Lo Stato Moderno - anno IV - n.5 - 5 marzo 1947

LO STATO MODERNO 107 NAPOLI E IL La questione meridionale è all'ordine del giorno: se ne discutono g:i aspetti più impMtanti, si fondano enti che do– vrebbero coordinare ed organizzare i piani di ricostruzione, ma in fin dei conti, dopo due anni da: termine de::a guerra, nu::a ancora ·di veramente positivo è stato fatto per affron– tarla e risolver'.a. Certo è che al'.a buona vo'.ontà e alle in– te:ligenti inizjati:,--esi ~ontrapp_ongono~'.em~-n~i _che ~)tardano o impediscono l attuazione dei progetti e l mizio de..e prov– videnze necessarie. L'opera evo:utiva del Mezzogiorno d'Italia potrebbe ave– re con una certa rapidità il suo corso se, abbandonando per a'.cuni anni progetti che dovrebbero addirittura trasformare i'. suo:o e la menta'.ità degli abitanti, si pensasse a sfruttare con più raziocinio e competenza queI:e premesse che la na– tura ha posto a ricchezza di queste terre. Bisogna trovare il giusto equilibrio tra que:Io che può dare l'uomo ed i: rendi– mento massimo de: suo'.o e òeJ:e attrezzature che possono sorgere su di esso. L'applicazione forzata di metodi adatti pe, altre regioni, l'introduzione d'industrie che non trovano ne'.'.e capacità :ocali i'. naturale completamento, sono destinate a:– l'insuccesso, come del re.1toinsegna buona parte de:la po'.itica economica tentata negli anni trascorsi nel'.'Ita!ia Meridiona'.e. E' ·necessario invece riso!vere in prima linea i problemi che hanno attinenza col mare; iniziare l'opera di risanamento guardando principa:mente a"!laconfigurazione de]e coste, a!'.a natura dei traffici che il mare può offrire, al!a cooperazione tra questi e'.ementi e :a forza produttiva dell'entroterra. Non parrà perciò inopportuno cercare nella sistemazione de: porto cli Napo:i, che fu sempre il principa'.e centro· marittimo del– l"lta:ia Meridionale ed uno dei più importanti porti del Me– diterraneo, se non per attrezzatura per posizione geografica, uno dei fattori che possono avere importanza decisiva per la vita e !a rinascita del Mezzogiorno. La felice posizione geografica e l'agevole ubicazione del bacino d'acqua adatto al riparo de:le navi, avevano fatto di Napoli il principa'.e punto di appoggio de::e Compagnie di navigazione che per il passato al'.acciavano l'Occidente al– l"Oriente: non c'è motivo perchè il traffico veloce non debba tornare ad essere uno dei principa:i fattori della nostra pro– sperità. Natura:mente non si dovranno trascurare i nuovi compiti che le inòustrie meridiona:i, più progre.dite di quanto non fossero neg'.i anni che precedettero l'ultima guerra, pro– spetteranno per il nostro porto; anzi è questo il motivo prin– cipa'.e di preoccupazione per coloro che hanno veramente a cuore la questione meridiona!e. Ma occorre intanto, e presto, iniziare quei lavori che, più che di risanamento, sanno di in– novazione del'.a attrezzatura del porto -di Napoli; e porre così le premesse per una sempre più vasta e comp:essa atti– vità, rappres@Tltatanon so:o dai servizi di smistamento e di appoggio a scopo turistico, ma dal vario e molto più impor– tante lavoro ·per i rifornimenti del:e unità che trovassero la convenienza a preferire Napoli, ad· esempio ad Algeri, e a tanti a'.tri porti mediterranei che sino ad ora ci hanno pri– vali di tanto prospero movimento. • I rifornimenti di combustibi!e poi, sono legati ad un'altra industria che ha pure '.e sue premesse, se non ancora la ne– cessaria ripr~a: quella delle raffinerie. Negli anni che ~re- . cedettero i! conf.itto, il capita'.e americano aveva fatto sor– gere in Napo:i un importante impianto per la raffineria de: petro'.io: impianto costruito secondo le moderne esigenze, fornito di tubazioni che a:Jacciavano il porto a:Jo stabili- mento e che impiegava alcune mig'.iaia di ;avoratÒri. · Insomma da1 mare, e òa tutto ciò che ha attinenza col mare, dobbiamo iniziare quel lavoro che porterà al rinnova- MEZZOGIORNO mento de'.:e condizioni di vita de: Mezzogiorno. E' vero che la questione fu sempre dibattuta, che molte vo'.te si proget-· tarono opere grandiose; ma purtroppo è altrettanto vero che ogni cosa rimase a:Io stato di progetto. E se qua'.che lavoro fu fatto, o si trattò di demagogica esigenza fretto'.osamente concretata, o di iniziative per mancanza di fondi sospese e m·ai più condotte a termine. Oggi che la guerra ha to'.to di mezzo, con !a sua do'.o– rosa ma decisa violenza, mo'.ti ostaco'.i di natura sentimen– tale o artistica, specie con '.'abbattimento di via Marina e Pj– liero e òi a:cune vecchie caserme vanvitel:iane (il povero uo~10 certo non le avrebbe costruite se avesse saputo!), si potrebbe pensare ad una sistemazione della zona· portuale ad ampio respiro, assicurando ai servizi annessi il necessario spazio e adatte costruzioni. . ,, Ci si trova quindi in condizione d'iniziare un ragionevo!e ed organico risanamento con '.'aiuto fattivo de:Ja iniziativa privata che ne:J'investimento in opere, che in fin dei conti_ sono d'interesse regionale, anzi nazionale, troverebbe anche~ !'Ìl)'lp:ego delle disponibilità :iqu:de e l'avviamento ad un normale lavoro. Ogni giorno che passa, la necessità di far presto invita a riso:vere i prob'.emi su accennati. Le principa'.i Compagnie di_ navigazione estere, e principalmente que::e americane, minacciano di far deviare le '.oro navi verso porti meglio at– trezzati o dove l'organizzazione garantisce un più breve -ter– mine al:e operazioni d'imbafiò e cli sbarco. Ciò sarebbe la perdita di preziosa valuta che a noi ,tanto necessita per le importazioni di materie priµie. E sono proprio :a buona volontà, e g'.i sforzi del:e aziende cooperative e private che possono supp'.ire al'.e deficienze che necessariamente si in– contreranno per l'attuazione di un piano comp'.etò: come han dimostrato i lavori di ricupero che, fra mi'.le difficoltà, sono stati portati a termine in questi due u'.timi anni. Gli specchi d'acqua ingombrati da innumerevo!i relitti sono stati messi in condizioni di accog'.iere navi di grosso tonnel!aggio, ed i pochi servizi che funzionano e di cui anche g:i alleati si S'ono serviti e si servono tuttora, sono prindpa'.mente di ditte pri– vate. Bisogna lasciar sviluppar~ liberamente queste inizia– tive e non creare nuovi organismi e commissi1:>ni tecniche, che a!tro non sono che la facile sistemazione di incompetenti che nul:a hanno mai avuto a che fare col mare e le questioni ad esso inerenti. · · Potrebbero approdare ai moli del porto di Napoli od ancorarsi in rada centinaia di piroscafi da carico e ,da pas– seggeri. Non c'è chi non ricordi con legittimo orgog'.io quanto fu fatto nel 1943 e 1944 ga'.le imprese e dal!e maestranze partenopee, quando le esigenze di un fronte di guerra vicino richiedevano abnegazione e lavoro. 11 movimento de: po_rto di Napoli superò que:Jo del porto di New York, quànto dire del primo porto mercanti!e <lei mondo; e le oorvées, le squa– dre addette a:l'operazioni di sbarco furono per la maggior parte italiane. Da'.la nostra capacità e dal nostro sforzo costruttivo fil di organizzazione -dipende che ,Napo:i possa riveder~ quelli! lunga teoria ·di ·navi che partendo dal porto e snodandosi lungo la costa òa S. Giovanni a Teduccio a Torre, a Castel– lamare di Stabia e sfiorando Sorrento e :e B_ocche Òi Capri si slanciava attraverso il cana'.e ·òi Procida verso Nettuno a creare la testa di pontf;J neJ:o schieramento avversario: navi che poi tornerebbero cop pacifici preziosi carichi a rendere prospera e Jeconda la yita del Mezzogiorno d'Ita:ia. RENÀTO GAROLLA

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