Lo Stato Moderno - anno V - n.1-2 - 5-20 gennaio 1948

LU STATO MODERNO francese era guidata quasi eso'.usi,vamente dai comunisti), a::Ja qua:e oggi si può far risaliTe -non poca colipa dà genera:e disag:o de['industria e.portatrice. La maggior occupazione, in periodi diffici'.i come l'at– tuale, non può ottenersi che riducendo i: tenore di vita dei lavoratori. La piena occupazione dei regimi tota:itari, viene pagata con una depressione del live:lo dei sa:ari rea:i. Ne::a disputa fra sostenitori dell'economia coEettivista e sosteni– tori de['economia di mercato, i pr:mi vantano '.a piena oc– cupazione e g:i altri esa:tano Ca:to tenore di vita de:,;·operaio americano o svedese. Se ne trae ·:a facile conC:usione che abbassando i-I tenore di vita del ,:avoratore si aumenta il livel:o di occupazione genera:e, principio as.;erito daJ:'eco– nomia Ubera:e e riconfe11II1ato d~,;•economia co[ettiva. Da certi ch:emmi non si esce, e non· vi è buona fede in chi oh:ede (ma quanti oggi non lo fanno) di raggiungere risU:tati in aperta contraddizione. Naturalmente una riduzione de:Je mercedi •non potrebbe essere indiscriminata; e si dov•rebbe tener conto de[a situa– zione relativamente svantaggiosa in cui si trova '.a mano d'opera specia:izzata rispetto a quella non qua:ificata. Al– cune riduzioni andrebbero poi temperate con aumenti deg:i assegni familiari, perchè non si può trascurare che mo:ti generi a:imentari, da:l burro aEa pasta, al riso, a'. pane fuori tessera, costano circa cento vo:te anteguerra. Con paghe, assegni fami:iari compresi, superiori non più. di 50 volte ri– spetto a: periodo prebellico nei casi più favorevo:i, chi abbia a carico tre persone e sia solo a lavorare, erogando per il vitto forse tre quarti de'. suo sa'.ario, sarebbe costretto, con una riduzione de::'.e mercedi, a contrarre un tenore di vita ridotto ora a meno del settanta per cento rispetto a un tempo. Per questi casi qu:ndi è necessaria una perequazione. Ma chi oggi in lta'.ia o;erà parlare di ridurre {e paghe?' Non si faranno avanti quei sostenitori de:Ja classe operaia che preferiscono sbandieraa-e :a conqui5ta di a:ti salari, ta– cendo il numero dei disoccupati in più così creati. Non pren– deranno iniziative g:i industria\ che temono sia subito get– tata loro la croce addosso: da questa parte si attende fidando na:e '.eggi inesorabù del:'economia di mercato, certi che la crescente di5occupazione porterà consig:io. E' una tristezza pensare che i dolorosi effetti de:,:a congiuntura sfavorevole, che potrebbero essere mitigati con un po' di buon vo:ere, non '.o siano per mancanza di coraggio civile da::e due parti in causa, E il governo evidentemente non si muove, per ra– gioni di opportunità elettorale. Perchè non si invitano rappresentanti deg:i industriali, la C.G.l.L, e :e commissioni interne a fare un 'po' di conti dei costi, a esaminare qua:i sarebbero :e maggiori possibi:ità del:'esportazione con una determinata riduzione de:-lemercedi? Ma 5ono disposti g:i industria:i a fare onestamente i conti dei costi e non mira '.a C.G.l.L, a combattere l'economia ca– pitia:ista più che a sostenere ed avvantaggiare la classe operaia? · Quanto remota appare la possibilità di seguire ia terza 'via, queXa di un'aperta co::aborazione tra capita:e e lavoro! GUSTAVO PREDAVAL A1U11 Dl EMERGENZA Mentre nei secoli scorsi il vecchio continente ha contri– buito efficacemente allo sviluppo economico del continente americano, la seconda guerra mondiale, con le distruzioni che ha causato in vari paesi d'Europa, ha rovesciato la situazione. Sono ora i paesi europei che hanno bisogno dell'aiuto del,;'Ame– rica; e gli Stati Uniti si sono assunti