Lo Stato Moderno - anno IV - n.9 - 5 maggio 1947

208 LO sfAtO MObE~NO delle forze d'occupazione in Germania al nummo necessario allo 'scopo di diminuire le spese che gravano sul paese, e per un ·piano venticinquenna:e di garanzia fra i Quattro per la sua smilitarizzazione. Neanche su questi punti fu raggiunta un'intesa; ma sul primo dei due, formU:ato da MaTshall il 24 marzo, potè essere deciso nella seduta oonclusiva che ii Con– siglio di Controllo di Ber:ino stabilirà per il 1• giugno un piano di limitazione di tali effettivi. L'a:tro progetto è opera di Bymes, e fu pubblicato il 30 aprile 1946 e discusso il 9 e il 10 lug:io <li quell'anno nella sessione parigina del Consig:io dei Quattro. Marshall lo ripresentò i; 14 aprjle a Mosca, con l'aggiunta di un clausola di revisione periodica, e ottenne l'as– senso senza riserve di Bevin e quel:o sostanziale di Bidault; ma Molotov gliene contrappose subito un altro che investiva tutti i ,prob!emi della Germania, compresi que[o della Ruhr, del disarmo industriale, della riforma agraria: e ripresentava quindi tutte le difficoltà del negoziato maggiore. In conc:u– sione, dato il troppo profondo divario esistente fra i due punti di v.ista, il progetto americano fu ritirato il giorno appresso, senza neppure rinviarlo, come aveva proposto Molotov, ad un apposito Comitato insieme al suo oontroprogetto. Neppure è stato possibile accordarsi circa· gli Stati che dovranno essere ammessi alla discussione del trattato, nono– stante che ì'argomento sia venuto più volte in discussione. Al contrario, sulla questione dei prigionieri tedeschi, una que– stione di dettaglio che per altro ha una grande portata umana, un accordo si è potuto raggiungere il 28, dopo ohe fin dai primi giorni della conferenza ciascuno dei quattro ministri aveva precisato ufficialmente le cifre dei prigionieri detenuti dai rispettivi paesi. Purtroppo - e questa è una ennesima prova del cqme vadano a rilento queste cose - il termine fissato è quello, nientemeno, del 31 dicembre 1948. Un accordo a tre sulla questione del carbone tedesco, di importanza fondamentale per :a Francia, fu d'altra parte sti– pulato ai matgini della conferenza da Bevin, Bidault e Mar– shall e notificato al Governo Sovietico. A termini di ta!e ac– cordo, pubblicato il 21 aprile, la Francia otteneva un aumento immediato dell'assegnazione di carbone de:Je tre zone occiden– tali, uno più sostanzia:e ,per il secondo semestre dell'anno in corso, e l'intiera produzione de[a Saar il giorno in cui tale bacino sarà integrato nell'economia francese. , Ma sulle questioni più specificamente attinenti al trattato di pace con la Germania, niente di fatto: esse saranno riprese in esame dai sostituti per poi ritornare dinanzi al Consiglio dei Ministri degli Esteri, che si riunirà in dicembre a Londra: a meno che i qualtro ministri non possano incontrarsi per una breve sessione a New York in settembre in pcoasione dell' As– semblea generale dell'O.N.U. E', purtroppo, la soluzione che oi attendevamo. Il peggio si è. che anche il trattato austriaco, assai meno complesso, in istato di assai più avanzata elaborazione (a Mosca fra J' altro furono sentiti in proposito il ministro austriaco degli Esteri Griiber e una delegazione jugoslava), e urgentissimo se si vuo!e che quella disgraziata repubb:ica cominci finalmente a vivere, è rimandato alle calende greche. Una commissione spe– ciaìe si riunirà il 12 maggio a Vienna per esaminare i punti controversi, ma Bevin non ha neppure potuto ottenere da Mo– lotov che la questione austriaca abbia la precedenza nell'or– dine del giorno della sessione londinese de: Consig:io. Non si dimentichi che, dopo la firma della pace, le truppe sovietiche dovranno sgombrare J'Aust'l'ia; e ciò importerà l'evacuazione anche dell'Ungheria e della Romania che fino a quel momento rimarranno occupate per garantire le vie di comunicazione al:e forze dislocate in Austria: donde l'interesse sovietico a ritar– dare la pace con un paese che, fra l'altro, non ha potuto ancora, a differenza de!la Bulgaria e della Romania, essere comunistizzato. Nel