Studi Sociali - anno II - n. 13 - 16 agosto 1931

6 tre. al suo interessamento pel '•Die neue Gemein. s•chaft" ( 19 OO). La sec-0nda serie deI suo periodi– co "Der Sozialist", dal 15 gennaio 19.09, il suo "Awfrwi' znm .Soz(a,lismus (1911) e molte cose d,el suo ·epistolario danno abbondanti fondamen. ta al ~u-0 punto di vista. La sua Assòciazi,o·ne (Soz. ~i•nd) .contava 17 gruppi aHa fi.ne dèÌ \910: cinqu,e a: Berlino e dintorni, uno a Bre-s 1 lavia, uno a, Li,psta, uno in Aniburgo, :1no a Coloni·3:, uno a~ Hof an der Saale, uno a Heilbromi, uno- a Stoc– card_a· ed uno a ·Monaco; v-e n'•era anC.he _uno in cfascuna di queste tre città: Berna, Znrigo e Lu– cerna. In fdbbraio •del 1912 ve n'•erano 18. Questa organizzazione ed il la,voro e p,restigio personale di Lawdauer riuscirono a far. vivere il "Sozialist'' fino al 15 marzo 1·915, ·il periodico anar.ohko più be1l-0, il phl ricco di contennto, il pill prezi0,sb ehe ci fosse. stato in Germania f,ino allora. La forza, nu1ne-rica dei gruppi mi é scono– sciuta. I gruppi non arrivarono a svolgere una I • attivinà pratica collettiva, e se si fece qualcosa localm·ente- rest6 isolata. Anche se quei gruppi, 1neno di ~1na ventina, ccnta-ssero in tutto 50'0 o 1()00 membri, in ogni caso ci6 permise a Lan. I . daue,· di osservare in miniatura il carattere del- la parte~ipazione, ~ nel tempo stesso di costata. re l'a•tteggiamento cli noncuranza pe-r la sua ini– ,:\iativa da part:è degli anarchici tedescht per e· ·sempio nel, congre.sso di HalJe de.) 16 ·maggj.o 1910, e (la parte del "Anarchist" •di Lipsia (vedi il "Soz~alist" del 15 ag-0sto 1917), ed ogni volta che si torn6 a parla,re di un tentativo pratico. Il "1Sozialist" co1ne La11daueT lo compil6 e. Jo scrisse 1n gran parte era del Testo esso mecl-esimo un teu · Lat.iv-o per inietta.ire l'anarc 1 hism,o dovunque, col migliore p·ensiero di tutti gli u~om'i-ni,liberi, e· Ì)er dar-e all'anairohis1no un sangue nuovo, e preser– varlo cosi dalJ1f ossificaz.ione e strettezza che lo 1ninaec·iavano fin da aEora. Landauer c~rc6 di T•e-n– dere spi,ritualmente abitabile l'anarchismo a tut. te le var.i,e, corr,enti l~hertarie, .an1pliç>, comodo, ed· , i.nsj.e.me un fra' in.me, nto di an.archis-mo cpstrutUvo. Quan,d.o in un gran territorj.o come queHo di li!}gua .ted·e.sca iÙ. -S~i a·pni si ,ebbero app&na una ventina di piccoli gi;up,pi per il socialismo liber– taTio· ·costr~ttivo, e questi non ~niziaro;o, ~ulla di ,concreto, ci6 é veram,ente una prova di incapaci_ tà, o della poca, importanza o 'impossibilità d•el tentati1Vo, o sopratutto tndica ·0he il timore d'es– sere sòspettati d' intr.P'durr-e fra noi 1netodi so– cialisti ci ha troppo a,llontanati da un~ attività pratica. Landa·uer scriss,~ una voltµ.: "chi non mi comprende non deve •darne tutta la colpa'., a n1e'', ' . parole- signi.ficanti poi.c·hé rea-lmente possono spie_ gai"e m.olte co·se. 1 ,Se o-g,gi, 1 do•po ,pili d,i v-ellti anni, si pote,sser6 riunire 500 o 1000 P.ersone per un tentativo con– simille, Questo Tester-ebbe senza TiSu'ltati come al– lora. Invece, se se ne tro.vassero 5 o J.O mila·, o 50 o <J.