Studi Sociali - anno III - n. 20 - 25 luglio 1932

'.2 ritorni reazionari, allo stesso modo che potr-ebbe ·essa·e l'occasione miglior-e p-er una rivoluzione sociale profonda e decisiYa, se il proletari,Jto fosse abh1 tanxa unito, consapevole ed energico per risolver-e col suo sforzo dir-etto la crisi a vantaggio proprio, che sarebbe poi il vantaggio stesso clell'umanita. Ma é spiegabilissii110 che il capitali ·mo, conscio del pericolo, cercbi nella reazione l~ soluzione opposta, che lo salvi col· soffocare tutte le forze cli liberta e col ridurre le masse lavoratrici ad una assoluta impotenza e ad una soggezione più assoluta ancorn, che si tradurrebbe in un vero e proprio ritorno per i proletari alla schiavitù dei più foschi tempi della storia antica. Il fascismo italiano ha mostr.~to praticamente la po ibilita cli un tale salto all 'inclietro, a ri– troso cli secoli ; e ne ha insegna ti i mezzi e le vie. Di qui l'appoggio del capitalismo interna– zionale a lui ecl a tutti i fascismi ferme11tanti nei varii paesi. Di qui il risorgere delle ten– denze dittatoriali cli qua i tutti i governi e cli quasi tutti i partiti che vogliono andare al pote.re . Di qui il prosperare delle fazioni ditta– toria li e fasciste un p6 dovunque, alimentate purtroppo anche in mezzo alle ma ·se popolari dall'affievolirsi dello spirito cli liberta, dalla sfiducia in questa e dall'opposta fiducia cre– scente nei mezzi cl'autorità e cli violenza coerci– tiva, che cinque anni clelh più i•nfamc delle guerre han vomitate sul monclo. acc-ecandolo ed avvelenandolo. Cosi si spiega in gran :pa!.'te anche ] 'avanzata del fascismo in GermaniA1,che giustamente oggi preoccupa e spaventa, allo ste ·o modo clell'altro orribile pericolo cli una nuova guerra, non sol– ta,nto i proletari, gli amanti cli liberta ed i rivo– luzionari, ma insieme con essi tutti coloro che, fin n<cai più remoti angoli della terra, restm10 fedeli ad un qualsiasi superiore ideale cli civilta umana. Guerra e fascismo, che sono poi l'un clell'altro vic-endevolmente causa ed effetto, co– stituiscono due minacce cli morte materiale e morale per l'umanita. L'.abisso che va.nno sca– vando queste due forze iTifernali, scaturite a loro volta da tutto un regime sociale e politico d'oppressione e d'ingiustizia, pu6 annullare in un breve giro di anni tutti i progressi dello spi– rito, clell'intelletto e del benessere collettivo realizzati cosi faticosamente dal consorzio uma– no clur.~1itesecoli e secoli attraverso tanti sforzi di p~nsiero e cli scienza, tanti sacrifici di martiri e tante rivoluzioni cli popoli. Col precipitare della valanga fascista in Ger– mania, - che forse, quando queste povere pa– role vedranno l.a luce, avra già raggiunto il primo fine cui tende, - l'Europa, e con essa tu1'to il mondo civile, ha fatto passi giganteschi verso l'abisso che si profila cosi nitidamente sotto gli occhi nostri. Coloro che si illudessero, 11egli aItri paesi, cli poter ignorare nel loro egoi– smo nazionale il. risorgere dello schiavismo in Germani.1, come gi,i tentarono inutilmente d'i– gnorare a sinistra il. fenomeno del bolscevismo russo e a destra quello del fascismo italianD, prepareranno a se stessi un risveglio senza pa– ragoni piC1 crudele e più tragico. Il clranmrn. sanguinoso d'un gr.m popDlo di più che 60 mi– lioni cli anime, uno dei popoli più colti, indu– striosi e lavoratori del mondo, situato proprio nel centro d'Europa, non potra svolgersi senza trascinar-e nel suo giro vorticoso tutti i paesi che gli fan corona. Tl dramm~ della Germania ampliera ben presto h sua scena dal Baltico al Mediterraneo, dalla Vistola ai monti Urali, dal Reno all'oceano Atlantico. Chi vivrà vedra ! Se v'é un aspetto triste in questo prog1·eclir-e rapidissimo del fascismo in Germania, più tri8tc an eora ( é tn tto clire !) dello stesso trionfo del fascismo in Italia, é che, mentre in Italia il fascismo ha vinto come piccola minoran,za pre– potente, contro il volere di tutto il popolo, sol– tanto per mezzo della più atroce violenza mate– riale, con la complicità della monarchia e della plutocrazia, - e tutt'ora le b.ancle nere fa ·ciste dominano la penisola solo come un esercito stra– niero accampato in territorio nemico, - in Ger– mania é tutt'altra cosa. In Germania abbiamo visto, attraverso elezioni successive. - oh, il S'I'UTH SO('L\LI parlamentarismo, cosi