Lo Stato Moderno - anno V - n.1-2 - 5-20 gennaio 1948

46 LU STATO MODERNO sciatore ad Ankara; a pene minori per gli altri. Non si hanno condanne a morte, perchè ,:a :egis:azione rnmena non 1 :e prevede in tempo di pace. Può essere interessante il dettaglio de:le condanne pronunciate contro Maniu, a d'mostrazione del fatto che ai giudici romeni manca il senso del ridicolo, quel sinistro ridicolo che può accompagnarsi talvolta anche all'al– tamente drammatico. Esse sono: 10 anni di prigione e 5 di degradazione civica per «complotto»; 10 anni di « deten– zione rigorosa » e 5 di degradazione civica, pure per com– plotto; lavori forzati a vita per « alto tradimento», quest'ul– tima pena commutata in quella di prigione a vita, avendo l'accusato superato i sessant'anni; 25 anni di lavori forzati e 10 anni di degradazione civica, pure per alto tradimento, commutati in 20 anni di prigione; 10 anni di « detenzione rigorosa » e 5 anni di degradazione civica per «ribellione»; 25 anni di lavori forzati, commutati in 25 anni di prigione e 10 anni di degradazione civica per « insu~rezione armata »; i lavori forzati a vita, commutati in prigione a vita, per « isti– gazione ad alto tradimento »; 12 anni di detenzione semplice per « tentativo di scalzare l'ordine costituzionale»; 12 anni di prigione per « istigazione a passaggio fraudolento di fron– tiera •· E un altro pamco:are può essere interessante. Se dobbia– mo credere a quanto ·scrive sul New York Herdd Tribune E! giomai'.ista svizzero Franck che ha trascorso parecchi anni nei campi di concentramento romeni durante la gueera, i!'. colou– ne'.lo Petrescu, presidente de'.la Sezione po:itica del Tribunale IT1.Litare di Buca:rest che ha giudicato Maniu, è nientemeno ohe rex direttore generale de:le prig:oni e dei campi di con– centramento de:la Romania d.i Antonescu. Segno che i'l col:a– borazion1srno, anche de:Ja peggiore specie, non è, nonchè un delitto, neppure un ostacolo a:Ja carriera ne'.la Romania del Fronte patriottico quando il co'.'laborazionistia è persona dei 'Cl.li servizi può giovarsi i: regime. Con questo la paro:a « fine » era stata posta ai processi Petkov e Maniu non meno che a1Tattività de; ri&pettivi ,partiti e in generale dei partiti di opposÌ'Zionenei due paesi dant1b;ani: ma continuava inesorabi:e lo svi'.uppo deg'.i avvenimenbi. Per– chè, eliminati i partiti d'opposizione, .restavano que'.li fian– cheggiatori, g'.i associati cioè del «Fronte», che la marcia verso i'. totalitarismo inte~a:e finirà con .J'assorbire ne! partito maggiore o travo'.gere. E •la frana è cominciata subito, in connessione coi processi Petkov e Man:u: ancora una volta, con un sorprendente para:,:e:ismo fra Bulgaria e Romania. In Bu'lgaria lo« Zveno » è uscito, come si è detto, ,polve– rizzato dalle ultime elezioni e il suo leader gen. Gheorghiev ha lasciato la presidenza del Cons:glio a Dimitrov conservando il dicastero degli Esteri· L'altro leaqer, il gen. Damian Vel– cev, l'artefice di tutti i co'.pi di stato attuati in Bulgaria nel– l'uètimo quarto di 5ecolo, lasciava il ministero de:Ja Guerra per L più modesto posto di ministro p:enipotenzfario a Bema. Ora, dopo Petkov, ecco il processo e la condanna del gene– :rale Stancev, amico de: Velcev, ;l quale pure vien fatto, ilil oocas:ione de: ,processo, oggetto di aCCtJSe.Eg:i capisce che anche la sua volta è prossima, te'.egrafa a Gheorgh'ev le di– missioni e rinuncia a rientrare in Bulgaria. E, liberato cosl da1la paura, comincia a dire ,le verità più scottanti. « La verità è - eg'.,j scrive - che Nicola Petkov non era un traditore. Era un buono e bravo bu:garo, un combattente po:i– tico onesto e coraggioso. Io non ho comp'.ottato nè con lui nè con a:cun altro contro i: governo del quale io ero a:lora membro •· Gheorghiev resiste ancora. In Romania la frana è più grossa. Già tempo addietro Tatarescu, vicepresidente del Consiglio e ministro deg'.i Esteri, nonchè