Lo Stato Moderno - anno IV - n.11 - 5 giugno 1947

LU ST}\TU MODERNO 239 LA PENUL1JMA ~on riesco a trovar nulla di meglio di questo titolo dan– aunzianoper caratterizzare la recente crisi di go-verno. E' ben– s:vero che i suoi protagonisti ll'a51SOmigliano poco agli eroi del poetadel Cama:to (avrete notato, tra p;nentesi, come fAmmi– nistrazionecomunale mi·'.aneseabbia ritenuto urgentissimo çam– biardi nome a:le piazze a ~ui e a Fiume intitci:atel); ma nel fondo, al di sotto delle altisonanti frasi, non meno di essi sonodei vel 'leita.ri che <SCiupano la •'.mopenultima carta e pos– sonosolo sperare ohe ,:a Storia conceda loro di giuocare· runche que'.lache, logicamente, dovrebbe essere l'u:tima e decisiva. E' diventata ormai una banalità (tant'è vera ed eviden·te per tutti) che il tripartito è fallito per'l.a mancanza ·di una sua politicafinanziaria ed economica. Non giova perciò dilungarci in merito. Rico:r,diamo piuttosto che •:a crisi non era e non è del solo governo, ma di tutto lo Stato, deJ.:a &Ùastruttura, del(e sueleggi, de:Ja sua burocrazia, della sua presenza. n'lorale ~– gliuomini politici.e nei cittadini tutti. Il 25 luglio 1943 fu una data fe:ice ,sotto mo:ti aspetti, ma nefasta dal punto di vista dellacoscienza dello Stato. Essa parve dimostrare che avevano ragionegli antifascisti del 1922, i quali a!tiro non avevano visto nel movimento di Musso:ini e de,:Je camicie nere che un tra– gicomicocarnevale, al termine del qua:le si sarebbe fatta un po' di quaresima e si llarebbe potiuto quindi tornare al punto di prima.In rea'.tà, a1 di là dei fez e dell'orbace, i'. fascismo non fu nè poteva essere una· parentesi, ma significò un momento effettivodel!' evdluzione politica ed economica europea, la qua– le- diversamente di come previde }4:arx,che aveva tuttavia profondo il senso di -questa fondamentale e rivoiuz(onaria di– namica - si muove verso la direzione de:la società da parte de[o Stato. Non aver saputo 50stituire allo Stato fascista altro che la restaurazione, e più ancora, lo sviluppo· di quella supe– riorità dei partiti di massa rispetto allo Stato che aveva già caratterizzato ['~ltro dopog,uerra (e al:ora si ohiamavano socia. listimassima:fati, popolari e poi anche fascisti), - questo è il vizio, ohe è inutile camuffare come potenza, dei governi d1 questi ultimi tre anni e, in genera,:e, della classe politica anti– fascista.Invano ci si richiama, contiro questa constatazione di fatto, a:!e indubbie benemerenze patriottiche e demoòratiche dei partiti medesimi durante .Ja guerra di liberazione. Il par– tito d'azione ha imparato per primo, a sue spese, che non si governa uno Stato soltanto con il ·ricordo dei propri sia' pur eroicicaduti. GH altri partiti -devono ora imparare ohe non si governa con le medaglie d'oro so:tanto e, in generaile, con la retorica, anche se abilmente monetizzate e materializzate in milionidi voti a.:Ie e:e-zioni. Per oonc:udere' questa forse lunga, ma forse neppure inu-• tile premessa; si potrebbe dire che i tre partiti di mas-sa hanno mancato di que:'1o che Cajumi argutamente chiama .il sen~o del bt:ancio, perchè in via preliminrure mancavano del senso deUo Stato, de:'la consapevolezzir di dover •costruire pezzo per pezzo, congegno per congegno, una nuova amministrazione adeguata U:la c'omp:essità del!a odierna ;ituazione economica e socia'.e e, parallelamente, dotata di elevata àutorità morale e giuridica. Il colpo di ,grazia al governo· tripartito fu dato dalla evi– denza de:la sua incapacità ad applicare anche uno so:o dei 14 ?Unti che con sì leggera ba:dànza aveva bandito: in parole povere, da'.ila sua capitolazione davanti ai proprietar{ dei bar e dei ristoranti di Roma. De Gasperi, che per alcune settimane si era illuso di poterse:a cavare guadagnando tempo fino aUa maturazione del famooo prestito americano, vista l'impossibilità per il tripartito _di fronteggiar~ la