Lo Stato Moderno - anno VI - n.4-5 - 20 febbraio 1949

(08 LO S.TATO MODE,RNO NOTE· QUINI;>ICINALI Germania, anno terzo Dopo oltre tre anni dalla fine del– la guerra, qualcuno tenta un giudizio sulla esperienza democratica tedesca, Ma non ci è accaduto ani:ora di leg– gere un giudizio positivo; e tutte le notizie continuano ad essere concor– di nel riconoscere il falli men lo delle speranze di portare i tedeschi ad u– na cn5cienza democratica, o quanto meno ad una partecipazione alla vita dc·mocratica. Evidentemente, se è vero che gli anni del nazismo e della guerra non sono passati senza residuo sulla vita tedesca (e non solo tedesca), è anche vero che grosse responsabilità rica– dono sulla politica delle Potenze al– leate. D'altra parte, è possibile, in u– na situaziont> generale come quella tedesca, nel vuoto della sconfitta riem– pito solo dall'occupazione militare, nel caos della vita economica, nel crollo di ògni tradizione e di ogni co– stume, è oossibile costruire una co– scienza democratica? Ma a noi, qui, interessa il e fatto >, interessa cioè, pur ·avendo ben pre– senti le motivazioni che lo generano, Jr. pura constatazione che quasi quat– tro anni sono passati senza che una base per lo sviluppo di una vita de– mocratica sia stata nemmeno tentata. Partiti, elezioni, costituente, n.on sono sufficienti a dare una patente di de– mocrazia: quei -partiti, autorizzati da– gli Alleàti sullo schema di quelli di Weimar, non sono già stati condanna– ti proprio da Weimar? E può darsi che la costituzione che si va elabo– ramlo ~ia anche migliore di quella di Weimar; ma quale tedesco ci crede? Intanto è ~ià in corso un'off Pn~iva èontro la denazificazione. I vecchi na– zi, risparmiati o appena toccati dall'e– purazione, non hanno più timore a le– vare la ·testa, a rientrare in scena, a re– 'clamare riparazioni. Si è creata, oggi, in Germania, una destra ed una sini– stra sul problema ·appunto della e pa– cific:izione >, contro.la quale solo i so– cialisti cercano di far barriera. 11 te– ma astratto della pacificazione è fa– cilmente posto, ed è noto: non vi è una e colpa > individuale, ma una e colpa> collettiva, per cui è ingiu– sto che alcuni paghino ed altri no; è giusto viceversa che si seppellisca il passato nel nome di una nuova fra– tellanza. E in nome di questa fratel– lanza rientrino i .nazi nei loro posti, ritornino alla vita pubblica. Di qui, è chiaro riscoprendo In formula delle e copa~it/1 > tecniche, si arriva ad im– "porre non più una distinzione ed' un i-b:onoscimento di morale polili!=n o di errori o cli crimini (perchè la «col- · pa > è comune, è di tutti), ma una di– stinzione ed un riconoscimento esclu- .sivomente basoli sulle cosiddette eco– p.ncilà >. li gioco è sempre uguale: ri– salire, attraverso la competenza tec– 'nica, J'errore o l'Isolamento politico; salvo. ristnbiPtc le posizioni e llnte >, fare ancora un gio<'o politico, che, nel caso /particolare della Germania, non potrebbe essere ohe quello del nazio– nalismo paranazista. Occidente visto da Oriente La relazione che Gheorghiu Dei, se– gretario generale del Parti.lo Operaio romeno e vice-J> "esiden.te del Consi– glio, ha letto all'Assemblea nazionale del suo Paese, è interessante non solo per le notizie che reca sull'andamen– to dell'economia romena e sul piano a lunga scadenza che avrà inizio pros– simamente, ma soprattutto per alcuni accenni alle condizioni dei Paesi del– l'Europa Occidentale. Secondo Gheor– ghiu Dei, men tre nei Paesi di de– mocraz:a progressista si rileva un co– stante miglioramento delle condizio– ni generali e sono superate tutte le difficoltà in cui vanno dibattendosi i paesi capitalistici, nell'Europa Occi– clent~le invece. l scorno del P'ano Marshall, la situazione economica si aggrava, come si aggrava, secondo i commentatori comunisti, negli Stati Un'ti. E' perciò da considerare immi– nente uria crisi in tutto il mondo ca– pitalistico, mentre nell'Est, grazie a– gli aiuti dell'Unione Sovietica, è stato possibile ai paesi rovinati dalla guer– ra risalire le posizioni di crisi per av– viarsi, con l'instaurazione di una so– cietà socialista, verso un migliore av– venire. Il leil-motiv delle gravi difficoltà dei paesi capitalistici, e soprattutto della e imminente> grande crisi