Lo Stato Moderno - anno V - n.1-2 - 5-20 gennaio 1948

,16 LO STATO MODERNO può soffocare il Socia:ista ». Senza necessità di giungere ad esteriori fusioni, s'intende: basta :a disciplina del -Fronte, ba– stano :e decisioni di maggioranza del Fronte, quando :a mag– gioranza è costituita dai Comunisti. Ma a::ora, se si vuole sciogliere il problema e:ettora:e da que:lo de: Front-e, se se ne fa una questione a sè, nasce :'al– ternativa: lista di b:occo con dete1minate garanzie, o :ista autonoma. E a questo punto, se si tratta di fissare le condi– zioni di :ista unica, o di scegliere r.a:m-a a:ternativa, de:Ja lista autònoma, ci si rende conto che si è sinora agitato il nome de: blocco senza veramente prestabilire qua:e debba esser la « po:itica de: b:occo », il «contenuto» del Fronte. Il Socialismo italiano deve impegnarsi in un esame freddo, raziona:e, de: Fronte e dei suoi compiti: si adatteranno i cer– ve!li _dei socia'.isti italiani a questa epoché? I: primo giorno de: Congresso, si è fatto del sentimento e de]'apologetica; il secondo giorno, si è fatto de::a critica; il terzo giorno, con Nenni, si è tornati all'apologetica e ad una più ab~e soJecitazione sentimenta:e. Era evidente che questa sarebbe stata infine :a base de: giudizio e dàle decisioni. E il socia:ismo ita:iano avrà bisogno de:l'a:uto dela Provvidenza per .sopravvivere CCJ!IIle iniziativa di Partito. · Il primo giorno, oltre alle funzioni di ~il.o, ha par:ato a lungo Lelio Basso. Ho detto che ha fatto de['a-po:ogetica: esiste anche un'apo:ogetica sagace, che uti:izza le astuzie de:. l'inteJ.:igenza. Basso ha ce:ebrato jl Fronte come se tutti già sapessero che cos'è; e tutti g:i tenevan dietro approvando. Quando si. venne al centro, la questione cioè della tattica e:ettora:e, Basso fu oscurissimo: disse che la decisione in materia era imp:icita nel moto vita:e del Fronte stesso. Socia– listi sinceri, e gemrchicame'1te e:evati, non compresero nu:la: faccio il nome di Pertini, perchè Pertini disse poi in pubblico il suo disappunto per èa reticenza di Basso: non 6'0Ilo auto– rizzato a fare il nome di altri, e non degli u:timi, che mi ma– nifestarono persona:mente :a stessa perp:essità. Eppure non sarebbe stato impossibi:e · cercar di inter– pretare: o Basso rimandava la questione a::a futura Direzione, riservando:e tutte le a:ternative del possibilismo; o Basso cal– . deggiava la lista unica, deducendo:a da un concetto paraco- munista del Fronte. Gli oratori del giorno seguente sono par– titi coraggiosamente aJ:a ricognizione dei termini de: pro– b:ema. Due di essi, in maniera unicamente sentimenta:e: Ro– mita e Pertini. I: sugo dei due interventi è identico: salvo che uno muove da una psico:og:a depressa, l'altro da una psico– logia ottimista. Romita vuo:e :a lista autonoma, Pl)r timore di soffocazione nel Fronte, che peraltro egli accetta (non si si 'sa perchè, dal mCJ!IIlento che non ne ha e.;aminata la poli– tica possibi:e). Pertini vuo:e :a lista autonoma, affinchè il socia:ismo prenda la guida de! Fronte, che entusiast:camente accetta (nè si sa perchè, da: momento ché non ne ha esami– nata :a po:icca possibi:e: · insufficienza meno peroonabi:e in Pertini, che pa·rlava dopo Riccardo Lombardi e Ivan Matteo Lombardo). Lombardi (un neofita) e Lombardo (un eretico) sono i due soli uomini che abbiamo udito par:are di po'.itica al Congresso Socia:ista. Questi due uomini hanno svo:to con– siderazioni fra !oro comp:ementari, e ne hanno tratto dedu– zioni diverse: bisogna perciò tener conto de[a caratteristica sopra indicata: un neofita non ha le mani, la mente, i: sen– timento 'liberi quanto un eretico. Lombardi ha fatto tali con– siderazioni intorno al Fronte, che g'.i vieterebbero, data la situazione, di aderirvi; ma varrà per lui :'atto di fede enun– ciato a:la vigi:ia da:l'on. Foa: che, quando si entra in un Partito, :e <livergenze. non autorizzano a frenare lo s'.ancio del:a coJ:aborazione. Il cagionamento <li Lombardi non fa una grin~a. Noi socia:isti siamo e restiamo un partito. di governo. Se il Fronte vince, quU.:e