Lo Stato Moderno - anno V - n.1-2 - 5-20 gennaio 1948

36 LO STATO MODERNO da l'artigianato, il governo si è .Jimitato a promuovere la co– ,tituzione di grandi cooperative di produzione e di vencLta. A proposito del movimento cooperativo, diremo che le Imprese cooperative, per la loro grande diffusione nel paese (oltre 16.000) e per la loro posizione intermedia fra le imp1ese private e quelle di Stato, sono partcolarmente curate e favo– rite daila politica economica del governo. Per comp:etare i1 quadro del sistema economioo cecoslo– vacco, rileviamo che anche le banche e le compagnie di as– sicurazione sono state nazionalizzate, e che ora è in corso un processo di riorganizzazione di tutte te attività creditizie. Il commercio ·estero invece è svolto direttamente da commercianti privati o dalle stesse imprese industriali, essendo l'intervento del Ministero per il Commercio Estero limitato ad un controilo ge– nerale, attraverso la concessione delle licenze. li piano biennale prevede però la centralizzazione degii acquisti dall'estero di alcune importanti materie prime. iPer quanto riguarda l'agricoltura, nessun camb:amento di struttura è stato necessario, dal momento che, in seguito alla riforma agraria dell'altro dopoguerra, è ovunque di gran lunga prevalente la piccola proprietà direttamente coìtivatr:ce (nelle province ceche il 90% dei lavoratori della terra è costi– tuito da proprietari coltivatori diretti e dai loro familiari). Le cifre che conosciamo, relative ai profitti deile industrie cecoslovacche nel primo anno di gestione nazionalizzata, ci dicono che le miniere, l:e industrie elettriche, quelle s:derur- ,giche e quelle della ceramica hanno chiuso l'esercizio in per– dita, mentre le industrie ch:miche, vetrarie, tessili, della carta, del legno e della gomma 6000 state in grado di dare pro– fitto. (2). Occorre tener conto, nel valutare questi cisultati, della generale crisi postbeUiéa e del fatto che le imprese nazionali hanno rilevato in gran parte complessi pesantemente indebi– tati per causa di danni diretti di guerra, o di perdite deg1i esercizi del tempo di guerra, o di danni causati comunque dall'oocupaz:one tedesoa (3): le perdite appaiono appunto in quei settori che al-la fine della guerra si trovavano in mag– giori difficoltà. Bi1;ogna aggiungere che un altro grave motivo di squilibrio è dato dalla defic:enza di manodopera, causata fra l'altro dall'allontanamento di oltre 2 milioni di tedeschi (4); defic:enza che è particolarmente wnsibile, oltre che nell'agri– co!tura, nell'industria pesante, e alla qnale il governo ha do– vuoo far fronte con vari espedienti, fra cui la mobilitazione dei giovani per il servizio del lavoro, il trasferimento coattvo di lavoratori da un campo di attività ad un altro (per es. un forte numero di ferrovieri sono stati mandati a lavorare nelle fab– briche), la macchinizzazione ad oltranza, ecc. Tutto questo, dato che le macchine costano care e che le competenze pro– fessìona:li non si improvvisano, si è risolto naturalmente in un forte awnento dei costi. Ma è chiaro che questi primi risultati non possono essere invocati dagli avversari dell'economia collettivista, dato che nelle stesse circostanze e negli stessi settori le industrie private sarebbero state incapaci di sopravvivere senza l'assistenza dello Stato. . L'obiettivo princip~e che il governo si è proposto nel– J'jmpostare il suo programma di politica economica. è quello dell'aumento della produzione. A tal fine il 25 ottobre 1946 l'Assemblea Nazionale Costituente approvò il piano economico biennale, che si propone di condurre,. per la fine del ] 948, la produzione industriale complessiva ad un livello del 10% su– periore a quello del 1937 (5), anno in cui la produzione pre– bellica raggiunse la punta maggiore. Contemporaneamente è ,tato creato un apposito Ufficio Centrale della Pianif:cazione, con l'incarico di concretare il piano attraverso una distribu- zione delle quote alle varie imprese. L'organizzazione più ra– zionale, la meocanizzazione, 1 investimento di nuovi cap.taii (per cui è stata stanziata una somma di ·25 miliardi e 380 mi.