Studi Sociali - anno V - n. 29 - 21 aprile 1934

STUDI SO l' I _k LI - 421), Brocher gliene ha mandato un altro sul Con- gresso di Londra e l'Internazionale (22); poi vi son da stampare le 'lettere degli Spagnuoll (23) e molte altre cose. Se essi stampano tutto, reetera nel primo numero ben poco spazio per la mitologia blanqui- sta (24). Per gli altri numeri si potra fare altret- tanto. Quanto a Ms.rx penso ch'egli é ben lontano dal- l'aver l'intenzione di dirigere il Congresso; — egli farebbe tutto il possibile per farlo fallire, ecco tutto. 101811 non nasconde la sua °stinta, -ed i marxisti, ben lungi dal ficcarsi fra noi e di farsi una maggioranza nella commissione o altrove, hanno abbandonato in massa il Clnb internazionale perché questo era so- spettato di appoggiare il Congresso. Io non penso che vi sia gran che di cospirazione; al contrario tutto va, in ogni parte, come un olio. Sono convinto che nel Congresso noi prevarremo su tutti. I delegati spagnuoli, svizzeri e italiani sa- ranno con noi; con noi la maggior parte dei delegati belgi e francesi e tutti o quasi tutti quelli che di- morano a Londra e che verranno, sia come aderenti periionall, sia come delegati dei gruppi che avranno Inviato dei mandati al loro amici di Londra: questo sera il caso della delegazione tedesca. Voi saprete forse che ultimafnento in un comizio per Jesse Helf- mann organizzato dai social-democratici (26), i ri- voluzionari son prevalsi al punto che il presidente del meeting (un reazionario socialista della più bel- l'acqua) ha finito col dire: é inutile di votare poi- ché i rivoluzionari ci hanno Invaso. Restano infine i blanquisti del Belgio e quelli di Parigi, se verranno: essi non saranno in grado d'im- porci checchessia. La Revolution Sociale [Parigi] sarti apparente- mente con noi, ma in realta cerchera di farci la guerra. Serreaux sa che noi non lo amiamo ed egli -ci paga della stessa moneta. Io mi domando sempre che cos'é questo Serreaux: niente di buono in ogni caso. Avete notato l'estinta 'mal dissimulata della Revolution Sociale contro la Commissione di Londra, da quando questa commissione fa qualche cosa? Ser- reaux ci teneva a far credere che era la Revolution Sociale che aveva preso l'iniziativa del Congresso, ciò che non é punto vero; .del resto questa menzo- gna gli é abbastanza bene riuscita. Ben più dei Blanquisti, coi quali c'e mpdo d'in- tendersi sul terreno pratico, temo gl'intrighi di Eler- resta, Da un Iato egli cerchera di mettersi bene con noi e dall'altro farli ogni sforgo per crearci delle difficolta e per farsi un partito: fortunaguente egli di sera sarti, ubriaco come un porco e perdere tutta la reputazione che non avra- perduto nella giorna- ta (211). (Continua) 14 1.) Les éléments de Congres de Londres, firmato • latesta, articolo che prende la meta del secondo Bulletin. (22) Probahilmente Les Congres socialistes Inter- nationaux, non firMato, cominciato nel primo Bulle. tin e non continuato, colpo d'occhio retrospettivo che non va più avanti degli anni 1351 e 1856. (23) Vedt,il secondo Bulletin. (24) Nonostante Chauviére vi pubbliCa Aux Révo. lutionnalres!, appello riprodotto dall'annuncio del Bulletin e tutta una pagina Aux groupes étatistesi del Comitato di Bruxelles. proponente, in nome di "comunismo e rivolitione, questi • due punti di con- tatto", di cercare una unione con "gli anarchici nuovi" che non sono pia prudoniani, la "divenuti dei rivoluzionari sotte il peso delle circostanze ed il soffio potente di Bakunin...". — La lettera di Malatesta data dunque dalla prima meta del giugno 1881, prima della pubblicazione .del primo Bulletin del 15 giugno. (26) Riunione per. protestare contro l'esecuzione di cui era .minacciata Helfmann a Pietroburgo, tenuta il 23 maggio 1881 nel locale del club social- democratico. Essa fu - orientata anche da Hermann Jung, N. Tchalkovski e Malatesta. — Vedi Freiheit del 28 maggio 1881. . (26) E' mond evidente che l'agente del prefetto di -polizia, che aveva per Missione di spingere gli anar- chici francesi a perdersi nelle esagerazioni, e nel medesimo tempo di spiare i rivoluzionari interna- zionali, — che non riuscl ad abbordare e da cui si sentiva diffidato, — favori in Francia ranti-organiz- zazionismo che, in fondo, fece abortire anche il Congresso di Londra, mentre nel medesimo tempo, spingendo avanti l'idea del congresso (che aveva avuto erigine tra Most e Chauviére) egli doveva 'sembrare favorevole ad una organizzazione interna- zionale delle forze -rivelúzléitarie. Antioiganizzatore perla Francia, organizzatore per tutti i paesi, que- -sta