Lo Stato Moderno - anno IV - n.5 - 5 marzo 1947

106 LU STATO MODERNO legge del!a· dimensione più produttiva varrà per ogni azien– da; ma i -lavoratori, muovendo, con il nuovo ordinamento economico-socia:e, la funzione imprenditoriale verso la fina– lità de]a occupazione tota:e della loro forza di lavoro e nel modo più idoneo ai :oro umani interessi, anziché con :a fina– lità del profitto, che dall'occupazione massima di Javoro e da aprioristiche finalità di produzione prescinde, ritengono di poter raggiungere un benessere non ottenibi!e co: regime capita:istico. Il grande inter.rogativo sta nel grado di attitudine a funzionare da paTte degli organi centra!i de:J'ordinamento socia:ista, nel'.a possibi'.ità ·di efficienza dei surrogati tecnici di quel libero automatico meccanismo che in regime capi– ta:ista decide g'.i impieghi, i prezzi, i redditi, •le rendite, iofitti. * * * Indipendentemente daia ,ea:izzabi!ità de! programma massimo dei lavoratori, che è insieme politico e di tecnica economica e di confronto fra le ut:lità e gli svantaggi dei due sistemi antagonistici, sta però la necessità attua'.e de; sinda– calismo dei !avoratori, dell'associazione dei loro inter,essi eco– nomici; giacché è vero, come pensava il Pantaleoni, che nella rea:tà economica i portatori dei fattori de:la produzione tro– vano automaticamente il rapporto ideale e perfetto fra i pre'Zzi di offerta e domanda per la '.egge di formazione_ deg'.i ste,5si; ma questa legge è pienamente valida solo per 1 beni materiali dati da[a natura o prodotti, intorno al!a cui asse– gnazione g:i uomini pongono :'offerta e la richiesta; ma non è valida, o :o è in senso affatto re:ativo, per il lavoro ma– nua:e o tecnico, semp:ice o direttivo che sia. Un sacco di grano non può rifiutare di subire '1a legge ,del valore (a cui si acconcia il suo possessore venditore) e quindi sostenere che il suo prezzo sia 100 anziché 90 come ha decretato l'incontro del suo venditore -col suo compratore. Ma un uomo può rifiutare di lavorare per 10 o per 1000 lire al giòl'no (a seconda del suo valore ne!:'azienda) s~. crede che la sua forza-:avoro, a lui int,rinseca, possa darg.1 modo d1 pretendere 11 p 1100 lire, o se crede di aver didto a de– terminate concessioni e posizioni morali e socia!i che nessun prezzo può pagare; e può decidere di astenersi da: dare la propria opera o di darla in modo imperfetto e limitato, po- 11endo e mantenendo proteste e 1·ivendicazioni, e può rite– tersi più soddisfatto di vivere in strettezze, -in attesa <li vin– cere la partita, se mai in sede po'.itica, piuttosto che di cedere a:J 'offer.ta de: datore di lavoro; e tutto questo perché ·l'uomo non si ritiene merce, né separabile da:la sua forza di lavoro, ma fattore coscien.te indispensabi!e e non surro– gabile ,della produzione quanto l'imprenditore. Il prezzo del lavoro ha una natura diversa - come origine e fine - rispetto ai prezzi <le'.!e merci, perché :e merci vengono consumate dai portatori de: fattore lavoro (sia esso remunerato col sa:ario o col profitto), mentre il lavoro è un'energia costante e permanente, inconsumabile, non separabi:e dal suo agente, H quale così condiziona la produzione ed il consumo ad egli medesimo ordinati. I de– stinatari del consumo non possono essere l'oggetto del con– sumo, non sonò beni di consumo oggetto di prezzo, ma sono fautori e rea:izzatori <lei beni e dei prezzì. In sostanza, i beni materia:i sono oggetti passivi, i la, voratori soggetti attivi, causa efficiente deKa produzione e fina:ità de: consumo, e coq,testano ai portatori di capitale il diritto di organizzare da soli la produzione e la distribuzione dela ricchezza. L'economista non può ignorare questo dis– sidio sul modo di ordinare il comp:esso economico, che ri– sa:e al modo con cui una parte di