inutile per qualsiasi cosa buona, come serve bene per il male, anche contro se stesso! - il fascismo guadagnare sempre più il favore popolare; ed oggi é realmente il partit.J .numericamente più forte della nazione. Quanto a ci6 abbia110 contribuito la menzogna, la co1Tu· zione, l'esasperazione, la politica imbelle della social-clernocrnzia, la vuotaggin+- dei democra– tici e r-epubblic.1ni, ecc., é inntile indagare. Sta di fatto che quando, domani. il fasr:i.srno hitle- · riano s 'ins-ecliera al governo e sopprimera con la violenza tl1tte le liberta popolari e la mede– sima democrazia, pòtra sempre dire (al contra- 1·io del fascismo italiano) d'esservi giunto coi mezzi stessi della democr.azia e cli rappresenta re per lo meno la maggioranza elettorale. cio5 la maggioranza nfficiale della ·nazione tedesca! :Noi anarchici sappiamo bene che la n'!,sggio– ranza elettorale ed ufficiale non é ancora una n1aggioranza reale, ]a maggioranza del popolo. E se anche lo fosse, avremmo sempre il diritto cli protestare e ribellarci in nome del <liritto immarcescibile delle minoranze e dell'individuo. ì\fa questa é altra questione. Resta, .a scorno della Germania, - e, assai più che della Germa– nia, dell'Europa, - il fatto di una maggiore o-ravita del fascismo tedesco, in confronto del f.1scismo italiano, in quanto quello assai più cli questo é 1111 fenomeno cli masse, in gran pa !'te voluto deliberatamente cla moltissimi che ne saranno le vittime più pietose. Perché, malgrado tutto, non si pu6 negare che tra i votanti a clecine cli milioni in favol'e del fascismo vi fos– sern innumerevoli proletari tedeschi, moltissimi di coloro che fino a ieri davano i loro voti ai democratici, ai repubblicani, ai socialisti, ai co– munisti. Essi hanno votato liberamente p'er il pl'oprio asservimento cli domani ad una più as– soluta tirannia del Capitale e dello Stato. E nulla v 'é di più triste, anche in confronto delle peggiori schiavitù imposte con la forza, cli quel– la che fin da trecento anni fa il La Boitie fla– gellava col nome di "servitù volont.aria". o eletto più sopra che questo fatto terribile resta ancor più a scorno dell'Europa intera che della stessa Germania; e vi insisto perché il sorgere e lo svilupparsi del fascismo nella clot-– ta patria cli Kant, cli Goethe e cli vV.1gnel' sono la conseguenza diretta della più cinica e spie– tata politica conculcatrice, depredatrice ed af: famatrice sancita ed iniziata dall'iniqua pace d1 Versaglia. L'Europa, accettando l'egemonia ele– o-li Stati usciti vincitori dalla gnerra 1914-18. J,a creduto cli poter adagiarsi tranquilla sui cuscini di quella pace, benché resi durissimi da un ripieno cli baionette e cli catene, contentan– dosi cli adornarli con le frange mentitamente pacifiste intessute a Locarno, a Ginevra, ocl .al– trove. l\Ia ora é costretta ad accorgersi che quel– la pace é una stupida mascheratura cl 'un altr_a guerr.1 cbe· si va preparando, nella quale 11 fascismo é destinato a rappresentare la parte del provocatore, cli qu;,gli che metter:'L fuoco alle polveri. Il crollo della democrazia pacifista in Germania sotto l'urto del torrente fascista, ino·iO'.antito clall 'esasperazione e dall'accieca– m;nt~ cli tanta parte cli popolo, é come il boato sinistro che precede i tel'l'cmoti. La spaventosa guerra del 1914-18, fra tanto male, aveva avuto almeno questo p6 di bene: cli liberare il popolo tedesco dalle sue monarchie piccole e o-rosse cli diso-ustarlo del militarismo e clell'imp;, ialis;no. cli detronizzare alcune delle sue ca;;te più retrive. Se gli si fos~e lasciato rifare il suo focolare in una relativa liberta ed in un relativo benessere, modesto risultato della sua ri voluzionc a scartamento ridotto, il popolo tedesco .avrebbe potuto guarire e dimen– ticare le ferite della sconfitta, contribuire col suo lavoro produttivo ad alleviare la crisi eco– nomic1 mondiale, cooperare a rafforzare la pae<:1 europea in modo assai più efficace dei vari Str-c ~eman, Briancl e Mac Donalcl. Niente cli tutto ci6 ! Continuando al -contrario in tempo cli pace contro la Germania una politica cli guerra, oberandola cli taglie, succhiandole il sangue e il sudore dei suoi lavoratori, colando sulle ferilè della sua sconfitta a goccia a goccia lo spasimo clell'impoverimento sistematico e della fame, si é gettato nella clispernzione tutto