thippla funzione doveva giat fin da allora farlo apparire assurdo, incoerente, losco e sospetto; e gli uominy intelOgenti-,stavatio in, .guardis.,..ceme anche questa lettera ne da testimonianza. • ..I.In vecchio compagno auconetano, residente nella Repubblida Argentina, ha fatto ad uno di noi cola di passaggio un gradito regalo: quello d'un eeem- Piero in ottimo stato d'un opuscolo di Malatesta che da tanto tempo cercavamo, — il "Programma i Organizzazione della Associazione Internazionale dei Lavoratori", scritte ila Errico Malatesta ma pub- blicato senza nome d'autore, a cura della redazione del giornale "La Questione Sociale" in Firenze, con la data di giugno 1884 (Tipografia C. Toni, via Ver- rocchio n. 1). Conoscevamo quest'opuscolo, (diventato, rarissimo perché, dopo quella prima edizione, non ne furono fatte altre), poiché un amico collezionista in Italia, che lo possedeva, 'ci aveva permesso di ricopiarlo; ma la aopia é andata a finire chiesa dove per le peripezie causate dalla reazione fascista. -Avevamo anche parlato più volte a Malatesta d'una ripub- bliciiiione; ma egli ci aveva sempre pregato di attendere, volendolo rileggere e apportarvi even: tualtuente qualche aggiunta. Partiti noi dall'Italia, tre o quattro. anni fa Mala- testa ci scrisse ch'egli era in grado di procurarci di nuovo il testo dell'opuscolo; e prometteva di Copiarcelo egli stesse o. di farlo rieopiare e man- darcelo. Voleva porli, prima aggiungervi parecchie note, poiché egli non avrebbe.piú ora sottoscritto e approvato completamente quello che aveva scritto quasi mezzo secolo prima. "Se si dovessi .pubbli- eaFe . cosi com't egli aggiungeva, .ciò potrebbe'esser fatte solo a.titole di documento storico'!. Però tda- latesta non si occupò più della cosa e non ce ne scrisse più nulla. Ed anche noi 'non ci pensavamo più, allorché- avemmo la piacevole sorpresa di Ve- dercelo donato dal compagno Sudd.etto . quando e dove noitsegnavamo neppure di poterlo_ ritrovare.. L'opuscolo, in piccole formato (ossa. 10,6 x 15,5), porta nella copertina- rossa e nel frontispizio il titolo cosiitnito dalle parole più sopra stampate in nero, con l'indieaziOne della tipografia. Nella .parte l'esteriore, in copertina, é. l'avviso: "Si. Vende _50 centesimi a beneficio della propaganda. Dirigere le domande e 'Importo alla Redazione della, Questione -Sociale, fermo in posta, Firenze. Si trova vendibile presso tutti i rivenditori della QueStione Sociale". Le' pagine' sono §4- Quest'anno ricorre, _precisamente il .50° anniver- sario di questa pubblicazione. Dal prossimo numero ne *cominceremo la riproduzione a puntate, sicuri di far piacere ai nostri lettori, che però debbono, ben >tenere presente l'avvertenza del Malatesta, •sUrri- ferita, stil valore che al documento si deve dare. Esso va considerato, sopratutto, in relazione allo stato -dei. fatti e delle Idee di cinquant'anni addie- tro. - Riportiamo qui alcune parale d'introduzione, pure del Malatesta, parte dirette al "Fisce" (la magistra- tura del tempi preposta a sorvegliare e.;.- seque- strare la libera stampa) e -parte ai compagni inter- nazienalisti,-= le quali in corsivo precedono nell'e- pascei° il testo vero e proprio del dimenticato'là- vero inalatestiano. • LA REDAZIONE. * * PER IL PISCO SOLTANTO. Temiamo pur troppo che molta parte di queSto libretto non ti vada a sangile, o Fisco gentile; ep- pure speriamo che tu voglia lasciargli libera circo- lazione. Sta attento: noi non facciamo ité .voti, né minacce .contro le tue care istituzioni, non eccitiamo odii, né provochiamo a conunettere nessuna , sorta di reati. Rispettiamo la legge noli E' vero che la legge non l'abbiam fatta noi; é vere che essa consacra tutto ciò che v'ha di più ripugnante per chi ama isitol simili e sente in core dignita di uomo; — ma essa ha al suo servizio. tieni e Cannoni e manette e -noi :stern gente troppo ragionevole per metterci a cozearscon -einialincr a quando non avremo in mano argomèntt pia Solidi che non Sieri° le buone ragioni 'e 'gli-slanci di- cuore. ' - - Noi Con' facciame in questo libretto che consta- tare' .. dePfatti. hn'assooiaziene che ha ari date prgram- -nu to,Ohianierai-aisard6,. certi- 'date tendenze h-luchlanséra'i eovV'erélve. "E'," ité conveniamo vo- lentieri, una cosa orribife civIlta. dhbba esservi della gente tanto immorale da volere che -- tatti -abbiano- pane, tanto -brutale- da 'pretendere al diritto di opporre la forza alla forza e di non la- sciami indicar dal nemico il modo come condursi: \ ma il fatto, il delorosissittio fatto esiste é diventa minaccioso, e tu, o