Studi Sociali - anno III - n. 20 - 25 luglio 1932

Di:.;armate. pers<:guitate, imprigionate, prive d'ogni m<'zzo di associazione, cli propagam1a, cli stampa. di eoalizion<', ecc., le masse, - compresa la p.1rt<' di esse oggi illusa. che allora riaprira gli oedii, - si tl'ovcranno interamente alla mer– cé cklla nllova banda insediatasi al potere. Sarà co111< 1 il 1i-;v~g1io in carcere d'un prigioniero imbavagli,1to e incatenato. S.1liti al governo coi mrzzi della democrazia, in un momento cli fo1·– tun;1 e cli acciecanwnto popolare, i fascisti per prima cosa spezzeranno la scala ehc potrebbe F-: 1 rYÌr-E' ::id ;ilt1·i per giungere a cacciarli via. J soci,tlisti legalitari, che pensano cli riparare die– tro I.1 costituzione repubblicana, s'accorgeranno cJ,,!la fragilit,i di questa a proprie spese. Del resto i fascisti, ai quali app,artiene lo stesso pre– tendente al trono dell'impero, figlio ccl erede del kaiser, non fanno alcun mistero del loro disc•gno cli abbattere la repubblica alla prima opportunita che si presenti. Tm ricostitnzione della monarchia imperi.1le ecl il ritorno del kaiser: ecco quale pu6 essere l'ultima conseguenza della criminosa pace di Vrr-saglia. dopo la famosa guerra di cinque anni fatt:1 contro gli Imperi Centt-ali in nome della ckrnocrazia, del diritto dei popoli, della fine del militarismo e di tutte le g"uerre, ecc., ecc. Noi prevedemmo tutto questo fino dal 1915, nella campagna con cui ci opponemmo, purtroppo in– utilmente, contro l'intervento italiano nella ~n-erra europea. * * ,:t, 'l'orna 11do "I fascismo tedesco, (, facilmente prewdibile che 11011 solo 1.9 più amara e tragica cfolusione castigherà i proletari che si sono la– sciati ingannarf• da quello, ma persino una 110- tevol<' parte della borghesia pifr o meno demo– cratica e gli stessi patriotti tedeschi iu buona frde, se ,,e ne sono. che appoggiano il fascismo s1:-eranclone una efficace rivendicazione dei di– ritti del popolo germanico in confronto del ca– pita lisn10 straniern e degli Stati ex nemici. Nel fascismo tutto é menzogna. anche il patriot– tismo. Quando esso avra in G<'rmania il coltello prl manico. anche questa maschera caclrii. Esso sar,1. inesorabile all'interno. Non ha forse pro– messo cli alzar la ghigliottina in ogni Stato d<'ll'impero? Ridotto in soggezione il proletariato, si soffo– chen\, ogni voce libera del mondo intellettuale e scientifico; si spoglieranno dei loro posti molti alti impiegati; si sostituirà una clientela fa– scista alla clientela democratica; si carnbieranno i titolari e beMficiari cli p.1recchi privilegi, p{lr far posto ai nuovi arrivati. Non pochi interessi Y€1Tanno ksi; non si dfuggira da vere e pro– prie spogliazioni, non soltanto delle propric– ti\; collettive cli enti operai, ma anche di ct'rl<' c1t'tegorie più deboli di borghesi. L 'antisemiti– smo, p 0 r esempio. offrin\, buon pret<:sto per pinrrni furt1 a molti fa1111ulloni cl;•l fascismo, che oggi vanno con le scarpe rotte e sarmrno i ricchi pescicnni di domani. Ci sar,t molto da fft ,·e attorno la mangiatoia; e non rest<'J'>ttem– po t' modo cli pensare nIlo str.aniero. )folto pro– babilmente. almeno per lungo tempo. tutta la politica estera del fascismo consister,t 1wl fare la voce gro · a per la platea, molta retorica patriott.1rda nel!<' scuole. nelle piazze e n<'i g"ior– nali; ma in pratica il nuovo governo farà ag"li stranit>ri tutte le concessioni, anche le più umi– li:rnti ed onerosi', a patto cli aver le mani libere all'interno per opp1,imere e dissanguare, a pro– fitto proprio e delle caste che lo appoggeranno, il disgraziato popolo tedesco. C'on ci6 non sarà lostesso scongiurato il peri– colo cli nna guerrn. Oh, no, tutt'altro! Ma la gtH't·1·a vc1-r,1, nn p6 più tardi forse, pi(1 tre– menda certo. nwlgrado gli stessi governanti, co– nw consegu<'nza fatale del! 