Studi Sociali - anno I - n. 7 - 10 agosto 1930

Ristano glÌ ·anarchici,: che sono tàli fino alla: tn1- doll'f delle ~ssa, quelli che sono intima.mente con– vinti che ogni potere, ogni legge, per,v,ertiscono padro– ni e sudditi: e che, partendo da questo punto di vi– sta, ~piegano 1a loro attivita lavorando da ugua:11, tencjendo tutti i loro muscoli e le loro volontà verso il roYesciarrento degli oppressori e la redenzione_ de– gli umili. Non é una s'inecura, questa, un mestiere di spet– tatori, checché ne dicano coloro che sono molto oc– cupati a triturare materia elettorale e ad ingoiarla nei beveroni politici. La vita dell'anarchico con'i– oponde :il proprio ed lnte,ro suo valo~e morale, per– ché egli da cio che ha, sia nella lotta che nl)lla pro– paganda. Esempi aobondano attornd a noi d'i perso– ne coraggiose che han flltto sacrificio di tutto, be• nessere, famiglia, liberta. Quanti nostri compagni non possono· nai:rarci gJ'i orrori della: prigione, le torture ài Birib,i, di Montjuich, del domicilio coatto? Quanti sopratutto, la cui esistenza di miseria o di torture, se non cosi- d,rammatica, fu pero- altrettanto stra– ziante? Del resto, tutto questo eroismo non é che effetto naturale, nella societa contemporane·a, della energia delle convinzioni; ',e questa energia da che cosa pu6 trarre origine, se non dall'evidènza sempre più chiara della verità? La scienza progredisce. Ogni giorno es– sa ci rivela fatti nuovi, frutto dell'osservazione e dell'esperlenza, dovuto alla 'iniziativa·, personale degli studiosi iniziati1•a che ·é di natura essenzialmente anarchi~a. Ogni gio,:no ella ci insegna a cla:ssifie""are queste nuove conoscenze sec·ondo uri ordine logico. indipendente da ogni gerarch'ia, da ogni tradizione aristotelica od altro, ed anche questo é pura anar– chia. Ogni giorno il mondo intellettuale e morale cambia di asse, prendendo come regolatore della sua evoluzione non più il capriccio dei re, il dogma dei preti, la lezioncina della scuola, ma le condizioni eco– nomiche e ~ocia.li dell'ambient~, sempre meglio stu– diato, Non é forse questa la vera e p_ropria anarchia, benché non sempre cosciente? Infine, tra gli sventurati che son gettali dal de– stino fuori del funzionamento- normale della socie– ta e che sono conosciuti sotto il nome cosi giusto di "spostati", il numero di coloro che giungono a dimandarsi le cause della propria situazione e se le spiegano scientificamente si accresce' sempre, forza· tamente, ilL ragione del progresso della istruzicme e si trovano cosi nel cammino ineluttabile delle cose, indirizzati per la via dell'anarchia. Per un doppio movimento di convergenza, e c'io,é da un l'ato per il progresso della scie~za obiettiva e dall'altro per l'e– voluzione subiettira degli individui, la parte della concez'ion'e anarchica nell'ideale umano ingl"andisce in~essantemente e, cosa curiosa, paradossale in ap• parenza, l'union'e delle idee e delle volonta per uno scopo determinato é altrettanto più stretta quanto più gli ind'ividui s'i diffe·renziano, si -personalizzano energicamente ne'11e p-r@prie tendenze. Non avendo alcun padrone da combattere, si uniscono anche più volentieri· con· 'i loro ug)Jali. Iùmmensita medesima dei dBside~i .pu6 trascina– re' qualcuno di noi anche a disperare, a parlare di "decadenza anarch'ica"; ma là. storta me·desima s'in– carica di dargli torto, e, malgrado piccole oscillazio– ni momentanee, noi vediamo il fascio delle vqlonta rivoluzionarie ingrandire sempre più, ugualmente lon– tano nei mezii dai Nietzsche che vogliono schiaccia– re I deboli e dai Tolstoi - che non vogl'iono réiistere ai forti. Eliseo RJ!JCLUS (Tradotto da "L.ew Te1nps Noiiveaux" di Parigi, - n. 2· del 14 maggi'() 190~). ' Tùt,ti coloro che ricevono la rivista senza averla chiesta, ci sc11ivano, se int'endon:oconti– nuare' a :riceverla, se il loro indirizzo é esàtto, ecc. Coloro che non intendono riceverla- ci-usi– no la cof\tesia di respingerla o'di avvertirci al– trimenti. Quanti p:ossono,ve·dano di• pàgare l' abbonamentoi e quelli che r.iceveno piu ·copie di spedirne l'importo al'meno•ogni tre o quatl'o numeri. Chi non pu6 pagarla ce n,e avverta.