Lo Stato Moderno - anno IV - n.6 - 20 marzo 1947

LO STATO MODERNO che la unione dei popoli s:avi non ha propositi aggressivi, che, a differenza del pangermanesimo dove )o scopo è di as• soggettare g'.i a'.tri popoli, si tratta soltanto di un sentimento di solidarietà. I diversi punti dell'ordine del giorno (« i popoli slavi neJla loro lotta per la pace e la democrazia •; • l'apporto • dei popoli slavi aJla cu'.tura mondia:e », ecc., ecc.,) appaiono affatto innocui; ma l'impressione che se ne ricava è che il b:occo slavo, come del resto tutti i blocchi, ha un carattere e dei fini non propriamente difensivi; ed anzi un intel:igente osservatore straniero ha scritto, a mo' d'epigrafe e di giudizio riassuntivo del Congresso, che c'è ogni fondato motivo di ritenere che al « Drang nach Osten » dei tedeschi stia per sostituirsi il « Drang nach Westen » degli slavi. Il perioo:o sarebbe tanto più grave perchè nel Congresso di Belgrado erano rappresentati 250 milioni di uomini. Nelle polemiche che ne sono seguite i giornali di Mo– sca, di Varsavia, di Belgrado, ecc. hanno risposto che da:la loro parte non si nutrono in alcun modo propositi aggressivi, che si tratta cioè soltanto di un atteggiamento di difesa, di un dispositivo di resistenza contro le mosse offensive che stanno per venire da: campo opposto. In rea:tà Churchill il 19 set– tembre 1946 aveva pronunciato a Zurigo il suo discorso nel quale poneva le prime basi della sua unione europea, di cui tra poco diremo; e si sa come, una volta incamminati~i sulla strada e nella po:itica dei b'.occhi, procedono le cose: cia– scuna delle parti rimprovera aJl'a'.tra, con eguale fondatezza, di voler metter su delle mostruose macchine di guerra; e se disgraziatamente le cose finiscono con l'ingarbug'.iarsi mag– giormente, nessuno al momento opportuno sa chi è stato a sferrare il primo colpo. Perchè dall'altra parte della barricata non si è rimasti inerti e inoperosi; ed anche qui, ne:J'occidente europeo, c'è chi è disposto ad assumersi la sua grossa parte di responsa– bilità e di colpa. Dopo il discorso di Zurigo, il progetto di Cburchw per la creazione degli Stati Uniti d'Europa si trova infatti in uno ·stadio avanzato. Il 17 gennaio scorso a Londra con una 50!enne cerimonia è stato costituito il Comitato Provvisorio d'Azione, che comprende rappresen· tanti di tutti i partiti, anche di sinistra; ed il motto del ma– nitesto lanciato m que:J'occas1one è JJ seguente: « Se i'Europa vuole sopravvivere, deve unirsi». Un proposito senz·a:tro onesto e ragionevole, tanto più che anche da questa parte ufficialmente si dichiara che i futuri Stati Uniti d'Europa non sono diretti contro alcuno, che è questione di creare un'unità economica e morale tra i popoli del nostro conti· nente. Ma anche qui l'unione europea è so:tanto fittizia, può essere raggiunta unicamente attraverso la disunione, organiz– zando cioè l'occidente europeo contro l'oriente. Per quanto alcuni - e non è dato comprendere se ingenui od ipocriti - abbiano addirittura considerato ~a possibi:ità di inc:udere ne:l'unione J'U.R.S.S., le finalità e gli scopi del blocco occi– dentale auspicato da Churchill sono decisamente antirussi; del resto il Visconte di Templewood non è riuscito a ce:are i suoi veri sentimenti ed ha manifestato in un discorso il suo compiacimento nel prendere atto che fina:mente si stava costituendo una federazione europea intesa a controbattere « la ba:'.canizzazione dei continenti». Churchill muove dalla constatazione che si sono ormai formati quattro grandi raggruppamenti, e cioè: l'unione pan– americana; l'unione sovietica, con le sue dipendenze: il e Commonwea:th » britannico; il raii:ruppamento