 11011 fosse più possibile entrare in con·ispondenza (sulla storia del movimen– to) con lui medesimo. [1\11D10Rt:CCHIONI- Ancora uno di quelli ch'eran pili "nostri" per sal– dezza di fede, per ardore di lotta, p.er vincoli di ricordi, per sentimento .d'amicizia non é piU. Emidio Recchioni é •morto in Parigi agli ultimi ,di marzo scorso. Lo affliggeva da tempo una Insidiosa malattia. Noi piU lontani credevamo ne fosse uscito, finalmente, trionfante dopo una cura penosissima a base di radio che aveva sopportata in una clinica parigina. Egli stesso in gennaio ,ci scriveva di 13 che stava gia molto meglio e che fra poco sarebbe tornato in famiglia a Londra. Doveva invece spegnersi dopo breve periodo, non sappiamo se per una recrude– scenza del vecchio male, o p.·?r altra infermit3 o complicazione sopravvenutagli. Aveva 69 anni. · ,Pochi dei compagni venuti nel movimento dopo il 1900 sapranno forse chi egli era, e m.eno ancora quelli al corrente sulla sua attivita e concorso alle iniziative di ,lotta e di propaganda. Da quando era emigrato in Inghilterra negli ultimissimi anni del secolo scorso, parve isolarsi. Ma solo in apparenza. Continu6 sempre a interessarsi alla causa; e le sue condizioni economiche, diventate buone in esilio, gli permettevano di fare e di dar·e, - ,ed egli non si prendeva altro "lusso" nella sua vita modesta. Gli aiuti suoi al movimento, alla stampa, all.e vittime politiche, ecc. non si calcolano. All'azione rivoluzio– naria, quando era necessario, partecipava di sua ta– sca e personalmente nel modo piu intelligente. Chi scrive queste righ.-e lo conobbe ancor giovane, nel 1893, quando egli era impiegato alla direzione delle ferrovie (non ancora statali) in Ancona e part.5cipava attivamente al movimento con la parola, gli. scritti e l'azion.e. Fin da allora era noto il suo pseudonimo di "Nemo" nei giornali nostri, specie nel "Sempre Avanti!" di Livorno e nell'"Art. 248" di Ancona. Quest'ultimo periodico fu fondato e re– datto !da lui, sui primi del 1894. Vi si firmava anche "Savarin". Aveva uno stile tutto suo, indiavolato di audacia, con cui dlc~va argutamente cose che man– davan sulle furie poliziotti e magistrati. Per ci6 non dur6 molto. In aprile il periodico era gi& morto sotto la gragnuola dei sequestri e dei processi. Non si nascondeva. Lo si vedeva nelle riunioni e fra i primi in piazza, n.~lle dimostrazioni; né sde– gnava di agire anche individualmente con ardire e sangue freddo. Qualcuno dei vecchi, in Ancona, ri– corda ancora qualcosa di lui, di quegli anni. La polizia non lo lasciava in pace. Cosi, in giugno 1894, dopo l'attentato eontro Crispi di Paolo Lega, poiché Recchicni aveva conosciuto quest'ultimo, il giovane propagandista fu implicato n.~I processo come com– plice insieme a molti altri, - fra cui la bella figura del vecchio internazionalista Domenico Francolini di Rimini. Lega fu condannato; ma i pretesi com– plici assolti. Per6 Recchioni fu mandato al domicilio coatto. Liberato condizlonalmente, nel marzo 1897 er~ fra i fondatori de "L'Agitazior..e" di Ancona, con Mala– testa, Agostinelll, Smorti, Felicioli, ecc. Fra l'altro vi redigeva la rubrica "Bricciche", continuata poi da Malatesta, quando Recchioni fu poco dopo arl"'estato di nuovo e rimandato a domicilio coatto, allorché Pietro Acciarito attent6 In Roma alla vita di Um– berto I. All'isola compié i cinque anni di relegazione, cui era stato condannato nel 1894, - fra gli altri vi ebbe compagno Luigi Galleani, suo amicissimo, - e dopo il 1898 fu liberato. Ma ormai aveva per– duto l'impiego alle ferrovie, e pens6 di emigrare. Nel 1900 era gii a Londra; .e fu fra i collaboratori di quel numero unico "Cause ed Effetti" pubblicato da Malatesta in occasione dell'atto di Bresci a Monza, di quell'anno. ' Da allora fummo meno informati di lui. Ci ritro– vammo appena una volta, a Londra, sul dicembre del 1906: egli era sempr.e il 1medesimo, ardente e costante. PiQ di rado, ogni tanto, la firma di "Ne– mo" appariva in qualche periodico o numero unico all'estero; piU spesso figurava nelfe sottoscrizioni, accanto alle offerte piU •cospicue. "A Londra (dicono I compagni de "L'Adunata") p.er quasi un quaran– tennio, fu pei profughi ... il punto di riferimento di tutte le sv.enture, il consolatore di tutte le afflizioni, con tatto finissimo, con amore fraterno". E pensava personalmente anche ai lontani, sol eh.e fosse infor• mato di qualche grave necessita. L'amico, cui allu– devamo nel numero scorso nei brevi cenni su Ago– stinelli, quegli che mandava a questi dall'estero l'as-– segno periodico che gli per.metteva di vivere, era appunto Recchionl, che amava il nostro "C!sari" co– me un padr.-e. L'infamia del governo fascista, che un mese prima della morte di Agostinelll aveva fatto

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