uomini ha· avocato a sè la funzione organizzatrice de:la società econowica mediante l'uso dell'accumulazione privata dei capita:i la cui origine è (o dovrebbe essere) nel lavoro, nel risparmio, ne: profitto e nei salari. Quindi non ha senso l'osservazione del Panta– leoni per la qua'.e il sindaca:ismo sarebbe incompat:bi'.e con !a :egge della formazione dei prezzi, considerando il sa:ario come i: prezzo di una qualsiasi merce e ,riducendo il sinda– calismo a semplice difesa dal monopolio de:;·offerta dei compratori di forza-:avoro. * * * Ne::a realtà economica il sindacalismo ha dunque una funzione rnlativa ad una istanza di revisione del:'ordina– mento socia'.e entro cui e per cui si muove l'economia. Pre– scindendo dal programma massimo e po:itico, qua:e attua– lità ha il sindaca:ismo? A mio parere non dovrà nella sua azione ignorare I' ef– ficacia inesorabile dei principi economici i qua'.i valgono in ogni tempo e regime, qua'.unque sia i! meccanismo, ;ibero ed autocoordinato od organizzato; ma anzi dovrà muovere da quei principi che avversano ogni azione tendente a ~i– durre l'occupazione del lavoro, il rendimento dei capita.i, :'interdipendenza mondiale; dovrà procedere da quei prin– cipi che combattono ogni privi'.egio monopo'.istico, ogni chiu– sura di barriere agli uomini, ai capitali, al credito. A mio parere, :e vie del sindaca:ismo muovono verso una più in– tima fusione dei lavoratori con i! processo economico me– diante una progressiva partec:pazione alla gestione de:le aziende; aTaumento de! rendimento e reddito del lavoro in funzione di conguagli fra opera individua:e e profitto azien– dale e con un nuovo contrattua'.ismo (associazionismo?) in– dividua:e e co:lettivo fra datori e prestatori di opera; al!a estensione deg:i accordi commerciali e di :avoro a zone sempre più vaste, sempre più tendenti a coincidere con il libero mercato mondiale dei capitali e de'.!e merci e con la raziona'.e distribuzione dei lavoratori su:Ja terra; a'.!a ele– vazione de: live:lo di vita nei paesi più poveri e meno pro– gred:ti onde possa sostenersi ed incrementarsi que:Jo deg:i a.:tri paesi; a:Ja partecipazione politica dei lavoratori al go– verno degli stati affinché la legis'.azione sociale, iì diritto positivo, e soprattutto l'indiTizzo economico e :•assegnazione de[e risorse produttive e la po:itica commerciale, tributaria, monetaria e creditizia, risentano maggiormente l'influenza dei bisogni ed interessi de:Je grandi masse di popo!azione, composta di uomini « medi » nei qua:i l'interesse di percet– tori di reddito di ·lavoro, per concorso prestato ne:Ia pro– duzione, è pari a que:Io di consumatore e quindi determi– nante di chiara unitaria azione universa:e. Il sindaca:ismo se sarà riformista, gradualista, conoreto di pensiero ed azione, partecipe a!!a integralità attuale del:a vita dei paesi, potrà contribuire notevolmente al:a revisione dei rapporti fra capita'.e e lavoro, da porsi non più come fra compratore e venditore di lavoro,, ma tra compartecipi al:a iniziativa ed attività economiche, su una base di parità, perché se il prodotto è opera di due fattori forniti di inte'.– Ietto e vo:ontà - capitale imprendit-ore e lavoro - non può il congegno produttivo tradursi in diritto di disposizione pertinente ad uno solo di essi. Una nuova dinamica econo– mica viene posti.Lata, che può essere di rinnovata vita'.ità per il capita:isrno, di potenza e giustizia per il lavoro. A questo punto si porrà l'obiezione che nqn si è più sul terreno economico, ma anche su guelfo giuridico. Cer– tamente. Ma ogni rapporto economico non è anche giuri– dico e, reciprocamente, in ogni ,rapporto giuridico non è assunto un motivo economico? La vita è unità de; mo:tep:i<,e. CARLO CASALI

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