Lo Stato Moderno - anno V - n.1-2 - 5-20 gennaio 1948

-48 LO STATO MODERNO NOTE QUINDICINALI ==-:=-======'""'=================""'============--=--=== Con le Tegole del cricket A•: di là dera cortina di ferro sl è voluto sment:re quel personaggio di Koestlef che diceva che le rivoluzioni :non si possono fare con le regole e le conven.z:oni del cricket. · L'aliontanamento d.i re M;chcle dal trono di Romania ha seguito queste reg;!!e; e sotto, Questo stile oosocmde un ·gi.OCQ complesso che ha per scacchiera .non solo la Romania ma tutto l'oriente ~opeo. La notiz'.a deTI'abd'"t:aZ:one, pubblica– ta il 30 d;cembre, è giunta inattesa anche se da temPO eranr1. noti i POCO fetr:ci rapporti fra il Governo di Groza e la monarchia, e anche se da due mesi (do- · po ia perma,ne:iza del re a Londra) no,n passa.va g'orno Sle11zaohe i l!:'orna'l!i non .si sbizzarrissero nell'annunziar1a come probabi,,e. Non !li credeva, cèoè. ad U1I1a SO:!\lZione cosi rao:lcla ed UII'~te: i tem– pi, dÙIIl.que, stiringono. Forse è vero che ad accelera.re la sca– denza è intervenuta l'oppos'.zione del •Governo al matr mon:o del re (con quel– Ja butta giustiticazione che il Paese non poteva sostenere le spese delle re– ~:.li nozze); forse ha premuto il dinée– go di M:chele a·:J'.nv 1 o di aiuti al gov~r– no della montagna di Markos costituito qualche g:orno pr-ima; ma l'ipotesi evi– çientemente più v.c:na al vero (ed an– ,che p:ù ovvia) è quella che sost:ene che la monarchia romena er,3o]'ultimo osta– colo da rimuovere per la creazione di una federazione sov:et:ca degli· Stati ,balcanici. Quale forma potrà assumere tale fe– deraz· one, qua:e figurl"tione ~iuridica (p'.ù che polit.ca, d; facile inluzione) è dfficile dire oggi e prematuro: certo che, a nostro avviso. l'irrig:d:mento del governo d.i Bucarest r:sponde ad un più vasto d'.segno che palesa i suoi tratti, scopertamente, nella costituzio– ne del governo di lviarkos, ne:la laten– te e d:fficile cr:si cecoslovaco;\ negl-i accordi di due mesi fa fra Tito e Di– mitrov (il cosiddetto Patto d: Bled) e recent:ssim• fra D:mitrov e Groza, nei ·processi contro :e oppos'.zion:. L'allontanamento di Michele, dun– que, non rappresenta che una pedina « ma.ng :a ta • all'a vvers;rio, .una mossa del gioco rosso ne'.l' or.iente europeo 'Tre pedine ;r mangono, dc diff'.cile mos– sa, all'imperialismo orientale prima di dare scacco matto: :n Austria, in Ceco- 1,;lova.cch:a ed in Grecia. Qui '.'avvers.11r;o è più vlgile e non pare disposto ad incassare: qUi la rivo– luz:one non sarà possibile condurla oon le S:lenziose regole del cricket. In Germania Dopo il fa'.limento della cÒnferenw di Londra la tensione fra le potfmze alleate in Germania si è ulteriormente lrrig:dita. Mentre le potenze occidentaE, f<'rrne sul loro punto di vista circa la ne~es– sità di dare un governo al'a Germa– nia ocC:dentale, addivengono alla rre..– zi-cce del:a cosiddetta Biwna, i giornali dian:n.o nobizLa - non si sa quaruto con- tirò.lata - dli un piano russo per es1Iro– mettere gLi areati da Bei,lino. Da pa,rte russa si accentuaino le c11:ti– che contro America ed Ingh'lterra con• l'enumerazione de: danni economici che provoca la po:.itica scission:sta in Ger– man'a. Il commercio fr.~ l'Est e l'Ovest tedesco si riduce soslanzia:mente allo scamb.o di derrate agr.co :e di poche materie prime e di prodÒtti tessili: mentre prima della guerra il commer– cio :nterno tedesco era valutato a c:r– oa 15-20 milia-rdi di marciti, ogg'., secon– "do cifre non uffici,;,,li, si calcola in 1/20 o 1/30. de::J.'anteguerra. · L' industr-ia metaliurglca pesante e mineraria è quas: tutta concentrata nel– le prov,inde de:ùa Bi-zcna. che -prod'lloo– no il 90 % de: cai,bone, H 74 % de:'1'ac– ciaio, il 59 % delle matth'ne pesant.i; sotto r: controllo russo r:ima•ne :1 60 % de:ila orodu:z.:one di lignite, il 65 % del potassio, il 38 o/o dell'industria ottica. Questo squil.brio proibisce un attivo comrne-rc:o estero tedesco, poichè i paesi dell'est tedesco non giungono ai merca,ti dell'occidente europeo ed i paesi dell'ovest non giungono a: mer– cati or;entai:i. Secondo i sovietici la Germania ed i paesi dell'Est r:sentono maggiormente le conseguenze di questo .tato di cose: con questi paesi la Ger– man.a aveva un r:cco e complesso com– mercio. con una esoortazione gJobale, nel 1938, va:utata a e.rea 668 milioni di marchi. Anche •:e :mportazioni