Lo Stato Moderno - anno IV - n.9 - 5 maggio 1947

LO STATO MODERNO 195 Il Partito Socialista dei Lavoratori Italiani si è hattuto moltobene. I suoi voti sono stati 82.181 con 4 seggi in Par– lamento. Non_poteva sperare di più perchè non possedeva la adeguata organizzazione propagandistica e perchè agivano sullo scacchiere politico siciliano interessi molto più antichi e radicati. Forse il suo torto è quello di non aver saputo toc– care i motivi mali della questione siciliana e di aver prefe– rito parlare al ceto medio piuttosto che ai contadini e agli artigiani delle campagne. I discorsi elettorali dei suoi oratori, come quello di Bianca Bianchi a Palermo per esempio, sono stati troppo inte:Jettuali, molto filosofici ed umanistici, po- chissimo aderenti alla rnaltà isolana. . r: Partito Repubblicano Italiano ha avuto 82.418 voti e 4 seggi, J;lerchè è caduto nello stesso difetto del P. S. L. I., quello di insistere su un tipo di propaganda che il popolo la– voratore non intende. Il ,P. R. I. non ha poi capito - e in questo ha ripetuto gli errori dei monarchici - che la questio– ne istit<uzionalenon era in gioco nelle elezioni siciliane, bensì interessava chiarirn la natura ed apprestare i programmi della politica sociale ed economica di cui la Sicilia abbisogna. Il P. R. I. ha ·tentato <li fare una questione di repubblica e di monarchia per controbattere il P. N. M. Ora, se è vero che le masse repubblicane non erano affatto interessate alla po– sizione del P. R. I., perchè legate ad altri interessi e ad altri sforzi - quelli del Blocco del Popolo - esattamente come le masse monarchiche si disinteressavano del P. N. M., do– vendo seguire il Blocco liberal-democratico-qualunquista, era inevitabile che le conseguenze di quella posizione fossero molto modeste. H ·P. R. I. avrebbe dovuto far blocco con i :aburisti e condurre una campagna po!.itica e sociale. Inutile occuparci dei movimenti minori, come l'Unione Siciliana del Lavoro (14.871 voti, seggi O), l'Unione Sociale per l'autonomia sicùana (9.521 voti, seggi O), il Partito na– zional-social-fusioriista (voti 4.694, seggi O), il Partito Sicilia– no per la ricostruzione sociale (voti 4.511, seggi O), l'Asso– ciazione Umanitaria Sicùana (voti 1899, seggi O) la Lista de::a Madonnina (6.824 voti, seggi O), il Partito Democratico del Lavoro (10.488 voti, seggi O), il Partito Operaio P-rogressista (voti 238, seggi O), il Bronte dei Combattenti e Reduci (voti 12.761, seggi O), perchè tutti questi partiti non hanno otte– nuto a:tro risultato al di fuori di quello di disperdere voti. Andiamo al M.l.S., argomento che interessa partico:ar– mente gli italiani del Nord. Il M.I.S., come abbiamo ri!evato, ha conseguito un certo vantaggio in quanto ha visto mig:io– rate, sia pur ·lievemente, le sue posizioni. Non possiamo però accettare per buone le affermazioni di coloro i quali· si dichia– rano soddisfatti di questo lieve miglioramento. Le elezioni re– gionali sono in fondo il risu!tato di tutto un periodo di agi– tazioni sociali e di disordine civi!e promossi esclusivamente dai separatisti allo scopo di dimostrare la incontenibile aspi– razione de: popolo sicili&no alla indipendenza. Esse hanno dimostrato invece che il popo!o siciliano non ha mai richiesto l'indipendenza e il separatismo dal.J'Ita:fa, nè •si è lasciato sedurre da:t'oratoria finocchiariana: la richiesta autonomistica era una esigenza ·amministrativa che non aveva nulla a che vedere con il separatismo propugnato dal MJ.S.; lo stesso separatismo storico, da noi il::ustrato nei precedenti articoli (v. l.,o Stato Moderne n. 16 del 20 agosto 1946 e n. 17 de: 5 settembre 1946) era a base autonomistica e non secessionistica. Come que::o del 30 aprile 1946, i: comizio <li chiusura de::a campagna e!ettora:e per l'autonomia condotta dai sepa– ratisti, si è svo!to in ·un clima di accesa euforia. Finocchiaro h_aparlato <loP,O il tramonto, dal balcone di un pU:azzo signo– rile di Piazza Politeama, a Palermo, pomposamente addob– bato alla maniera <li un batdacchino orienta:e. Natura!mente