Studi Sociali - anno III - n. 18 - 25 aprile 1932

• · 'Vara e falsaCooperazione La v-era -cooperazione é un complemento ·dell'azio– :ne sindacale e rivoluzionaria del proletariato con– tro la borghesia sul terreno della lotta di classe, Con la lotta ,3indacale l'operaio cerca di ottenere .U più che può dal prodotto del proprio lavoro e di di!-endrrsi nella. sua _qualità di .prpduttore. Con la c_ooperativ!I di consumo egli lotta contro il carovita e .si difende nella sua qualità di consumatore. Siccome poi i lavoratori sono la stragra_nde mag– ~joranza dei ,consumatori cosi la lotta contro il caro– vita, é,.in sostanza, una.forma di lotta di classe. Mentre .lo scopo del ,commercio é la speculazione -e il .Jucro, lo scopo della cooperaUva d_i consumo é quello di distribuire agli associati o .'!1 pubbli_co - 2.econdo la forma della cooperativa - prodotti ge– nuini ai prezzo di costo più le spese generali. Questo ~i ottiene generalmente 1caricando Je spese g,enerali - affitto, trasporto, personale addetto alla distribu– zione, ecc. - sul· prezzo della ·mer-can·zia ·all'atto del– la vendita, oppure vendendo le merci al prezzo co~– rente sul merc~to 1 rimborsando poi agli acquirenti il di più pagato in proporzione degli acquisti fatti. L'&– sperienza ha dimostrato che i:Jsecondo ·sistema é plù _pratico del primo in quanto là cooperatiYa resta al ,coperto di eventuali spese g-eiterali i~prev-i-ste. Le cooperative di produzione tendono ad organiz– zare il lavoro sostituendosi agli irìdustrfali. Esse ri– •ch>edono generalmente l'impiego di forti capitali per racquisto di macchine, di materie prime, di stabili, •di utensili, ecc.; e richiedono pure capacità tecnica ·e un più sviluppato. senso della responsabilità negli associati.I •Per 1ali ragioni le cooperat've, di produi,ione han– no _avuto un. successo meno rapido di quelle di con– sumo. Tuttavia nel Belgio, in Germania, in Italia, prima del fascismo, in Olanda, in Danimarca, ecc. .a lato di f.iorenti cooperative di consumo .si -sono an– date sviluppando numerose e poderose cooperative sia nel ,campo industriale che in quello agri-colo. Vi sono poi ·1e cooperative miste, le quali rivestono I caratteri uniti della cooperativa di consumo -e di ,quella di produzione. Esse si svi,Juppano general– :m.e:ute fra .i coJ1tad'i,nj, i qua·li comperano r"collettiva~• mente macchine agricole, concimi, sementi, ecc.;· "1a~ :vorano la terra individualmente o -collettivamente, , ·ed organizzano cooperativamente la vendita dei lo- 1'',) prodotti. La cooperazione, oltre aH'utilc immediato .che por– ta agli assodati ·e alla collettivita,. sviluppa nei coo– peratori lo spirito d'-inJziatLva e di solidarietà, li ·abitua e li capacita a "fare da sé"; é la dimosti:azio– ne pr~tica ·che l'associazione e· ·la solMarietà :a:pp1i– •cate ·alla produzione e alla distribuzione ·del,le. merci )los,s'ono sostituire la. speculazione privata. e tu.t.t;,. una serie di intermediari e di. speculatori,. che_ ?UC– {!hiano -i'l sangue della povera gente; é l'evoluzione v.erso un sistema sociale pill giu-sto, pili ,egualitario, ·più umano; é un nuovo mondo che si afferma .... Per6 la- cooperativa in regime borghese é nel "fat– to" un!azienda commerciale e, come tale, pu6 dege– nerar-e trasformandosi in una azienda capitalista co– me le altre. Inoltre delle sòci·età puramente spe– culatrici possono assumere il nom·e di ",cooperati-va" per meglio compiere la loro oper,i.. di spogliazione ,e di -Sfruttan~-~1:1.t~; A'?,_ .e~itare. q1:1esti in-aollv~ni_~nti la pratica· ha consigliato l'adozione d1 .alcune norme, che differenziano. totalm.ente e inequivocabilmente:,ja . struttura deù~ societa fln_on.ime cooperativ:~ dài!e s0.