Ida que– sti paesi toco:<vano prima della guerra cifre cospicue: 149 milioni d: marchi dal:a Rumenia, 110 dall'Ungher:a, 118 dalla Jugoslavia, 136 dalla Cecoslovac– chia, 103 dalla Po:on'a, 56 dalh Bul– garia. Ed era appunto per la Germania occ.dentale che il commercio con que– sti paesi presetlltava il maggéor inte– resse: il 30 % c:.rca dell'el;portazione di cuto e di aerei e la quasi total.tà del– l'esporta7lione di biciclette era orien– tata verso le regioni ora sotto :a sfera di influenza sov.etica, e cosi una gran– de aìiquota di prodotti chimici e di ar– ticoli elettrici. Il piano Marshall - secondo i russi' - aCCE!llbuerà questa on:Si ed il per– m·,.1ere di questa crisi fa dub.tare del successo del piano stesso. Il capjtale americano, inf:ne, sempre secondo le accuse sovietiche, isolando i mercati orientali. sacrifica al suo inte– resse '.'occidente tedesco destinato a cli– venere una dipendenza del monopolio americano: a questo sCOPo le gi,:ndi fabbi,iche dell'industria di pace ven– gono smontate mentre le industrie di guerr,a non subiscono la stessa sorte. QUi è chiaro, 1a polemica soviet:ca m:m, a due obbiettivi: da una parte ri– ve·a la preoccupazione poJ:tica che s, ri– flette da questo isolamento dei paesi de:•l'est e tenta di gettare sugli alleati oocidenta~i tutte I.e oo1oe della oenosa situaùme tedesca; riisi>l:eva daH'a:tra pa,rte la grossa Questione de[e ripara– Zlioni. Molotov ha ufficia 'mente dichiarato a quest'uJtlmo .proposéto che i clanni subiti dall'Unione Sov:etica ad opera dell'occupazione n,~zista e del passaggio de:'la guerra ammontano a 128 mil:ardi d: dollari: gli Stat: Uniti invitano la Russia a cessa:re i prelevamenti dall':n– diustr:a ted.exa in conto rLpa•razio'.li; ma - si fu nota:re a Mosca - la RuSS::a ed i 20 'paes: che avevano d ritto secondo gli accordi di Potsdam ailla consegna di attrezzature industri.,Ji tedesche .non avevano prelèvato, f:no al 1° novembre 1947, che - comp:ess:vamente - per un valore di 33 m !:ardi di dO':lliri Dove sboccherà questa pole~ica? L'azione politica de.i due grandi con– tendenti sembra. sempre più orienta.ta ~, colpo di mano, a presentare all'av– versar:o i.I fatto compiuto. E' un"azione sempre più lontana dalla via che conduce alla pace del– l'Europa. La troisième torce Ha awto poca eco in Italia •:a notizia del tenb:ltivo che si va facendo in Fran– cia d: organ'.zzare la « Troisième For– ce • per ilmziativa del partito social:sta, del M. R._ P. cattolico, della formazione di • Jeune Repub.!,que » e cl altri mi– nori gruppi del· centro; il partito radi– cale, rimasto in posizéone di attesa 1.no ella r:e;ezione di Herriot a•:Ja pres:den– za del:a Camera, timoroso di vedér ap– pogg. ata una ventilala cà:nd:datura Le Troquer, sembra ora: deciso ad inserirsi nel nuovo raggruppamento. I due partiti m,:ggiori, che hanno pro– mosso l'iniz:afva, cont.nuano le trr tative riservandosi di lanc'.are al J presto un manifesto al Paese, ed han. g:à costitu..to a Parigi un bureau prov- ' visorio ed un com:tato nazion,\e desi– gnando a loro rapprebentanti gli uo– m:ni più em'.nenti del Parlamento e dei tis,pettivi partit.:. I giornaj danno no– tzia che in prov:ncia, in quasi tutti i D.partimenti, si sono già cost:tuiti or– gani loo:Qi di Troisième Force. Da parte dei s:indacalisti si sa che Force Ouvrière e i s.ndacati crist:ani appoggeranno il nuovo raggruppamento. Alla pr, ma riunione par:gina, tenu– tasi al:-a Salle de Geogra.phie, Marceau Pivert e Leo Hamon, principali oratori dei· due magg:ori partit:, dOPo aver di– chiarata l'ind:oendenza di Tro,isième Force da:la poiit.ca delle potenze anta– goniste, hainno sostanzialmente affer– mato di volersi riunire in Ull1a grandé concentrazione d! centro capace di op– pors, al blocco di s'nistra le1Fto alla politica del Cominform, ed a'.-la destra d~gO:lista. Attl'l:iverso una comune azione di go– venno i due par.titi sanz:oneranno im– med·atamente la loro intesa. Come tutto dimostra, la costituzione di Troés:ème Force obbedisce (ed è qui lJ3 sua potenziale forza) non ad un calcolo contingente o ad una preòccupàz:one elettorale, ma ad una esigenza dettata dalla s:tuazione politica in cerc1 di una de5ni:zione e d: una organizzazione. Fr. C. Direttore: MARIO PAGGI Cond. respons.: GAETANO BALDACCI Stabilimento '11ipogra!Jco: Vila Senato. 38

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