'avventura fascista che avr{t creata una nuova situazione cli gene– ra le esasperazione e di cecità collettiva. Allora il fascismo potrebbe ben pagare durmnente il fio delle sue menzogne e dei suoi delitti. :\fa il guaio tenibile sarà che a pagare a prezzo <li sangue ,. cli più dura miseria ci sara, accanto al fascismo oppressore, anche il popolo oppresso ed innocente, e con questo anche altri popoli: l '111nanità, in una parola. Ecco che cosa significa, - in pa rtc con si– curezza, in parte con molte probabilita, - il S'l'UlH SO('L\LI trionfo del fasci~rno in Germania. Uu miracolo, cli quei miracoli che talvolta i popoli sauno fa– re, - sono cle ..si i miracoli delle grandi 1·ivo– luzioni della storia, - potrebbe anche torcere il corso degli eventi. La parola oggi é al popolo tedesco; ma al popolo vero, intendiamoci, -ct quel– lo delle piazze, delle strade, dei sobborghi ope– rai, delle officine, dei campi e delle marine, eompresi gli umili soldati delle caserme; non ai pretesi suoi rappresentanti nei partiti, nella politica e nei parlamenti; non ai greggi eletto– rali che sanno solo la via delle urne. E' questo, per la Germania libera, il momento clell'audacia, ultima ancora cli salvezza: di quell'audacia, cui faceva appello Danton nel terribile autunno pa– rigino del 1792. Noi italiani conoscemmo tre di questi momenti, nel 1920, nel 1922 e nel 1924; e non fummo capaci cli coglierli. Ah. se i lavoratori tedeschi sape.- ·ero quel che per dura prova sap- Manet immota fides! Su1·tout souviens-toi que l'homme qui solli– cite tes suffrag-es esl, de ce fait, un malhonne– te homme, parce qu·en échange de la situation et de la fortune oli Lu le pousses, il te promet un tas de choses rnerveilleuses qu'il ne te don– nera pas et qu'il n'est pas, d'ailleurs, en son pouvoir de te donner. L'homme que tu eleves ne represente ni ta misére, ni tes aspirations, ni rien de toi; il ne represente que :;es propres passions et ses pro- 11res idées. Et s'il e~jste, en un endroit igno,·é un honné– te capable de t'aimer, ne le regrette pas. Jl serait trot> jaloux de sa dignité 11our se rneler a l:t lutte fangeuse des pa1·tis, trop fier pour teni!· de toi un rnandat que tu n'accordes ja– mais qu'fl. l'audace cynique, :.\ l'insulte et au mensonge. OCTAVE MIRBEAU. ·J<'igarn·•, 28 noveml)re 1888.) Dunque é finita! In Italia, la buona, la cla,ssica terra delle ribellioni generose, anarchici non vi so· no più! Quelli pericolosi, la reazione dannata dell'ultimo quinquennio disperse nei patrii reclusorii, per le i• taliche isole della Salute, ai quattro venti dell'esilio; i pochi rimasti liberi. .. per modo di dire, si sono inginocchiati umilmente alle contingenze fatali del– l'ora grigia e, recitando il "confiteor" delle recidive volutta rivoluzionar.ie , han chiesto alla divina le· galit:i un perdono s~ncero delle ribelli colpe anti· che, e dileguarono spersi innanzi alle raffiche acci· dentate delle nuove proscrizioni si1lane. Altri 1 po– chi, - troppo pochi invero per le conseguenze che ne vorrebbero tirare gli interessati in mala fede a pr6 della loro bottega elettorale, - come eliotropi, sug– gestionati dalle ultime innocue e vane gazzarre o– struzioniste, si sono volti al comodo e benefico sole di una. lotta meno pericolosa e meno aspra e son diventati positivi e pratici: hanno pensato per sé. Dopo di noi il diluvio! 1a vecchia morale dell'u· manita utilitaria, che passa in successivi sedimenti di perfid;a sulla faccia del pianeta. D'altronde perché affannarsi, perché ansare, per· ché inseguire, eternamente delusi, questa 1arva d'i– deale, i .segugi alle calcagna, la manette ai polsi, il cilicio irto della mise,r.i:i .sui fianchi, la tortura nel cuore, la maledizione sul capo, il nemico implaca• to di fronte, intorno l'indifferenza, l'apatia, qualche volta il disprezzo, sovente, più spregevole e pi-(1 umiliante 1 la pieté.? Il passato uno spasimo della memoria, il presente una sconfitta quotidiana, l'av– venire una minaccia torbida e fosca! Perché, quan· do la vita é si breve, quando seguendo la corrente si pu6 trovare un cantuccio quieto e calmo, un rifugio discreto tra gli anfratti della casuistica benpensan– te e borghese, che non é poi cosi feroee alle anime timorate e supine che le ardono incensi? Cosi alcuni son divenuti ragionevoli e praFci ri– ducendo il programma, eviranclo 1.a fede all'ideale circonciso, rinnegando i compagni tra le umilianti felicitazioni del nemioo di ieri che dice, rivolto a noi, ringalluzzito: Vedete un po', cervelli ,sgangherati, se noi ave– vamo ragione! vedete un po' quanti dei vostri son cos:tr-etti a sconfessare il vostro campo, a stringersi nelle nostre fi1e! E l"'Avanti!" apre le colonne di prima pagù1a a q,ueste dissertazioni prudenti, e l'On. Ferri vanta la non sudala vittoria alla tribuna parlamentare, glo– riandosi "d'aver costretto gli anarchici ad ammira– re lui e i colleghi dell'·Estrema 1:.er l'ammirevole uso che hanno tatto della J.egalita a servizio dei diritti-popolari e di avere conseguentemente richia· 3 piarno noi, fo1·~,, ~'accorgerebbero meglio d<•lla gt·avit.