Lo Stato Moderno - anno IV - n.24 - 20 dicembre 1947

Lo sTATo MuoERNo 57'1 :h 'frento chiamata dai Tedeschi « Unter:and» ), ovvero conces– iione di una speciale autonomia ad un territorio più vasto ~e comprendesse non soltanto la zona suddetta, ma anche utto il resto della provincia di Trento, ove la popolazione è prettamente italiana, e abbracciasse pertanto tutta la cosidet– ta regione tridentina, sino al confine de;la provincia di Vero– na, al nord e al sud del vecchio confine di Ala. La prima solu– ~ione sarebbe apparsa la più semplice, la più log:ca e la più naturale, siccome ia più, aderente allo spirito degli accordi Gruber-Oe Gasperi. E fuori dubbio però che anche la secon– da 5oluzione - che è quella scelta dal Governo italiano e sanc.ta daLa Costituente - è perfettamente compatibile con la ,lettera e con lo spirito degli accordi suddetti, giacchè l'in– teresse dell Austria al uispetto dei diritti etnici della mino– ranza tedesca è salvagua1dato, sia che tali diritti vengano di– rettamente tute:ati, sia che trovino la loro soddisfazione nel– l'ambito di una autonomia territoriale più vasta· :Via qui cessa 1 enunciazione dei principi astratti e teo– rici e 00111.nciail g,oco nascosto e capzmso delle • arrière– pensées ». Si è de,to, a bassa voce, che la seconda soluzione è> piu vantagg,osa per gli 1taliani, i quali nell Alto Adige sono in minoran,oa, ment,e sono in magg,oranza nel territor.io più vasto della regione tridentma. E sintomatico però che gii stessi Tedeschi, almeno io parte, non si s:ano d1cluarati alieni da tale soiuzione, per cui diventa molto interessante cercare di comprendere i motivi di tale loro attegg,ameoco. EsLSte invero nella provincia di 11ento una larghissima categoria di persone, le qua.i ricordano con nostalgia il fun– zionamento perfetto de,! ammmistrazione austriaca. Costoro nascondono ne: loro animo un « comp.esso di superiorità » ri– spetto al resto deg.i lta.iaoi. Messi di lroote ai Tedeschi, ,·s,i si sentono vivamente ltaliani; messi di fronte agli Italia– ni delle vecchie provioc:e, essi non sempre li capiscono, forse perchè non sono cap:ti. 1n fondo ritengono di essere stati educati ad una scuo,a pol.tica e civile tecnicamente più aita, quella della defunta amm:nistraziooe absburgica, che in certi limiti era rispettosa del.e esigenze cu:tura:i e linguistiche de:– le varie m.noranze componenti il mosaico dell impero austro– ungarico. Per ta:e ragione questi larghi strati della popolazione 'trentina si ritengono inconsapevolmente ,portati ad una fun– zione .di mediazione tra I Italia e la minoranza tedesca del– !' Alto Adige. In tale funzione essi si sentono sempre più raf– forzati dal vivo contrasto di abitudini e di 5entimenti che esiste ne;la provinc:a di Bolzano fra i Tedeschi della zona e gli Italiani imm:grati dalle più svariate parti della penisola. Argomentando da questa situazione psicolog:ca si po– trebbe indurre che vantaggioso ·per l'Italia sarebbe lasciare i'amministrazione della cosa pubblica ne:Je mani dei Trentini, , quali - anche a Bolzano - costituiscono la maggioranza degli ItaÌi:lni. La realtà di fatto sta però in contrasto con que– sta induzione: invero col ,lasciare la direzione politica locale nelle mani dell'elemento trentino praticamente si verifica che in tutte le votazioni, in tutte le decisioni i Trentini sono in– consapevolmente portati a far blocco con i Tedeschi e a irri– gid;rsi in una concezione ·ristretta del problema, che da pro– blema nazionale degrada in regionalismo e talora io campani– lismo. Qui giova parlare chiaro e senza ipocrisie o falsi pudori: quel'è lo scopo dell'Italia nel mantenere il suo confine sino al Brennero? Noi Italiani dobbiamo avere il coraggio di rico– noscere che, se ci si attenesse a principi di liberalismo puro, sarebbe giusto che l'Alto Adige facesse parte non dell'Italia, ma dell'Austria, così come sarebbe giusto che, ad esempio, Trieste e Pola, tanto per riferirsi al più recente passato, fa. cessero parte integrante dell'Italia. Ma poichè sta di fatto che i ,principi deHa libertà non si 5ono potuti pienamente real:z– zare e che. anche alla fine aell'ultirno