asiatico; e che in tale situazione è necessaria la costituzione del quinto blocco: gli Stati Uniti d'Europa. (« Bisogna che qua:cuno da qualche parte cominci ad organizzare la società europea. Europa, sorgi! »). Le prospettive, sempre secondo Churchill, sono del tutto favorevoli oggi alla nascita deg'.i Stati Uniti d'Europa, perchè gli Stati Uniti d'America ne trarrebbero un grosso vantaggio e perchè il nostro continente deve cessare di essere un «· vulcano », un perico:o permanente per la pace. Occorrerebbe, però, esaminare a quali spiacevoli con– seguenze si andrebbe incontro se il progetto di Churchill avesse comp:ete possibilità di riuscita. Comunque nel pre– sente momento le discussioni vertono ne:Ja stampa ing'.ese sul ruolo ecceziona'.e che sta per assumere la Gran Bretagna, la qua'.e si troverebbe - un caso unico! - a far parte degli U.S.E. e ad essere d'altro lato il numero 1 del « Com– monwealth•· Ci si domanda, cioè, a LondM, quale sarebbe la reazione- dei Dominions di fronte a:la eventualità di ve– dere :a madre patria associata troppo strettamente a:le fac– cende europee, in una collaborazione così intima da coin– volgerla ne: futuro in azioni non gradite ai Dominions, e addirittura in una guerra. Il progetto di Churchill, che gode dell'incondizionato appoggio di tutti i partiti e g:i uomini di destra dei vari paesi europei, è una edizione riveduta e corretta del noto schema di federazione occidentale di Wa:ter Lippmann. Secondo Lippmann bisognava andare ancora più in :à e stringere un accordo, una intesa che includesse le naz.ioni de::•occidente europeo ne:lo • spazio vita'.e » degli U.S.A. (Veramente lo scrittore americano non si è espresso in questi termini che ~uscitano ricordi cosi spiacevoli; ma se le parole risultano diverse, il significato del suo discorso è nel modo che ab– biamo detto). Il progetto di ChurchiI: conduce a punti di arrivo jdentici: infatti una de::e principali funzioni degli U.S.E. sarebbe di garantire la sicurezza deg!i U.S.A., ossia di costituire l'antemurale, la prima linea del grande blocco occidentale, diretto contro l'oriente europeo. - Un fine più modesto - come, del resto, tutto ciò che proviene oggi dai popoli ,atini - ha la « Federazione dei popo:i latini » che si è costituita a Parigi nel 1946 e che dovrebbe comprendere 250 mi:ioni di ialini appartenenti a 28 nazioni di due continenti, sparsi su un territorio di circa 23 mi:ioni di chilometri quadrati (l"Italia vi è stata accolta). Qui l'e!emento di coesione tra i popoli che aderiscono a:Ja nuov.a federazione dev'essere rinvenuto - secondo che si :egge sul programma - nel rispetto e ne:I'attaccamento che i popoli latini hanno sempre dimostrato per :a dignità umana, per i diritti del.:'inviduo, coma testimonia, del resto, la loro opposizione at.:a dittatura nazista. Insomma, la china su cui si sono messi diversi uomini responsabi'.i ci pare oltremodo sdruccio:evole e perico'.osa. I tentativi di Unione Paneuropea sono utili e vantaggiosi per tutti, quando però risu'.tino sorretti da un vero e sincero spi· rito di collaborazione, si abbandonino, cioè, i sospetti e le diffidenze reciproche, si cerchi di non esc:udere nessuno, di comprendere il punto di vista altrui. Ma la presente politica dei b'.occhi - sia che l'iniziativa muova da Mosca o da Londra - ha ·di mira ben altro, tutto l'opposto: di lacerare ulteriormente l'Europa, di dividerla in gruppi antagonisti e contrapposti, di esasper~re i contrasti, le separazioni tra i popoli. E ne: giro di pochi anni abbiamo visto, attraverso due guerre mondia:i, quali siano le conseguenze di tutto ciò. GIORGIO GRANATA

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