Lo Stato Moderno - anno IV - n.14 - 20 luglio 1947

LO STATO MODERNO 325 italiJni ·come contropartita del:e esportazioni fatte verso paesi a l',1:uta libera, con i quali cioè non vigono accordi éommer– cia'.ie di pagamento in compensazione privata o in O.W?Qf'ing.' Le quotazioni dei due mercati non sono necessadamente co:kgate, in quanto la richiesta e la ·disponibilità di va:ute dipt>ndeda considerazioni differenti. . Sul mercato libero o nero si contrattano valute da teso– rey;1:iaree per effettuare picco:e rimesse ali' estero; e !e quo-. tazioni sono in funzione della disponibilità delle singo!e va– lut<'.de'.la fiducia in esse,· della fiducia ne:Ja :ira, del:e vicende po:itiche italiane ed estere, reali o presunte. I rapporti com– m,•rcia:i con restero non hanno una connessione immediata o cliretta con questo mercato. Sul mercato di esportazione si contratta, come si è detto, il 7i0% della va:uta rimessa da clienti esteri di paesi a va:uta libc•rain pagamenro· di merci rmportate dall'Italia. Questa va::-– luta può essere ceduta dag:i esportatori italiani soltanto •a_ importatori muniti di licenza o autorizzati ad acquistare sul ml'rcato mondiale. Le quotazioni sono in funzione della di– spunibi:ità deJ:a valuta (e quindi dell'ampiezza dell'esporta– -zinne,·erso pa 0 esi 11 valuta libera, della convenienza ad impor– tare-da tali paesi) e della domanda, limitata a importatori da paesi a valuta libera. · ·· La valuta esportazione ha un termine di decadenza, ~e– ntralmente di tre mesi dalla data del bonifico, dopo il qua!e nvu può più essere contrattata, ma va ceduta per intero al cambio ufficia:e, ail'Ufficio Italiano · Cambi. Anche que,ta limitazione in aggiunta al:e altre condizioni è intesa a togliere dal mercato esportazione ogni elemento speculativo. Il primo mercato è il!egule e dovrebbe essere perseguiro nei paesi come il nostro a finanze dissestate per evitare fughe ali'estero di capitali, investimenti improduttivi e sottrazioni di • redditi al fisco. Gli effetti del mercato libero o nero de!:e n:ute sono antieconomici. Tra l'altro distolgono. del lavoro dall'at– tività produttiva e lo avviano a funzioni improduttive. Un'al. tra.difficoltà è quella di svolgere un·attività economica quando vi sono più mezzi di scambio in uso; così in Franci~ una parte notevole della comunità agricola conclude contratti solo in oro perchè non ha fiducia nel franco. Infine il mercato libero della valuta impone un onere addizronale. sulla bilancia dei pa• gamenti; quando le valute estere pregiate sono tesorizzate o sono esportate per acquistare oro come avviene in Cina, in Francia, in Italia il divario tra le importazioni e le esportazioni che deve essere colmato dalle riserve d'oro e dalle valute stere' diventa più ampio. · L'altro me.reato è regolare ed è opportuno sia mantenuto · in quanto le oscillazioni dei cambi valgono a sviluppare o a deprimere le esportazioni secondo le esigenze della situazione economica interna e internazionale con regolamento automatico e favoriscono l'assestamento della bilancia commerciale e dei pagamenti. Per questo è da augurarsi che le voci per I' aboli– zione del mercato delle valute esportazione siano infondate. NINO PITTALUGi\ LO·SFORZO' INDUS_TRIALE DELL'U.R.s.s: Con il 1946 ha avuto inizio il quarto piano quinquen– nale sovietico. Sebbene rivolto massimamente alla ricostru– zinne delle industrie e delle aziende distrutte dalla guéraa, è · previsto per il 1950 un aufl)ento della produzione industriale pari ad una volta e ·mezzo il •livello prebellico. Lo sforzo mag– giore, anche per questo piano, sarà compiuto per Jo sviluppo . dell'industria pesante, senza la quale si ,giudica impossibile la ricostruzione ed un maggior impulso negli altri· settori. Combinando le statistiche sovietiche ufficiali relative alla produzione di alcune Ira le principali branche dell'indu– stria negli anni 1913-1928-1937 (che troviamo in un prege– vole studio di Léon Wenger: L'essor économique de l'U.R.S.S., Paris, 1945) ;éon i dati ultimi sulle previsioni del piano che verrà a scadere nel 1950 (dati tratti dal rapporto presentato da N. Vo:inessenski presidente della Commissione del Piano, alla prima sessione del Soviet Supremo del 15 marzo 1946), possiamo farci un'idea sufficientemente esatta dello sforzo che ha t'OQ'lpiutoe che compie l'Unione sovietica per portare l'ef– ficienza del}a grande industria al livello di quella americana e dei Paesi industriali occidentali: 1913 1928 - 1937 1950. (milioni di tonnellate) ·Acciaio 4,2 4,2 17,7 25,4 Carbone . 29,1 35,4 127,3 250,0 Petro!io •. 9,2 11,6 30,5 35,4 Ghisa ~ 4,2 3,3 14,5 19,5 La produzione di energia elettrica, che era nel 1913 di Kwh 1.900 milioni e che era aumentata di più di dieci volte nel 1937, raggiungerà gli 82 miliardi dì Kwh con un au– mento di 1 a 43 rispetto all'anteguerra. produzione dei fosfati sorpasserà di due volte il livello del• l' ante guerra, di 1,8 volte quella deg:.; azotati, e sarà raddop• piata quella del caucciù sintetico. ' · · Mèta di questo sforzo ·è di allinearsi alla ;roduzione americana, la quale da parte sua ha superato nel 1946 del 70 per cento il livello del 1929 e del 50 per cento il livello del– !' anteguerra, pur rimanendo ·la domanda sovrabbondante· e senza sacrificio alcuno per gli altri settori economici. Per far fronte a questo· ;forzo· il ,governo .sovietico ha staiiziaro in bilancio· nel 1946 (come pubblica Le MQflde del 27-10-'946) 102,2 miliardi di rubli •per l'Economia Nazionale; e di questi ne ha ·destinati ben 63,8 all'industria pesante, mentre soltanto 12,5 all'agricoltura. L'anno precedente per l'Economia Nazionale erano stati stanziati 74,3 miliardi. Dalla lettura del bilancio sovietico, in continuo aumento perchè continuo è ,I' allargamento della sfera d'azione dell'eco– nomia statale, si vede chiaramente qual'è l'orientamento della politica economica russa, della quale il sistema finanziario è un fattore particolarmente attivo. li bilancio del 1946 mostra a_ppunto che il capitolo relativo all'Economia Nazionale è al primo posto, mentre le spese militari che, come si comprende, sino al 1945 sorpassavano di ,gran lunga ogni altra voce, pas– sano al terzo, ridotte quasi della metà (72,2 miliàrdi contro 128,2 del 1945): il bilancio 'Preventivo per il 1947 le decurta · ·ancora portandole a circa 67 miliardi, sempre a tutto vantag– gio delle spese per l'Economia Nazionale, per la quale è pre– visto uno stanziamento di 131.8 miliardi, dei quali quasi 80 per l'industria pesante (1). · Malgrado le enormi spese che sono imposte dalla ne– cessità della ricostruzione e dallo sforzo produttivo, il bi- La produzione di istallazioni metallurgiche s~rà aumen– tata di 3,7 volte, quella de:Ie automobili di 3,4 volte (500 mil.1 auto all'anno), que:la delle locomotive di 2,4 volte, quel!~ dei trattori di 3,6 volte. Grande impulso sarà pure dato all'i~dustria chimica: la (1) Questo non sJgntf.lca •che· s1 sia avuto Ùn rallentamento nella produz.tone per scop1 milltarl. Infatti le spese relative all'industria pesante c:omJ?rendono anche le -spese 1per '1a. costruzione di motorl d'aeropla·no, tanks, auto mi11tar1 •etc. mentre la diminuzione di quelle • relatlve alla Difesa nazionale dimostra esclusivamente la p1rztal1 . ,mobilitazione dell'esercito. I .

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