– Per i paesi eurepei,-specie per quelli a cambio molto basso, per cui il prezzo· d'abbonamento o rivendita risultasse troppo elev~to, i compa– gni 1 farann9 quel_clie potranno; ce:rcand'o di tanto in tanto di .comllensar.ein ,part'e cio che ·' non p,ossonoversare con •qualche sot,toseriziene volonltaria. u, ___ ,:,;_;__ BibliotecaGino Bianco S'.PUJi)I, SOOJìALI n Deterininis-m.&• e fa. Que,stiwie' Sociale IH IL, DETE,J'U\!.Il'lISMO E; LA, DITTATURA', BOLSCE– VICA 5 paesi occidentali; quindi, secondo loro, la_comun3 ru– rale e l'arte! erano asiatiche sopravivenze del passato che dovevano scòm'parire per far posto allo sviluppo d'ella: propriefa fondiaria borghese e all'industriali– smo moderno, Trattavano poi i popolisti di retrogradi, di confusionari, di romantici, di piccoli borghesi, di falsi idealt&ti, eec. Il giovane J!.enin dopo avere per qualche tempo mi– litato nelle file popoliste, aderi alla socialdemocrazia e si di.stinse n'el combattere i suoi ex-compagni. Ma I c'ritici òenevoli cfe'11a riv:oluzione russa spesso SO· man mano che i socialdemocratici crescevano di nu• stengodo che l'intern:ione d·i Ilenin e 0 del 1 partito bol- mero si manifestarono fra di loro due coTrenti: una 'sc·mco in principio era: d-, non arrivare dov'é arriv'aita riformista., l'altra ril•o!Ùzionaria. Df fronte alla im- fa dittatm·a co'inunista, ma cll'e le neeessi-ti, coritin- possibilità di ogni manifestazione ideologica e politi- gerlti d'el1a lotta contrù' ia reazfone 'interna ed esteT- -ca una parte di weialdemocratici, chiamati "econo- rra:, le difficoltà cf'ordifie eco11omico e•pòlitico, lo stato misti" per la sopravalutazione che essi davano al arretrato d'e'l paese, la rteee~,i'lita•d·i lottare contro- le movimento economico, intendevano accentuaue Ja Jot-. tradizioni, if miso'rteismo ell'i.gnoranza dell!, masse ta sul terrenUc -economico è ·operaista. Secondo essi !ranno spthto i òol'sceviclti s1'I di una cliina: dalllJ: quale -ITTmbisogna'Va irritar; le autor.ita governative e gli. non han saputo piu. ti;,~nérsi:; :4'..Q\.lt.lla.che' '1'.!òv,!\ra op~i:taccali'a1. "l'ipcolo -~cl\'.ll.'' ·(lq·zaT•) prèd'icancTo ernere l'a "dittà,(dt.a,• def>,..rQ'l~sl trasfonn& in apertamente la ,lll.'1(o1t~;dllìt~H 'roÌìes.ciamento del re· "dittatura sui proletariato"., · · gime: bastal'a int,nsificare la lotta di classe, Nfà non é cosi. Gli' avv,mimehti hamt!Yfacilitato !'in- Non é la lotta di d,u;rs'e che determina la condotta sta:nrammto della dittatura bofs,9.eYica: sul pro-Jétaria- pelit-ica dei governi? Che si facesse della lotta di clas- to, pef6 anche prlnra: della<riVJ!llzione ;-ussa il partito se alla ch61ioheHa ed essa avrebbe determinato spon· bolscevico di cui Lenin era- ft."PO ricbnosoi,nro: .da~_ t~neamente i cambiamenti politici inerenti. Era la alle parolEi "dlttatttnt d'el proletahato" rron lh~~fis~1' ~a••Ji~n~i-lit.à. _d~!.socialdemocraUci ted,sc~i ri~pet- ch'e potremmo accettare allche noi e cioé che i pr1- - ""'t ~'tuel'l:a: ·-~si, .nei cong1 ·es.si mternaz10nall so- d'Uttori, gli uomini, cli~ col loro lavoro ·concorrono allo cialisti si oppQsei'o sempre r ecisam ente a che la svi1uppo è al beneSS'ete della: soci,ta abbiano Ja pos- soe-ialdemocr.:.zia internazionale prendesse · un'atteg- sibilita di _boicottare i parassiti e· i fanulloni, conce- giamento risoluto contro unà probabile guerra. Agli ziorte che nei priini tempi della rivoluzione russa si antimilitaristi, a coloro che propon€1Vano di prepararsi sintetizzava col mottd: "Chi. Jàvora mangia e chi non allo !sciopero generai~ in caso di mobilizzazione, essi làvora non manglà~'- E-nemmeno, !,.intendeva nel senso rispondevano: "La- guerra é una conseguenza del re- marxista, e cioé clie il'proletariato raggiunto un certo gime capitalista; che il proletariato si organizzi, che grado di maturità. e di forza si impadronisse deUo intensifichi la lotta di classe. e Iottera nello stesso Stato e lo g~stisse per suo conto; ma il partito bo!