Lo Stato Moderno - anno V - n.1-2 - 5-20 gennaio 1948

LO STATO MODERNO 13 una rivoluzione pro'.etaria; ma la linea' di azione tattica che i comunisti ha,nno sce:to era la meno aderente a questa realtà, perchè impostata su pres~pposti che '.e erano de: tutto estra– nei. I comunisti hanno proprio sbag:iato ris•petto a que: me– todo di realismo marxista ch'essi dicono di avere scelto come sicuro canone de]a loro azione polit:ca. E :a loro autocritica non è stata sincera, così come non è stato certamente sincero il :oro proposito di cercare « una via ita':iana », veramente italiana,. verso -!a democrazia popo:are. A'. congresso si son fatte mo'.te critiche nei confronti dei quàdri intermedi de'. partito. Nessuna critica contro i gene– ra'.i, che son rimasti tutti al loro posto di comando. Eran tutti, del resto, ugua:mente compromessi dallo stesso errore. Si può dire, come già per la Wehrmacht, che '.a grande forza de! partito comunista sta principa'.mente ne[a qua'.ità dei quadri inferiori: dei caporali, dei sottufficia:i. E:ementi di grande coraggio e devoti alfa call.9a. Ma, come la Wehrmacht, anche il P.C.I. può vincere cento battaglie \Senza mai I1iuscire a conc'.udere una gue11ravittrn'iosamente. Questa critica a]a politica de: partito comunista si volge principa'.mente a: passato: oggi i comunisti sono arrivati, se– condo Sereni, al:a constatazione che si sarebbe rischiato di esaurire :·azione po'.itica « in uno sforzo eroico, ma vano, se non si fossero elaborate per la lotta de:Je forze nU-Ove ». Si aprono cosr le nuove prospettive del « Fronte del lavoro, ec– cetera », destinato a rea'.izzare una vasta azione di massa per artico'.are l'azione del P.C.I. ne:Ja campagna e:ettora!e, e per stimo:aire poi l'attività del futuro Par!amemo in senso sempre ).iliÙ progressivo. Non è certo il caso di soprava!utare i'. fatto che il con– gresso comunista non abbia preso, contrariamente alle pre– visioni, a'.cuna decisione sul'.a pratica realizzazione de: Fron– te; e non è neppure il caso di sottolineare l'urgenza che preme m di una così complessa organizzazione, da avviare proprio neH'immed:ata vigilia di una diffici:e prova e:ettora'.e. Piut– tosto, fin tanto che si rimane alle premesse, al:e semplici di– chiarazioni, c'è davvero ben poco di nuovo ne]a po!itica co– munista. Già due anni or sono, la relazione a,J V congresso aveva concluso affermando la necessità de: « rafforzamento e de::a mohip:icazione deg:j organismi democratici di massa», perchè so:o nella misura « ne[a qua!e l'opera attua'.e dei co– munisti rafforzerà ed estenderà la loro influenza nelle masse, la Costituente segnerà una vittoria più netta della demo– crazfa ». Fin da a[ora era stata, adunque, riconosciuta questa necess'tà de! partito comunista di artico:arsi in tutta una serie di organismi di ma5\5a:ma, in q~esti due anni, noo so'.o il par– tito comunista non è riusc:to a fare grandi progressi in tal senso, ma anzi ha dovuto moderare questa sua tattica perchè ogni tentativo di accaparrarsi una funzione preminente in or– ganismi democratici di massa sortiva l'effetto oppostu di quel:o previsto·; l'effetto cioè di iso:are sempre più i comunisti a'.– l'estrema sinistra.· Ora Togliatti e gli a'.tri capi comun'sti· re– sponsabili sanno, perchè '.o hanno appreso da Stalin, che ~on b~sta • che l'avanguardia sia cosciente del!a impossibi!ità di mantenere l'ant:co ordine di cose e de]a ineluttabi:ità pe! suo rovesciamento. Ciò che importa è che le masse, masse di mi'.ioni di uomini, comprendano questa necessità e si mostrino pronte. ad appoggiare l'avanguardia». Ed il perico'.o che in– combe sul:a nuova tattica comun'sta è per l'appunto quel!o di creare un apparato d'avanguardia sempre più perfetto, ma sempre più distaccato da!