Lo Stato Moderno - anno V - n.3-4 - 5-20 febbraio 1948

LO STATO MODERNO 65 per comodo, che l'idea liberale sia spenta, che la funzione liberale sia superata come morbida sopravvivenza di tempi facili, inadatta alla rovente atmosfera di antitesi brutali a cui pare condannato il nostro tempo, rifletta e ritorni su: suo giu– dizio. Chi si rassegna al-ladistruttiva divisione del nostro paese, del:'Europa e del mondo in due fazioni spiritualmente e ma. terialmente armate di intol:eranza irriducibile, pensi alla re– sponsabilità che si assume, si renda conto che concorre a rendere inevitabile una soluzione di forza in cui sarà il primo ad essere travolto. A servire questa idea, a sentire questa verità siamo in pochi. Ed a noi pochi si chiede da ogni parte: « Ma in fondo che cosa ci offrite, che cosa ci garantite? ». Noi garantiamo niente di facile, di sicuro, di immediato. Indichiamo ai vo– lonterosi una via tracciata secondo il metodo e lo spirito della civi:tà europea la quale non ha creato la civiltà occidenta'.e ed orientale per esserne schiacciata o posta in posizione di clientela, ma per raccog:iere i frutti del duplice trapianto e coordinarli in una formula rinvigorita da quanto di buono l'uno o J'a:tro sistema possono offrire. Noi indichiamo una via che si inserisce con fatita fra le correnti che prevalgono. )/on è :a strada più frequentata del giorno, ma è la strada dell'avvenire, perchè segue i: grande alveo mediano su cui ripiegheranno domani o dopodomani gli imprudenti sosteni– tori del rigido conf.ftto ideologico e di potenza che oggi con– suma le migliori energie del mondo. Io non credo che restando fermi in questa idea e muo– \"endo in questa direzione, noi finiremo come martiri iso:ati di un idealismo campato in aria. La coscienza di questa ne– cessità si fa strada, è presente nella ancora incerta intuizione di larghi strati di una pubblica opinione che sta in noi con– vincere, trascinare, organizzare in un domani grave, sì, di incognite, ma non scevro di promesse. Per dare concretezza ed effetto al:a nostra missione noi dobbiamo innanzi tutto dar prova che forze multip:e sono collegate in questa grande impresa. Il cittadino incerto vuole l"unione delle forze e noi gliela daremo. Gliela daremo in un incontro fra uomini che sanno quello che vogliono e che sono pronti a spog:iarsi di ogni feticismo dottrinario, di ogni par– tico:arismo provinciale e gretto nazionalismo per salvare i beni fondamentali della vita, cioè: la giustizia internazionale che genera la pace del mondo, la giustizia sociale che genera la egua'.e prosperità delle famiglie e la vera libertà degli individui. Lenta costruzione Si è manifestata da qualche parte una certa de:usione perchè non è stata improvvisata un'intesa elettorale, di cui si è parlato in questi giorni, fra forze socialiste, repubblicane e liberali indipendenti. Sarebbe certo stato un accordo che anebbe trovato vasto consenso e profonda rispondenza nel paese. Ma le costruzioni so:ide nascono con lentezza e con fatica e non dobbiamo eccessivamente do:erci se questa prima mossa non si è concretata di fronte a qualche difficoltà. Io credo che una simile fusione non debba essere affrettata con entusiastica fa.cùtà, ma ponderatamente preparata ed attuata in modo da farla nascere sana e vita:e. Evidentemente l'evento non era maturo ed è bene non si sia concretato senza la con– i·inta adesione di tutti gli interessati. Le forze socialiste si stanno riorganizzando per ritrovarE' intanto una loro unità, le forze repubblicane