ha par:ato <li indipendenza e di confederalismo mediterraneo, di rinascita siciliana e di stato sovrano. La manifestazione ha avuto termine con una spettaco!osa fiaccolata per le vie de:Ja città. Credevano i capi del M.I.S. di conquistare la totalità dei voti ,siciliani con una fiaccolata? Forse lo credevano! ma essi non sono riusciti che a consolidare ie posizioni del 2 giu– gno, cosa che è stata possibile so:tanto in seguito al:a vio– lentissima campagna condotta <la Finocchiaro Aprile contro la Democrazia Cristiana. Il pericolo del separatismo è però completamente scom– parso? In gran parte sì. Ancora una volta il popolo sici;iano ha confermato :-a sua fede unitaria. Molte leggende e molti « slogan » saranno certamente eliminati in seguito ai risultati delle e:ezioni de: 20 aprile e alla interpretazione equa deJ.:e cifre. Cro:Ja il mito di una rivoluzione sudista, cade la mi– naccia di un pericolo separatista, svanisce :a tensione tra il Nord e il Sud. Ora si tratta di chiarire i problemi del decen– tramento e di consolidare la unità morale e politica de:!a Nazione. Condizione indif;pensabile è che il Nord comprenda fraternamente i bisogni del Sud. Senza di che, al!a prima occasione, la minaccia separatista, rappresentata da 190.396 voti, compresi quel1i di Varvaro, divamperà nuovamente. In questo senso :a situazione politica sici.:iana scaturita dal 20 aprile non ha e!iminato :e minacciose tendenze di al– ci.mi movimenti la cui importanza non bisogna affatto trascu– rare: le ha soltanto frenate e limitate, ed è questo un e!e– mento di cui non si può obbiettivamente non tener conto. I partiti che hanno considerato le e!ezioni siciliane come la prova generale di quelle che la nazione indirà in ottobre per i; Parlamento Naziona:e, si sono visibilmente lasciati traspor– tare dalla euforia del momento. I repubblicani considerano sconfitti definitivamente i monarchici, e non pensano che le e:ezioni regionali non avevano carattere istituziona:e, ma am– ministrativo ed economico. Infatti, se dovessimo valutare ad occhio e croce la rea:e consistenza del:e correnti monarchiche, dovremmo concludere che un referendum istituzionale da– rebbe a:meno un milione di voti alla monarchia, e cioè i voti di gran parte della D. C., quelli totali del B.L.D.Q., del P. N.M., dell'U.Q. e dell'U.D. di Messina, del U.S.I., del:a lista de]a Madonnina, e de: M.l.S. Ma anche i monarchici sbag:iano, e sbagliano di grosso, quando pensano che il movimento rep~bblicano in Sicilia ha basi molto debo:i: perchè la somma dei voti decisamente re– pubblicani può raggiungere il milione con tendenza ad au– mentare. Se il P.N.M. non avesse fatto -di queste e:ezioni una questione di accertamento delle forze istituzionali ad esso fa, vorevo:i e non si fosse il:uso di raccogliere plebiscitariamente i voti del popolo, potrebbe oggi contare sulla vitalità ed at– tualità dello slogan « la Sicilia è monarchica fino al mido;:o ». O.ggi invece un durissimo co'.po è stato vibrato al movimento; e non è azzardato dire che al:e prossime e'.ezioni po:itiche chi si avvantaggerà. non saranno certo i monarchici. Come si vede la 0 situazione sici:iana di oggi non è mo'.to chiara, nè ha basi solide e definitive. Ci promettiamo di seguire mo:to attentamente i lavori del Par:amento siciliano, perchè siamo co9vinti che soltanto una decisa lotta par:amentare condotta su basi <li onestà e di intelligenza potrà contribuire aJ:a eliminazione dei pericoli serpeggianti ·nella compagine della democrazia siciliana. Le sinistre hanno urìa grande responsabilità in merito, perchè se chiuderanno g:i occhi davanti alla realtà e si cul– :eranno sulle cifre che segnano le posizioni raggiunte, lusin– ghiere ma non solide e definitive, i perico:i, che si chiamano monarchia e separatismo, affioreranno ancor più minacciosi. Una nota umoristica per finire: il signor Finocchiaro Apri– :e avrebbe dichiarato che il suo movimento si orienterà d'ora in poi decisamente verso il comunismo! GUGLIELMO ARIS'fli:J

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