pacifica rivolta del pacifico picco'.o borghese, di nessun a-:tro mezzo di pre5,5ione dotaw che di poohe decine di migliaia o centinaia di mig:iaia di lire per mano, pensò bene di sa:'VMSigettando a mare tre ministri, di cui due (Campilli e Vanoni) erano criticati dall'opinione pub– blica per via delle accuse (ingiuste, ma insidiose) di Finocchiaro e il terzo (Morandi) per via del:'abile ca'rrrpagna scaraventata-. gli contro da~:a Confindustria. (Quando. si vogliono varare so– cialistiche rifO'llmedi lltruttura, bisogna anche prevedere che nessuno è tenuto a rinuncirure ai suoi diritti o priv.i!egi senza opporre reststenza!) Facendo la loro brava re:azione ad una Costituente irritata per essere stata costantemente disprezzata dal governo, •itre ministri sarebbero stati massacrati; e, consu– mato il loro sacrificio, il buon Alcide avrebbe incluso nel suo equipaggio a:cuni membri del P.S.L.I. e del P.R.I. stufi della :unghezza e del grigiore dei quattro o cinque mesi di opposi– zione che avevano dietro ie s,paie. A ta'.e operazione si opponeva peraltro Pietro Nerini; e tanto più vi si opponeva quanto più, col passare dei giorni, i migliori tra i dirigenti del P.S.L.I., a cominciare dallo stesso Saragat, facevano propria l'idea di non accontentarsi di qual– che portafog:•io, ma di chiedere a De Gasperi precise garanzie sulla coerenza e continuità de[a po'.·itica economica con cui si pensava di fronteggiare ,:'incombente inf.azione; politica che, in un governo formato per due terzi da m1mini di sinistra, non av,rebbe potuto non essere - se fa si voleva coerente - che interventista, di direzione de!!'economia, di parziale pianifica– zione. Che Nenni fosse rumorosamente favorevole ad un pro– gramma di ,piooificazione 5ooialistica non implicava - si è visto a questo punto - la sua adesione a quel:a modesta ma immediata riforma di ·struth1ra, clie poteva consistere nel dar mandato ai tito:ari dei dicasteri economici (scelti tra uomini aìl'incirca del-:o stesso orientamento) di varare, senza passare attraverso :e lunghe eterne incondludenti discussioni dell'in– tiero Consig:io dei ministri, e dunque con la sola approvazione del Presidente del Consiglio (ed eventualmente del vice-presi– dente preposto a~a difesa de:-Ja lira), alcuni provvedimenti di emergenza, relativi al controllo dei cambi, :i graduale sblocco dei Iicenziamenti, a'.la tassazione del:e società anonime, e via dicendo. Davanti alla possibi!ità - oh~ non poteva non sorriderg:i - di .giuocare su:la rivalità tra il P.S.l. e il P.S.L.I., ~o scaltro De Gasperi collse il primo pretesto per dare ie dimissioni del– !'intiero gabinetto e conquistarsi così piena libertà d'azione. Probabi:mente non previde che Nenni g'.i avrebbe immediata– mente cacciato tra le gambe la candidatura Nitti. · In sulle prime, la replica socialcomunista alla manov!'8 degasperiana parve dovesse esser _coronata da sUccesso. ·Il so.o fatto di aver messo w avanti un grande economista e un duro, devoto servitore de:-Jo Stato, '(sia pure di uno State che non esiste più), risollevò dopo tanta incompetenza c leggerezza la pubb:ica opinione. Per a'.ouni giomi Nitti. fu immensamente popo'.are, ma'.grado si fosse circondato di uomini ohe non ave– vano la sua levatura, (anobe se sapevano influire .saggiamente sug'.i umori della Borsa) e ohe forse non era!lo neppure a'.ieni da: rappresentare interessi :egittimi, ma corrooti. ~el:a sua ~-– polarità sembrava dovessero profittare anche i soc1aloomumsti, decisi oramai ad aileÌl'l'siai « produttori ». Ma Tapura -a:bwtà tattica non basta a vincere le battaglie campali, quando si hanno di fronte dei grossi battaglioni. Che la democrazia cristiana dovesse oonsiderare Nitti - in seguito ai suoi discorsi par!amentari di quest'ultimo anno - come un avversa.rio, era ovvio. Il modo co: qua:e i socialcomunisti !o

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