Lo Stato Moderno - anno IV - n.11 - 5 giugno 1947

260 LO STATO MODERNO NOTE QUINDJCINALl (n Finlandia Decisamente I governi di coalizione con partecipazione dei comunisti sono in crisi in tutta l'Europa, con la soh eccezione del paesi slavi, nei quali la U.R.S.S. esercita evidentemente un'in– fluenza e trova delle simpatie che ri– salgono ben lontano nel tempo, alla stessa Russia zarista prerivoluzionari.3. In Finlandia il governo di coalizione i.n carica dal marZo 1946 si è sempre trovato in difficoltà per l'impossibilità di giungere a un accoro.o sulla politica e– conomica tra democratici popola,ri (co– munisti e socialisti di sinistra) e agra– ri; mentre i primi appoggiano, come dappertutto, e l'livendicaz,oni sa:ariali delle masse operale, i secondi cercano di contrastare tali richioote oPJ)ure, il che è ancora peggio per l'economia ge– nerale, chiedono come contropartita l'au– mento dei prezzi. dei prodotti agrico– li. Si sonq avute cosi g.ià varie manife– stazioni di forti dissensi che hanno tro– vato alimento anche in questioni di po– litica estera: se tutti sosteogono infatti la necessità di buone relazioni con la U.R.S.S. è però evidente che i democra– tici popolari tendono all'identificazione deg:i intereS&i finnici con quelli russi, mentre i loro avversar~ si sforzano di contemperare le esigenze dell'runicizia con la Russia con quelle deJl'amicizia con i paesi anglosassoni. I socialdemo– cratici finnici, che costituivano un tempo, in Finlandia come in tutti gli altri p3esi nordici, il grande partito di governo e che sono ora ridotti al i!vel- 10 degli altri due grandi partiti, mira– no a mantenere i contrasti entro li– miti ristretti, tau da non compromet– tere la stabilità del paese; tuttavia, ne– gli ultimi tempi questa loro funzione mediatrice è diventata- sempre più dif– ficile per l'acuirsi della situazione e– conomica che impone rprase di posizio– ne ben definite. Negli ultimi m~: J'in– flazione ha fatto progressi assai preoc– cupanti così da spingere gli agrari a, ri– tirare i loro ministri dal governo per non dovere condividere le responsabi– lità di fronte al paese. Privato di uno dei suoi elementi fondamentali, deli– neatosi un rifiuto dei socialdemdcrati– ci ad un governo completamente di si– nistra, il ministero Pekkal3o ha èlovuto dare le dimissioni 1'11 · aprile scorso. La crisi, laboriosissima, è durata oltre cinque settimane senza trovare soluzio– ne; infatti, se per la situazione inter– nazionale della Finlandia, non è peh– sàbile un governo senza i comunisti, d'altra parte, la s:tuaziooe parlamenta– re non consente un governo sooza gli agrari. Restava la possibil4tà d: indire nuove elezioni e ii presidente Paasildvi a un cero punto non mant:ò di minac– ciare di ricorrervi; senonchè, i risu:tati delle recenti elezioni sindacali deno– tando un forte spostamento di opinioni in seno alle masse organizzate a favore dei socialdemocratici, nuove elezioni probabilmente confermerebbero che l'unica soluzione possibile, da! punto di vista interno, potrebbe es§ere un go– verno di coalizione, di socialdemocra– tici e agrari. ohe di:sporrebbe quasi cer– tamente del:a sufficiente base parla– mentare. Ma proprio perchè ciò potrebbe provocare interventi sovietici perico– losi per l'indipendenza del paese, Paa– sikivi ha riconfermato in carica il ga– binetto Pekkala con il rientro dei mi– nistri a·grari, nella speranza ch'esso possa vivere sia pure stentatamente fi– no alle elezioni del 1948. Crisi ungherese Un'a;tra crisi sintomatica, nella qua– le f motivi di ,pol:tica dntema s'ir,trec– ciar,o inestricabilmente con qut!lli di politica jnternazionale, ha trovato ià suo epi:ogo in questi giorni in Unghe– ria. Anche qui, dopo le elezioni dello autunno 1945 si era formato un gover– no di coalizione al quale partecipavano tutti i maggiori p3 ,rti.ti, da que:lo dei piccoli proprietari al comunista, dal socialista al nazionalcontadino." In ve– rità, la situazione parlamentare (246 seggi ai piccoli proprietari contro 71 dei socialisti, 67 dei comunisti e 22 del partito nazionale dei contadini), avreb– be suggerito ia formazione di un go– verno omogeneo. Senonchè, in base ad \.In aocol'do .preelettorale. imposto dai due partiti di sinistra ed accettato dai piccoli ,proprietari in considerazione de!la situazione dell'Ungheria, tutto– ra occupata dalle truppe sovietiche, si giunse aLa