Lo Stato Moderno - anno V - n.1-2 - 5-20 gennaio 1948

LO STATO MODERNO 37 di tutti gli investimenti ctovrebbe essere destinato a scopi so– ciali e culturali. Il proposito del piano quinquennale, secondo Gottwald, è di rendere la Cecoslovacchia una delle più attrezzate nazioni <lei mondo: la produzione cecoslovacca dovrebbe sostituire quella te<lesca nella massima misura possibile, non solo per esigenze interne, ma anche per esigenza dei paesi « alleati » dell'Europa ce~trale e orientale. Per questo legami sempre più stretti saranno stabiliti fra l'economia pianificata cecoslovacca e le econom:e pianificate degli altri. paesi dell'oriente europeo. Come si vede, non è l'ottimismo che fa difetto ag;i at– tuali dirigenti cecoslovacchi; ma comunque si giudichi di esso, e senza trarre conclusioni che sarebbero premature, Si può dire, in base ai dati surriferiti, che si tratta di un esperimento del mass-imointeresse, che è opportuno seguire con attenzione. ARMANDO PASELLO 1848 - 1948: Ricordi e note di un meridionale Ecco due date secolari fra loro intimamente collegate nel processo logico della storia che non ha definitive mète, e fra illusioni e delusioni, entusiasmi e scoramenti, avanzate e remore che 110n hanno mai tregua, si dispiega verso oriz– zonti sempre più vasti, sempre più consoni al progresso ed alla civiltà. Nel turbinoso '48 del secolo passato e nel suc– cessivo ventenn:o si effettua l'imperitura idea de::a :ibertà e unità nazionale; nel '48 vieppiù vorticoso de: secolo presente si va attuando fra noi, inconsapevoli spettatori, la superiore aspirazione dell'unità de' popoli europei, della giustizia so– cia:e, de['universa:e frate::anza presagita da Giuseppe Maz– zini. Fatti storici mult:formi e complessi, che ne::a grave alba del nuovo anno dobbiamo lumeggiare, ad ammaestramento <lei giovani, ne:Ie primigenie manifestazioni e ne: progressivo t.VLUppo. * * * Il sent:mento de'.:a libertà, cara sino al rifiuto del!a vita, e il pensiero de::'integrità d'Italia ch:usa dal Quarnarn con la patriottica Pola oggi sotto i'. giogo di genti straniere am– mantate di mendace democrazia, affiorano, come tutti sanno, ne[a Divina Commedia; si evo'.vono attraverso una perenne tradizione '.etteraria dal:' A:ighieri a: Petrarca, a'. Pontano, al Machiavelli, a: Gu:cciardini, a: Tasso, al Fi:icaia, al Radicati conte di Passerano; fremono ne['A:fieri e nel Foscolo e in tanti a:tri autori d'età meno :ontana; si irradiano di viva luce in quel grandioso movimento culturale ch'ebbe l'espressiva de– •nominazione d'illuminismo; e durante l'invasione francese si tramutano in azione po:itica. DaTopuscolo di Matteo Galdi sul:a Necessità di stabì:ire una repubblica in Italia a:'.a !ettera che il '.ombardo Francesco R,eina inviava a Napoleone circa L'unità e indivisibi:ità degli Stati Italiani, all'Indirizzo ·dei Pa– triotti It<kiani adunati a Genova, a::a Petizwne presentata in– i;ieme co'. Grido d'Ita:ia a: Cons:glio dei Cinquecento dai ven– totto esu'.i fra cui emergeya co: piemontese Carlo Botta il pu– g:iese Francesco Antonio Ciaia di Fasano, al Saggw del Cuoco, al Rapporto del Lomonaco, al proc:ama dei genera'.i Pino, Lechi e Pignate'.:i intitolato a::a Riunwne dei popo:i Italiani, una sola idea, uno stesso fine, una me<lesima passione si agita nei cuori: Italia una, indivisibi:e, indipendente. E sullo spirare de:'.'impero d'o:tre Alpe, dal campo dell'idea si trascorre al campo di battag:ia con '.a guerra di liberazione propugnata ne'. Mezzogiorno d'Ita:ia da re Gioacchino, che nel proclama di Rimini, a detta del Manzoni, proferì la paro:a che tante etadi indarno Italia attese. * * * Dopo il crollo de['impero napo'.eoni~o segue la restau- razione del.'