fisco, non puoi nulla contro di. esso. Noi portiamo questo fatto a conoscenza di tutti. Non ti pare che cl rendiamo benemeriti delle Istituzioni -.sciorinande innanzi- al pubblico inorri- dito cosi abbominevoll dottrine, rosi ..esecrandi pro- positi e, Provocando In tal modo un ritorno di te- nerezza per l'augusta Casa ali Savoia, che ci salva da tanta lettura?. . Fisco, lascia passare il nostro libretto e. avrai, reso servizio ai tuoi padroni! .. , se poi tu senli in. fonde alla tua, coscienza che quelle dottrine sono' la vedi& e la giustizig. e ne hai• paura, ohi non tentare di arrestarne la pro- pagazione. Quello che non pptette la chiesa. di Roma, coll'inquisizione e cui roghi, quello che ami potettero l'Austria ed i Borboni cogli ergastoli. e coi patiboli, quello che, non potette la borghesia francese coi massacri e colle deportazioni in massa --,--- • arrestare il monile che s'avanza — no] potrai.tu. Campione pipotente della reazione, cui -é restato Poco più che il 'fiele, Fa il truirto e lascia correre, o fisco sabaudo; giacché non sei- e. non -.puoi essere citi la bella e feconda libri- i:i che vivifica, né la truce tirannia che ucCide i i i. . • Le 'tue .persecuzioni servono A010 ad ecci- tare echi ed a rendere pia tocco il. ceder di san- guigno (li, iimeula l'alba che sorge. PER CL'INTERMAZIONALISTI. Cari compagni, Noi abbiamo cercato di riassumere i principii fondamentali della., nostra associazione, gl'ideali ch'essa vagheggia, le vie per, le quali intende rag- giungerli. Crediamo avere interpetrato con: fedeltti le vostre idep_e le vostre intenzioni. In ogni modo speriamo "che questa nostra breve e frettolosa esposizione sarti per provocare in mezzo a voi un vivo scambio d'idee sulle questioni ancora discusse, che dovran formare oggetto delle deliberazioni del prossimi con- gressi. Se vorreste comunicarci le vostre osservazioni, ne terremmo conto in aria seconda edizione più com- pleta e più metodld, la 'quale -desidereremmo che riesciese un'opera collettiva, a cui ciascun di noi avesse portato il concorso del . suoi studi' e della sua esperienza. ' • • • Contate sulla nostra devozione alla causa comune. .La redazione del giornale • "LA QUESTIONE SOCIALEt'; [Rrrico Malatesta] (1) Questo nel 1884, quando non si prevedeva ancora che anche la monarchia sabauda sarebbe diventata, rin- negando e tradendo le origini del suo potere sullItalia unificata, "la truce tirannia che uccide". (Mita della Beda,zione). • Cesare Agostinelli Durante quest'ultima lunga sospensione della pub- blicazione di "Studi Sociali" ci é giunta la dolorosa 'notizia della morte di Cesare Agostinelli, uno dei più vecchi veterani deila lotta. anarchica rirestato Sulla, breccia, malgrado l'eta, 'finché fu possibile in Italia un po' di movimento libero. Abbiamo letta la notizia ne "L'Adunata dei Re- frattari" di . New York (n. 3 del 20 gennaio u. 5.), la .quale l'aveva appresa lungo tempo -dopo l'avve- nuto decesso, che risaliva al 23 aprile dell'anno scor- so (1933). Da un pezzo, infatti, non si riusciva a saper nulla di lui; e l'apprendere all'improvviso e Cosi in ritardo la fine d'un uomo che tanto aveva fatto...0 lottato per la nostra causa ci ha piombati In una indicibile tristezza, benché il saperlo d'eta cosi avanzata, giù ottantenne, dovesse predisporci ad apprendere prima o poi la fine della sua vita, che veramente possiamo dire eroica. Chi 'scrive queste poche righe affrettate era le- gato a Cesare Agostinelli da una amicizia più che quarantenne, che mai si spezzò, finché ogni rela- zione non venne 'impedita dalla tirannia fascista che circondò il nostro, vecchio compagno di.. upa sorveglianza isolatrice spinta fino all'incredibile, — la quale del resto era facilitata dalla natura -este- riormente piuttosto misantropa dell'uomo, acuitasi parecchio negli 'ultimi tempi sotto il peso dell'eta e delle tristissime circostanze italiane. Ma chi lo conobbe intimamente sa' come sotto quella sua mi- santropia 'apparente e brusca di modi, 'noncurante 'e quasi sprezzante per tutto ciò che potesse esser- gli' personalmente utile, ardeva un cuore . pieno- ,d1 bonta, 'capace di tutti i sacrifici per far del :bene agli altri, per difendere gli amici e i compagni, per giovare all'idea. Qualcuno di- noi dira di lui più degnamente che potra in uno dei- prossimi numeri, con l'ampiezza che l'argomento richiede, poiché il, nome di Agosti- nein 6 intlinamente legato alla storia deiranarchi- DOCUMENTI STORICI Un progetto di riorganizzazione dell' Internazionale (1884) MAX NETTLAU.

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