Lo Stato Moderno - anno IV - n.8 - 20 aprile 1947

LO STATO MODERNO 183 ci.sione,tornare sulle alternative e sug:i interrogativi che ci siamo posti all'inizio? Possiamo, con maggior chiarezza, ve– dere se realmente ci avviamo verso quel Twentipth Century, Amerioon Century, di cui ci ha par.lato Luce durante la guer– ra, e verso qu~• « era americana » di oui ci parla ora Paul Reynaud? Una previsione è quanto mai axdua. Le a:ternative, come abbiamo detto, sono tre: One World - Two Worldt - Chaos. Di queste tre alternative, la terza, cioè il caos, cioè la guerra, appare minacciosa, ma poco probabile. Per la prima vo:ta, come fa osservare Lippmann, i due più forti Stati del mondo si trovano a:rla massima dista,nza possibile; a una di– stanza iragguardevole anche in ,piena era atomica. GH Stabi che si susseguono dat'ono e dall'altro· lato della « cortina di ferro» sono fonte d' attriti, ma anche a.ssol,vonoa funzioni di cuscinetto. Inoltre la Russia è stanca. Vi è poi :a seconda soluzione: quella dei « due mondi ». E' la soluzione più probabile; diremmo anzi che essa è già in atto. Sia che si pel,petui -attraverso inconcludenti incontri, oome quà<:o di Mosca, i;ia che degeneri in guerriglia di nervi cronica, sia che si distenda in un modus vivendi ai!a men peg– gio accettabile, tutto pare indicare che per ora, e per l'im- mediato domani, gli strateghi della politica e del'.<adiploma– zia non sapranno trovare nuNa di meglio. E infilne vi sarebbe la so:uzione del « moodo unito», che oggi par ire:egata nel! ,regno dell'utopia. Forse, come abbiam detto, domani una fase conciliativa, che oggi non è dato pre– vedere, potrebbe consentire di avvicinarci a questo regno. Gli americani :Parlano da quakhe tempo -un ling:uag~o molto « realistico ». Ma non cessano dal far riferimento ai valori ideali e morali incorporati ne:l'U.N.O. Id commento, già sopra citato, di Newsweek al discorso di Truman, dopo aver con– testato che l'apparente neo-imperialismo americano miri a co– stituire un impero, concludeva: « Se è vero che noi stiamo estendendo ,:a nostra potenza al fine ultimo di cost:ruire non un impero ma un sistema di sicurezza internazionale, allora la misura deUo svilu;ppo che sapremo dare ~e Nazioni Unite sarà la _prova del:a nostra 5incenità ». Tutto dipende quindi doo modo in ooi la world con– sciou.mess americana verrà concretandosi ed evolvendo. Ed anche, come ognuno bene intuisce, da'l modo in cui « la con– troparte » consentirà che essa si vada concretando ed evol– vendo. BRUNO PAGANI Il giuoco del Caudillo « E se il potere raggiunto con un col,po di Stato avesse la diabooca f=ltà di terrorizzare chi se n'era impadronito prima ancora di terrorizzare quelli che lo -subirono? » si chie– de Gugl!ielmo Ferrero in uno dei suoi uìtimi saggi. Natural– mente egli giunge alla conclusione affermativa - quella con– clusione che oggi per dolorosa esperienm ci sembra ovvia - attraverso un'acuta interpretazione dell'attività di governo dei dittatori Cesare, Napd.oone, Mussolini. Ma se la morte :non lo avesse _gbeimito improvviisamente nell'agosto del 1942, il Ferrero avrebbe certamente trovato nelle recenti manifestazioni dell'ultimo dei dittatori fascisti, il gen. Francisco Franco, un esempio a,ssolutamente oa,Jzante. Qua'.e altro significato infatti può da,rsi aiJ:esinuose, contrad– ditotie, inaspettate deci9.ioni de'! «Caudillo?» Si pensi a.Jl'al– \eanza segreta con l'Italia del 1936, ai numerosi convegni con Mussolini ,e con Hitler aglii inizi deli'.a guerra, si 9onfronti tut– to ciò con i successiVli patteggiamenti al.trettanto