Lo Stato Moderno - anno III - n.24 - 20 dicembre 1946

570 !Ilare l'ipote&i di un governo senza co– munisti. • Lo crede!'eSte? L'on. T•opliatti ha ta– ciuto, ma ha protestato invece l' ono– revole Giannini pubblicando sul Buon- • senso di ieri questa storicà proposizio– ne: « da soluzione oggi cald.z,ggiata dal– l'on. Jacini, di fare a meno d~i comu– nisti ed estrometterli dal Gwerno, non Ci sembra né :fuciJe né qp.oorhma •· ~Né si ferma qUi la sorprendente dia– lettica di Giannini. « Ricordate tutte le pol-enniche e tutte le accu.se lanciate contro i democnHir,– ni per avere accedu.to all'un:t,à sinct·,– cale e per non avere accolto I' invit,0 delle destre di romperla con la C. G. I. L. di Di Vittorio? «E' ba,stato che fo stesso on. Jacini ac– cennasse di aderi"e aUa tesi destrorsa r,er prendersi questo solenne rabbuffo. di Giannini: « A~pa,ren' lernen.te e senti– mentalmente !'on. Jacini sembra avere ragione; sostanzfalmente e con tutto il dovuto osequio alla sua rilevante ~er– sonailità, ha torto e torto marc:o "· « Ed il Buonsenso cantina afferman– do il dovere dei dempcristian; di per - manere .._ella -C. G. I. L. per liberarla daUa dittatwra di Di Vitborio e pe-.· pro– muovere oli iinteressi dei lavoratori. « E' un !JjeL risultato, tanto più che è maturato in ,un brevissimo spazio di tempo: ,dal discorso di Bari, pronun– ciato il 19 7!-!)V'efflbre,ad oggi ... «Evoluzioni o piroette strabilianti, di– rd qualcuno: perché non sperare, inve– ce, che Giannini vada acquistando ra– pidam;ente senso politic-o? ». H ,segreto di questo r1?virement deve essere più sem;pldce di quanrto ,non sup– pone il oorsivii.sba d'emocr:istJiano. Gian– nml· ha detto infaitti 1'11 scorso in Co– st:ituente: « Io sono un uomo di batitu-– te: se m'i interrompete mi date spa– go •· La poMti.ca qua!.unquistla è fatta, ,. ·~o ad oggi, appuruto di questo: di bat– tute. Ma di battute che « mordono • una rea-ltà pdM1lioa estremamente espo– sta alla critica: il che accre$ce la pre– oocupazione intorno al .quaùunquismo, persino da par.te de!Ja stampa comu– nista. (Mario Mon,tagn:ana, « La lotta ad qualunquÌSTl'.lo •• Unitd, 11 dic.). STATI D'ANIMO PRECONGRESSUALI C'è qua~cuno, tz,a i soc'ra,Listd,che h,1 Il cornggio di difendere il riformismo. Lo dLce: « Difendo il riiform:smo » Ni– no Mazzoni, sulla Li!J;ertd di Piacenza (7 -dicembre). « Ormai c'è tlna sola persona seria la quale osi rinfrescare certe illusioni passate e non riconosca che sard gran virtù della nostra ripresa di saggezza e di concordia se sapremo infilare la via di a,!,cune $€rie, meditate, progres– sive, ,e non miracoUstfche riforme? « Tutti i p1'ob!JemidelLa vita materiale e morale ci sono davanti nella loro im– pLacabile concatenazione. Partiti esau– sti o disfatti e ,sovreccitati, dirigenti disorientati, riochez;ie verdute: germi, valori, esperienze ;e conquiste sinda- · cali, cooperative, enti culturali dispersi. « Chi intende il socialismo non come punto di leva della esasperazione ma come sftx(_zo cosciente di creazione e diordine,é&eve riconoscere che mai oome In questo istante le possibtt-rtd l'deative e realizzatrici del socw.lismo furono messe a più dura prova. •E mal il rifornimento iebbe un terreno LO STATO MODERNO più deono della sua consapevolezza e della sua vitalitd ». Noi non sappiamo (e un recente pas– sato Ci sconsiglia le illusioni) se questo stato d·animo avrà i.J dovuto peso ne1 congresso sociat!ista di Roma. Tutto di. penderà dalla fede nell'autonomia e ne.1la funa:ione de'. sociaus,m-o. E", sem– bra, con tale fede ad es. che gli scrit. tori di Iniziativa socialista chiedrmo però con certa precipitazi•one, di usci'. re dal governo: anche se i! loro discor. so, che pare tutto voNo contro la De– mocrazia Crisbiana, non sembri esclu– dere la possibilità d'a,ltre allusioni (Ini– ziativa socialista del 5 dic.: « Al go– verno o fuori?•, anonimo): « I:.a situazione inbernazionale infatti, se vieta a noi la via dell'insurrezion\>, vieta anche alle destre, per ora, il col– po di Stato, che turberebbe un equili– brio prestabilito. C'è oggi un accordo tra i « Tre grandi» per lo «status quo» e nessuno, da destra o da sinistra, può turbarlo senza fare · la fine del!' Elas. E' questo accordo che anche il 2 giu– gno ha impedito alla monarchia di ten– tare la via della resistenza armata. « D'altro canto c'è una prova molto chiara che le cose stiano così. « La Democrazia Cristiana con le de– stre è in mà.ggioranza -alla Costituen– te e poteva escluderci il 2 giugno dal governo. Non l'ha fatto. Perché? « Perché sapeva di non poter fare il colpo di Stato, e voleva perciò distrug– gerci sul piano elettorale caricandoci della responsabilìtd di una politica di– retta contr,o i lavoratori. Perché