\ del p,ericolo che loro son-asta, e attinge– r~bbiro in tale comprensione l'energia necessa– ria .1cl osat·e! ).l'oi 1-,iamo troppo lontani perché la nostra voce po;;sa cs.,ere intesa, e si tratterebbe in ogni caso cl 'u11a YOCC troppo debole ed impari alla bii,ogna. Ma in questi giorni noi trepidiamo pn la Germani.a del lavoro e della libertà, come gi,t trepidammo per la nostra Italia in giorni om1ai lontani d 'inobliabile angoscia. Uon tutto il nostro cuore noi auguriamo ardentemente al popolo tedesco che, quando s'accorger>! in che ti·iKte .wventnra l'han cacciato i suoi cattivi pa– stori <: sapri\ per· esperienza "di che lacrime grnncli e di che sangue" la tirannia fascista, non ~ia pe1· lui troppo tardi. Luto1 PABBRT. mato al rispetto della legge anche quelli che pri– ma non vi erano. "Coloro che hanno sempre combattuto il sistema parlamentare, quegli anarchici antiparlamentari ed astensionisti rlal voto elettorale, ora si sono ri– creduti e telegrafano all'Estrema Sinistra che essi riconoscono l'efficacia delle istituzioni parlamenta· ri". (E. Ferri - Battagl.ie Parlamentari - pagine 173 e 174.) I telegrammi erano venuti davvero: uno dalla To• scana, dalle iRomagne l'altro -e le abjure anche, una cla Milano, l'altra dalla rigida Ancona. A noi la cosa era parsa a tutta prima grave co– me sintomo e come tendenza, e, ancora tuia volta, impenitenti del libero esame, abbiamo ricominciato in fondo alla coscienza la critica minuziosa e spas– sionata delle conv.inzioni care ed immutate. C'é per avventura un argomento nuovo che rom– pa la successione logica tra le premesse e le dedu– zioni dei nostri principi? un a-spetto nuovo della lot– ta ha rivelato forse la probabilita di realizzare, per altre vie, il sogno luminoso cli liberta, di giustizia e d'amore che da altre attendiamo sempre, e sol– tanto da alLre e ben più energiche battaglie? E la coscienza, senza cocciutaggini passionali, sen– za debolezze inquiete, ha risposto sempre e risponde confortatrice ancora, che la vecchia strada é sempre la buona e che la fede immutata rifulge -s.icura e serena sotto i raggi della verit:i più sincera e pill pura. I nemici non sono sempre quelli: la ProprietA inc1iv!cluale e Io Stato? Il tossico paralizzatore delle sane energie non é sempre in quel principio d'auto– ril.i che nega la liberta e l'eguaglianza? e il cresciu– to e progredito sentimento della autonomia indi– viduale potrebbe avere per corollario antagonistico la legittimità della rappresentanza delegata che lo nega? E la storia delle conquiste civili, storja di ribellioni incessanti, di audacie tenaci, di rivolu– zioni periodiche, di violenze necessarie, di resjsten– ze disperate, sarebbe dunque tutto un romanzo fan– tastico, senza ombra di veritA, senza luce cli am– maestramenti, senza tesori d'esperienza, se il pro– gresso, la civiltà, la libertà si debbano ai vani e pettegoli svesciatori cli ciarle, e non al ruggito del Leone popolare ascendente sicuro e fiero alla co– scienza clella propria forza e del proprio valore? E alla vecchia idra autoritaria l'Ercole plebeo toglier.\ forza troncando le teste mostruose o ag– giungendone qualche altra più ibrida e mostruosa anco1 a? E un congegno di perfidie, di vessazioni e– conomiche e cli perversioni morali, di torture intellet– tuali e di corruzioni politiche, uno strumento cli compressione odiosa, di eviramento assiduo, di dis– t'.lnguamento metodico, lo ,stato insomma, co,si come esso é, cosi come sani sempre 1 per la sua funzione, si demolir.i sottraendogli qualcuno dei congegni che gli danno vigore o rinnovandogli e perfezionan– dogli quelli che l'uso ha logorato e distrutto? E all'abito della liberta gli animi si educano col– la rinunzia e colla tutela o non piuttosto coll'eser– cizio attivo delle proprie energie, come errori ed e– sperjenze ammaestrano? Cosi rassicurati dalla nostra coscienza, abbiamo cercato negli aspetti esteriori, diremo cosi, del fe– no11:1eno quanto grave potesse essere il sintomo, quanta importanza potesse avere la tendenza. Come siamo usciti più rassicurati ancora! I due telegrammi d'adesione ai deputati dell'Estrema per la campagna ostruzionista e le pubbliche ammep.de

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