Lo Stato Moderno - anno V - n.1-2 - 5-20 gennaio 1948

.32 LO STATO MODERNO tesa al suo rovesciamento; noi, ingenuamente, abbiamo anche ,creduto per un momento, dopo la liberazione, che a tanto sa– rebbero riusciti, o che per lo meno lo avrebbero tentato. Oggi, non solo si può dire che quel poco, pochissimo, che si è ragg·unto con una incerta pol:tfoa finanziaria è stato ragg:unto grazie all'azione della cosiddetta « destra econo– mica • (sia pure con sistemi e metodi che possono essere di– scussi e che, se ribaditi, possono condurre ad una più grave crisi); ma, di più, si -può dire che la poHtica dell'estrema sini– stra v:ene a trovarsi aLeata con i gruppi capitalist:ci parassitari della grande industria che vive sul privilegio, che puntava e punta sull'inflazione, e che per la risoluzione de:le sue crisi -non trova di meglio che chiedere le sowenzioni dello Stato, cioè il contributo di tutta la massa dei cittadini. Da sei mesi infatti, per un assurdo che non è nuovo nella nostro povera Italia, estrema sinistra e grande industr-ia si tro– vano d'accordo nell'attacco alla pol:tica di controllo del Go– verno che tenta di negare i sowenzionamenti all'industria milanese ridotta in condizioni di non pot;,.r pagare gli operai. Il Governo ha ·il torto di cedere (come dimostrò Bruno Visentini sulla « Voce Repubbìicana » del 10 ottobre, quando cominciò l'assalto ai fondi dello Stato) a danno de:le categorie che non.si agitano e non minacciano; e abbiamo i miliardi« una tantum » ma con una frequenza esasperante ora all'Isotta ora .alla'Caproni ora alla Uva ora alla Macchi ora alla Breda, mentre l'industria che non può mettere in agitazione diec:mila operai, se chiude i•:bi:anc:o in rosso deve tranquiJ:amente, senza il rimp:anto di alcuna Camera del Lavoro, portare i registri in Tribunale. Ed è chiaro che si è eluso il problema quando si è ripetuto su scala ridotta la recente esperienza del FIM, con il garantire hnanziamenti a certi settori della media industria e del!'artigianato, Anche la politica del controllo del credito, applicata con oriteri quant:tativi e non qualitativi,· aggrava la posizione dei non privilegiati che non possono contare sul finanziamento dello Stato. Il ministro Einaudi, che si è impegnato in una polit:ca antinflazionistica senza però osare di trarre dalle premesse che una tale politica richiede tutte le conseguenze necessarie, citando in un suo articolo la teoria del Pantaleoni sui salvataggi economici, si d'chiara ben consapevole che ch'edendo e auto– rizzando un salvatagg:o si compie un'azione moralmente con. dannabile, socialmente iniqua ed economicamente perico:osa. Ora, se è vero che quest'azione può essere una vo:ta com– piuta perchè giudicata necessaria alla salvaguardia dell'ordine pubblico del Paese, è vero anche - come l'Einaudi ci insegna - ohe non può essere r:petuta se non si vuole rendere perma– nente una situazione stagnante .di crisi e di privileg'o. E' una situazione che può ancora essere sbloccata, e che deve essere sbloccata se non si vuole ragg'ungere il risultato di portare, attraverso il salvataggio delJ'industria parassitaria, al fallimento l'industria piccola e media fondamentalmente sana e capace di sviluppo e con davanti a sè un avvenire. Il 31 gennaio scade il compito del commissario dell'I.R.L le misure che saranno prese dal Governo per la riforma e la gestione dell'Istituto - che può ben essere strumento di una politica (diversa da quella dei sowenzionamenti) e al quale è legata a filo doppio bu'Jna parte della sorte dell'industria pri– vilegiata italiana - ci daranno un ind'z:o per intendere quale strada si vuole seguire. ' A meno