Studi Sociali - anno III - n. 20 - 25 luglio 1932

ANNO III MONTEVIDEO, 25 Luglio . ..;;1;;;.9.;;,3.;;,2 ____ ~~-~-------•------N-.•-2_0 • • • RIVISTA DI LIRl=RO t:SAME ARUONAMEN'.rl: Per ventif1u11tfro numeri Per dodid numeri $ 2.– ,, 1.2r, (All'estero lo stesso prezzo, equivalente in mone– ta degli Stati Uniti a due dollari per 24 numeri ed un dollaro e 25 cent. per 12 numeri.) SOMMARio ]',foia/es/a (, ,nor/o. I Ma.,·tiri deUn Liberia (La Redazione) L'avanzala del fascismo in Gennania (Luigi ]?abbri) "Jllanel immof.:1-_ficles!" (Luigi Galleani) Capitalisti e ladri (Enico Malatesta) Coda polemica. (Lucia Feri-ari) Il principio rli indeterminazione e qnello di cansalit,i. nella fisica niodenia (Rafael Grin– felcl) Lct C,:isi del Partito Repubblicano Italia.no e a.!cuni rnoi possibili effetti (Lib€ro Battistclli). Responsabilita personale e ,·esponsabilitét. collet– tiva (Luigi :B'abbl'i) 1Jibliogn1fia ( Catilina e Bibliofilo) Libri 1·icev11/in clono Malatesta é morto! 22 LUGLIO 1932 Un laconico telegr'amma di oggi da Roma, di Elena Melli, ci annunzia che Malatesta é morto. Ironia della sorte, nello stesso momento del te– legramma riceviamo una breve affettuosa lettera, da lui scritta il 30 giugno, ancora piena di speranza nella guarigione e nella vita di domani. Invece la disgrazia irreparabile é avvenuta. Da circa un anno, e pi(1 specialmente dallo scorso apri le noi la sentivamo venire con angoscia crescente, atÌraverso la notizie sempre piU preoccupanti sulla sua salute, indebolita ripetutamente dagli assalti del male. Ed oggi egli non é piu. La sua mente eccelsa ha finito di pensare, il suo grande cuore ha cessato di battere. Questa é la dura realta. Abbiamo perduto il compagno, l'amico, il padre, il maestro, non noi personalmente soltanto, ma una infinita dei fedeli all'Idea che egli cosi nobilmente per.~nificava, sparsi in tutto il mondo in cui la sua~ incessante seminagione era stata cosi feconda. Quanto ci sentiamo piQ so.li oggi, senza di lui! Ci manca la serenita di spirito necessaria a espri– mere il tumulto di sentimenti che in questo istante ci scuote dentro le piU intime fibre, né sapremmo tradurlo in parole. E siamo troppo poveri, 1 per· ri– fare (come vorremmo) e riempire di lui questo fo– glio, gia completo e composto prima di quest'ora penosa. Torneremo a parlare con piU ·calma, piU tardi, del nostro caro che continua a vivere in noi come il migliore animatore di nostra fede. Non ce ne stancheremo mai. Il nostro cuore oggi sta al di la dell'Oceano, vi– cino al suo letto senza vita, accanto ai suoi fami– gliari, isolati, nel mezzo di Roma, dall'occhiuta vi– gilanza degli oppressori del popolo italiano. Con l'occhio della mente noi lo accompagniamo in quell' ultimo viaggio con cui - recuperando alfine l'uni– ca liberta oggi lasciata agli italiani, quella della morte - fra ,poche ore andra a raggiungere, sotto la fredda terra di Campo Verano, i due ultimi mar•• tiri della liberta che il fascismo ha immolato, affret– tando oeMo cpn un'altra ·sc\ossa letale la morte dell' Uomo che tutte sentiVa le solidarieta della rivolta anarchica e le vibrazioni della tragedia ita– liana. Nella nostra naturale debolezza di uomini ci sen– tiamo come impietrati da questa perdita. Ma il do– lore non arresti il nostro vigile andare. La via per la quale egli ci aveva preceduto e poi ci fu com– pagno e guida, accendendovi con Costanza instan– cabile per circa sessant' anni tanta luce di pen– siero e d'esempio, ne resta sempre illuminata