Lo Stato Moderno - anno IV - n.14 - 20 luglio 1947

326 LO STATO MODERNO :ancio del 1946 ha una eccedenza di oltre 14 miliardi di rub:i e que:lo preventivo del 1947 di oltre 20 miliardi. Come è noto, fra le impoote, il maggior gettito è dato da quella sug:i affari: secondo i dati che troviamo in Con• giuntura economica (11-13) che pubblica una interessante ras– segna dedicata alla Russia. questa imposta rappresenta il 60 per cento de: totale. Il Governo sovietico, per trovare in essa le risorse incjispensabili allo sviluppo dell'industria, non ha esitato in ogni tempo a far salire i prez:ti deg'.i artico:i - di consumo· (vedi: J. G. Krestschmann « Le finanzie sovieti– che durante la guerra» in L'Ecxmo-miMa, III n. 9-10). Que– sta ~!itica non poteva non portare al deprezzamento della moneta, alla costante diminuzione del potere d'acquisto .de: rublo. Le statistiche sovietiche dimostrano che la circo– lazione monetaria è aumentata costantemente; e il Consiglio dei Commissari ·del popolo con il decreto del 29 .febbraio si vedeva obbligato· ad abbassare il valore del rublo da 100 a 22,5 copeki-oro, cristallizzando così la perdita del 77,5 per cento del valore inizia:e. · Si può dire che tutte queste' misure e che tutti questi sacrifici hanno come causa indiretta la volontà .del Governo di tutto sottomettere al:o sviluppo de:-la grande industria. Durante il · periodo bellico c fino ad oggi il processo inflazionistico è continuato, con J' espansione monetaria e cre– ditizia e con la riduzione della produzione, cosicchè si è avuto, come in ogni paese,· un generale anmento del livello dei prezzi: -l'attenzione prestata dal Governo a questo fe– nomeno e le misure che si sono prese non sono va:se ad e:udere il problema conseguente dell'adeguamento dei prezzi e dei salari. di condotta tenuta fin qui, che pone l'agrico:tura · in uno stato d'inferiorità di fronte all'industria pesante: infatti men– tre per questa si ha un preventivato aumento di' spese. ptr · il 1947, di 17 mi:iardi, per l'agrico:tura si avrà un aum('nto non superiore ai 3 miliardi. · Lo svi:uppo dell'industria pesante ha imposto. gravi sa– crifici, oltre che all'agricoltura, anche a!l'industria che pro- duce .generi di consumo e di uso. . L'industria leggera non può far fronte alla richiesta dei , 180 milioni di abitanti del:a Russia; e non solo i: GoHrno sovietico si rifiuta di importare i prodotti di qùesta categoria, ma altresì si sforza di mantenere attiva la bilancia del suo commercio con l'estero, esportando generi di consun10 per poter import.are i prodotti necessari alla grande industria. I dirigenti sovietici hanno - come nota il Wenger _ a più riprese riconosciuto che la sproporzione fra lo sviluppo dei mezzi di produzione e quel:o degli artico:i di con~umo è il punto nevra:gico dell'economia russa e ragione di un generale malessere; e Molotov, Voroschilov, Stalin più volte hanno sentito il bisogno di giustificare questa politica eco– nomica adducendo la necessità della difesa mùtare. Ma non è dato notare fino ad oggi alcun muta~1ento nell'orientamento di questa politica, che continua àd essere influenzata da ragioni di indole militare, ed imprime un pre– ciso determinato carattere all'insieme <lei fenomeni economici russi. L'industria pesante deve portare, secondo le parole del Voznessenski, non solo al conso!idamento de:la. indipen– denza tecnica ed economica de: paese, niu deve pennettere di aumentare ancora la ,potenza militare dell'U.R.S.S.; si deve persistere inoltre nella pcùtica autarchica (il Lippmann di· Da quanto si è sopra esposto appare come l'agrico:tura abbia una posizione di sottordine rispetto all'industria pe– sante: già Lenin aveva chiaramente detto che la campagna russa avrebbe dovuto fornire il materiale necessario all'in– dustrializzazione del paese. L' agrico:tura collettivizzata' russa ha infatti fino ad oggi rappresentato per lo Stato la principale risorsa finanziaria; · e basti osservare