che non si preferisca - secondo un costume tutto nostro ed irresponsabile - mettere la cosa nel cassetto e, im- passibili, attendere giorni migliori. · FRANCO CINGANO ESPORTAZIONE E SCALA MOBILE Quando, or è un anno, i: vento propizio soffiava nPlle vele de::'industria manifatturiera ita:iana, ed i produttori non sapevano se dare la preferenza a:;e richieste de: mercato in– terno o a quelle pressanti de::•estero, trovavo giustificate :e continue istanze di aumenti dei .,a:a,ri da parte dei lavorator;, pur facendo ta:une cons:deraz:oni che andrò appresso espo– nendo, Non sostenibile mi ,pareva invece il b:occo dei •:icen– ziamenti, :e cui conseguenze rovinose si sono ora pa:esate appieno per tante aziende che, non avendo l:cenziato tempe– stivamente a:cune decine di operai, oggi chiudonc, lascian– done SU: lastrico centinaia. Tuttavia, sia g:i aumenti continui dei sa:ari che i: blocco dei licenziamenti inducevano ad un elementare ,:ag:onamento chiunque si preoccupallie insieme di una maggiore g:ustizia socia:e e de: benessere de: popo:o, ind:ssolubilmente ~egato al buon andamento del;'economia naz:ona:e. Progressivo aumento dei salari con J'app:icazione rigida de'.:a sca:a mobile e b:occo dei :icenziamenti, significavano per se st66si crista:lizzazione de:,:o stato di occupazione operaia; quindi un grave ostacolo a nuove as.mnzioni di perrona:e e a::a riorganizzazione delle ~ziende, che ragg:unta una maggior efficienza, avrebbero po– tuto procedere ad ulteriori assunzioni. I reduci, dopo gli amari anni di prigionia e di internamento, si trovarono così tutte ~e strade sbarrate. Ma t: prob:ema che un anno fa appariva sotto questo profilo, si rive:a ora sotto un aspetto ben più inquietante. Non si tratta solo di crista1:izzare su determinati e:ementi l'occupazione e di condannarne a:tri ad una lunga inattività. Oggi si prospetta il perico:o di aumentare paurosamente i: numero dei diroccupati, di ridurre 1ùeriormente re.porta– zione nazionale, in breve, di impover:re il Paese, sottraendog:i '.e possibi:ità di lavoro costituite dall'apporto di :arghe cor– renti esportatrici. Si bad:: la crisi di stabil:zzazione che ora si determina in Italia (vedasi :a contraddizione apparente, quando ('inia– zione è ancora in atto) non poteva non avere ripercussioni negative su:l'andamento de::e nostre esportazion:; ma queste sono ancor più ostaco:ate dal prezzo dei prodotti influenzato da:: recente ribas.;o dei cambi, da: orescente costo de[a mano d'opera dopo g.i u:timi aumenti salariali e dll peso de:,e numerose maestranze che stanno inattive negli stabi.'.imenti. Ebbi a scrivere tempo fa, ed ebbi -;·onore di essere ci– tato da Iniziativa soci&ista, che g:i aumenti dei sa:ari ·pos,.;ono incidere sugli uti.:i dei produttori; ma anche a questo vi è un :irnite. Gli aumenti dei sa:ari dovevano essere basati non so:o su: costo de::a vita, ma pur dando la preminenza a questo elemento, anche tenendo presenti a.'.tri aspetti, come il: :ive[o del:a produzione e l'andamento de:Ie esportazioni in ispecie. In sostanza :a .possibilità di occupazione operaia, in rapporto a: live:-:o de:-:e paghe, Ci si preoccupò invece esc:usivamente di aumentare i salari, senza tener conto delle ripercuss:oni sulì'andamento de[a produzione, e queste si sono manifestate in forme di un'intens:tà non preveduta, è voro, neppure dai più pessimisti. Io non so come considerino la ,loro opera que]i che maggiormente hanno spinto :e maestranze a ch'edere ,:'ap-– p:icazione rigida de::a scala mobi'.e (non adottata neppure in Francia ne: periodo in cui la Confederazione del Lavoro

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