sape– l>a che, se avesse fatto blocco con le destre monarchiche avrebbe perso i suoi elettori di sinistra che sarebbero passatt ai partiti ope·rai. De Gasperi e– scluderebbe - forse - i comunisti dal governo ma non vorrebbe mollare, a. nessun costo, i socialisti ... « Dopo tutto fino a che noi socialisti partecipiamo al governo De Gasperi i lavoratori avranno il diri'tto di crede– re che questo è un governo che fa, nei limiti del possibile, il loro interesse. « Noi abbiamo il dov_gre,non fosse al– tro per rispetto alla tradizione di one– std e tleaHd democratica del nostro Partito, di non prestarci a q u es t a truffa». Dagli sc-rittori di Iniziativa si desi– dererebbe tuttacvia una precisazione sui termini della collaborazione e della di– stinzione rispetto ai comunisti. Ci ren– diamo conto dalla eno111lle difficoltà e– lettorale di una ta~e precisaz.ione. M:i senza di essa, l'alleanza che oggi li le - ga, in funzione anti-Nenni, a Critica if>ciaLe, 1rimane u,no d~li equivoci più gravi de!,J'opoosizione socialista a,J pros-– simo c'ongresso. Oggi fil tono di que– sta onnosipone è quello di un lamentJ per l'inconcludenza del Partito (v. A. Poggi. « OM,re le tendenze •, Il Lavor·; del 7 dic.): e se domani p>i.acesse a Diù uni1re Iniziativa e Critica Sociale nel!~ dilrez:one deJ Partito? Cr.ol•lato lo schermo Nenn'Ì, non ci ritiroveremmJ . daccapo? PRO E CONTRO IL BLOCCHISMO li .hloochismo, tpenSano i socialisti, è un fenomeno di irrigidimento di cJss– se, inevitabile nei _momenti acuti della lotta poli ,ti.ca (p. em., « Anticipare le e– lezioni•, Avanti!, 3 dic.). i quanl19 Si avvicinano le 01"€ decisive delle grandi lotte sociali, te superstrut– ture politiche ed ideologiche dei parti– ti subiscono .sempre scosse profonde. C'è u.n momento in cui il minimo co·– mune denomìnatore del misticismo re– ligioso o ideologico non basta più d te– nere uniti gli uomini. C'è un momento in cui l'elemento cl.asse prevale su ogni altro. Noi siamo alla vigil!a di uno di questi momen'ti. Ciò era implicito - per chi sapeva guardare lontano - nel luglio '43, nell'aprtle '45, nel giugno '46, nei tre momenti cioè della lotta con- tro il fascismo e contro la monarchia, • che ha posto l'attuale esigenza di uno schieramento sinistra-destra a cui nes– suno può sfuggire. « Perchè allora non accelerare il ritnio? ,>. Le voci più autorevoli de11a Demo– crazia cristiana si levano invece a sot– tolineare anzitutto il pericolo morale del blocchismo: «Il dramma chle la democrazia italiana rischia oggi di recitare è quello dovuto ad una forte polarizzazione dell'opinio– ne pubb!ica verso due estremismi con– trapposti. Insistere ne'lla poUtica dei blocchi, che preludono al monopolio del I popolo, significa s-pezza,re in due l'Ita- lia ponendo il cosiddeHo popolo contro ' l'anti-popolo. Così, ccnne in passato, si opponevano in Italia i rmziQnaU agli anti-n~zionali. « Non è la strada dJei bLocchi e degli · estremismi un reginne di tolleranza e , df !ibera convi1,enza. ,Ogifi, noi com– irendiamo meglio che mai quanto sia– no necessari l'impegno e la funzione di grandi forze politiche di centro. Comp-11endiamo cioè che la democrazia ha stanza fra l'estremismo di destra e quello di sinistra •· Così il vice-nresidente allila CostHuen– te, on. Tupii11i, sul Popolo deil1'11 di- cembre (« I bUocohi »). E il Gronçhi, \·· dal canto suo, mosbra come ·la demo– crazia cristiana si adoprerebbe a sven - tare il blocchismo: « La euforia post-elettorale sembra in– durre comu.nisti e socialisti a vagheg– giare sempre più definitivamente una linea d' intesa che si conc-reti in una politica di Mocchi elettorali per la con– quista del •governo e, con esso, del po– tere. E potrebbe darsi che· una tale fata morgana servisse e!'.l"Tegiamentea Nenni per cavarsela con un compromesso si– lo-pertiniano da veWeitd o pericoli di sedizbone, nel prossimo congresso. « Analogamente una convergenza so– cial-comunista, re-sa organica e conti– nuativa, può creare u.na situazione par– ticdlare nella unitd sindacale. « Però, sard bene porre mente 1in da ora alle eventuali conseguenze. Potreb– be darsi che se il successo della ma– novra politica. fosse equivalente a quel– lo ciella lotta capitoUna, si rendesse ben difficile formare un governo come ,ora è difficile formare una giunta, e nel campo sindacaie si svuotasse di ogni seduzione il quasi patetico motito vit- V torìano della sc,lidarietd dei « fratelli cattoUci •· , « Anche allora, ia dJemocrazia cristta– na rimarrebbe tranquilla, in serena co– scienza, di fronte al piuoco acrobatico deLle attribuzione di r,esponsabilitd. (G. CT;ronoh: 1 « Ii gioco .d.:lli'.e luai •• Popolo, Roma, J! dicembre). u. s.

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