Lo Stato Moderno - anno IV - n.24 - 20 dicembre 1947

.,.. 5511 LO STATO MODERNO del'.e tendenze, con un g:uoco inuti'.e e miope. Ma vi sono anche uomini che si sono comportati ne::a lotta interna con una superiore fedeltà al proprio idea:e :ibera:e, e che hanno nob:lmente combattuto per esso, dal!a nuova sinistra. con chia– rezza: Carand'ni, Ferrara, Gentile, uomini che non possono ri– mane:e più a lungo in una formazione che sta divenendo. come ha detto Cocco Ortu a: Congresso, « un partito padrona:e di estrema destra reazionaria •· Abbiamo assistito a una troppo fretto:osa usc:ta de!'.e sinistre liberali ne: marzo 1946, quando ancora c'era forse qua:che carta da giuocare ne::'interno de'. P.L. l.; oggi che ogni possibilità di rivincita è effettivamente sfumata per sem– pre, as5'steremo a una troppo tardiva uscita degli elementi :iherali da un partito che sta impostando la sua battapJa e:et– tora'.e su una piattaforma conservatrice? Perchè i'. mutamento sostanzia'.e de'. programma e de:Ja direzione del partito e dei suoi organi di stampa annuncia una inenuivocabi'.e e defini– tiva presa di posizione conservatrice. Certamente ag:i e:e– menti :ihe·a]' la sorte aff'da oggi un diffide comp'to. Forse :a funzione J;berale è ogi;i più quel:a de::a critica che non que:la mi:;tante. Ad un certo momento b'sogna saper affron– tare :e es;genze imooste da: duro terreno di '.otta: bisogna saoer comhattere anche ind'pendentementc da::e vecchie tat– tiche e dalle vecch'e stn1tture. E qui tocchiamo il fondo di que:la !ogica de:Ja stor:a raonre5entata dalla vittoria de:· a destra al Coneresso libera'.e. Il ]'be·alismo italiano finora, fra reazione cattolica e rivolu– zione com•m'sta, si era posto naturaliter a: centro. Ta'.e la posizione de: Croce fin dal primo conirresso in Napo:i. poi ancora rihad'ta nel· congresso del 1946 in Roma. Invano Croce. in n'Jme de::a « correttezza dei concetti politici » (che con la lotta pohica non hanno nu::a a che fare) vo:!e ignorare il giuoco de::e tendenze che irli stavano di'.an'ando sotto gli occhi i'. partito di cui era più il f'losofico pres'dente che non l'effettivo d:r'gente politico. I: '.ibera:ismo sarà anche me– dietà (ma è poi vero?). ma non è certo automat'co eroui'.ibrio di un partito nel mareggiare della lotta. Il partito hberale era nato pol'ticamente acefa:o e vo:le rimaner tale fino a::a sua morte. In rea:tà non vi fu che una -destra e una sinistra: :a pr'ma costituita di autenteci conservatori, come la seconda lo fu di autent'ci libera:i: il centro agnostico non era fatto di uomini pol:tici. Poche questioni ha impostato il partito :ibera:e, e nel modo p'ù strano. Que::a istituzionale, lanc:ata da: Croce ne: « regno del sud •, si :imitava a un'epurazione interna aI:a dinastia, ma doveva, contro la volontà dei liberoli, trasfor– màTsi in epu~azione dell'intera d'nast'a. La questione della smobilitazione dei Comitati di Liberazione Naziona:e, impo– stata dal Cattani, non giovò al paese nè al partito, ma alle destre e a:Ja ,democrazia cristiana. Così l'appoggio al mini– stero di colore di De Casperi. I libera:i hanno dato uomini al:a po:it:ca a:trui, e. generalmente a:la po:itica reazionaria, dopo un primo momento. E in questo è consistita la loro debolezza: ne: non aver mai avuto un qualsiasi orientamento, po:itico capace di valorizzare i propri uomini a servizio del paese e de::'ideale liberale. Non hanno capito che fra i: cittadino-uomo politico e i: paese c'è i: partito che è :o stru– mento migli9re s:a per rovinare sia per edificare il paese. Di questo• fatto sono a: contrario consapevoli i conservatori che hanno trionfato de:J'agnost:cismo :iberale: su di esso hanno infatti intessuto