- t?mpo contro le possibilita d'una guerra.,, scevico intese la dittatura del proletariato come la Contro fa maniera fatalis ta e rinunciataria degli dittatura di un gr.uppo di uomini risoluti e d~:ffoti economisti Lenin inJ .sior.se nei congressi, nel giornale allà causa del pi:oletariato, i quali preparassero e con- "La Scintilla" e nel suo li bro "Che fare?", ducessero là riv,ofozione -d',una manier,a.scientifica, che. Da qu€/Ste pubblicazioni stralciamo alcuni passaggi facessero compire alla Russia in modo accelerato e molto interessanti in quanto ci danno un'idea d ,Ila intensivo il ciclo -evolutivo indispensabile, secondo le mentalità di Lenin rispetto al marxismo, alla rivo- premesse marxiste, alla realizzazione del socialismo. luzione e alla dittatura, · Per renders~ne conto basta dare un'occhiata retrospet- "La storia di tutti i paesi - scriveva Lenin - ci tiva al m0v,m0nto. rivoluzionarJo e socialista; russo. dimostra che, abbandonata alle 1sue propi·ie forze, Ja L'inefficacia e gli scarsi risultati ottenuti con l'abo- classe operaia non é capace eh, di sviluppare una co- liz•ione della servitll in Russia, che tanti entusiasmi e scienza tradunionista, vale a dire, la convinzione che tante speranze aveva suscitato fra gli elementi d'avan- bisogna aggrupparsi in sindacati, lottare contro i pa• guardia: e la eco del nascente movimento socialista droni, reclamare dal governo questa o quella legge d'occidente provocarono fra il 1870 e il 1880 , nella necessaria per gli op,,rai, ecc. La dottrina socialista gioventfr colta della borghesia e della nobiltà russa é nata daUe teorie filosofiche, storiche ed economiche · formulate da dei rappresentanti colti delle classi pos- un'in·es"!Stìbile Ortàata "verso il popolo", Uomini e sidenti. Per la loro situazione sociale, i fondatori del donne abbandonavano in n1assa lusso, agi, onori per . socialismo scientifico contemporaneo l\1arx ed Engels frcquentar_1c:I.e universi1_:j,OQ(lg_Jr_a.a{oi;mai;si in aposto- erano intellettua;Ime nte ,n,i ooTghesl.,, Questo non li delle nuove correnti di idee- fra il popolo minuto nwl dire, bene in te.so , eh, gli operai non abbiano e fra i contadini. Questo movimento che venne chia- parte~ipato aU'elabo razio ne delle teorie socialiste. Ma mato pop.olista e che ci venne cosi stupendamt•~1te essi vi hanno partecioato non come dperai, ma come d :scritto da Stepniak e da Kropotkin era pervaso da teorici del socialismo, , ," un profondo sentimento, spesso' mistico, d'amore, B,,r Lenin "la; poliitica tradunionista deila classe d'abnegazione e di solidarietà verso il popolò, da una op,raia é precisamente la politica. borghese della clas- c·o·mmozione·profonda per le sue miserie e i suoi dolo- se op·eraia"; quindi "la coscienza politica di cla.sse non ri più che da un sistema di ide~ precise. Questi gio• pu6 venire all'operaio pili che dall'esterno, al di fuori vani• a rd enti andavano· al pop·o10 per elevarJ.o, per della lotta economica e della sfera di relazioni fra servirlo, ,Per iS t ruirlo, per innalzarlo al livello dei po- operai e padroni: unicamente nella sfera delle rela- poli d'occidente. Neila "comune rurale" e n,U"'Artel" zioni di tutte le classi e settori della popolazione con vedevano la- tradizione popolare della pratica solida- Io Stato e il ·governo e ne!la sfera delle relazioni di ria e le basi atte a cost-ruirvi la societa futura Le tutte Je classi fra di loro. Per questo alla domanda: condizioni economiche della Russia, molto diffe;enti "CI\e fare per dare agli operai i conoscimenti politi- da quellè del resto d'Eilropa, facevano loro in trave- ci?" Pèr dare agli operai i conoscimenti p-0liticil i dere l'evo'luzlone YerS'o il socialismo d'una maniera . .so•cialdeinocratici debb'ono "andare a tutb le classi diversa dei paesi indllstrializzati d'occidente. Inoltre della popolazione" e inviare "dappertutto" distacca- essi, che erano il disinteresse personificato, che an- menti del suo esercito,,, Se noi altri vogliamo essere davano al socialismo puramente per motivi etici, non demo-cratici avanzali dobbiamo