questo compito di assi– stenza per far fro~,te alle necessità più impeilenti di questi paesi, contribuire alla ripresa della loro economia e rias~estarne le finanze. Gli Stati Uniti, nell'assolvimento di questi compiti hanno già speso miliardi; altri miliardi sono stati stanziati per gli aiuti di emergenza, per assistere cioè alcuni paesi europei fino al 31 marzo prossimo, quando dovrebbe entrare in vigore il pia. no Mar5hall. Tra i beneficiari è, come è noto, anche l'Italia: l'accordo relativo è stato •firmato nei giorni scorsi a Roma dai rappresentanti diplomatici dei due paesi. Esso si compone di tre articoli e di un al:egato distinto in tre sezioni in cui ven– gono precisati i termini e le moqalità degli aiuti che saranno prestati. Esam:nado il testo di questo accordo, si rileva .che gli aiuti di emergenza consisteranno in prestazioni in merci e in valuta da parte del Governo statunitense a favore del Governo ita1iano, tenendo conto delle richieste di questo e senza alcuna controprestazione. La gr:huità degli aiuti di emergenza trova la propria giustificazione nel fatto che, dal punto di vista ame– ricano, una ripresa dell'economia europea, e nel caso specifico, dell'economia italiana, è una premessa ind:spensabile per una maggior sicurezza politica in Europa, e soprattutto perchè i paesi europei possano costituire per l'economia americana im. portanti mercati di sbocco, H presidente Truman già nella seconda metà di novem– bre aveva deciso di convocare d'urgenza il Congresso per sta– bilire questi aiuti, dato i,l càrattere d'immediatezza che essi presentavano per la sorte dell'economia dei paesi europei più provati dalla guerra. Tanto la Francia quanto l'Italia erano quasi totalmente sprovvisti di dollari per acquistare prodotti indispensabili. Che gli aiuti di emergenza non si debbano con– fondere con que:Ji della legge affatti e prestiti nè con i soc– corsi tipo UNRRA e <post-UNRRA, risu:ta dal fatto che questi ultimi si susseguono ininterrottamente per far fronte a bisogni insoddisfatti e per supplire ai mezzi insufficenti: mentre gli aiuti di emergenza tendono a facilitare la ripresa economica e a ,rendere un giorno inutili i soccorsi. · Questo carattere differenziale spiega anche perchè nell'ac– ·cordo per gli aiuti di emergenza sia esplicitamente dichiarato :,he gli Stati Un:ti forniranno prodotti e do'.lari al Governo ita– liano. S_egli aiuti di emergenza si fossero limitati a forniture di prodotti, si sarebbero dovuti escludere quelli di cui gli Stati Uniti non dispongono affatto o dispongono in misura insuffi. cente; e ciò equivaleva a ignorare che esistono altr:i paesi capaci di produrre questi :prodotti. Fornendo oltre ai pro– dotti americani anche dollari, si darà modo al Governo ita·liano di acquistare in altri paesi e stimolarne la produzione. Solo così si potrà incoraggiare un commercio multilaterale che è un presupposto essenziale per la rinasc:ta mondiale. NeJ.J'accordo in esame è prevista questa even'ualità per gli olii minerali e i petroli; ma si ,ammette per qualsiasi altro prodotto che il Go– verno italiano potrà acquistare .altrove con i.J consenso del Go– verno statunitense. Il consenso statunitense si è ritenuto necessario appunto per ev;tare che l'economia americana· sia posta in pericnlo dal- 1' attrihuzione di dollari che pot•ehbe•o e« 0 r~ soesi t>P• l'•rnui- ' stn di prodotti americani insufficienti al fabbisoirno degli Stati Uniti. Con il consenso di cui si è accennato gli Stati Uniti possono impedire che quest'eventualità si verifichi e che si eserciti una pressione inflazionistica sul mercato americano.

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