che una parte assai cospicua delle entrate è data dalla differenza fra il prezzo di prelevamento dei prodotti da parte del:o Stato. e il prezzo di vendita al con- · rebbe « di' guerra ») perchè soltanto attraverso questa poli· ·tica è possibile quel potenziamento. . _ Senza volerci qui soffermare su quello che effettiva– mente sarebbe il problema centra!e, e cioè sul problema del « sistema » sovietico, che non può essere giudicato buono o sumatore. , li Voznessenski, nel rnpporto citatÒ, afferma che lo svi– :uppo delragricoltura sarà assicurato mediante il consolida– mento dell'economia collettiva dei kolkcoz e con l'incremento delle Stazioni Macchine e Trattori: sappiamo però che la meccanizzazione dell'agricoltura, se ha dato buoili risultati in alcune regioni, in altre si è dimostrata disadatta· ed ha . portato a quella crisi degli allevamenti, non ultima ragione delle concessioni ai principi dell'economia privata. culmi– nate nei noti decreti del 11:132.. Il pessimo raccolto dello scorso anno a causa della sic– cità ha inoltre provocato una crisi non molto inferiore a quel:a del 1921, per cui si sono do"-uti abbandonare i progetti del 1946, di abolire il tesseramento dei ,generi alimentari. E' noto poi che le campagne rappresentano tuttora in · U.R.S.S. .la classe politica meno tranquilla e più aliena al– l'inasprirsi dei control:i e delle conduzioni statali. cattivo in ba.,e all'eccellenza tecnica dell'attrezzatura indu– striale o in base ai risultati raggiunti in un determinato set• tore, vogliamo solo notare che il persistere in questa poli- tica importa, come è evidente, l'ill11)Qsizionealla collettività nozionale di rest,rizioni cui g;i altri paesi si adattano soltanto in ,periodi di emcr,genza; e si deve concludere che i dirigenti sovietici mantengono Jermo i; loro vecchio ,punto di vista che, senza politica autarchica e col· rallentamento della pro· duzione dell'industria pesante, si minerebbero le basi del socialismo in quanto la Russia verrebbe a trovarsi disarmata di fronte al mondo capitalista. · · . I trattati commerciali con l'estero finora stipulati (limi• lati ai •paesi dell'Est o militarmente occupati o sotto l'in– fluenza rovietica) non p06sono far pensare ad un inserimento della Russia nell'economia mondiale; e anche se le tra.ttati,•e tuttora in corso a Londra per un accordo con l'Inghilterra dovessero concludersi favorevÒlmente, non si potrà par!are di un nuovo indirizzo ·poiché, •come si è visto, anche il com· mercio con -l'estero obbedisce alla precisa regola del poten– ziamento dell'industria ipesante a scapito di ogni a:tro settnre. E' evidente che lo squilibrio fra il finanziamento dei vari settori economici, e cioè lo squilibrio nella pro<luzi,,ne. porta a conseguenze di ordine politico sia sul piano interno Tirando le somme, si deve riconoscere che di contro allo sviluppo industriale l'impulso dato all'agricoltura è stato assai scarso: mentre la produzione agricola che serve per. l'in– dustria h.a avuto un forte aumento (ad es. il cotone), quella dei cereali è rimasta dal 1913 al 1937 pressochè stazionaria: anzi, se si fa la comparazione fra la produzione e il numero degli abitanti (in· continuo aumento), si nota una ·leggera derpressione. Dall'esamè del bilancio finanziario non sembra si possa dedurre che i dirigènti sovietici intendano modificare la linea • · russo che sul piano·intemazionale: da una parte, finchè CCIO– tinuerà fa politica 1,•he fu detta • dell'affamamento per la grandezza », il livello di vita del cittadino sovietico non po· trà sensibilmente miS:iorare e sarà sempre inferiore a quello dei cittadino dei paesi cosiddetti capitalistici; <l'altra parte, il persistere di un economia autarchica non può non Po 1• tare al disagio internazionale, come sempre ha portato al di- $Ugio ed al sospetto la formula, da chiunque sventolata: « ar- marsi per potersi difendere ». FRANCO CINGANO

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