-'.e masse. Ecco a::ora Togliatti che cerca di mascherare questo pericolo con de]e affermazioni che– son del tutto gratuite e che suonano quanto mai fa'.se di fronte– a:Ja sua pretesa di esercitare una fredda autocrit:ca. Può cre– dere davvero i'. leader comunista che il ceto medio itiùano– attenda da: P.C.I. la realizzazione di profonde riforme 'strut– tura:i? e che i: P.C.I. sia un'avanguard:a strettamente :egata a tutti i ceti socia•!i? che il P.C.I.' sia in fine il partitu più. adatto per stringere aI:eanze con gli altri partiti? Ma :a storia di questo dopoguerra è la p:ù r;so:uta smentita a queste af– fermazioni che vorrebbero nasCO'Ildere, e invece tradiscono,. '.a viva preoccupazione per la minacc:a dell'iso:amento che stringe i'. partito comunista sempre più da presso. E' bensì vero che Tog:iatti è andato a cercare in un - testo marxista un a:ibi da far va:ere di fronte a[a sua co– scienza di rivo!uzionario ed a quella dei suoi seguaci. Ma è andato a cerc;ar:o incautamente, rivelando come g:i sia· del tutto sfuggito ;'insegnamento che pure Enge:s aveva creduto di dover trarre, alla fine del seco:o scorso, ne::a rimeditazione di certi errori di previsione che erano stati commessi da Marx. Togliatti ha vo:uto rincuorare i congressisti ricordando, ad essi que: passo del « 18 brumaio » in cui Marx aveva cer– cato di valutare positivamente, da'. punto di vista rivoluzio· nario, .il « colpo di testa de: dicembre 1851 ». Scriveva Marx~ « Le rivoluzioni pro:etarie... sembra che abbattano il loro avversario so:o perchè questo attinga da'.la terra nuove forze e si :evi di nuovo più formidabr'.e di fronte ad esse...; sino a che si crea la situazione in cui è reso impossibile ogni ritorno indietro e -:e circostanze stesse gridano: Hic • Rhodus, hic saUa! ». A Marx premeva dimostrare che il 18 brumaio non fu se non apparentemente un nuovo scacco per la rivo'.uzi~ne proletaria, perchè « la caduta de'.la repubb:ica parlamentare contiene in germe il trionfo de::a rivo:uzione proletaria » che compirebbe il suo ufficio con metodo: « prima ha elaborato a:la perfezione il potere par:amentare per poterlo poi rove– sciare, ora spinge a[a perfezione il potere esecutivo, lo isola, si leva di fronte ad esso come unico ostacolo per concentrare contro di esso tutte '.e sue forze di distruzione ». Marx cre– deva imminente :a rivo'.uzione ed inseguiva il ~uo sogno com questi sofismi. Anche Togliatti insegue i.J suo miraggio. Pren– diamo un vecchio numero di Rinascita, fine 1944 (fase. 4 del– l'anno 1 °) e leggiamo: « Il carattere de:J'opera presente è ta'.:e,. per l'acutezza stessa dei contrasti, per '.'entità de:le forze che stanno di fronte, per l'asprezza de:Ja !otta che mette a nudo spietatamente L fondo dei problemi, che le soluzioni più ar– dite sembrano essere a'.:e vo:te non suggerite da:Ja vo'.ontà, degli uG.nini, ma imposte dal corso de:!e cose. Qui è Rodi, '.qui salta, sembra dire a:·:a classe opemia la voce della storia ,._ Dopo tre anni, Tog:iatti afferma invece che eg'.i ancora ignora quando la storia !o so:!eciterà co: suo imperioso invito .. Eg'.i finge però di credere, come già Marx di fronte a: 18 brumaio' di Luigi Buonaparte, che la defenestrazione dei co– munisti dal governo « contenga in germe il trionfo della rivo– luzione pro:etaria ». Egli ha dunque dimenticato i! commento che Enge'.s dedicò a:!a lezione deg:i anni che seguirono le • delusioni de: 1848. Il colpo di Stato di Luigi Buonaparte - secondo Engels - era stato preparato principalmente « dalla minaccia continua di un'esp'.osione violenta che ma:grado tutto non offriva nessuna prospettiva di soluzione defin:tiva ». E così conc'.udeva, nel 1895, il vecchio compagno di Marx: « Si è chiuso in ta'. gu:sa i: periodo de:Je rivo:uzioni da: basso (leg– gi: rivoluzioni proletarie) ». ERNESTO BASSANELLI

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