infiltrare, a quelli ch9 potevano capil'e·cha il socialismo e le lotte per rea:Iiz- più sono malcontenti del regime universitario O della zarlo fo.1,setoridotte·a- un puro conflitto d'inte<ressi fra amministrazione rurale, che la causa di tutti i mali due classi sociali. é il regime, politico; dobbiamo assumere l'organizza- Per queste ragioni la diffusione deUe idee marxiste zione della lotta po-litica i1n.tegrale sotto la direzione in Russ\a si trovo ostacolata, oltreché dalla feroce del "nostro" partito, affinché tutti i gruppi ,di op- reazion">1zarista che soffocava ogni idea novatrice, posizione po.sirano prestare e prestino a questa lotta, dalla mentalita' deila gioventù russa: d'allora. Si ini- cosi coìne il nostro partito, tutto ·l'aiuto di cui son zio quindi un'accanit'a lotta fra "pòpolisti" e socia!- capaci. I socialdemocratici pratici devono essere tra- democra:tici. S·e questa; lotta f.osse stata puramente di sformati da noi in capi politici che sappiano dirigere idee, l'accordo non sarebbe stato difficile. Lo stesso tutti i d ,ttagli di questa lotta, che sappiano à1 mo- Marx nel, 1882 nella i;,refazione alla seconda edizione mento' necessario dettare un programma d'azione po- ru.ssa. del "Ma.nifesto dei Comunisti" (la prima edi- sitiva ... E affermo: che non pu6 esistere nessun zione l'a,·eva curata Bakunin nel 1860), accennando movimento rivolt1zjonario solido senza un'organizza- alla situ!lzione russa in rapporto al resto d'Europa zione di diréttori capaci di assicurare dei sucessori," S"crt1·eva: "Mà in Russia, vicino al capit.alismo che si Qt\indi Lenin lavor6 attivam,nte p~r creare un'or- sviluppa febbtllmante ed alla proprieta fondiaria bor- ganizzazione rivoluzionaria centraìizzata che doveva gh :se in via• di formazi'one la maggior parte del suolo "inglobare principalmente uomini la cui professione é cli proj:i'l1età: della comu~e rurale. Si tratta quindi era "l'aztone rivoluzionaria (e parlando de•ll'organiz- ili sapere ,se la· comu,re r-urale russa, questa forma zazione dei rivoluzionari mi riferisco ai socialdemo• gia in· decomposizione avan-z-ata della primitiva pr-o- craticl'"· "Nessuna distinzione fra op,rai e intellet- priflta comune del suolo; passera direttament~ a una tuali, e, a maggior ragione, nessuna distinzione profes- forma comunista, supe riore de lla propl'ieta fondiaria, siona.le d€1Veessere ammessa in una simile organiz- oppure. se essa deve segui.re prima- lo stesso pro- zaz-ione ", Nella storia del partito comunista russo cesso di dissoluzione che ha subito nell'occidente.• sr.ritta negli ultimi anni d·,na sua v-ita LPnin si cnm- La so1a risposta che si possa dàre oggi a questa que- piaceva: di far osservate: "Se voi passate in rivista stione é la seguente: se la rivoluzione russa d'a il il personale politico che forma come il cemento non segnale· d'"una rivolùzione o'JJ~i'aia in o·ccidente e che solamente del nostÌ'o• partito, ma altresi del nostro tutt~ e due si completino, la proprieta comunè attua- Stato, voi non manchereb di constatare che il nostro le della Russia potra serv,ire di punto di partenza pa,rtito si poggi a, ancora oggigiorno, in modo molto a una rivoluzione comunista". pronu:1r.ctatosul gruppo dei rivoluzionari professionali Per6 ·la lotta :tra popolisti e socialdemocratici era !'ondata ·aJ princ ipio c!'e'lsecolo scorso". · la lotta per il predominio d'.una setta suU:altra, e Per questo suo atteggiamento giacobino blanqui.sta mentue i .popolisti accusavano i socialdemooratici di e poco o· l'lierìte ii:18rxista, Lenin fu tollerato per un venir meno alle '"migliori tradizioni delle élites della cei'to "tempo da. Plekhanòv, da Axelrod e da altri S'OC!etarussa", questi a lbr volta, Più realisti del re - marxisti autorevoli perché urgeva combattere ·gli eco- (piu' iliatxisti id'! Marx) sost'enevano che in Rttssia I, nomisti; fra i quali erano elementi destrissimi come p1'-0priet"a•dòv'ev-acomplel'e ·lo stesso c'icl-0 storico dei Struvo, Bulgakov, ecc.; ma la S(lfJJllunica non tardo

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