conflitto mondiale, i confini degli Stati sono stati tracciati non in base ai principi del diritto stor,co deJ.;e nazioni, ma in base a..e es,genze de.la forza e de.:a opportunità po.itica, sarebbe per lo meno sciocco rinunziare a.I A.to Adige, quando terre itaìia– nissime ci vengono negate. Tamo più che la situazione in Alto Adige è nel 1947 beo diversa da quella del 1919, essen– do Bolzano diventata una città prevalentemente italiana. Per– tanto, se 1 Italia resta in Alto Adige, bisogna riconoscere che il nostro obiettivo, a prescindere dalle ragioni strateg:che relative al confine, è que.lo di assorbire lentamente, magari in un seco:o, i 2UO mùa Tedeschi co.à residenti nel grembo fecondo dei nostri 45 milioni, A questa che è una ,specie di necessità politica imposta dagli eventi si dovrà arrivare non certo con il sistema della forza, usato dal fascismo (che è oltre tutto controproducente, perchè nn!gco,a 1 irredentismo de.le minoranze), ma col sistema del liberale riconoscimento dei diritti etnici della m:noranza tedesca. L Italia potrà prevalere, se la sua cultura, il suo libera!LSmoe il suo spirito di adat– tamento si dimostreranno aLa prova dei fatti più accoglienti, più comodi e più umani di alcuni rigidi aspetti del.a meota.ità tedesca. Ad ogni modo a tale arduo proolema darà una ri• sposta solamente la storia nel suo divenite. Quello che al presente invece ci preme è d indagare se, per tale de5iderabile scopo sia più adatta la soluzione de.: autonomia :imitata ai so:o Alto Adige o quella dell autonomia estesa ah intera ,reg:one tri– dentina. Sebbene lo statuto dell autonom:a non sia stato ao– co.ra definitivamente concretato, d altro canto sia il Governo che i partiti locali si sono ormai pronunciati a favore della seconda so:uzione. Su tale punto in part:co;are è sempre stato fermo ~'on. De Gasperi, che in questo problema del– IAlto Adige forse non ha saputo dimenticare di essere un trentino; così come eg;i stesso non ha potuto fare a meno di confessare questa sua qualità in term.ni più generali, cl– lorchè la scorsa estate, in un discorso tenuto a Trento, ha dichiarato di essere un Trentino prestato all'Itaiia per compiti di carattere generale. Secondo il nostro modo di vedere, che un certo ,ritegno di ma:ioteso naziona:i.smo non deve indurre a tacere, la soluzione adottata dal Governo italiano è la peggiore, pe1chi. crea una mentalità separatista in tutta la regione tridentina, la quale non cor.risponde aila natura delle cose. Invero se l'Alto Adige appare effettivamente qualche cosa di caratte– ristico, di diverso dal resto dell'Italia, il Trentino propria– mente detto non è altro che una provincia dai caratteri ve– neti, con la particolare fisionomia che le deriva dalla ubica– zione periferica e dalla configurazione montuosa, non gran che dissimile, ad esempio, da).;a finitima provincia di Bellu– no. Con la suddetta mentalità separatista trovano buon gioco gli interessi del partito popoiare tedesco, il quale ha dichia• rato apertamente che il suo fine tira l'annessione del Tirolo del sud (leggi Alto Adige) all'Austria e che, essendo per il momento tale fine inattuabile, il suo programma è diventato queilo di conservare e potenziare al massimo il carattere te– desco della zona, sino al giorno in cui la realizzazione del suo fine essenziale non sarà nuovamente possibile. Trovano altresì buon gioco le nostalgie austriacanti di una minoranza degli Italiani della provincia di Trento, fra cui specialmente alcuni elementi della vecchia aristocrazia, di pretta marca ab– sburgica, per i qua:i ;'immagine dell'Imperatore conserva u'n fumo di seducente illusione. Qualora domani in seguito ad impreved:bi'.i eventi po:itici e be[ici il prob:ema dell'annes– sione dell'Alto Adige all'Austria divenisse nuovamente attuale - l'esperienza insegna che le cose meno •pensabili si sono spesso verificate -, molto probabilmente le rivendicazioni austriache non si estenderebbero allora soltanto all'Alto Adi– ge, ma a tutta la regione tridentina, forti de: fatto che essa è stata considerata come un tutto inscindibile non solamente

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