>00 mi,la in favore del socialismo costruttivo, an()he· sopra la base più- moderti.ta, si potrebbe d:ors~ inizfare qualche co.sa di serio, in, cui l'i,n– a1vi1d,ti.opotrebbe darn il suo rendimento più 'co. iscienzioso per darle base sicura; ed inoltr-a cia– scuno eh~ fosse pr-0vvisto di energia, e talento potrebbe adornar.e libe-ran1ente il .nuovo e,diiticio, .e tutti coloTo ohe simpatizza·n·o ,con un ambiente Cl libeTO ~i' sen.tirebb'er'o i.n esso a pro,prio agio. Ta. \ li cr,eazioni della Hbera v~lonta socialista reste– rebbero sotto la salvaguardia solida,le di tutto il pr-01etariato e cqsi si riuscirebbe a farle sòitenere e difendere i::o\ltro gli attentati capitalistici e sta. tali. Non resterebbero circoscritti a un solo pae– se, n1a si a.Jfra,tellerebbefo interna~ionallnenté. Si 'creer;ebbero co.s1Lu1;a _seTie di o~.s.i lìheTtar,i.e _in tu:tto o in parte in,d~pendenti dalc!-0 Stato. N-0n manc;herebbe Io stimolo, a ciò, se una, moltitudine si,1npati~zainte, sia opera-i organizzati sia circoli ·Tadica•li e umanitari libertari d'-0gni sorta, ci.r-con- 1 -dasse tali iniziati,ve, e queste med,esilne facessero quniche cosa di .notevole e dess:e•ro un esempio che indicasse r,ealmente il cam1n.i.no ve·rs-o un più ,. libero ·avven.i:re. ' Se i1 socialismo libertardo di tutte le tendenzè, l'anarchismo ed il sindicalism-0 sono capaci d•i ~m tale Js,vciro, che impegni almeno un diecirr.iila per. s-0ne e raccolga le simpatte d'i altre diecimi:a, a·l– lora · colèsta attività 's•i 'mostrnrebbe come la più convèniente a tutte, ·1e tendenze sudd'ette; e me- Biblioteca -G~ino Bianco STUDI SOCIALI •diante di essa potrebbe· al.fine contro.arrestarsi· il sociali_smo autorita1rio che occu,pa continuamente nuove posizioni. Se non es-i.stono gli e1e1nenti 11,e– ce,ssa•ri pe-r cominciare simile lavoro; bisogna oc– cuparsi a crearli; giacché, se una ,GTisi sociale piU forte del solito arrivasse a mette,re in m.ovimento dozz"ine di milioni di uomini, potre-mmo sperarne molto poco, se !in da òra non ne trovassimo .qua,!. che, dozzina, cli migliaia capaci di agire e circon– dati da qualche centinaio di migliaia di simpatiz– zanti. Qualunque tentativo, gra,nde o piccolo, dovreb– be perii esser fatto con up attivo s,pirito di 8;b– negazione, in vista de-I grande -Obiettivo futuro e non per ottell'erne frutti personali immediati. Che vi possano essere anche coloro ch,e si associano per fini interessati e personali, l-0 ammetto, ma· questo sarà a,ffare loro. La cooperazione data in tal modo al grande edificio dell'avvenire sareb– be rniniJna ed in ogni caso essi non avrebbero al– cun motivo cli glor.iarsene; pure, Ja J~r-0 volontà di e 0 lu.d•e},e in qual~l\e modo la pressione del siste– ma attuale pu6 essere anch' essa benevenu,ta e salutare. 'MAX NETTLAU. L' Ideadi Rivoluzion e E' l'idea che occorre maggiormente diffondere tra le masse. Dalla Comune di Par.igi fino al ma. celio mondiale, negli Stati cosidetti democratici gli · , anarchici si trovarono quasi soli a difenderla,, con– cepend,ola non come il trionfo d'una classe, ma la soppressione di tutte le classi; non come l'iu: .staurazi-0ne d'un nuovo Stato, ma l'eli1ninazione, d'ogni potere politico. Sarebbe tempo di cavire che gli uomini mess·i in •iclentiche situazioni con identiche 11ecessitA, non a,giscono molto divers'amente, Anche se di a– nimo e mentalita dissimili in un primo 'momento, ,finiranno_ per avere l'anilno e ·la mentalita comuni t; tutti i governanti. Quindi la rivoluzione •deve proporsi anzitutto misnre che rendano impossibi– le il riformars.i di ,situazioni precedenti. Si dira, e con ragione, c-he ci6 no.stro ma·l,grado 1101,·~sempre