da– vanti a noi.' Proseguiamo per essa il ·nostro cam– mino verso la meta ideale sua e nostra. La Rivoluzione Sòciale e l'Anarchia han perduto oggi in Errico Malatesta uno dei loro migliori e piU grandi apostoli. Onoriamo Errico Malatesta conti– nuando con forte volont& a lavorare, per la Rivo– luzione Sociale e per l'Anarchia. Per la redazione e l'Amministrazione ri– volgersi a: LUIGI }'ARBJU, rhistu "Studi Sociali" Vasilla de Correo Hl MONTEVIUEO (Urug·uay) I Martiri della Liberta Altri cl1tenomi cli niartù·i: ANGELO SBAR– DELLOTTO e DOMENICO BOVONE. Un' altm data memorabile, - d'infamia pei tù-anni e carnefici d'Italia, cli compianto e di gloi·ia. in tutto il mondo pe,· le d1ie vittime, - il 17 giugno 1932. All'alba di qnel g·iorno, in Roma, nel Forte Bravetta, poco lontano clal Vaticano, per sen– tenza, clel T1·ib1tnale Speciale fascislct coin(l11'1clata dal governo, il Bovone ctlle ore 5,16 e lo Sbar– clellotto alie 5,47 vennei·o f11.cilati cla 24 militi in camicict nem, che si erano offerti volontaria-· mente carne esec11,to,·idel d1tplice assassinio l'ega- 1 e. Cinq11,ecentomiliti fascisti, imici presenti al– /et barbara scena, mentre le clite vittùne cad,– vano nel loro scmg1te, insultavano i morti con le consuete grida selvagge. E' iniitile soffermarsi snlla moslruositét. gin– ridica. Lo Sbardellotto non avevct 11.ccisonessu– no, e la proclama a inlenseione di attentare alla vitci cli Mussolini non si era ancora trnclotla in alcnn atto concreto cl1: esecuzione. Il Bovo-ne poi non aveva intenzione alcnnci di 11.ccidere,rna so– lo di amnionil'e con fcttti clanwrosi, senzet vitti– me wnane. Ness1tn codice del nionclo prevede la condanna snprema per i·ectii del genere. Ma Sba,·– clellotto e Bovone erano nemici ciel fascismo, e\l il fascismo italiano non lw scrnpoli morali o gin– ridici; non si elci. nepp11J' le appai·enze cli giucli– CC/l'e,àssolvere o condannare secondo mi àù-itto q11alsir1si.Con o senza la legge, .si 't•enclica cle·; suoi nemici; e basta. Sbarclellotto e Bovone sapevano questo. Non spernvano in attenuanti gili,·idiche cli sorta. Con– sci di anelare incontro alla mode, si misern eroi– ca,nente pei· la via che li avrebbe menati all'estre– mo sacrificio, e la percorsero tntta senza tenten– nare. Ginnti all'epilogo trngico del loro volonta- 1·io olocau.sto, nioi·irono coli cornggio e dignit1i. Ono,.. ,:aino la loro menw, .. ia; e chi n'ha la forza mora/ e ed eroica sappia enmlarne coi fa.fti, e lo possct con esito pi-it fodnnato, la feconda batta– glia. Fatto significativo, che -spiega /ci vastitét. e colllplessita della tragedia del popolo italiano, é che i clue 1rlti111imartiri fossero d'idee tanto lon– tane, e cosi diverse fossero le lo,·o vie. Angelo Sbw·clellotto, il nostro conipagno anarchico, 1,ios– so cla volontét. gi1tstiziera e liberatrice, intendeva colpire; e solo avverse cii·costanze ne tradù·ono l'intenzio'1ie. Domenico Rovone, cattolico. aborri– vet dal sangue e preparava atti p11rn.mente cl-i-i110- st1'ativi, che non colpissero nessiino; ecl egli in– vece, pei· nn terribile acciclente inaspettato, git– to involontariamente nel l1ttto lct sna stessct fa– migl·ia. ilfct l'ernismo é piii, forte delle circostanze e del destino. Chi é pi-onta alla morte e l'affronta volentieri, perché set che l'insuccesso eventuale dei suoi atti sarei.in ogni caso compensato cla nn successo diverso, qnel/o del nwrtirio, non meno ntile alla cansct per cu.i combatte, non é htrbato né dalla preocciipazione cli