.epristine tirann:e con :a reazione austro-prmsiano– moscovita, e semb~a ~he la Patria ricada nel si!enzio e ne::~ tenebre, Ma passa appena un biepqio; e da·! Mezzogiorno, pre– cisàmente dal'.e Pug:ie; ne! dicembre ·1817 si :ancia contro il reduce Borbone, v~sa:Jo deJ:'Austr:a, un temerario guanto di sf:da_per mezzo di ·« carte:li incendiari » sparsi m,::e citt;ì e ne'.le cà!Ì1p,agne;··., Da tutti g1i ango!t del regnò sono. siate ltidirizzaté a Suà Màéstà domatule ragionateper una Costi- tuzwne Ubera:e. Quando Sua Maestà non è pieghevo;e a que– sto giusto in11tto, è autorizzato ciascuno a sostenere i suoi dJ– r8tti, incominciando dal sospendere ogni contributo, perchè non dovuto ad un Governo, che non riconosce i diritti della Nazwne, e continuando fino allo spargimento del 1 sangue/ ». E' i; monito precorritore de::a rivoluzione Carbonara, che po:iticamentc e militaPmente impreparata ne:le anguste cer– chie di Napoli e Torino, soggiacerà a::a preponderanza de:– I'invasione austriaca. Nuove de:us:oni, nuovi martiri con Sil– vati e Morelli, nuovi e più dis-perati sgomenti! Senonchè in tutta l'Europa arde, ognora vivo, il fuoco sotto :a cenere: :a Santa A:leanza de: Sanfedismo da un'altra· a::eanza è•contra– stata: I' a:leanza spontanea, e senza protoco:!i, deg:i uomini di cultura - letterati, fi:osofi, giureconsu:ti, econom:sti - che alla bruta, ma labile forza delle armi oppone la invitta for– za del pensiero. Irrompe di ·lì a dieci anni ne::a Francia la rivo'.uzione del :ug:io 1830, che scuote dalle fondamenta l'edificio de: Con– gresso di Vienna e<l ha notevole r:percussione ne::a Spagna, nel Portogal:o, ne! Be:gio e nel'Ita:ia centra:e con Ménotti e More:Ii, designati anch'essi al martirio. E qui un importante fenomeno si offre a[o sguardo: appaiono cioè due b:occhi di potenze, quantunque precari ed effimeri: un b!occo orientale con Austria, Prussia e Russia, ed un bloco occidentO:e con le rappaciate nazioni d'Inghi'.terra e Francia, l'uno reazionario, l'a:tro liberale. E fra tanto bollore di pensiero e di azione, attraverso il moto romantico tutto permeato di :etteraria e po:itica ribe:Jione, si erge :a gigantesca figura di Giuseppe Mazzini co: programma repubb'.icano ed ùnitario; grandeggia fra :a generale ammirazione Vincenzo Gioberti con l'utopia neogue:fa; si affermano nel Mezzogiorno Lu:gi Zuppetta e Francesco Curzio radicali socialisteggianti, mentre Marx nel-· l'esi:io '.ondinese formula e discute iI Manifesto dei Comunisti. E' « una massa di volimtà scompig:iate » - nota Gioberti - di varie ideo:ogie, che tutte però cospìrano al medesimo in– tento :iberale, costituzionale, patriottico. Da:ie A:pi all'estrema Sicilia ferve sempre più intensa la vita politica; e i vari partiti affi.:ano le arrni in attesa del con– f.itto, che tutti preve<lono imminente, e del!a causa occasio– na:e, che non tarda a presentarsi. Un Papa dalle parvenze :ibera:! - strana improvvisazione della storiai - con l'am– nistia dei condannati po:itici desta, suo malgrad·o, !a confa– grazione, dal·'.a quale sarà '.ui stesso travolto: Pio IX. * * * Parte nuovamente da'._nostro Mezzogiorno la scintU:a av- vivatrice: si levano a tumulto Reggio e Messina nel settembre 1847, insorge Pa!errno i'. _12 gennaio 1848', si sommuove la capita'.e di lì a pochi giorni; e re Ferdinaq<lo, compreso di terrore, accorda :a Costituzione con Atto sovrano del 29. L'i11- cend,io, fiammeggiando _per ogni verso, investe l'intera Italia è gran parte de:J'Europa:. sono concesse :e istituzioni rappr&– sentative a_To'rino,a Rqma, a Firenze; scoppia a Parigi la som– mossa. di febbraio CO!) I' espu'.sione dell'O~léans e la pi-oc:a7 ·mazione de:Ia repubb:ica; insorge Vienna, Ber-lino, Leopoli,

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