– c.i_eta -anonime ordinarie -che han1,10 p~r s'c0·~0 •ila speculazione- e i-1_ lucr(?. Queste norme_ .sono g-eneral– mente ric~~l~sc,1ut~ dai veri cooperatori e in alc~– . ni paesi t~nd~i:io ·a tra,sform.arsi in artico~-i di legge. .Esse si ·possono cosi riassume.re : I. - La., caratteristiGa . delle società coope_rative sta nei- fatto che gli associati si propon.~01~0. di ·con– segui:re, 1nediante la cooperazione· di tutti, un detSr– .ininato_.s,copo_ ·éco-nomi-co, oppur-e un vantaggio mate– riale ·e morale comune a t\ltti i soci e _ali~ collettivi– tli; quindi non é il solo n,om-e, ma bensi fa sostanza che detennina la vèra natura delle società cooperati– ve, E la natura consis.te nell'eliminare la speculazio– •,ne ·e il predominio della rkchezza .a fav_o_r_elde.ll'utlle collettivo,. dell'eguaglianza, e della so.lidarietà. II. .-. Introdurre, J,ell'.<:>rganizzazion,~ tecnica d(>l– le. cooperative· tutti i sistem_i tenclenti a sopprimere il: parass.itismo '. e là .spec1,1Ja~~nn.e,affinché ii COf!.SU– ma,to1;e paghi i :prodotti al, ioro giusto prez~o e i pro.duttori ,godano d•el prodott.o integrale ,del p\o– priò ,lavoro nel. limite .consentito da/l'attuale ordina• mento sodale. • -Srl'UJH·SOCif-Ll . III. - Favorire lo sviluppo della cooperazione in tutti i campi de.ll' attività sociale, affll\ché il siste• mà economi-ca cooperativo - egualitario e pill rispon– dente agli interessi ·della coliettività - sostituisca l'attuale sistema economico il quale avrà ·certamente avuto .la .sua ragione d'essere in altri tempi, ma .che oggi é superato in quanto es·so. é incapace di risolve– :roe la crisi .insita nel proprio •seno: cr:isi che preclude alla umanita ogni via di pace, di benessere e di pro· gresso morale . IV. - Stabilire il prezzo delle "azioni sociali" abbastanza basso, perché anche U più povero ·possa ·partecipar~ alla coop,erativa e per limitare in'sieme il capitale investito nella società, per impedire il pre– dominio dell'interesse e l'influenza d_i sente daflaro– sa. (1) A differenza delle sodetà sp~culatrici, le a– zioni delle soci-eta cooperative conserveranno -sem– pre il loro valore· nominale e non veng<:>no quotate in borsa onde evitare quest'altra sorgente di specu– lazione. ·v. - L'interesse del capitale inv-estito nella coo: pera.tiv.a non deve esser-e superiore al tasso medio pagato dalle casse di risparmio ai depositanti. VI. - Gli utili, tolta la parte spettante alla ri-ser– va all'ammOrtizzam•ento, a scopi di cultura, di soli– , da~iet.2, ecc., vanno distribuiti fra i consumatori in pro– porzione degli acqui'Sti fatti, s-e si. tratta di una coo– perativa di consumo, e, fra tutti col.oro che vi hanno la·vorato se ·si tratta di una coopérativa di produzione. VII. - NeUe assemb.lee ogni socio ,deve aver dirit– to, a un voto, qualunque sia il numero dalle az-ion.i che possi•ede; questo per evitare privilegi e l'irÌfluen– za del capitale investito. " * * Fissate le caratteristiche della sana cooperazione, vèdiamo ora quali sono i ..sentinienti che JBpirano e le norme che rego-lano .le· false cooperàtive. Citer6 il caso tipico di una "Fàbrica Uruguaya d<? Tejidos, Sociedad An6nima Cooperativa'', che é in via di costituzione qui a Montevideo. Devo avverti~e -che é proprio la lettura del .proget– to -di statuto. dÌ tale sedkente co<1pèativa che mi ha indotto a trattare questo argomento. L'intenzione e g1i sco·pi di speculazione degli iniziatori appaiono chiar.amel),te.._;d.all,a ReJazione e qal ~r_qg,etto di,, j'1ta– tuto fatto circolare fra i commercianti in tessuti al fine di raccogliere adesioni. Dalla lettura della Re– lazione