Lo Stato Moderno - anno IV - n.9 - 5 maggio 1947

Lu STATO MODERNO 197 si ~'Oncreta •ne:Ja scuola -laica. Che la scuola debba essere laica è cosa talmente ovvia, in base a quanto si è sinora detto, che non k ,necessario spendervi intorno altre paro'le: si tratta invece ora di ·vedere come ciò possa essere attuato oggi in Italia. Qui il problema si biforca: 'da una parte bisogna considerare la scuola pubh:1ca, .dal:'a:tra quella privata. Circa quest'ultima, è noto come essa comprenda ,istituti gestiti da privali e da .enti, ed iùri ,gestiti da religiosi: dei primi, che, in genere, .tranne 0 :e scuo!e .serali, festive, ecc., per lavoratori e tranne lodevoli ,eccezioni, isono imprese commerciali miranti al reou,pero di elementi avariati, molto -ci sarebbe da dire, ma nonè questa ,:a sede .adatta; .sono i secondi ,che qui ci inte– ressano,le scuole dei preti, per definir:e in maniera precisa, anche .se non troppo ovattata di riguardo. E' noto che la pedestre, opaca e reticente dizione degli art. 27 ,e 28, dedicati alla souo:a nel progetto ,costituzionale, ha fatto scivolare nel nostro futuro Statuto, facendo il mi– nimorumore, e ungendo ,g;i orli del vaso .del soave licor de:,:a libertà della .scuola, rl succo amaro del rioonoocimento, su'.lo stesso piano, della scuo:a stata:e e di ,que: 0 :a ,Parificata. Non potendosi, .per un minimo di decenza, parlare apertamente di istituti tenuti da re'.igiosi, si è ,preferito ~alancare jl portone e lasciare iNornpere nel'.a traba'llante cittade:Ia de:Ja nostra scuo:a,(a souo!a priv!lta tout court, sia pur .coperta de: pudico gonnellino <della .parificazione. Più d'uno, che ha cura amo– rosa e meditata conoscenza del:a vita scolastica, ha già se– gnalato le :d.i.sastroseconseguenze, mass•ime su! piano etico- •culturale, cui si andrebbe incontro oon ~ 'accog:imento defini– tivo de!•:'istituto ,de:,:a parificazione, espediente dr:agato in [Juesti ulbimi artni e che si sperava vedere, se non bandito, quanto meno ronfinato in limiti strettissimi. .Ma, e la libertà della scuola? Avreste il coraggio di negare questa essenzialis– sima libertà, questo diritto .sacro deL!a famiglia? Abbiamo ancora più coraggio: affermiamo ·che siamo per la più as– so:uta •libertà de'.,'.a scuola, ma che :in questo momento nel nostro paese, l'uruca vera scuola :ibera è la scuola pubb:ica statale. L'inva<de= cattolica sembra richiamare al:'attualità la sor– da !otta che centovent'anni fa, nella Francia di Carlo X, :a Con. gregazione e i gesuiti condussero, tentando dj sca:zare l'Uni– cersité ,per ,sostituirle i petits séminaires. Non è co:pa_ nostra sesiamo costretti a riandare un cammino già percorso, se tutto quanto era stajO conquistato in un seco'.o di teooci fotte per lostato e la scuo:a Jruca, lotte che in Francia si fregiarono dei nomid'un Quinet e d'un Michelet, .sembra Timesso jn forse, se si profilano di nuovo .)'ombra. del braccio seco'.a-re e del polizzinoconfessiona:e: ,ben preferiremmo, an2Jichè consumare forze per riguadagnare posizioni che si ritenevano acquisite ,al nostro costume civie, impiega~:.e in •nuove e feconde •lotte. Ma, con buona pace dei nostri amici' oomunisti, non si può barattare la legislazione suEa souola, sulla fa;mjglia, sul ca– rattere stesso dello stato, per il "piatto di lenticchie .di mal– ~erteconcessioni sul terreno economico e socia,e: se .siattuasse m pieno questo ,11U1Tché des dupes, vedrebbero essi qua:i frutti raccoglierebbero del loro basso mac 'aYelii&mo,quando giun– gessero a maturità le generazioni p'.asrnate dalla scuoC•aoon– fessiona1elScuola statale, dunque, per la vera Jibertà rlclfa scuola; padronissimo, d'altra parte, chiunque di far 15tudiare 1 propri ~gli in queHa qualsiasi scoO'la privata ,che più g:1 aggra?a, religiooa o no, scuo!a che godrà ide:Ia più ampia hberta di insegnamento, sarà parificata se risponderà ai re– quisiti richiesti dal!a legge, .ma non avrà facoltà di nlasciare akun titO''.odi studio .avente valore i:.egale; per ottenere un diploma va4ido secondo la legge italiana, r: cittadino dovrà sostenere un esame ,presso una pubblica scuo'.oaita~iana. Giu– risdiz.ionalismo?Sia pure: vuol rure pbe anche questn è una posizione da riguadagnare. * * * Ma con la difesa de:la scuola pubblica il compito non è esaurito: nu!