Lo Stato Moderno - anno VI - n.4-5 - 20 febbraio 1949

92 LO STATO MODERNO lontario ché si impegna a prestar servizio militare per tutta la du– rata di una guerra, pur sapendo che ii carattere della guerra può cambiare completamente durante il suo svolgimento. E, bada, r.ep – purc la e firma in bianco> del volontario è indice di animo ser– vile: può essere la consapevole accettazione di un impegno rischio– so per !>àfvarcla libertà). La confusione fra Lead" rivoluzionario e Conducal<W non è nel mio cervello. E' nel tuo. ••• Ed a questo punto, per ora, mi fermo. Aspetto che tu mi· dica qual'è i) tuo pensiero sul secondo punto. Io avevo scritto che e mi ~reva tu ti differenziassi da coloro che stanno fermi ad una con- cezione classista : che tu non dai la esclusività del compito di ri– costruzione alla classe degli operai industriali >. Replicando .tu hai accenna,to che e non firmeresti la definizione semplicista che ti attribuisco sul problema classista>. Veramente io non pensavo di averti, con quelle parole, attri– buito alcuna particolare definizione. Ma quel che mi interessa non è una questione di parole: è il giudizio che dai sulla capacità poli– tica delle classi lavoratrici (solo operai industriali? o anche la>vo– ratori agricoli? o anche impiegati delle più basse categorie? o chi altri?) e sulla funzione che loro attribuisci nella crisi rivoluzionaria. ERNESTO ROSSI I MACHIAVELIANS Ho trovato il mio amico Purgobue soddisfatto. Aveva sul ta– volo l'ultimo libro del Burnham, Machiavelians, e ; recenti fasci- coli di Stato Moderno. · - In fondo - mi disse - noi siamo veramente gli eredi di Machiavelli. Vedt qui - e mi mostrò l'indice del noto libro del Burnham -. Un americano che cerca in Europa le fonti della au– tentica scienza politica non le trova che da noi. In Francia non ci sono che ideologi, e in Germania filosofi. Da noi, dopo Ma– chiavelli, Mosca e Pareto. Anche i pochi stranieri stimabili, come Sorci o Michels, gravitano nella nostra cultura. E non è finita .... Lo guardai interrogativai:nente. - Queste pagine di una polemica tra confinati riportate da Ernesto Rossi su Staio .Moderno (1) mi sembrano interessantiss:– me; Sono pagine appunto di e Machiavellisti > che cercano per la prima volta, credo, di analizzare un problema nuovo: quello 1ei rapporti tra la politica e l'organizzazione di partito. Era giusto che alle analisi della democrazia seguissero quelle sulla partitocrazia. - Credo che tu abbia ragione - gli risposi. - Ma mi sem– bra una tradizione di uomini non meno acuti che ingenui. Il loro candore li porta spesso a cospicui maldestri. Queste polemiche tra · confinati io le lessi a suo tempo, quando la signora Rossi le re– cava di nascosto a Bergamo, e dccifrandole con una lente le ri– copiava a macchina e cc le distribuiva, e vi presi anche parte. Me ne ricordai l'anno scorso a un congresso pel M.F.E. nel quale l'a– mico Rossi mise esattamente in pratica i principi qui teoriizati sui rapporti tra dirigenti e part:to, col risultato di non sfasciare per poco tutto quanto. Naturalmente intervenne il suo frate Elia, il buon Altiero, che con un po' di astuzia e di diplomazia aggiu– stò i cocci in sede di ordine del giorno e di votazione. Voglio di– re che in uomini come il Rossi l'onestà obbiettiva e consequen– ziaria copre una forma di candore i~pulsivo e fantastico. che spesso fa il giuoco di suoi falsi amici o avversari. Non dubitare che mi spiegherò con chiarezza. Intanto, per tornare al tuo paral– lelo, ricorderò che anche il Machiavelli fantasticava sulle_ furbizie e i crimini dei minuscoli tirannclli romagnoli o toscani, e creava così una scienza politica astratta - quella che piace al Burnh::im - quando la grande tecnica politica nasceva in concreto in quegli anni per opera dei rronarchi, ed era una cos.1 tutta diversa, che si chiamava diplomazia. - A parte la malafede di insistere su un paragone che per te non si capisce se è o non è lusinghiero, ncn vedo in che cos;, tu possa paragonare il nostro amico direttore dell'A.R.A.R. a Nic– colò Machiavelli. · - Te lo dico subito. E' noto rhe mentre nasceva la grande di– plomazia e si faceva la grancle politic3 (nella quale