appare chiaramente che questi, pseuçlo coo– perativa sorge non per combattere la spèculazioné Qei produ.tto_ri privati, non per favorire i comm~rc.ian– ti in quantq cònsumàtori di tessuti e gJ,i OJ)Brai in ·quanto produttori d~gli stessi tessuti, ma di favorire gll uni e gli altri il) quanto azioni-sti di un'az,ienda indù&\riale qualsias•i. Il Progetto di S~atuto stabilisce poi: I. ~ ,Quattro cat~gorie df soci, con attrJbuzioni e prerogàtive differenti. IL - Tre categorie di azioni: eia ,25 eia 100,.e da 50_0 ·"pesos" dasc.una; ogni socio pu(> possedere ,la quantita di azioni em-esee che desid·era senza limite àlcuno. · ' La conseguellza di questa :dispÒsizione la. esamine·- i • remo li~l paragrafo appres~o. III. ~ L\1tile ·della società invece di andare ai p,ro– d~Ùori' e ~i : ~ons.umat.or ·i-, -~-pret~ndendo d''essere una .cooperativa mista - ·viene ..cosi ripa;i:tito: 10 % al .fondo di riserva fino a raggiungere· il 25 % del •èa· pitale realizzato; 10 % al' CÒns,igJiO direttivo e ai soci fÒndatoi;i in parti eguali;' il 5 % ai coo.perator); il ·5 % ai .sdci. i1Ìi ~iat9.ri ; · iil 3 ,%· _ai,-~oci C?PeraL-cOo– per.atori, resta~do in facoltà de].. c0nsigho.- direttivo cli distribuire questa penoentÙale 'in danaro liquido ·o in azioni operaie; il 2 % ·~. soci o~erai• f'ond.a~Ò:t'i~ ·il 65 % .agli•.azionisti. . , .. . . · Un,t·volta •comp:letato .il fondo di riserva quel prd– mo,10 % ·si accumulerà. alla quota del divide.ndo. de– gli azionisti, cosicché ·questa percentuale sarà .por.ta - 'ta· del 65·% al 75 %, · Abbian10 voluto riprodurre integralm.ente l'artico– lo che regola. la distribuzior~e degli ntil,i. perché esso é .la dimostra.zione palmare de1 carattere s_peculativo di :q11;estasoci~tà. ,Di fatti. la maggi~; parte 'degli u– t i,l,i. ~ il 65 % · per, -o·ra e Il 75 % dopo coperto H fo~do di ·r.ise-rva 1 - Va al capitale· azionario illvestito ne'lla 'società. Privilegi speciaii godo'n'o il ConsfgM'o direttivo i soci fondatori ·e i soci iniziatori, mentre che 'i -è~~P~iatori veri, quelli che _comprano i prodot– ,ti dalla societa non si dividono ,che_ il 5 % e, gli operai_ ·produttori, s~_la~1ente il 3 %, eh~' pu 1 6 e~sere ancljle nqn, pagato per,ché, a gi_udizio d.el. Cons.iglio Dlr_r,t_tivq, pu6 :ess~re tmsform,ato in ·_ca.pitale. azio• -n~,r.io_:'t 7 IV. - Per far parte del Consiglio D_i_rettivo é ne– ces·sar..io possedere un capitale azionar\o n,9p inferio• re a tre· mila "pesos" ,e.,-nell-e assamblee .i voti si contano non per associato, ma per U -capitale in– vestito; cosicché la voce dei piccoli commercianti e deg.Ji operai é completamente soffocata dai grossi aziÒnisti." Òosi~ché .inv-ece di una cooperativa vera essa é una trap·pola per i piccoli commercianti e so• pratutto per gli operai, i quali, con l'illusione di rendèrsi indipendenti e di partecipare ad una isti– tuz,j?~e so(idarista, si trovano a1la mercé del capi– talismo e nell'impossibilità di difendere i loro più elem·entar.i diritti. " * 0ltre· ai numerosi casi di queste pseudo cooperati- v·e istituite da speculatori .Senza ·scrupoli, vi sono an• che casi di cooperative le quali, sorte con scopi soli– dari-sti, 1ianno poi degenerato,• spinte dall'egoismo e dall'incoscienza dei soci o dall'incapacità' e dall'igno– ranza di que_sti ne,ll'adottare quelle norme che PJ3- sono impedire l'affermar-si di avventurieri, di at'fa. risti e di ambiziosi. Conclusione: La cooperativa é un'ottima arma di difesa e· di offesa, e lo sarà ancor cl.i più l'indomani della rivoluzione. Ma l'ambiente borghese nel qual-, essa é costretta oggi a svi111pparsi é corrotto e am– n10rba tutto quanto lo contorna, per cui la coopera• zione non pu6 esserne del· tutto esente.