Lo Stato Moderno - anno IV - n.11 - 5 giugno 1947

LO STATO MODERNO sistematica, e si sarà spento il fuoco de::e guerre civi:i •· « Al– :ora, dice Maurras, si potrà continuare una bella intrapresa, lo sforzo inteso ad attenuare le rivalità deJ:a società religiosa •· E certamente si attenueranno le rivalità, da: momento che ogni società avrà, di conseguenza, perduto in sè ogni motivo re– ligioso. Il centro ideale, il motivo principe dei ragionamenti del pubb:1eista del:a Action Française è I ahermazione costante, insistente, de: principio sacro del:a nazionalità; principio sa– cro, perchè anch'egli, come mo:ti in Francia fra giornalisti e scrittori, tra i qua(,j lo stesso Peguy (ben diverso quanto a spirito religioso, e a pensiero po:itico ben ~uperiore, ma ne: quale il sentimento di patria ha l'impeto d'una cadenza po– po:are e l'effetto di una giaculatoria), riprende l'esempio da Giovanna d'Arco. « Giovanna d'Arco, genio militare dé.1-a Francia, ha avuto ragione de:J'orribi:e crisi d'autorità che in– tendeva mettere in dubbio ~ diritti del DeUino •; ed è i: primo mode'.:o, consacrato al culto, d'una tradizione che non ha confronti negli a:tri paesi, e che Maurr-as difende, perchè considera la fonte principale de:la rivincita. Il suo naziona– lismo egli lo afferma « ragionato e lucido e di conseguenza CSO:usivo:un naziona:ismo che non serve nè un vicino nè l'altro, che non conosce che la patria». Un nazionalismo cosi « illuminato » non può che volersi diffondere, e inviterà popoli e cittadini ad asservirsi a lui. Ma chi avrebbe potuto raccogliere e compiere quest'invito se non co:ui che aveva in sè, altre i pregi de:.ia competenza, la fisionomia de::.i g:oria, de:I-a patria stessa? A Pétain, vivo e attivo, si dedica il libro. La dedica ha forma epigrafica, perchè in rea:tà i francesi sog(iono dire dei vivi que:Io che nOi diciamo dei morti, usano cioè le espressioni di ammira– zione e di ossequio solite a'.le onoranze funerarie, il che non è senza significato: « Egli rende allo Stato francese l'autorità e rordine, :e giuste libertà antiche, rende a:Io spirito della Francia la memoria e 1 l'onore •· Nel suo primo messaggio, del 16 giugno 19-10, Pétain, assumendo il potere, diceva di far dono deb sua persona e precisava le « ragioni • de:Ia sua decisione, « dura al cuore d'un soldato •. « Grazie al:a dignità dei fr-ancesi davanti aI:a prova: qualunque politica sia adottata, bisogna costruire l'atto del-'.a esistenza nazionale ». E Maurras: « on bisogna discu– tere certi uomini, certe sclf.te , non si tratta neppure di appro. varli (che sarebbe ancora una forma di parlamentarismo). Si tratta di secondar:i. L'unità francese è salva. Essa si trova In dov'è. Serviamo:a. Occorre creare un'abnosfera di confidenza asso1uta, apportare (a forza enorme cne proviene dall'adesione positiva delle mo:titudini quando sono organizzate e dirette da un re.,piro potente. Ma non bisogna de:iberare su: fondo della sua azione, sarebbe della pura anarchia... li più gran ma:anno della Francia è prendere partito proo contro la co:Jaborazione ... Il Maresoia".lo è responsabi!e, egli stesso l'ha detto. Comprendiamo. Ma se... on c'è se che tenga. Prima di tutto: concentrazione. Non pensare che if.,:a Francia, la sv:a Francia •· (E prima avev-a scritto che « si era usciti, la Dio mercè, da quel regime della discussione», nel quale tutto andava a catafascio perché non poteva ricevere a:cuna dire– zione con~inua). Dieci anni prima, nel 1931, Pétain era e1itratd a far parte dell'Académie Française. li Marescial:lo aveva tenuto un di– scorso et'.ogiando le virtù' di Fach, il suo predecessore. Al1'elo– gio di Pétain, Va!ery cosi aveva risposto: • Noi abbiamo in– teso per bocca vostra la ragione spiegare l'immaginazione, la fermezza circoscrivere il fuoco, la ca'.ma misurare la tempe– sta, un mirabile tattico, un perfetto artista ne:J'arte <le:Iaforza ci ha espresso da maestro i disegni, le imprese de'. poeta en– tusiasta dell'energia strategica •· E anche il poeta aveva rico– nosciuto e indicato come specifica qua:ità del Maresciallo il gusto del rea:e, i! realismo pratico