i contrasti di morale privata e pubblica, a differenza di quel che accad<ein M.1- chiavelli, erano spontaneamente superati, e in cui non esistev.ino più tradimenti ma accorgimenti e compro1ressi, che alla fine si risolvevano sempre nel leale ricorso alla forza, come avviene sem– pre tra grandi stai;), il nostro Mach;avelli, nell'età degli eserciti stanziali forti di migliaia di cannoni, fantasticava umanisticame11te di mil:zie cittadine. E ciò perchè? Per una ripugnanza commoven– te e santissima verso le milizie mercenarie. (1) Cfr. Stato Moderno, 1948, n. 21, 22, 23; 1949, n. 1-2. - E con ciò? Dove vuoi arrivare? - Anche il nostro amico Rossi ha un'idiosincrasia personale e santissirra: quella verso la politica sindacale, contro gli egoismi di categoria. E in questo credo che tutti siamo schierati con lui, almeno quelli come tu ed io che provengono da G.L. e dal P.d.A. Nel denunciare i nefasti di questa degenerazione della politica :110- derna, il Ross.' ~ un maestro, c'ome Machiavelli nel denunciare i disinganni delle .nilizie mercenarie. E oggi veramente i partiti ma– novrano le forze e gli egoismi sindacali come un tempo i principi le compagnie di ventura (e come quelli poi ne subiscono i ric3tti). Senonchè, prescindere dalle forze sindacali è tanto possibile ogi_;i in Italia quanto nell'Italia del Machiavelli fare a meno di forze mercenarie. Bisogna viceversa scegliere le forze efficienti e fede– li, se si vuole fare b democrazia, come Machiavelli voleva fare l'u– nità d'Italia. Proprio ciò che non fa il nostro E. Rossi. Ho in mente a questo propos:to un suo recente articolo veramente pira– midale, sul Co.-riere della Sera, nel quale su statistiche un po' vec– chie, sferrava un attacco contro la burocrazia in generale, :icco-, munando impiegati ministeriali, postelegrafonici, insegnanti e mili– tari, e prendendosela soprattutto contro i professori. Vassurdità, tutta statistica, ·(mi scusi l'amico Rossi) di deduzioni così grosw– lane, la documentò proprio in quei giorni, sulla nostra- rivista, il prof. Arnaldo de Valles (2), prima che apparisse l'articolo in que– stione, segno che si trattava di argomentazioni correnti a cui mal si adattava la firma di Ernesto Rossi... - Adagio - obbiettò il mio amico. - In questo, mio caro, io vedo dell'impulsività, ma non dell'ingenuità, come tu dici. Inol– tre il prendersela di preferenza con i professori piuttosto che coi militari, mi se 1 mbra un tratto non del tutto impulsivo. - Tu sei maligno e cattivo - gli risposi - Io no. L'inge– nuità consiste in questo. Che egli è di tendenze socialiste, e non si accorge di fare la più pretta politica padronale. Nel caso, pa– dronale-governativa. Riunendo in un sol fascio tutte le attività della burocrazia come attività parassitarie; non distinguendo i pro– fessori statali che non hanno mai meno di 30 ;!unni per classe, dagli impiegati del Ministero delle Colonie, il cui organico è an– cora quello del 1939, ma senza più colonie; e prospettando tutte le rivendicazioni degli statali come uno scrocco ai danni del pub– blico lavoratore, il nostro amico porta un eccellente contributo al– la campagna del governo e degli ambienti padronali contro le oo– che legittime rivendicazioni sindacali (un professore universitario guadagna meno di un impiegato del gas, e un professore liceale meno di un manovale), e per di più serve a deprimere nella :nenie di qualche centinaio di migliaia di lettori, la scuola pubblica a van– taggio di quella privata (leggi clericale). Dietro le spalle del no– stro amico, un buon numero di persone si fregano le mani; e non proprio quelle, io credo, che egli ha più in simp'!tia. Questi !'41110 i M achiavelians. Così il nostro Pareto, analizzando con sapiente e obbiettività> la struttura della democrazia, ·contribuì non poco a svalutarla. Con gh effetti che tutti conosciamo. Come vedi i Mo– chiavelians, grandi e piccini, hanno tutti una tradizione di malde– stri, e in questa tradizione non si smentiscono mai. Detto quc,to, rileggi la polemica Ira cot1fi11ali e la troverai più piena di sapore. GUIDO MORTAGLIA (2) Stato Moderno, anno 1949, n. 1-2.

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