attraversano una loro fase di assestamento conseguente all'ingresso di elementi liberali di prim'ordine che vi portano con profitto la loro inf.uenza. In quanto a noi terzi partecipi, dobbiamo per pnm1 ri– conoscere l'immaturità de:la nostra organizzazione. Dovere di onestà vuole che non si entri in un simi:e consorzio politico portando solo un nome ed un'idea, ma un concreto soccorso di forze disciplinate, sostenute da un reale consenso nella massa de} paese. Amici, questo è il compito che abbiamo d~vanti a noi. Questa è l'occasione estrema che ci è data di riassumere in concordia la grande corrente di pensiero a cui sentiamo in– distintamente di appartenere per poco che risaliamo dalle ramificazioni in cui ci siamo dispersi, verso }a sorgente dei semplici principi che caratterizzano :a nostra fede. Che, se questa fase di preparazione costerà a molti di noi una temporanea esclusione dalla partecipazione diretta alla lotta parlamentare, sapremo non indolentemente tenerci in disparte; troveremo, in questa terza famig:ia che si sta costituendo, uomini che ci potranno fedelmente rappresentare. Io credo che la nostra prima battaglia debba essere con– dotta fra g:i e:ettori anzichè fra g1i e:etti, dando fiato e nervo al proC'esso democratico che sorge dal basso. La rappresen– tanza delle tesi po:itiche, per essere· dignitosa e valida, deve poggiare sulla presenza e sull'impu:so di forze reali organiz– . zate. Quando disporremo di questo sostegno potremo ren- dere al paese il servizio che attende da noi, cioè restituire al:a nostra vita par:amentare quel nobile e vario concorso di forze che corrisponda a::a vera composizione politica ed alla salutare rappresentanza del'.a nazione. Il che presuppone innanzitutto nuovi confini al nostro movimento e nuove solidarietà con le forze moderate che non contraddicono sostanzialmente a:la nostra dottrina. Ma sia ben chiaro: le forze che a:la nostra immediata sinistra supe– rano questa dottrina in arditezza, non quelle che alla nostra destra la piegherebbero verso inamm:ssibili ritorni. Questo è l'animo, questo è il disegno con cui il libera– lismo di domani offrirà la sua col:aborazione a:la « terza forza », ne!:a fiducia che questa collaborazione sarà accolta con lo stesso animo e nel:o stesso disegno da tutti quanti amano i: vivere giusto ed il vivere libero. Questo è il tema che pongo a:la nostra conversazione. Una conversazione che oggi qui ristrettamente ho vo:uto iniziare perchè si allarghi fra uomini concordi e si estenda a tempi migliori. NICOLO CARANDINI DAI NOSTRI AMICI Giovanni Poma - Pollone . . . . Ing. Aldo Lora Tutino - Torino . Ing. Mario Mazzarotto - Losanna . Offerta di amici vicentini - Vicenza . Dott. Guido Vezzetti - Torino . . . Dott. Prof: Maria Rivarono - La Spezia . Do>tt. Libero Marzetto - Padova . . . . Avv. Leonida Pa.trig-nani - Bologna . . ABBONATI SOSTENITORI Ing. Aldo Lora Tutino - Torfno . Avv. Antonio Zanottl - Milano . . Avv. Stelio· Molo - Lugano . . . Dott. Guido Torrianl - Locarno . . On. Avv. Nello C~lio - Bellinzona . On. Avv. Brenno Gatto a Bellinzona . P,;-of. Felice Rossi - Bellinzona . . . Avv. Cesare Padovani - Milano . . . Avv. Silvio Gabriolo - Milano . . . . Dott. Francesco Graziadei - Mila.no -, Dott. Bruno Sforni - Milano Dott. Giulio Fiocchi - 'Milano L. 20.000 ,. 17.000 ,. 10 000 ,. 6.000 » 5.000 » 5.000 1.000 ,. 350 L. 3.000 » 3 000 ,. 3.000 » 3.000 » 3.000 ,. 3.000 ,. 3.000 " 3.000 " 3.000 ,. 3.000 ,. 3.ooo' " 3.000

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