forma~one di un governo in cui si equilibravano perfettamente il numero dei portafogli assegnati ai l)iccoli proprietari e quello dei mini– steri assegnati agli altri tre partiti. Naturalmente, il partito più forte potè ottenere alcune delle posizioni di mag– giore responsa,bi:,ltà e di maggiore pre– stigio, come la Preside"hza del:a Re– pubblica per 11 proprio leader Zoltan THdy, la presidenza del governo per Ferenc Nagy e la presidenza della ca– mera per Béla Varga; i comunisti eb– bero però i ministeri degli Inrerni t! della Giustizia che rappresentaoo, spe– cia:mente ne]a situazione attuale del- 1' Ungheria, due ministeri-chia,ye: da essi infatti dipendono la polizia e i tri– bunali del popolo incaricati dei proces- si di collaborazionismo e di epurazione. Se si pensa che l'Ungheria non ha po– tuto minimamente sfuggire alla conse– guenza de:Ia 5COtl!fitta, come dn mi– sura diversa è riuscito a Bulgaria e Romania, ritrovandosi con quei con– fini impostile dal traAtato dei Trianon contro il quale anche i meno naziona– listi erano in&orti nel ventennio tra le due guerre; ch'essa si trova in urto da secoli con popoli slavi ed ancora at– tualmente in special modo con gli Slo– vacchi; ohe l'invasione russa causò purtroppo grJtvi distruzioni ·mentre la occupazione dmpose ed impone tuttora l'onere di gra',(osissime requisizioni, si capirà perché ne;la sua grande maggio– ranza il popolo magiaro nel novembre 1945 abbia !Votato contro i partiti mar– ".isti, :deologi.camente legati al:a Rus– sia, e questo nonostante la grande ri– forma agraria attuata sin dai primi mesi dal primo governo di coalizione ~ ma_ggi~ran~a, marxista. Si aggiunga li ?es1d~no di una parte degli aderenti al iparti.to dei ipiccolli proprietari di non dover sottostare alle vessazioni de'.la minoranza comunista disponendo di una schiacciante maggioranza parla– mentare (il çpe ha già provocato una scissione in seno al gruppo parlamenta– re con la formaziope di un gruppo au– tonomo contrario al governo di coaliz– zione); ed il timore dei comunisti e dei loro. ·-:i,llea ti di -trovarsi esposti, in caso di ritiro delle truppe sqvietiche - che dovrebbe avvenire entro tre mesi d1lla ratifica -dei trattato di pace da par– te del «Quattro Grandi• - aEe rap– presagl:e dei loro avversari; e si ca– pirà tutto l'intrecciarsi di accuse re– ciproc)le che car.aitterizza la recente lot– ta politica ungherese. !Negli ultimi mesi, •av:vicinandosi la data in cui le truppe sovietiche do– vrebbero ritirarsi, le sinistre hanno ini– ziato un'of!ens~va in .gran<le st>ile con– tro di partito dei piccoli proprietari approfittando deJa scoperta di un com: plotto .a,l quale avrebbero partecipato alcuni dei suoi maggiori esponenti. Co– si venne 5'1.lbito arrestato dal:e truppe sovietiche lo stesso-segretario del par– tito Bèla Kovaos, ,provocando immedia– tamente vivaci proteste dei due Governi ang:o-sassoni; ora a distanza di parec– chi mesi, in base ailùe risultanze dell'i– t;truttoria, nel00tnp,otto, oltre al Kovacs, 'sarebbero coinvolti anche il presidente dei ministri Nagy, il presidente della Camera Varga ed altri uomini di pri– mo piano della stessa tendenza politi– ti.ca. Di qui le dimissioni di N.a,gy,che uf!icia:mente in congedo per ragioni di sa:ute in Svizzera, si è rifiutato di · rientrare comunicando la propria deci– sione per telefono, e la formazione di un ministero ipresieduto da Lajos Dim– myes, ministro della difesa nazionale nel gabinetto precedente, appartenente all'ala siniti;:a del partito dei piccoli pro– prietari. Ma più ancora di questa .rapi– da sostituzione del Nagy compromesso, ehemostra Ja volontà del Presidente del· la RE1Pubblica e leader dei piccoli ,pro· prietari Tildy di scongiurare più gravi complicazioni, appare significativa l'in– tenzione attribuita al nuovo presidente dei ministri - non sappiamo ancora con qu3nto fondamento - d'indire nei prOS&imimesi nuove elez:oni. La richie– sta di nuove elezioni è stata infatti a– vanzata più volte negii ultimi tempi dalle sinistre, specie dai comunisti. e non vi è dubbio che se essa verrà accolta dal nuovo governo i loro zelatori non mancheranno di approfitta,rne per ret– tificare i risultati sfavorevoli del no· vembre 1945. Ar, B, Direttore: MARIO PAGGI Cond. respons.: GAETANO BALDACCI Stabilimento 11ipoeraflco: Vd& senato, 31

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