salvare se stesso né dal timore cli non riusi-ire. E vci spedito per la sna via l1tniinosa. Cosi Sba.rclellotto e Bovone. Partiti da principii lontanissimi, proceclenti per sfracle clive,·sissime, sconosci1tti l'iino all'altro, JUVEND l'J'A: l'er og·ni co11in $ O.O~ (Negli altri paesi lo stesso prezzo, equivalente a cent. 5 di dollaro. - Sconto d'uso ai rivenditori.) si sono allo stesso p1into, nello stesso moniento, inf'ontrat·i nella inorte. Il martirio li ha imiti per un ista1ite, e la gloria li terra imiti pei· sempre. Sbarclellotto e Bovone, internazionalista l 'nno, pctfriotta l'altro, sano ct1nbec1Aie oggi, nel nieclesi– mo tempo, martiri della libei-lét.italiana ecl eroi della. rivoluzione sociale. LA RED.IZIONE. L'Avanzata del fascismo in Ge,mania Quando, 11el 1922, furono in Italia schiacciate le ultime resistenze al progredire violento del fascismo, - ed a resistergli, sia pure in modo insufficiente e disordinato, le avanguardie pro– letarie e libertarie furouo lasciate sole da tutti gli altri partiti sedicenti democratici e liberali pifr o meno complici, insieme al governo_, della nuova tirannide che sorgeva, - tutta l'Europa guarcl6 al fenomeno con molta inclirforenza. Se ne vide soltanto il lato puram:>nte italiano; ed in ogni paese anche i più ·a\'versi ai sistemi fascisti se ne consolarono col credere che il cfo·,,18trn,realizzatosi in Italia, sarcbb{) stato im– po,sibil-e in casa loro. :fon si t-enne alcun conto, allora, della terri– bilr influe11za corruttrice del successo, anche quando{, un successo del male o1tenuto coi mez– zi più ignobili e feroci. La psicologia umana é cosi fatta, che per gran parte cli essa il trionfo giustifica tutto. "Vincer fu sempre m1i lauclabil co.--rn, vincasi per virtude o per inganno'', aveva srntenziato un gran poeta col'!igiano del Ri– nascimento; e purtroppo ci6 ha con!-innalo ad esser vero nei fatti, pur se immorale, fino ad oggi. Anche dopo che il delitto lVIatteotti ebbe sollcvMo contro il fascismo italiano la coscienza m1ive1·sale. quando si vide il governo del 1-e camicie 11e1·e uscire materialmente più fort<: dalla passeggera bufera, la sollevazione mor.gle si acquieto; ed il succe;;so fascista ri– i;cosse plausi cortigiani ed opport unisti un p6 clovu11que, non esclusi certi settori soci.al -demo– cratici e bolscevichi. Basti ricor dare 1 ~ voci st,·iclulc e bestemmiatrici dei Bernarcl Shaw, dei Destrl'e, dei Thomas, dei Lunaciarsky ... La lnricla "ragion cli Stato", che ha per 11or– ma cli riconoscer &>mpre il fatto compiuto, pro– cnrnva al governo fascista italiano solidarietà e complicità sempre pill estese. f'on ·ervatori e democratici cli Stato d'ogni nazione fac-~v11no a g·an per concludere, sul terreno diplomatico e cornm-ercjak, acc01·di ·con Ro1na. E arrivavano fr,,l i primi al tl'aguarclo cli tali accordi il papa dei cattolici da un lato e la clittatunt dei bolsce– vichi russi dall'altro. Intanto la plutocrazia in– ternazionale, con a capo i miliardari qu.acqueri ed ebrei del Nord America, rafforzavn coi suoi pre.stiti usura,·ii la posizim1e del governo muR– :;oliniano, cliBsanguanclo economicamente ancor più tutto il popolo italiano. Che meraviglia che le piii oscure forze reazionarie cli ogni paese del mondo si siano sentite spinte a invidiare le fortune della reazione italiana e ad imitarne il barbaro esempio? lJa crisi mondiale cli tuttg, l 'eco110mia borghesè prepara, naturalmente, il terreno ai peggiori

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