Lo Stato Moderno - anno IV - n.24 - 20 dicembre 1947

LO STATO MODERNO 559 Ita'.iano in partilo conservatore. Non abbiamo contro questa etichetta (che del resto i.J Partito non assume esp'.icitamente) nessun preconcetto, per ragioni che abbiamo già <letto. So:o osserviamo che la .ragione che •ha indotto i libera'.i a questa unù1teralità, e che li pdva deEa t!oro ideo'.ogica apertura sui due fronti del:a conservazione della libertà politica e della iniz:ativa della libertà sociale, li priva altresì di un valido diritto a censurare chi sembra succedere :oro in questa funzione: sembri o non sembri un paradosso, chi ba tutta raria di coprire il vuoto lasciato oggi <lai libera:i sono i democratici– cristiani. I: che era .già imp:icito in una conclusione di Go– betti (Rivo!uzio11e Libera-:e, Einaudi, 1947, p. 94): « La for– tuna e :a necessità ~~•a pratica liberale moderata di Sturzo in questi anni consistono a·pp·unto ne:-:a sua capacità di con– tinuare i compiti del giolittismo preparando :e cond'.zioni fa– vorevo:.i a:la libera •.otta po:itica ». Sappiamo bene che ai partiti di s:'Ilistra :a Democrazia Cristiana non appare affat– to •'.ibera:e: ma a parte alcune ragioni contingenti (invadenza nei posti pubb:ici e simi'.i), gli argomenti per i quali v:ene respinto il libera:ismo democristiano sono essi stessi troppo il:ibera:i per poter essere pa,sati per buoni. Si d:chiara illi– bera:e un determinato gove~no ,perchè sceg'.ie determinati a]eati di coalizione e ne respinge determinati a:tri: e f:n qui rargomento non va'.e nu::a, fintantochè non si dimostri che le a::eanze prescelte impediscono al governo di ·rispettare (a ·'.ibertà e il peso nel Paese de:,:•opinione deg:i esclusi. Si dichiara i:!ibera'.e un governo perchè mette a:ìo stud'o, sup– poniamo, il problema dei Consig:i di gestione, su formu:a diversa da quella proposta dag:i onorevo:i Morandi e Longo: ma illiberale sarebbe il governo che imponesse a! difuori de: Par:amento la propria :egge in questa materia. Si r.<,cusa co– me [liberale un governo perchè fronteggia :e agitazioni di piazza con sbarramenti di polizia: che direbbero g:i accusa– tori, di un governo che si :asdasse intimidire a: punto di non proteggere :e cose e le teste, e magari i Mun:cipi :e Prefet– ture j giorna:i e :e centrali te:efon:che? Non consta che neg:i Stati assunti come mode::o dagli accusatori il governo abdi– chi a ta'.i compiti e:ementari. Ma sarebbe fi:isteo non accorgersi che g'.i accusatori vo– gliono dire ben altro. Essi non negano a: governo il diritto di assolvere ai suoi compiti, ma vorrebbero che esso adot– tasse come programma le :oro richieste economiche socia:i e politiche; e per essere ass0:utamente certi che •queste ven– gano rea:lizzate ne:.:o ·spirito e non ne:,:a :ettera, ch:edono di partecipnire a questo governo. Ci sarebbe da doma,ndarsi perchè non hanno fatto tutto ciò finchè partecipavano a: governo: risponderanno che ne èrano impediti. Ma a'.lora tutto ritorna a un discorso già fatto: l'attuazione di quel:e richieste è questione di pubb:ica opin:one, e in ultima istan– za di maggioranza e:ettomle. L'unico punto da mettere seria– mente in questione è questo: impedisce questo governo ~a libera es,pansione de::a pubb:ica opinione? Se sì, è senz'a!– tro i[ibera:e; se n~, L50noi suoi avversari che non sanno ser– virsi de: metodo liberale. Nat\}ra:mente mi astengo da ogni insinuazione su programmi d'azione internaziona:e, su::-a discip:ina di Mosca, e simili dati imprecisabili anche se reali. G:i argomenti d'accusa ci sembrano dunque que::-i me– no p:ausibi:i. Al m,tssimo essi va,lgono a ·ricol'dare :a verità fondamenta'.e che, in regime "di proporz:ona:e, un governo è un governo di libertà non so:o perchè tutela !'ord:ne pubblico (come garrisce l'opinione destrorsa) ma quando attua ·!e ri– forme che i \S\loi uomini ·proposero al Paese per farsi e'.eg- gere come suoi rappresentanti. E qui si dovrebbe discutere · su programmi di partito e -programmi di .governo, distingue– re cioè tra programma• d"orientamento e programma d'es,:,– cuzione. Nessun ,partito a: governo può essere chiamato in causa so:o perchè non attua a tutto rigore i: suo programma d'orientamento; ma se mai ,perchè non sostanzia di que!