segreti con gli ambasciatori inglese e americano, e infine a quegli accordi che pel1llisero ag:i a1le-ati di servirsi degli aeroport!i spagnoli per bombardare le annate di Hitler e di Mussolini durante la campagna d'Ita:ia. Si pensi ai legami sempre più stretti ch'egli va annodando con il Vaticano, al punto di·autodefinir– si • Caudilo della Crociata», e lo si paragoni agli accordi iigenti per cui spetta a Franco la scelta defiiiitiva, su di una tema, dei vesicovi, che debbono _poi giurare fede:tà al regime. Si pensi ancora -all'at,teggiamento accentuato in questi ultimi tempi di essere eg:i il campione dell'anticomunismo e lo si paragoni con l'intenzione più volte manifestata ufficialmen– te di voler fare della Spagna uno « Stato sociale ». Con osdl– iazioni pendO:an che vanno facendosi semp,re più isteriche, egÌisi ,a.ppoggia ora ,sull'Esercito contro la Falange, ora sulla fa:ange contro l'Esercito, e vorrebbe infine guadagnarsi il favore popolare contro tutti. · Ewdentemente ciò non è ~oltanto sfoggio di abilità, ma SOprattuttopaura, la paura di un destino che incombe orrnai sulla sua dittatura, ed al quale egli tenta in ogni modo e a qualunque prezzo di sfuggire. E', quindi, alla luce di queste considerazioni che va va- lutata la decisione annunziata dal gen. Franco nel,;,anottè del 31 marzo, di l'Ìportare l,a Spagna neUa tradizionale forma.mo– narchica. J-nfatti tutte ,!e sopracitate contradclàzioni riappaiooo nel progetto di legge i.ulla successione sottopo5to alle Cortel!. Nel momento stesso in cui Testaura la monarchia, Franco si assicura la carica di Capo dello Stato vita natural durante. Alla sua morte un re potrà succedergli, ma esso non viene preven– tivamente designato: il decreto par:a semplicemente della « ,perisona di sangue reale avente il maggior diritto », che però deve v~ir designata congiuntamente dal Consiglio del ,regno e daJ gabinetto, e accettata almeno dai due terzi delle Cortes deia Nazione. Ciò può essere agevo!mente spiegato col fatto che l'attuale pretendente al trono, don Juain conte di Barcel– lona - che già ha rifiutato di ricevere la corona .dalle mani del Caudillo per non mantener quest'ult.imo ad potere - non oflfre evidentemente al dittatore il preteso affidamento. Ed ecco che segue un'af.tra dispo5izione oooondo la quale nel caso in cui n-.in principe risponda ai requisiti richiesti, potrà 65- sere nominato un reggente. E ,POichè il Caudi!llo si riserva il dirit>h> -- in qualsia'Si momento, si noti - di ![)roporre il suo sµooessore (re o reggente che sia), si ipuò ben cono!udere che si tir-atta di una restaurazione monarchica condizionata, e che tali e tante sono le condizioni, per cui oon è affatto sicuro che la monarchia tradiziona'.e si •realizzerà. Di futto in una chiara dichiarazione al:a stampa dalla ma !residenza deJ'Estoril presso LiSbona, <il pretendente aJ trono don Juan ba spiegato le ragioni per cui egli oon può aderire 0ila'iniziativa del gen. Francò -e che si possono )"iassu– me.m in una oola frase: ineo5tituzionalità della legge. Tanto il Caudillo qua,nto Je Cortes non possono aver la pretesa di rap– prESeJ'.llt:are l galmente la Nazione spagnola e non hanno al– cun potere per trasformare fa monarchia ereditaria in una monarchia e!ettiva., e contemporaneamente una dittatura per– sonale in una dittatura a vita. · E' chiaro lo soo.po di questa nuova mossa del gen. Fran– co: quello cioè di sfuggire al processo di assestamento demo– cratico che incombe sul suo paese in conseguenza delJa ban– carotta del fascismo. Se è vero che la situazione internazio-

RkJQdWJsaXNoZXIy