un popolo. E questo, gran parte cli esso almeno, perduto il lume degli occhi, si é rivoltato contro gli icleaJ:i cli pace e cli liberta apparsigli menzogneri; e, ·brancolando come un cieco nel buio. ha finito– col dar l'anima al diavolo, col cercar~ un'uscita qualsiasi dalla torturante sua situazione, get– tandosi volontariamente nel baratro del fasci– smo, di cui esso popolo non ~.a ancora - come 'lo sappiamo noi italiani - quanto peggior i·~– meclio sia cfo;r.listessi mali che oggi lo mart.i: rjano. Allo stato attuale delle cose due soli fatti, - ambedu-e, per ragioni assai clh·erse, improb-~– bili, - potrebbero impedire ] 'anelata dei fasci– sti al potere in Germania: una misura dittato– riale di Hinclernbourg, presa per .ragioni cli politic.a estera, in quanto gli altri Stati vedono nel fa ·cis1110 al gover110 11na n1inaccia di guel'ra; oppure l'insurrezione delle masse, malgrado tut– to ancora in n1Rggiorm~za antifasciste. E' inutile esaminare queste due ipotesi, come ho già eletto, improbabili. La prima ecciterebbe ancor più e avvantaggerebbe moralmente il fa– scismo. facendone il vinclice cl-ella cligniUi lla– iiona le; e non sarebbe d'altra parte, come qu.al – siasi dittatura, che un altro fascismo con norne diverso. L'insurrezione popolare é ancor meno probabile, per la ninna disposizione delle mas– se, abituate alla sola opposizione elettorale o tutt'al più propense a qualche sciopero ·generale passivo, di cui avrebbero facilmente ragione le squadre annate fasciste coadiuvate clall'esercito e clal!.'.lpolizia. Il fatto, poi, che, pur 11611 es– sendone la maggioranza assoluta, anche i fasci– sti -contano largo seguito tra le masse proletari-e, renderebbe ancor più difficile il successo di una insurrezione. Disposizione ad insorgere ] '.avrebbero, cli cer– to, gli anarchici ed i comunisti; ma i primi sono in Germania in numero assai scarso, ccl il· numero dei secondi da qualche tempo app.are in costante diminuzione, riassorbiti in parte dalla social-clfil11.ocrazia. · ar1e scissi in frazioni con– trastanti, e non pochi purtroppo attirati dalla suggestione clelh violenza e dall'inganno dema– gogico tra le file stesse del fascismo che, come si sa, in Germania si ammanta di una fraseologia socialista. I fascisti si chiamano coEt, infatti, "nazionali-socialisti". Tn un suo recente articolo, il presidente del parlamento germanico, il social– democratico Paolo Loebe, costatava che tutti i capi del partito fascist.1, attorno ad Hitler, ~ono dei rappresentanti della Prussia cli prima elci 1914, generali, grossi proprietarii tenieri. prin– cipi del sangue, ufficiali del kaiser, padroni della grande industria. ecc., ma che la massa dei lorv seguaci é costituita in maggioranza cli operai, o,ui il fascismo p1·omette ci6 che mai realiz,e– rebbe: il· socialisnrn. Tn queste condizioni l 'i11- snrrezione é ci6 che di più difficile ed impro– babile si possa immaginare. Il che non vieta· a noi cli augurarcela lostesso, persuasi come siamo che una insurrezione, anche se sconfitta, gioverebbe cli più alla causa della liberta e dd proletariato in Germania, che non ] 'acquiescen– za l}assiva allo stabilirsi della tirannide fascista. Ma é nn augurio, il n-0stro, che ci pare desti– nato a restar tale, e non altro. Ma é strano e doloroso insieme come l 'espe– rienza italiana non abbia arnmaestrato abba– st.mza i tedeschi, non diciamo i prol2tari pi11 inconsci ed ignoranti, ma neppure i capi del socialismo. Nell.'articolo sopra citato, per esem– pio, il socialista Paolo Loebe, arriva a dire che "bisogna lasciare per qualche tempo che i fa .. scisti restino al governo, perché cosi le masse si accorgeranno cli esserne state ingannate e rien– treranno nelle file socialiste". Allora, si crede, con nuove elezioni sara facile alla maggioranza, cli nuovo spostata verso sinistra, cli c.acciare tlal potere il fascismo. Quale ingenuita e quale leg– gerezza! Quando il fascismo sarià anelato al governo, - nota molto giustamente "Le Révcil Anarchiste" dei no tri amici cli Ginevra (14 maggio u. s.) - avra legalizzate e ben .armate le sue squadre d'assalto e clisporra senza con– trasto della polizia e dell'esercito, le masse sa– ranno ben presto ridotte all'impotenza, sia con la violenza terrorista, sia con nuove misure le- gali reazionarie. ·

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