dell'uomo d'arme. « La vostra regola costante è di accettare il reale, di attenervi al vero, ad ogni costo»; ed aveva anohe esagerato « la dottrina de:t' offensiva pura •• ma aveva giustamente osser.ato che « un uomo nuovo, creato da:Ja guerra, non era sorto in lui, che sempre avev-a ritenuto sufficiente rimanere uno che ha com– preso, una vo:ta per tutte, consistere il vero va'.ore de:Ia in– telligenza ne:Ia faco:tà di lasciarsi istruire dai fatti». Fatti? S:•, ii disastro della linea francese era appunto un fatto, e ben rea:e, di indubbia evidenza. Pétain, l'uomo daJ:'acuto senso <lei reale, come poteva non riconoscere questa esperienza, e non rinnovare aì:a sua luce la tradizione? Ma un a:tro uomo, un altro uomo mi:itare, ha pur rica– vato dag'.i stessi fatti un diverso comportamento. Forse il suo senso del reale era ancora piu acuto? In luogo di servirsi de: precetto di Maurras che invitava -:a Francia a « fare da sè •. ha egli veramente compreso che non basta essere straniero per essere nemico? on fu, la sua azione, condotta secondo que::o spirito che ha per sua guida, non già un pensiero poli– tico, un modello di organismo sociale, ma che si modula sui « tratti eterni de:Ia Francia •? on fu, eg'.i, la • mano sini• stra • di qu~l corpo di « unità e vo:ontà nazionale » di cui Pétain sarebbe stato la «mano destra •? Non crediamo di dir cosa nuova, nè di introdurre un nuovo elemento cr:tico se riconosciamo ne: vario comporta– mento dei due capi delle affinità, perchè una certa e pur diretta dipendenza del:e !oro azioni, l'una dall'altra, si può osservare via via, seguendo i documenti del recente passato della storia francese. L'affinità delle tendenze, la comunanza deg:i spiriti che animano le azioni diverse è certo evidente. se anche può parere paradossa:e. L'affermazione di una de– stra e di una sinistra nel corpo « democratico • della po!itica di guerra condotta dal:a Francia, dunque, non può stupire. Sarebbe piuttosto da ricercare qua:e sia l'e'.emento nuovo, o il criterio, che ci permette di riconoscere e di additare la rea'.e portata politica di un fatto qua'.e fu la resistenza francese. fatto cosi storicamente rievante, da rivestire un'importanza internazionale, al di fuori della sua specifica utilità nazionale. Se tuttavia osserviamo i documenti che ad esso si rife· riscono, e se, soprattutto, leggiamo i discorsi dei capi, difficil– mente ci sarà dato di imbatterci in affermazioni ch'esu:ino da:J'efficaoia immediata, che non siano state pronunciate in considerazione de::•entusiasmo popo'.a'l'e eh' esse avrebbero su– scitato; mai, e questo finisce con :o stupire per lo meno, mai i incontra una qualsiasi programmazione po:itica. Un libro, pubb:icato nel 1945, ma scritto e composto ne::a c:andestinità, offre di questo la documentazione necessaria. li libro, curato da O. Gregoire, raccog!ie, disponendoli in or– dine crono:ogico, tutti g:i appe:Ii e i messaggi rivolti da D~ Cau::e al:a nazione francese, a cominciare dal primo che e del 18 giugno 1940, di due giomi postei;,iore, dunque, a: primo messaggio di Pétairt. La breve introduzione che il Gre: goire premette al'.a raccolta, mostra di già, per il tono in cui è scritta, di un'affettuosa ed esaltata ammirazione, che l'am· biente al qua'.e eg:i si dirige, in cui il libro è stato composto: non.doveva differire sensibilmente daT1ùro ambiente cui si rivolgeva Pètain, a noi noto specialmente per il Maurr~s. An· ohe qui, qualsiasi 111iudiziohe s,i vog:ia fonrn.ilare sul! uomo, sul francese che la Francia addita e additerà come ìl proprio sa'.vatore, è fuori '.uogo, è travO:to sul nascere da:J'ard~re quasi re'.igioso de:l\mt,,usiasmo che accom~>agna ,; D~ Gau.le doYunque eg:i si rechi e qualsiasi cosa eg.i dica. Neto stesso tono che abbiamo imparato a conoscere è stesa la notizia bio• grafica. che ci offre, per altro, alouni e:ementi e càratten· stiche del'.a sua persona:ità, uti:i a meglio de'.ineare ne: suo svolg:mento la vocazoione de:l'uomo d'armi, vocazione chiara fin dai primi anni e dal:e prime esperienze, chiarissima negli

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