· Sta ai lavo– ratori, al loro sforzo, vo,litivo, alla loro •coscienza, l'in– fonder-e alla cooperazione il necessario spirito di s,1- lidarietà ,e di uguaglianza, nonché di vigilare perché essa non degeneri e d!impedire tale degenerazìmv) praUcando le n_orme più atte ano scopo. TORQiJA,:o GOBBI. ·(1) In Italia - per ·esempio - il Codice di Com– n1~I'?io ~tabilisc·e che il· valore ·nominale ,di ogni az10ne non pu6 superare le 100 lire e ,che un socio ~~~iopu6 possedere più _di 5.000 lire d~,P~~itale azio- Altre notizie biografiche su L Galleani ~ ) ... - Quando stava p_er. uscire IÌ n. 16 del 10 ;gen11s.io di '~Studi Soèiali". ricevemmo un u·umi:}rO '•speciale d~ll'"Adunata dei Refrattari" di N. "l;ork, dedicato a Luigi _Gal1eanL In base a note biografiche conte– nute in quel giornale - che per le sue precedenti lung,he relazioni amiohevoll con Ganeani .dòveva M– so:re il meglio informato sulla vita di questi - ·rete tific,ii ;(l,ll'.u]tlmo momento in quell'articolo .· mi" qualche errore di data s,fu,ggitaml. Qui; desumen– d~le dallo stesso periodico completo quegli a,p,purìti ·Qiogra<f.icl, aggiungendo altre notizie che· mi sem– b.rano più importanti· e i,iù precise. Avverto i lettori ohe questa spec:ie di pÒs.tilia a'F mio articolo precedente doveva compaTire nel 11u: m·ero -:scor-so, ma n6n vJ, entr6 per màinca·Tlzi ·di spazio. ·A,pprofitto ,del -ritardo in,vo.Jontari~ :·pe~ se" gnala-re;•a, comp'lemento deHa mia cÒmpilazi.one bio– gra.fica, un altro artico.Io vi.b.rante ~ ·com.mòsso. s·Ù1 Ga:J.1 1 éit1fr uscito net. Jtaùemp-0 ·(sempre n~ '.'J,'Adu– n,rtà", n. 11 del 12 mFzo), dovufo alla .pe_,rna ben nota de,] vecchio amico ,e compagnp,.da tutti. noi co'nosciuto,. ,sotto il. pseudonimo di ;,Nemo''.. Questi ,fll_ fnt!!11ist.i,mo di•'·'a~1i'e~_ni 1 ·_ c9n• lut qÒ11tdivi~e _per nwlt.i mesi i tribo.Ji del domicilio coatto italiano nell'is~lil"'di. ·pantelleria; ;e r~st6. in rolazion,i perso– nali ,con,"<!sso fino alla fine.· E•gJ.i:narra PM"tico.lari della. y.ita, di Lui.gi Gallean,i ..,c,lre ·certo interesse·reb– b~ro anche i .l<>.ttorf nostl'.i.· ' ,, .. , . ,Dicemmo Clre Galleaùi f.u ·espulso, dalla· S'vizzera , nel 1891. Bisog11a aggiung,ere chè l'anno prima erll st,!jl(o.,espu1so dalla Francia, essendovisi• recàto - Et– .~or.~.Croe:~-.. raccontava c4e· Vi si -era..recato a 'PiSdi, ,da (}inevr.a a Parig,t-,. per ·partecipar:;, ai-movimenti ri-yoluzi~ari che si -s,peravano pet primo: màggi() ~.di queB'ann<l• (189.0), Fu espulso n.llora 'anche dal LÙ$– semburgo e dalla Germani-a. , _A·proposito. del Congresso di ;<.:enova (1R92);·1'":A– dunata" ricor·da che allom, dopo la partenza dei rifo,misti dalla Sala Sivori, Galleani si dichiar6 con– trario •alla costituzione ,del partito aùarchico ·patro– ~_\nato d,a G\)ri. Si,. fin da aV~,ra .G~,lfoant dov-eva es– .sere contrario ,all'idea d'un partito. l\11m;èhico; p-er6, nel :caso ~peciale' di. ~enova: l}ròbàbi1ìnen 1 te \ nOll 'Si tratt6 del partito anarchico verò e: pio,prio,· lÌ'ell'sI'il'ò– lo della. ricostituzione del ·"Par-fito, Operaio"· su basi apolitiche, che infa:Hi fu approvata .a· quel congr,ess.o dopo la ·parten'za dei riformi.stì, dai .socialisti· che· vi erano restati (fra cui Andrea Costa) e 'èlà' grnn pa;ie dcègli ànarchièi, - co•ntrario fra cjù,es'fr' ul(inìì' cect– tamente, H Galleani. La ·c<1saper6 non ebbe imp~rtan– za perché già ,UIJ. auno· dopo il Partito ,Operaio· nQn esi•st'yya I?ili, e i soc1ali-st_i ch,e vi- aV_evano.ad,eri_to -si riunirono ai Tiformisti, entra:ndo, n8I '\Partito. Socià~ lista ~ei Lavoratori Ita11ani". ·' ,.• ·' •

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