– l'orientamento il programma di governo. Tuttavia sono anch'io convinto che -:'attua:e Governo non è per sua essenza (cioè per proposito e per concetto del– la pol'tica) liberale, anche se svo:ge èontingentemente la di– fesa di determinate !ibertà, e se per vocazione •primitiva è pervaso in t1ua:cuno tra i suoi aderenti di un indubbio mes– sianismo democratico. E per questo mi è sembrata e mi sembra paradossa:e la situazione in cui -:a difesa de:-:e strut– ture !iberali de[o Stato è affidata a uomini che provengono da::a· tradizione che storicamente ha più avversato l'instau– ra-rsi di ta:i strutture. Mi si obbietta (Or:o Giacchi su Il Po– polo, -de: 7 dicembre): nessun paradosso; è solo asso:utamen– te 'llO~ma:e, e s:gnificativamente conseguente, che :a :ibertà deTuomo sia assunta come idea:e da cO:oro che si rifanno alla prima e asso:nta fondazione del:a :ibertà net:'Occ:dente, a: Vange:o. Il Vangelo, si aggiunge, ha offerto ne: mistero di Gesù la gi,ustificazione sopran~atura:e de::a responsabilità e :ibertà deTuomo. Non sempre, è vero, :a Chiesa è stata in grado di far emergere la sua mis!;ione di libertà: ma è gran ventura che oggi, quando !a storia mette a nudo le sue più essenziali strutture, gli uomini da lei ispirati si -ricordino del loro compito apo.;to:ico, e si offrano a difendere la :ibertà minacciata da-: tota:itarisrno c:assista. Se si vuo:e una ,riprova laica di questa interpretazione, la si cerchi nei fatti: i partiti di democrazia laica, che già ,poterono svolgere :e loro ideo– logie proprio innestando:e su[a rivelazione cristiana di :ibertà, sono oggi - quasi per un ritorno a,:,:afonte - uniti a::a de– mocrazia cristiana, in vari paesi d'Europa, su questo estremo bastione su cui ci si bat\e per sa:vare :a persona. A questo modo di impostare la questione, vorrei rispon– dere con una domanda: difendono oggi i democristiani il conce~to catto:ico di persona, o ,la struttura de:Jo Stato libe– ra'.e? Difendono la struttura de:fo Stato :iberale (o di cu:tura) come un fine in sè, o come mezzo ,perchè possa attuarsi il commu11e bonum tomisticamente inteso, e che è condizione natura:e a una determiJJata teo'.ogica e chiesastica interpreta– zione de::a persona? Conosco catto:ici perfettamente qua– lificati che ·respingono con forza il concetto libera:e deL:o Stato e de: ra,ppo-rto tra i cittadini e lo Stato (v. G. -La Pira, Pre– messe de.'la po:itica, p. 181, Libreria ed:trioe fiorentina, 1945; v. G. Viance, Préface d une réforme de l'Etat ne:la co:Jez. « Questions dispulées » diretta da: Maritain, Paris, Desc:ée de Brouwer, 1934, p. 103 segg.,); conosco artico:i del Cò<lice socia:e di Malines nettamente contrar1 aila concezione libe– ra:e de:it'autonomia de:lo Stato; conosco, non dico i: Sillabo, ma Enc:c:iche di vastissimo respiro, come la Libertas e :a Im– mortde Dei che su questo punto sono di una indiscutibile pre– cis:one: sul punto cioè di assumere come di rigore l'obbed:enza del cattolico afo Chiesa non so:o in materia dogmatìca e so– pranna:tura-:e, ma a:tresì in « materia mista• , cioè in fatto di costume, di norme etiche e sociali, (si veda in partico:are :·Enc. Sapientiae Christlanae di Leone XIII), e infine politiche. Qual– che amico catto:ico spi·ritosamente mi ricorda che l'autonomia de:lo Stato, come que:la de:Ja scienza, sono un'invenzione di S. Tommaso. So da me qua:e più profondo fondamento abbia dato l'Aqu:nate a tali esigenze d_i autonomia, rispetto al

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