é-possil:Ìile, Purtroppo; ma c~r.tuni 11.anno a gra1do che -certe situazioni si ~·ipetand, ap- , .punto perché riduconÒ ,anzitutto la rivoltizione al "tog•Iiti di li ché ci vo' star iç,". ' 1 IJ primo compito d'ogni· rivoluz1ione é l'espro– p-riazione, tanto pill efficace quanto meno rend,e possibile il Tiforanarsi di un nuov-0 monopolio di Stato o privato. Pernhé Io Stato. padrone 110n si– gnificherebbe che un pugno gi go,vernanti padrnni di tutta l'eco11omia e in misura1 di a.fii.amar.e quan– ti n~n siano lorÒ sost'enitori. Ed é appunto quan– to si é proposto il regime tasci•sta con le sue fa. migerate corporazioni. Si dirà che anche in regi– me libe•ra·le e democratico la cosa é possibi!.e 1 ma sta di fatto cJ.1e, pur essendo g,ic't.parecchi mi.li~ 'ni in nota, e aperta ostil'ità contro di ,esso, noi trovia– mo modo di guadagnarci un ·sia pure scarso pa– ne,. E poi cihe cn1ftncipa.zio:Ì1~ sar.ebbè quella ohe, non v-e·nisse ad aurfient_are l'·indi1p,endénza) dei sin– goli indivi1dui? I bo,lscevichi propongono al mondo intero una rivoluzione che realizzi ]o "Stato,Pa;·tito", lo Sta,– to cioé, interamente ed escl_usiva,rhente dbminato d;d .loro partito, o per megli-0 dire dai suoi capi, messi in grado d'imporre una sotto,missione as- , so•luta. ed una disciplina di ferro alla societa tut– ta qua,nta. Di primo col,po si vede ch,e un regime siini1le non potra su;s.sistere se non ·con mezzi ed armi identi0he a quanti poteri assoluti si ebb·~ro fin qui. E 1 ci6 che vi ha di più atroce i_ri tutto questo, per gli anarchi-ci so,pratutto, é che se i borghesi li perseguitano, imprigionano e ghigliottinano, pm: lo me-no non li infaniano, ed é co.me rivoluzionari elle li colpiscono; mentre lor si,gnori della ditta– -tu-ra moscovita, li tratteranno da• s,p{e, d,a tradito– ~i, ~cc., e 1i con~anneranllo s,enza forma di proces– so, neppure quella sommaria di un Tribunale spe– ciale. I Il 'pretesto é di una ipocrisia rivoltante: "La lliv-oluzione si difende!" Cihe val~re possa avere •questa ·trase, lo dice il fatto che Mus_solini se ne serve pur lui. Rimane soltanto a Musso.Jini come a Stalin di. dimz·strare la Iègitti;Ì'ità •del 1-0ro ti- tolo cli rivoluzionari, la fondatezza del loro d'irit-· .to esclusivo a,J potere; l' equi.tà di ogni loro usur-• pàzi;;:ne, l'infallibHità de!Ìe loro decisio,ni, la bon. ta deqa loro. azion-e, ~-ecc., tutte cose •ohe i ,fa,tti ~ smenttscono in pieno. Si attribuiva al regime di.t– 'tatoTia,le la .. ·. viitù di potei· segn.ire un pr-0gram– ma. ~ettiJ.ineo. Ora di rettilineo non c'é ch•e unà marcia a un d°ispo•tismo sempre pj.ù •personale e,• feroce, mentre per tutto il resto son misure con– •tradittorie, incon-sid,erate, pazzesche, rovinose,. be:– stia,:i per,fino. N-011 pe1: 1rnlla Malatesta ha detto che il più gran male della dittatura é .di far rim .. piangere la democra~ia. Quali ne siano gli erro•ri. e gli o.rrori, il .parlamentarismo si• trova· quasi ria~ bilitato da,IJa d-ittatu·ra! Un vero colmo.