•:a vjeta, infatti, che si abbi:a Wla .scuola pubbl'ica confessionale. E' questo il pericolo maggiore (3 sostanziale; ed è tutt':ùro ,che jpotetico e remoto: come, riprendendo il para– gone usato diànzi, ai tempi di Carlo X, mentre si sviluppa– vano i petits séminaire.s contro l'Unfoersité, si .tentò pure •la oonqui.sta .di questa daWintemo, clerica!izzando!a, così oggf, mentre si .combatte 4a scuo'.a pubblica, si gettano altresi ,e basi per ,render:a confessionale. Le prove di questa assertione sono semplicissime da darsi: basterebbe pensare aE'aTt. 5 del pro– getto .costituzjona!e (art. 7 della futura Costituzione) e al– l'art. ~ del Trattato, già esaminati, che oompongono le basi dj uno stato confessiona 1 :e, dentro i•:cui quadro uva scuola confes.sionale è prevista da:l'oart. ,36 del Concoridato, secondo il' qua:e l'Italia « considera fondamento e coronamento del– l'istruzione pubblica l'insegnamento de:la dottrina cristiana secondo la forma ricevuta da!la tradizione oatto:ica ». La mac– china è 'perfetta ed è 1pronta a fun2Jionare quando i•lmargine di sicurezza sia ritenuto sufficiente per poterla ~ettere In moto. Già qualche impazienza si nota, ,p. es. nel p. Barbera S. J., il. quale, or non è mo'.to, ha :amentato sulla Civiltà Cat– tolica che l'insegnamento della re:igione non si~ sostenuto da1'.a.sanzione del voto e deg:i esami, e ha profetizzato che « ,non è detto che deve durare sempre così ». ,Ed il pio desi– derio del p. Barbera ha già trovato, a quanlD ,Pare, att'llazione ante 1htteram da parte di troppo zelanti autorità scolastiche, ' se ,è vero quanto riferito ne::a lettera d'un insegnante, ripor– tata dall'Avanti/ di Mi•:ano del 13 febbraio u. s.: che, cioè, in tale città, presso alcune scuole merue, ,ne:Je ultime se55ioru d'esami, estiva ed autunnale, wno stati fatti sostenere esami di re!igione con voto in ,dec1ffij,, A detta po.i del!'on. Lussu, ·in una scuo:a .media dj Roma ,è stato espooto un avviso, col quale gli a:unni sono invitati a partecipare nei pomeriggi dei 12, 13, 14 marzo u. ,s., .agli esercizj spirituali pasqualr, con l'avverti– mento che sarebbe stato fatto l'appel:o nominale; iniziativa ana:oga a quella presa dall'autorità scolastica arcivescovile (? I) di Mi:ano, la qua.'.eha provveduto al!a:salute dell'anima dj 100 mila scolaretti deCJe àementari, organizzando, in prepara– zione ,dei riti pasqua'.i, lezioni e prediche, aile quali si è pro– curato, con ogni mezzo suasorio, l'intervento di alunni e maestri. Certo questi picco:i episodi, espressioni d'un me– todo di squisita delicatezza, non mirano nè a turbare la pace re:fgiooa del buon popo'lo italiano, nè a intaccare la libertà de::a ..,cuola: a questo invece è rivolta l'opera empia ili chi ii rende noti. Ma come può arrogaJ1Si di parlare d1 iibertà chi ne è così poco rispettoso in casa d'altri, dove almeno •:a buona educazione imporrebbe un certo Titegno? Forse, però, ancoro una volta, •siamo noi in errore e la scuola è già casa loro. E per còm:'.udere suila libertà della scuola, è stato forse finora emanato un atto de1la Chiesa che revochi tl Si.fabo de:J'8 di– cembre 1864? Ne consigliamo caldamente ,l'istruttiva ed edi– ficante jettura: fra l'altro, vi si apprenderà dalla proposizione XXX che la Chiesa condanna la I teoria 1:he « il Romano Pontefice rpuò e deve riconciliarsi e venilre a composizione col progresso, co: libera'.ismo e col.la moderna civiltà»; dalla prop. XXXIX che ·la Chiesa rEc5piogela teoria della sovranità ori– ginaria ,e i::limitata de'.11o stnto; infine, dalla IPro,p.XLV che la Chiesa inon ammette che « l'intero rego1amento delle pubbli– che souO:e, ne:Je quali è istituita la gioventù ru alcuno stato, ... può e deve essere attribuito ali' autorità -civile, e .talmente at– tribuito, cbe non si riconooca in nessun' ahra .autorità il diritto d',intrornettersi neEa disciplina delle scuole, inel reggimento degli studi, nella oolJazjone .de' .graru, nella scelta e nell'ap– provazione de' maestri». Negazione de:fa civiltà moderna, dello stato 'laico, deEa scuola laica: si dica dunque una buona '

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