– lioni di corone per l'industria e l'artigianato) dovrebliero sup– plire alla scarsezza di mano d'opera, risolvendo definitivamenti, questo prob;ema. Altro proposito del piano è di sviluppare il processo di industrializzazione della Slovacchia, trasferendovi un certo numero di industrie ceche, allo scopo di meglio sfrut– tare le risorse slovacche di materie prime, di energia idrica e di mano d'opera. Anche le ricostruzioni ediìizie e i trasporti verranno inorementati, portandoii alla situazione del 1937. Notizie ufficiali sui risultati del p:ano biennale nei primi nove mesi di esercizio, sono contenute nella relazione presen– tata il 10 ottobre scorso dal Primo Ministro Gottwald alla Com, missione Centrale per la Pianificazione; e da essa si rileva che i risu:tati corrispondono al lOOo/o delle cifre preventivate. La .produzione industriale complessiva, che all'inizio del piano si aggirava sull'85 % del livello del 1937, oscilla ora tra il 95 e il 100 %; la crisi della mano d'opera dal punto di vista quanti– tativo e quasi superafa, avendo il numero degii operai occu– pati nell'industria raggiunto il 98% del livello del 1937, cioè .praticamente il livello previsto dal piano. Dalla stessa ~e!.azione apprendiamo che al piano biennale farà seguito un piano quinquennale 1949-1953. Mentre obiet– tivo pcincipale del piano biennale è stato quello dell'aumento della produzione, il piano quinquennale dovrà garantire « un progresso pianificato nel campo sociale e culturale ». Attraverw un ulteriore S"VHuppodell'industria cecoslovacca su basi tyiù sane e più solide, sviluppo per il quale sarà necessario un in– vestimento complessi<vodi circa 340 miliardi di corone, il red– dito nazionale del 1937 dovrebbe venir raddoppiato. Ciò con– sentirebbe di elevare fino ad un massimo del 60% il livello prebellico del consu;no pro capite della popolazione. I salari nelle industrie dovrebbero venir aumentati del 50%: a questo aumento di salari dovrebbe corrispondere un magg'or rendi. mento del lavoro di circa un terzo. Il 0,3% delle e_ntrate na– zionali sarebbe devoluto a lavori di ricerca, e più di un quarto (2) Ecco i dati 'U'ffici'S.:i relativi .al!le irndustrie n :aztcma11zzia.te , rd– prodot.tl eh « c,ntl?•u..,tura Ec"'.... Dm;cll » 1947 oag. 26: JndustTle tn perdita: minJere statlzzate 1087 mlUonl di coro– ne; !ndustrie elettriche 51; Industrie s.!derurgiche 896; industrie ce~ ~-L I In(:lustrte con un margine di profitto: industrie chimiche 400 mi– lioni di corone; Industrie vetrarie 100; industrie deE.a _carta 83; indu– stri~ del ~egno 29; !n.dust.r1e tess.\i 287; 1ndust.rie dCLiJ. gomma 425. (3) « Si è trattato di pr01VVedere a:iJ:a sostltuz1on-e dl macohlnarie inutllizzabi-~,e per eccessiv.a, uwra, per un importo compJeSSivo di Ol• tre 38 mt:iaròi di corone, d1 co•:mare 1 vuoH rprccurnti daHe aspor– t.azionl f3 '1.te dai tedeschi, rper un ,amrr.ontal'e stimato ,a ipiù di 25 miliardi di corrcne, d!i tr'.ionnare ,le scorte di nniateirle 'Ptlme e 9COrte r.azzlaite dai tedesdhi, ecc». (• Congiuntura Ec°"omica • 1947 pagine 25>). (4) SI ca•lcO.:a eh., dei 3.200.000 teò<>schl ireside'lllti in Ceooslovac– chia prima de:J.3 gJUPTTa,,.,tre 2 mi1ioni sl'n" stllt1 troasferltf c:,attJ• vamerite: ci.rea 250.000 siano r,!.masti peI"C'hè dfS(!riminatt (trattasi di antina.z.lsti o di 5oggett1 appa.ritenentl 0 flam1glle di n,-;ztona·ttà mista) o perchè tecnici llfl!Scst:tu:b1:t; e ji!til. al1.r1 siano ipartitl volol'lltari.a– mente o sial!lo morti dl\lrante ~a rguenra. (5) Ecco le cirtre r.elo3ttve a, 1 a.1~ produzione ln:drustr.:l•ale effettueta t.Lno,ra ,e preventivatba dai!. plano bienna.1-e, per ta•luni prod:~ittl: ANNO 1937 1945 1946 1947 1948 (prevel"lt.) carbon fossile In mlg'Uala di tonn. 16778 11414 14603 16370 1774e lignite 17Rql 15M8 201R3 2IR?2 23900 coke 3271 14~2 2183 3240 3460 ferro grezzo 1675 481 881 1340 1460 acc.!ai<>grezzo ,. • » 2318 834 1R28 2:>"lfl 2400 en. eJet. • mlllonl di kwh. 410:t f-140 5236 6365 7400 Per a,.tr1 prodott! cr>nosc1'1rnosolo 1e cifre relative al 1937 e quelle preven.Uv .a.te per J.: '48: - 19.•7 1948 trattori (,,m1tà) 61'W) 9rw1 locomotlvè 74 290 carri fenr. 1725 1~240 a.utocarrJ 3300 10600 la,mo3d_ el. acldo so:t. so<h ca,ust carta · 1937 1948 (mlgl. di unità) 6090 15000 »i » tonn. 91,5 22t * 93 10% >I IH,I 197

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