• P-0iché nessun sociaHsta saprebbe rinunciare ai sac1\ testi marxisti, e d'altra parte la disastrosa esperienza ru•ssa ha messo in luce quanto• fosse vera la previsio'ne anarchica "cl1e ogni organizza– ·zione -d'un potere po.Jitico sedicente provvisorio e riv-0luzionari6 non pu6 esse.re che un 1 inganno di più e 'sarebbe pericolosa peJ proletariato come. tutti i governi og,gi esistenti", il sociaJi.sta italia– no Pietro Nenni diceva tempo fa che, "quando Marx e Io stesso L~nin (avanti d'essere al p-0tere) parla,vano di dittatm·a clcn1-0cratica del prolcta-– ria.to, non intendevano. el~vare a sistema la ditta– tura di un partito, ma acceltnaval],o a qnel!e va·· canccs de la lég:tlité, di ,cui parlava Blum ( il noto capo de,J partito s-0cialista francese) e che sono, là caratteristica di tutte le rivoluzioni". Siamo men c-he meno ,d'aiccordo con questa in– terprntazio,ne, ancor più ·equivoca' di quella, bolsce– vica. Po•ssibile che si provi sempre il bisogno ,ct• 0 . scu:are le cose piU chia~e! Ditt;tura, i-n senso sto- . TiCO, VUO] dire "potestà suprema e asso,]uta m:,, temporanea, affidat~ ad uno -0 a pochi", Ditt~tnra _é dnnque assolutismo, ossia precisamente l'oppo– sto di quello che v-0rrebbe essere Ja democra,,ia anche se spesso non lo- •é. Dittatura democratic;. é dunque una contradd,izion•e i11 teimini. Lo stesso •dicasi cH ditta,tura del' proletariat~. Il proletaria– to delle città e dei campi rappresenta la sicnra maggioranza di una popo'lazione, le mas.se, nJen--' tre \e ditta~ur~'.!A? d't~q_ -0 <g P,St<)l,i.JJna •ditta– tu.ra proleta1'ia e democratica, é una duplice con .. trad;dizione e nulla pi\1. Si n6ti, poi, ohe_ chi si in– veste da sé dittato-re si cpnsiderJ tale a vita e non temporaneamenlé. ' Nell'l!SO, clie é poi quello c'11e conta, dittatura. signi.fica Ì)otere che npn tollera opposizione, cOri– trollo e limite.,. nega111do in c'onseguenza ogni di– ritto dell'uomo e del cÙta:dino, Si pretende che i soli a snbii:o, la dittatura sa,rebber5 Ìa: minoranza sparuta de,i vecchi priviJ.egiati. Iq realtà, a parte i membri del partito d'accor,do con Ja sua onni– potente direzione, tutti la, subiscono e 11,011 .J'eser. citano. Nenni diceva bene che le vacanze deHa ,1cgalita. . sono, la caratteristica di tutte 1e rivoluzioni, os•sia che esse s'iniziano sem,pre co,n un periodo anarchi– èo o quasi, per solito tro,ppo breve;· m,a é ass 0 u•rdo ·11 farne il cosi detto periodo clittatoria,le. Questo· comincia invece con l'avvento di un nuovo potere ....,_ poli0_co, inconcepibile se non accompagnato da u– na legalità alquanto sommaria dapprima, 1)1a de– stinata a-1 più rapido svi.Juppo_ La Jegalita manda– ta in vaca,nza, purtro,p,po senza ~-0ng•edo assoluto . dall'·in 1 surre~ione popolare 1 1 viene richÌa~.ata d~ qùella qualsiasi dittatura CJhe riesce a,d imporsi. Dunque, siamo precisi: vacauze·della 1egalli.t{i. é– ·ugua,le a prim.o tempo rivoluzionario; - 1•Ìclùa. mo della lcgalita é ugua•le a dittatm·a comunque battezzala e relativa .reazi-0ne. ,La mentalità di certi autoritari, é incredibile. \ Anohe ulti1,11amentè ci é occorso di senti'rci dire con la massima natturalezza: "M.a i1nso1n•ma, Se n_on .volete sottomettervi interamente a noi, cosa vole- te si faccia altro· che massacrarvi"? E se i tiranni d'!'na v-01ta lo facevano come unti del Signo,re, i nuovi dittl),tori lo fanno come irnfaHibi.Ji deposita,ri I • . della dottrina marxista, che fra le a,tre cose si é ~.einpré prestata alle più varie interpretazioni ed applicazioni. · J.. i'argon1~nto, per noi -che non .ces·samm-0 1na·L da,ll'e!;sere fedeli all'j.deà d~ rivoluzione, é della, maggior~ ilnportanza, ed avremo. occasione <l'e-• sparlo a~~o\·a nella sua yasta complessità. LUIGI •BEiRTONL

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