Lo Stato Moderno - anno IV - n.8 - 20 aprile 1947

LO STATO MODERNO 175 ELEZIONI JN SJCJLJA Con le elezioni sici'liane lo Statuto autonomistico, a suo tempoelaborato dai ,partiti rappresentati nella Consulta regio-. nale cd approvato dal Consiglio dei Mirtistri, entra in piena attuazionedando vita ad WJ Parlamento che ricorda ai nostal– gici siciliani un'antica e gloriosa tradizione costitu71ionale e parlamentare. L'esercizio della autonomia, se non risolve l'annosa que– stione siciliana, varrà a ,porre un freno a quel vasto movi– mento politico che, partendo dal ,riconoscimento di un pro– fondodissidio tra: il nord industriale e il sud agricolo, e delle bassecondiziorti di vita dei lavoratori siciliani, ha cercato di trasformareil dissidio in lotta aperta, dapprima attraverso una serie di rivol:te politiche e di agitazioni sociali, poi con. una costante~nsofferenza dell'·azione fiscale esercitata dal centrali– smoburocratico romano, ipfine con un vero e proprio tentativo di secessione. Chi vuole intendere il signtficato di questa complessa questione non deve limitarsi aliJa vaiutazione degli elementi immediati e delle ragioni contingenti che hanno originato ~l . separatismo 1943-1947; ma deve rifarsi ad un passato molto lontano, e se proprio non vuole riferirsi al.la tradizione costi– tuziona'.ee parlamentaristica isolana che •risale al 1130 quando le « curiae generales » approvarono l'incoronazione del Conte Ruggero,bisogna che parta dall'anno 1812, quando i baroni siciliani iniziarono il p~imo separatismo imponendo ai Bor– boni il riconoscimento della indipendenza de'. Regno di Si– cilia (1). Capirà aillora che il separatismo, come stato d'animo, co– me aspirazione autonomistica, come nostalgico ricordo del!e antiche guarentigie costituziona4i e de'lle ,glorie di quello che fu il primo parlamento europeo, si origina da elementi che sono tutt'altro che speculazione politica. La speculazione è subentrata con Finocchiaro Aprile ed ebbe un successo ini– ziale,subito dopo in costante declino, e le cause varie e com– pl~se non è qui il caso di analizzare. Si può dire comunque che il separatismo siciliano ha agito in senso non conforme all'ideale dell'unità, profittando dellacrisi immediata del dopoguerra in cui sembrava che l'or– dinamentostatale e civile italiano stesse per crollare definitiva– mente e lo straniero intendesse ridurre il territorio italiano in un bivacco di truppe e in un campo di controllo e di sfrutta– mentopolitico. Fu grave errore quello di rivolgere un appello aglianglo-americani e di appoggiarsi ad essi; ma l'eNOre - è onestodichiararlo - non fu commesso dal popolo siciliano, ma soltanto da un pugno di uomini i quàli furono già una Primavolta clamorosamente sconfitti allorchè vollero legaliz– zarela loro speculazione attraverso la partecipazione alle ele– zionigenerali dei deputati alla Costituente. Il separatismo finocchiariano è stato un episodio certo nontrascurabile; ma il suo significato in definitiva è quello di un conato particolarista, che si travesti con l'insurreziona– lismoma che non era affatto rivoluzionario, essendo semmai espressionedi una corrente costituzionalistica, volta ad otte– nerela Tiforma della costituzione italiana e del patto di unità sancitonel 1860. ' Non fu altro che questo. èoloro i quali vi hanno voluto vedereelementi e caratteri che si estendono a tutto il pen– sieropolitico isolano, sono per lo meno, male informati. li separatismonon ha mai rappresentato una corrente impor– t~te di opinione pubblica, e tantn meno ha rappresentato uneffettivo pericofo. E' stato preso troppo sul serio ed ha avuto per questo un suo momento di apparente fortuna. Più spesso non si è capita la vera sostanza storica deHa richiesta a cui si appoggiava e sj è voluto esasperarlo. Lo stesso fenomeno EVIS non fu che il frutto dell'apprensione con la qua:e si è guardato all'agitazione siciliana, agitazione che ero di pochi e ohe si volle credere di molti, che era so– ciale ed economica e che -siritenne politica, che' era di pura protesta e che-si temette come una ~ivdlruzione. Un nuovo errore di valutazione è stato commesso du- · rante la campagna per queste elezioni del 20 aprile: per<ihè, nonostante la sconfitta elettorale toooalia al M.I.S. nelle ele– zioni politiche del 2 Giugno (2) e nelle successive per le amministrazioni comunali, e le gravi crisi che hanno dilaniato il movimento stesso, si è creduto ohe i separatisti volessero dare la scalata al potere, e si .è cercato <lj tlaglitarela strada a Finocchiaro organizzando ,una campagna elettorale in grande stile, con fintervento delle più alte personalità italiane. Ma il pericdlo non ero mppresentato dai separatisti; bensì dai monarchici che cercavano ]',appoggio dei separatisti allo scopo di conqui5tare la maggioranza dei seggi e di tentare, in seno al ,pa:rlamento siciliano, la revisione deJ.lo Statuto parla– mentare e la restaurazione della monarchia in Sicilia. Sotto questo aspetto le elezioni siciliane hanno segnato una svolta decisiva nella storia italiana, perchè l'aggravamen– to del dissidio tra nord e sud, sfruttato dai monarchici, avrebbe potuto portare ad una vivace reazione del Governo centrale e ad una altrettanto vivace agitazione monarchica tra fa mas– sa del popolino. I monarchici hanno parlato apertamente durante la cam– pagna elettorale di restaurazion~ della monarchia nel caso in cui fossero arrivati in massa al parlamento siciliano; e appog– giati in modo più o meno pa1ese dal iblocco liberale-demo– cratico-qualunquista, hanno cercato di sfruttare tutti gli ele– menti passionali e psicologici che potevano servire allo scopo. Sono partiti dalla presunzione che il 70% dei siciliani fosse monarchico; così come i separatisti, nc1hostante la sconfitta del 2 giugno, credevano e anerrnavano che -!'80% della po– polazione siciliana fosse per Finocchairo e per il M.I.S. I risultati delle elezioni, nonostante l'aumento di forze dovuto per lo più a quella parte della democrazia cristiana che, specialmente nelle zone interne, si proclamava legitti– mista, hanno dato il colpo di ,grazia alle velleità ;più o meno sincere di colpi di stato e riaffermato una .realtà soprattutto so– ciale che non era sfuggita aglj osservatori più attenti n Blocco del Popolo, costituito dai corrumisti, dai sociaHsti e dagli azionisti, ed affiancato dai repubblicani storici e dal P.S.L.I., ha avuto pieno successo, conquistando posizioni no• tevolissime, soprattutto nelle zone rurali; e ba caratterizzato la giornata del 20 aprile con effetti che non si limiteranno forse alla sola regione. A sua vo1ta la Democrazia cristiana ha dimostrato. la sua vitale resistenza, e rimane il partito più forte e più compatto, segnando anche qualche punto di recu– pero in conf.rçmto ai risultati delle elezioni comunali dello scorso autunno. La vittoria del Blocco è certo dovuta alla intensa pre- (ll Al moti siciliani del 1812, 1820, 1838. 1848, lMa. 1893-94 accenna un nostro articolo su11a lotta politica In Sicilia, pubbl101to nel n. 11 di Stato Moderno, !O agosto l!lte. (2) ARISTEI: e ortsl del separ,a,ttsmo • In Stato Majerno n. 11 del 5 settembre lHO,

RkJQdWJsaXNoZXIy