capo dei libera:i dissidenti aderenti al Fronte ·pa– triottico,. si era permesso di criticare '.a po:itica economica del governo. Successivamente, nel processo Maniu apparivano im– p'.icati alcuni funzionari de: Ministero degli Esteri, e ciò of– friva l'occasione a una campagna de:Ia stampa comunista con– ,t,ro di :u.i, che, ammalato, non si poteva difendere, e quindi ad una mozione di sfiducia de:la Camera. Il processo era ancora in corso che non solo Tatarescu ma anche g'.i U:tri tre ministri appa,rtenenti a: suo gruppo davano L 5 novembre :e dimis– sioni: e tosto si annunciava il proposito di iniziare a carico di Tatarescu e del ministro de:Ie Finanze A'.exandnini una severa ,inchiesta, mentre un certo numero di deputati, eviden– temente duri a morire, de: gruppo stesso preparavano una nuova scissione pur di restare aggrappati a: « Fronte » e al Parlamento. E Anna Pauker, assumendo il 12 novembre la successione di Tatarescu al dioastero deg'.d Esteri, non esita.va a dichiarare: « La nostra po:itioa sarà a-! servizio del popo:o e non, come Jo era finora, dominata da u~ casta e a: servizio degli imperialismi anglo-americano e francese ». Ci sarebbe da domandarsi come questa affermazione si può conci'.iare, per fare un solo esempio, con l'astensione di Bucarest dal piano Marsha], e come una simi'.e po1itica abbia potuto essere praticata durante due anni e otto mesi proprio da un governo de'. Fronte ipopo:are. Ma, ripetiamo, at minist-ri di tutte le dittature manca i'. senso del ridico:o. Se poi si addiverrà a un processo Tatarescu, so!o a:'.ora gl'ingenui romeni scopriranno con grande scanda'.o i prece– denti fascisti deli.'ex-vicepresidente del Consig!io de: Governo di Fronte popolare, che noi, pur trullo !ontani, conoscevamo benissimo. Poi, finiti i processi contro avversari e fiancheg– giatori, chissà che non si scoprano anche i precedenti coJ:a– <>orazionisti del giud,ce Petres<:u e non si proceda contro lui di conseguenza. Intanto ormai eg'.i poco rervirebbe. Ricordate. nel Principe di Mach:ave:.;; (cap. VII, par. 8), la fine di Remirro de Orco, que:C « uomo crudele et espedito » ,preposto con « pienissima potestà» dal duca Valentino al go– verno deia Romagna, e che in poco tempo aveva saputo ri– ,dw,'.a « pacifica et unita »? « E, presa sopr' a questo occasione, lo fece mettere una • mattina, a Cesena, in dua ,pezzi, in S'lfula piazza con un pezzo di '.egno et un co:te:Jo sanguinoso a canto. La ferocità del quale spettaculo fece que:Ji popu'.i in un tempo ,rimanere satisfatti e stupidi». ANTONIO BASSO Quest'art1colo era stato scritto fin dallo scorso novembre, insie– me con la pt1m:1 parte, pubb:tcata net nwnero del 20 nO'VPTnbrP-5 d!cembre. ~I seguito deg:ll .avvenlme-ntt ct ha da,to a-ncC>l'auna vo'.tla raglone. Nuovi paSSi verso il totaUtlar!sm 0 sempre più esclusivo sono stati tatt'i, dn Rom.,lfl 1 1a com-e in Bu1.garia. In Roman'!'3 la nuovs trarua ha travo~to. nel Po di poche ore, 11 sovrano e l'istttuto mo– narohd-co; itn DJ:g'31I"fa è la vo:,ta de: soctai:democratdat, dtl sodo p-cr– tito •ti:im-asto alil'oppoSizton-e dopa l'el!minaz.ione de-g'lj agra!t'li. Ai noVE' deput,a,tl di questo partito che st sono permes&1 di cl'i11lo·a-e il bi– lancio (In Bulgaria, come in tutti J reg'.m.>t -t.otai: 'i.nl' !, e.i deputati è ,:i.etto soltanto approvare :" Jegg'f Pl'e6entate daìl Governo) il pre– sidente det! -Conslgto Dlmitrov, ce>n ~• e!egan21a di linguflggio eh<, !l11 è propria, 1>1rivolto fil 13 .g,ennalo ,e segue-nt: sJg,n1fioative pa– role: « Deol volte avvtisa.1 d. vostr:t a!rleat:I dlel gruppo di Pertkov. N'ln m1 asco·rtarooo. EssJ furono sch'..accia,t!, e l1 loro cap0 è oro sotto t,,r,,a. Pensate<:t bene, se non vo:ete condividere aia !Orte del vostri alle,a.1!l, degli agent,j strarulerJ e del 111emlC1<lel!a Bu:garb». Dopo di che è chJaro che il loro llttolo come oppositorJ è de!Jnl- UVIMT\ente conci.uso. A. B.

RkJQdWJsaXNoZXIy