già rioordato nostro articolo apparso sul n. 7 abbiamo messo in riuevo qua:e sia l'ostaoo:o principale. In base alto decisi_onidi Potsdam i « beni tedeschi » in Austria debbono passare ag:J Alleati in conto riparazioni tedesche; ma mentre tutti son d'accordo nel considerare come tali i beni che appar. tenevano a Tedeschi prima de:l'Anschluss, l'estensiva inter– pretazione data da parte sovietica a tale concetto anche per i beni divenuti tedeschi dopo d'allora, priverebbe l'Austria delle sue principa;i risorse (quel:e appunto su cui, in una o in altra forma, misero le mani i nazisti divenuti padroni dello St.1to austriaco: Marshall, contraddetto da Molotov, osservò che tali attività comprendono il 100 % del traffico danubiano, il 90 % del carbone, il 70 % del petro:io, ecc.): cosa tanto più grave in quanto Molotov domandò il 18 aprile che ta:i beni fossero sottratti a[e prescrizioni di legge austriache riguardanti il con- . trollo <lei cambi e le Testrizioni d'esportazione. ln più la Jugo. slavia, sostenuta daìl'U.R.S.S., domandò alla conferenza di Mosca 150 milioni di do[ari di riparazioni all'Austria, in con– trasto con le clauso!e di Potsdam che ne :a esoneravano, la cessione della Carinzia meridionale (Griiber dichiarò per con. tro che .!'Austria non avrebbe sottoscritto alcuna diminuzione di territorio), ,uno statuto di autonomia per i 70 mila - rea;i o pretesi - Croati del Burgenland, ed altro ancora. Circa lo statuto finanziario di Trieste, su cui l'Italia e la Jugoslavia furono ammesse a presentare per iscritto il loro punto di vista, i Quattro convennero il 22 aprile di racco– mandare all'O.N.U. cL mettere a disposizione del Territorio Libero crediti fino ,a un massimo di 5 milioni di dollari se il Governatore e il Governo li domanderanno. Ed ecco tutto. Anche i negoziati svoltisi .a Mosca fra Inghilterra e U.R.S.S. per un prolungamento e una chiarifica– zione dei termini del trattato di alleanza del 1942 non hanno portato, almeno fino ad ora, ad un risultato concreto. Si è invece u:teriormente consolidata l'amicizia (che è ben più di un'alleanza• scdtta sulla carta) ang:o-americana, e un ravvici– namento si è determinato anche fra gli Anglosassoni e la Fran– cia (,pur divisi sulle questioni deJ:a Ruhr e del-:a Renania), che, perdurando l'impossibilità dell'unificazione economica del:a Germania, finiranno verosimilmente çol fondere le loro zone. Cominciata sotto il segno del:a dottrina Truman, che si è venuta sviluppando ne:Je settimane successive e ha ottenuto l'assenso del Senato, la conferenza di Mosca ne ha subito l'in– fluenza, jn quanto Marshall non si è mostrato disposto a scen– dere ai soliti compromessi. Neppure l'U.R.S.S. ha ceduto, sia pensando che il tempo lavori a suo favore sia perchè impre– parata a:Ja nuova situazione e desiderosa di osservarne prima gli ~viluppi. Ma, se il trattato con la Germania non ha fatto progressi, ie pochi quel•:ocon l'Austria, l'America, secondo John Foster Dulles, uno dei consiglieri di Marshall, può far tuttavia un bilancio attivo de:la Conferenza, in quanto ne ha ripor– tato una conoscenza più estesa dei .inetodi e del funzionamento deJ:a politica estera sovietica, una messa a punto della propria po!itica europea, che potrebbe riuscire per l'avvenire di valore inestimabile e un consolidamento delle relazioni con la Fran– cia. E Stai~ nel co:loquio - inconcludente éome i precedenti con Bidault e Bevin - avuto il 15 .aprile co: gen. Marshall, ha potuto mostrarsi ottimista perchè non si è trattato finor~ che « delle prime schermaglie». « Bisogna aver pazienza, egh ha detto, e il compromesso si troverà », E su queste conclu– sioni, i « vice-grandi » si :prendono sette mesi di vacanza, da apd:e a novembre. « Ma noi non possiamo disgraziatamente lasciar da parte il fattore tempo », ha detto Marshall nel suo discorso del 28 aprile alla Nazione. « Il paziente agonizza me~– tre i medici deliberano ». Il guaio è che i medici hanno ,n– nunciato per ora anche a deliberare. Aspettano il cader de.I~ foglie. ANTONIO BASSO

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