la premessa de:la propria mozione, che par:a. appunto, del:a necessità di trasforrnars_i addirittura in partito di massa. La nemesi storica ha vo:uto che que::e sinistre •liberali che uscirono un anno fa dal P.L.I. portando in cuore la reli– gione de:Ja :ibertà e rispettando sopra di essa la persona del Croce, vedessero quest'anno le destre premere tanto sul par– tito da costringere Croce a dare -:e d:missioni. In fondo era ora, perchè !a metodo:ogia mèra-politica del Croce non àveva dato in sede di Realpolitik a:cun risu'tato. Ma vi era posto per una politica liberale di centro? G'.i avvM1'menti hanno ri– sposto a Croce, a Ropkc, a Gentile: No! E' fin troppo evi– dente che Einaudi non potrebbe presiedere un governo, così come non può ,presiedere nemmeno i: partito l'bera'.e. In– ~omma un libera:ismo puro non si òà. La po:it'ca nnn è ona– n;nno, ma azione: è stato inutile distinguere fra liberismo e :ihera:ismo e portare questa distinzione nei programmi del P.L.I. se poi non ci si è decisi per un'a:tra po:itica econo– m;cn. Come è stato inuti'.c l'agnosticismo istituzionale che ha diffamato il partii-o in un momento in cui la '.otra era più viva e dema di sviluppi, co~ì è stato inuti'.e :•aenost'cismo ne:le !M~e interne, chè anzi ha Finito col dare aI:'avversario la poss:bi'.'tà di entrare ne'. partito :iberale e di d;sgregarlo e conqu'star'.o da:t'intemo. Perchè di questo, in fondo si tratta: non per nul:a a:la frazione di destra appartengono uomini fe– de' i ora alla monarchia e a:lo statuto a:bertino del 1848, ora al :ihera'.-cnrporativismo! A:m~no per qua'che anno. perciò, non avremo più un part'to libera'.e. ma so'.o dei libera'.i: e :iberali vivi in quanto fuori del parno liberale testè defunto. Questi :iberali si sposteranno verso il centro sinistro, che è, per cosi dire. i: !oro :uogo naturale. La :og'ca de:Je cose e de::e idee vuole anzitutto che i !ibera'.i si oppongano alla po'.it'ca della controriforma e del'a restaurazione che sta oggi soirando C05Ì ppsantemente sull'Ttalia. Vu"IP che e<\'i por– tino i'. !oro contributo critico a fianco o ne]e tenden7e rin– novatr'ci. Non per nul:a a! Congresso libera:e :e sinistre si sono battute per l'alleanza con le formazioni di centro s'ni– stra, ne'.le 01n'i e:'à si trovanri mo:ti liberali. Poichè tutto il Con~re,5o è stato dominato dal prob:ema de'.:e aJ:eanze, ter– mine pudico che nascon-ie in rea'.tà la nuestione della scis– sione del ,partito e de'.:a dest'nazione pol'tica dei suoi fram– menti. Anche pensando che la -destra da so:a ha vinto :a coalizione de:'.a sinistra e del centro :ibera:i, non si arriva ancora a comprendere :a forza organica, socia'.e e finanziaria dei conservatori. che. per vincere potevano anche aspettare: perchè avrebbero vinto in qualsiasi modo. A sinistra non ri- 1pangono invece che pochi uomini, cui s'aggiungerà, volere o non volere. parte de:J'attua:e centro. Conc'.udendo queste note converrà ribadire che il vec– chia :ibera:ismo di partito è morto, in quanto tendenza poli– tica; che nuove forze sono proiettate verso sinistra; che si de:inea :a possib:lità di costituire un forte partito conserva– tore. Bisogna che i !iberali e i soc'alisti, bisogna che i demo– cratici si racco:gano dunque in un centro :aico per valoriz– zare positivamente questi eventi: per impedire una involu– zione reazionaria de:Ja nuova destra conservatrice, ora che si è, in tempo, per sfruttarne il giuoco contro la democrazia cristiana, per porsi insomma come eredi di quel liberalismo po:it:co che ha fatto '.a r.ivoluzione de: Risorgimento e che è mancato de: tutto al:a resistenza antifascista. Di qui questa '.otta politica invertebrata. ARBITER

RkJQdWJsaXNoZXIy