america– na, ritorna spesso nel discorsi -degli uomini responsabili comunisti; è an– zi di questi giorni un articolo della ri– vista sovietica e Problemi economi– ci>, riassunto dall' Economisl, dedi– cato appunto alle probabilità di cri– si dell'economia occidentale. A questa tesi. come è noto. si è op– posto l'economista sovietico Vnrga, il quale ritiene che, attraverso un certo controllo sulla produzione e sui con– sumi, anche i paesi capitalistici po– tranno superare le crisi cicliche e ot– tenere altresi qualche miglioramento nelle condizioni della classe lavora– trice. E' un atteggiamento riformisti– co, vivacemente contrastato dagli e– conomisti ortodossi dell'Unione So– vietica, pei qualf le contraddizioni del sistema capitalistico non possono es– ~Pre san.ate dagli interventi dello Stato. Riportando gli ultimi sviluppi di questa polemica, il e Times > a sua volta osserva che il fallo di permette– re una opposizione riformistica (che evirtentemente dall'economia scivola nella polilcn) è indice che gli uomini poFlici comunisti non sono del tutto convinti che sia da attendersi entro breve tempo In < grande crisi > del monrlo occidentale, L'insistenza su questa crisi, su questa disgre!(nzione del mondo capitalistico, snrehhe dun– que solo un motivo, uno slogdn pole– mico. P. C. F. hors de loi? La polemica che si è aperto ali' As– semblea Francese sulle dichiarozioni di Mnurice Thorez sarebbe una inu- tile e noiosa ·ripetizione delle mille polemiche che si svolgono da tempo immemorabile fra due modi di in– t~ndere in qual senso si muove la sto– ria, se non fosse resa drammatica dalla particolare situazione interna• zionale. Inutile, noiosa polemica, perchè i termini della discussione son vecchi come il mondo: potevano ad esem– pio, i giacobini torinesi del 1796, in– vocare l'aiuto delle forze francesi di Napoleone? O erano traditori del lo– ro paese? Evidentemente, ci siamo preoccu– pati di ricercare un esempio limite, solo per dire come, se impostiamo il problema da un punto di vista teori– co, di polemica fra due concezioni della libertà, quella dell'Est e quella dell'Ovest, la pace dell'Oriente e quel– la dell'Occidente, non si arriva a nes– suna conclusione di ordine politico. La conclusione politica è che la situa– ziune internazionale, spazzando via ogni sofisma, sta precipitando verso un domani sempre più incerto; che la cc.rdn è tesa e ci si può sempre allen– der,• che si spezzi, a meno che qual• che improvviso avvenimento non ar– refti la corsa all'abisso. Il problema politico è stato posto n~nza sottintesi, crudamente, dal Fi– guro, quando, appunto poco badando alla discussione fra Governo ed oppo– si2ione e prendendo le dichi·u ozioni di Thorez quasi solo come un prete– sto, s'è chiesto: - E' giunto il mo– mento in cui la Francia può prende– re l'iniziativa di mettere il Partito Co~ munista fuori leg!(e? Cioè, una politica occidentale, a– tlantica, come si sta impostando og– gi pur attraverso mille difficoltà e co– me è resa urgente dal precipitare de– gli avvenimenti, può essere attuata mantenendo le garanzie di 1ibertà a tutte le opposizioni? O si è già trop– po avanti nella tensione fra i gruppi antagonisti, si è già al di là delle pos– sHiilità di una politica di pace che pcò ascoltare tutte le voci e sopporta– re tutti gli atteggiamenti, si è già ver– se, l:t politica di guerra che divide i cittadini in patrioti e disertori? Lo stesso giorno che al J.ussem– bnrgo sconoiava lo scandalo Thorez e che In polizia entrava in azione per– quisendo le sedi delle organizzazio– ni comuniste. ne e L'H11manité >, u– sciva in prima pagina, :..na poesia cli Pani 'Eluard dedicata ai partigiani immigrati assassinali dai nazisti. E c'era un verso, in qnella poesia. <'he pareva avere un sottinteso. un richia– mo, ali:\ polemica che si stava sca– len~nclo nel poese: La liberté d'un peuple oriente touJ l<'s pe1mles. Mi veniva da pensare che all'As– semblea francese si stava in fondo di– scu!endo su questo verso. Ma la poli- 'ic:t è un'altra COS\J., lr. e• ) Direttore polillro MARIO PAGCU > r<'sponll. CRSAIU! r.,'"IRHR Autorlnatlone del Tribunale di Mll•n• 24-0-1048 - N. 573 del Rtgbtro. Tipografia Stefano Pinoli~ - :llllano

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