politica di governo faremo? La' domanda è es– senzia'.e, perohè è la domanda che ci rivo:gono i nostri e:ettori. La po;itica de: Fronte, sta bene: e questa o è :a politica de::e riforme di struttura, o non è. Ma c'è. anche una polit.ca estera. Ora, in pol.:tica estera, e in politica de: commercio estero, noi saremmo costretti a seguire :a stessa norma del:a borghesia conservatrice, aderire cioè al piano di cooperazione europea: con :a differenza· fondamenta:e che, mentre i conservatori ci :egano servùnente agli U.S.A., noi so:i possiamo accettare :e materie prime da]' America senza asservire il Paese. Ma vo– g:iono i comunisti la stessa cosa? Lombaroi ne dubita; i comµ– nisti non vog:iono una tale politica estera, bensì adottano per i'Italia ,a problematica po:itica de::·u.R.S.S.; i comunisti non vog:iono in sè le riforme di struttura, bensì intendono servirsene come mezzo per :'instaurazione di un regime di « democrazia popo:are » che sol'passa que:Ja lettera e que]o spirito della Costituzione, che noi vog:famo so:o pienamente attuare. In queste condizioni, volere !a po:itica de'. Fronte, significa o indurre i comunisti ad intenderla come noi, o in caso diverso, non « b:occare » con loro, bensì tener sempre viva una « ri– serva socia:ista » con una :ista autonoma. Ora a questo punto, :'alternativa è: o noi non accettiamo ;'impostazione comu– nista, ~ allora la soluzione non è l'autonomia di :ista, ma il ripudio de: Fronte; o i comunisti vengono a noi: ma come garantirci de: loro consenso se non guidando noi stessi il– Fronte? Ma questo è impossibi:e, per ragioni democratiche di maggioranza. Perchè Lombardi, dopo avere così coraggio-· samente esaminato i rapporto sociU.:isti-<X>munisti ne'. Fronte, non ne ;i.bbia tratto :e conseguenze, ohe sono que]e di Guy Mo::et, cioè i: socialismo come terza forza, è rimasto oscuro. Anche Lombardi crede dunque che la vera autonomia socia– lista, sia pure col patto .d'unità d'a2ione che è molto e'.astico, romperebbe il fronte pro'.etario? Queste cose :e può dire e pensare Basso, che accetta l'impostazione comunista de: Fron– te; -non hanno senso se le pensa Lombardi. Il discorso di Lombaroo è importante perchè Lombardo non ha esitato a trarre le conseguenze daJ;'.a posizione Lom– bardi: anche se il suo atteggiamento ha origini meno ideo:o– giche e più empiriche. Lombardo ha mostrato :a possibi:ità del:'ind.:pendenza italiana nell'ambito de'. piano di coopera– zione europea e ha proc:amato la possibi:ità de::a « terza via». Ai suoi argomenti ha irisposto Vecch:etti; e si sa come sono i Congressi: aJ:'indomani ;'efficacia di un'argomentazione è dimenticata, a wmtaggio de::'argomentazione nuova. Ma già tra Lombaroo e Vecoh:etti •si era interposto Nenni, bri'.'.ante ne~a polemica anti-saragatiana, acco:to con estremo entusiasmo all'invito di non abbandonare i; posto d'avanguardia del pro– letariato, ma seliza dir niente che già non si sapesse: ohe die· tro il piano Marsha:J c'è la dott-rina di Truman, che -!a Russia concede ,;' aiuto economico senza condizioni po-:itiche, che l'Unione Sovietica non è una potenza. s'.ava ma un'acco:ta di uomini liberati per l'uman:tà da:ta Rivoluzione d'ottobre, e che infine, i: stlo è un « imperialismo morale», perchè « im– perialismo po'.itico » è solo quel:o dei popoli capita:istici. La vera ri~posta a Ivan Matteo Lombaroo è poi venuta non tanto da Vecchietti, quanto da Morandi. H discorso di Morandi, e ·i: fatto ohe eg:i, ne:Ja votazione a[e E:lez'oni de]a nuova direzione abbia superato Basso di circa 20.000 voti, ·risu'.tando i-! secondo <le:la graduatoria mentre Nenni è solo sesto, hanno un'importanza notevo:e nel giudiz,io gene– ni,:e da dare su: Congresso. Morondi ha ribadito definitivamente l'impostazione deT Congresso. ~ssere autonomisti, s:gnificava in realtà vo:ere una svo'.ta a ritroso nel'.a linea politica accettata e già attuata dal Partito. La svolta sarebbe consistita ne: far 'regredire ;l Par– tito da:!a posizione d'unità di lotta già assunta noi Paese:

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